Milan – Genoa 2-1: la partita tattica

31 Ottobre 2018, stadio San Siro. Il Milan agguanta il quarto posto in classifica con un gol allo scadere di Romagnoli, dopo essersi complicato da solo la vita.

Formazione Milan
Una lunga serie di infortuni, tra cui per ultimo quello di Biglia, portano Gattuso ad un inedito 3-5-2 con Rodriguez terzo centrale sinistro, Suso esterno destro, Kessie-Bakayoko in mezzo e Laxalt a sinistra, Calhanoglu libero di agire da raccordo tra i reparti, uniche conferme per la coppia Higuain-Cutrone.

Formazione Genoa
Sempre 3-5-2 anche per il Genoa, per Juric e per i rossoblu però modulo più collaudato. Davanti la punta sul taccuino di tutti, Piatek.

Milan_Genoa_31102018_FH

Mobilità
Il Milan rivela subito un’interessante dinamicità nell’interpretazione del suo nuovo 3-5-2.
La pedina principale è Frank Kessie, l’ivoriano in possesso si apre sulla destra andando a prendere la linea laterale, lasciando a Suso la possibilità di occupare il mezzo spazio di destra sfruttando la libertà concessa da Zukanovic occupato a controllare il giocatore di colore rossonero.
Milan che raccoglie subito i frutti di questa situazione con lo spagnolo che al 3′ riceve nel mezzo spazio destro con il tempo di controllare e guardare la porta, puntare Mazzitelli e scaricare in porta per l’1-0.
Embed from Getty Images

Kessie continua a sparigliare le carte di Juric giocando a tutto campo sull’out di destra, al 17′ sventagliata di Rodriguez per Suso che serve l’ivoriano in sovrapposizione interna, conclusione del numero 79 rossonero sull’esterno della rete.
Milan che in questa fase iniziale prende possesso dell’intero campo, mostrando sicurezza nella circolazione. Sulla rimessa si dispone quasi a 4 con Kessie che occupa la posizione di terzino destro, sull’uscita palla a sinistra verso Rodriguez o centrale per Bakayoko o Calhanoglu sale andando a liberare lo spazio per Suso.
Al 21′ lo spagnolo taglia dall’interno all’esterno nello spazio tra quinto e terzo, combina perfettamente con Kessie che serve Higuain che dal limite dell’area alza troppo la mira.

La risposta di Juric
Semplice ed efficace la risposta a metà primo tempo del tecnico del Grifone, chiede a Bessa di allargarsi dalla posizione di interno andando a fare l’ala sinistra, trasformando il 3-5-2 in un 3-4-3 che costringe gli esterni rossoneri Suso e Laxalt a doversi guardare alla spalle.
Al 24′ Suso non segue Zukanovic contando sul recupero di Kessie che però è occupato a marcare Bessa, cambio di gioco del bosniaco per Kouame, sponda a rimorchio per Piatek che colpisce l’esterno della rete.
Cambia anche atteggiamento in non possesso il Grifone che alza la linea difensiva con Gunther pronto ad andare a contrastare altissimo la punta rossonera che riceve lo scarico. Sulla rimessa di Donnarumma, Piatek e Kouame restano alti in pressione costringendo il 99 rossonero a calciare lungo.

Complice il senza palla passivo del Milan che mira solo ad occupare le linee di passaggio avversarie il Genoa aumenta il proprio possesso ed al 40′ crea una pericolosa doppia occasione quando Rómulo si allarga a destra costringendo Rodriguez in inferiorità numerica e Biraschi mette pericolosamente in mezzo.
Sul momentum negativo all’interno della partita incide la scarsa efficacia di Calhanoglu all’interno del possesso palla rossonero, il turco impiegato da interno sinistro con ampia libertà di movimento lungo l’asse centrale non riesce a collegare centrocampo e attacco o a tessere una trama che possa aiutare i rossoneri ad aprire il gioco lateralmente in fase offensiva.

HC_Milan_Genoa

Solo tre i palloni giocati da Calhanoglu sulla trequarti offensiva, questa aridità ha avuto un importante impatto negativo sul possesso rossonero.

Cali di tensione
A testimonianza del momento di difficoltà Rossonero i giocatori del Milan perdono lucidità, con una serie di pericolosissimi errori tecnici tra Bakayoko e Donnarumma prima ed ancora Donnarumma poi in disimpegno.
Ad inizio ripresa nuovamente il francese sotto pressione lascia un delittuoso pallone in area, sugli sviluppi dell’azione fortunoso pareggio del Genoa su autogol rocambolesco di Romagnoli.

Ricerca della superiorità numerica
Perso il vantaggio posizionale e la sicurezza nella gestione del pallone, Gattuso al 60′ sceglie di tornare al 4-4-2 inserendo Abate per Laxalt.
Le due linee da 4 del Milan riportano subito la bilancia in favore dei rossoneri contro il 3-4-3 del Grifone.
Milan_Genoa_31102018_SH
Al 68′ è Bakayoko in pressione centrale a rubare palla e servire Higuain che da fuori area costringe Radu al difficile intervento.
Rossoneri che accentrano totalmente il gioco su Suso liberato dalle costanti sovrapposizioni di Abate e cercato dalle sventagliate di Rodriguez, dai piedi dello spagnolo nascono diverse situazioni pericolose con Radu protagonista di almeno altri due interventi determinanti.

s

Suso si conferma l’unica fonte di gioco offensiva del Milan, gli avversari lo sanno e spesso lo costringono a forzare la linea di passaggio costringendolo all’errore.

Il Genoa si fa vedere solo all’80’ con Donnarumma strepitoso sull’iniziativa personale di Lazovic.
Passato lo spavento gli uomini di Gattuso alzano ancora di più la pressione con Romagnoli e Musacchio stabilmente molto alti che costringono il Genoa a restare corto, quando la partita sembrava ormai finita con i rossoblu a totale difesa della propria porta arriva l’errore di Radu sul quale Romagnoli è abilissimo a trovare il gol della vittoria.
Embed from Getty Images

Conclusioni
Tre punti che valgono il quarto posto, con un 3-5-2 interessante in fase di possesso, ma da rivedere in fase difensiva.
Aspetto difensivo che in generale è da rivedere, la 16esima partita consecutiva senza clean sheet riporta i rossoneri ai lontani anni ’40 ed a problemi che vanno ben oltre gli errori individuali, il Milan non attaccando quasi mai la palla spesso si porta da solo gli avversari nella propria area.
Davanti i rossoneri restano Suso-dipendenti con un Calhanoglu troppo evanescente, che da tempo promette il salto di qualità, ma che alla fine continua ad essere un giocatore molto fumoso.
Punti necessariamente da risolvere per dare continuità a questa classifica e intraprendere un percorso di crescita sul piano del gioco che sembra non raggiungere mai il suo pieno potenziale.

*A margine una nota su Bakayoko, il francese è oggetto di una grossa incomprensione, non è e non sarà mai un regista, ne tantomeno il calcio moderno prevede che tale ruolo debba per forza essere assegnato ad un giocatore che occupa la posizione centrale del campo, ad esempio molti Club di prima fascia Europea demandano stabilmente i compiti di regia e creazione alle mezzali.
Bakayoko è un incontrista e riuscire ad inserirlo a pieno potrebbe contribuire a limitare l’annosa pericolosità degli avversari tra le linee di difesa e centrocampo rossonere.
Contro il Genoa con 9 palloni recuperati è stato il migliore in campo per questa specialità e per questa deve essere impiegato.