Milan – Cagliari 2-1: la partita tattica – Serie A 2017/18

Roma non fu costruita in un giorno, a maggior ragione non lo può essere il gioco di una squadra, stravolta nell’organico nella corrente sessione di mercato. Prima di dare pareri e opinioni affrettate (siamo al 28 d’agosto), dobbiamo dare tempo il tempo alla squadra di maturare dagli errori e crescere nell’affiatamento. Sarò poi io il primo a criticare aspramente l’ambiente Milan se, alla sosta di gennaio, non si saranno visti miglioramenti. Per adesso, calma.

Vorrei far notare che le vittorie, sofferte come quelle di ieri sera, sono il crocevia di interi campionati; le squadre forti spesso si trovano a vincere partite che non meritano, ma riescono comunque ad agguantare grazie al guizzo dei singoli. Ad esempio di quanto detto, vorrei far notare che il Napoli – il quale ha un gioco eccelso e collaudato – ha sbloccato entrambe le partite su calcio da fermo; partite che fino a quel momento stavano costando la vittoria al Napoli. Non voglio certo spostare l’attenzione sui problemi altrui, perchè solo un ceco non avrebbe notato i nostri che, ieri sera, stava costando i tre punti.

Già nel corso del primo tempo si intravedeva come il nostro centrocampo non arginasse correttamente le azioni avversarie. Le cause sono due: Hakan palesemente fuori ruolo e la tenuta fisica di Kessie, ma è la prima ad aver creato maggiori problemi nella gara di ieri. Per anni abbiamo tirato avanti facendo giocare giocatori in posizioni a loro consone, ma non mi sarei mai aspettato che ciò accadesse dopo una tale campagna acquisti. Hakan è attualmente l’equivoco tattico più grande, poiché è un trequartista puro e i nostri schieramenti non prevedono tale posizione. Lui sarà certamente il giocatore che dovrà essere aspettato, ma è caldamente sconsigliato un suo nuovo utilizzo da mezz’ala nel breve periodo. Nella gara contro il Cagliari, a causa del suo continuo svariare, ha lasciato in inferiorità numerica Montolivo e Kessie, perché Il suo modo di stare in campo di Hakan è da definire anarchico. Finché la sua fantasia non verrà messa al servizio della squadra, è opportuno rilegarlo in zone di campo dove il suo pressing non crei voragini. La lacuna deriva dalla sua abitudine nel non aver mai curato la fase difensiva, e non avendolo nelle sue corde, non può giocare in un centrocampo a tre, dove contano entrambe le fasi. Per quanto riguarda Kessie, già nella precedente lettura tattica di Crotone – Milan, avevo evidenziato quanto fosse importante acquisire una ulteriore mezz’ala che possa ricoprire anche il suo ruolo. Difatti, ieri si è notato come il suo apporto fisico fosse molto più blando di quanto ci avesse fatto vedere fin’ora; con la mancanza del suo dinamismo sono venuti a mancare molti movimenti in mezzo al campo.

La colpa più grande dunque è di Montella, grazie ai cambi tardivi non ha posto rimedio in tempo a quanto detto sopra. I cambi sono sempre stati una sua pecca, ed essi non sono mai usati male se la squadra è in palese sofferenza. I difetti non si limitano al solo centrocampo ma anche al baby goleador, perché in una visione di insieme non conta solo buttarla dentro. Per quello che concerne la prolificità di Cutrone ha tutto il mio apprezzamento, ma non è l’uomo giusto per poter far alzare il baricentro della squadra; anche qui, avevo già sottolineato la sua mancanza nella lettura sulla gara di Europa League. Ecco spiegato il motivo di Kalinic e non di Andrè Silva, in quel preciso momento di gara avevamo bisogno di più centimetri possibili per poter alzare la squadra. Si consoli la vedova di Galliani, che continua a spalare letame sul mercato di Fassone e Mirabelli.

Il problema forse più grande che attanaglia la squadra, è quello che la affligge dalla partenza dei senatori: mancanza di concentrazione. Ancora una volta, dopo essere passati in vantaggio – l’eccezione è stata la partita di Crotone – continuiamo a permettere all’avversario di riaprire la gara e a metterci in difficoltà, invece di ammazzare la gara fin da subito. La continuità nei novanta minuti è il parametro forse più difficile da ottimizzare in una squadra, perché essendo composta da più componenti, basta solo di essi smetta di funzionare per compromettere il funzionamento globale. Quindi, se non si ha la forza di ammazzare la gara sul nascere, diventa di fondamentale importanza saperla gestire nel corso delle due frazioni di gioco.

L’unica nota lieta arriva dall’utilizzo degli esterni difensivi, molto meglio nella variante a quattro che a tre di giovedì. Conti è l’incursore per antonomasia, crea costantemente una seconda opzione a Suso che può decidere di sfruttare la sua sovrapposizione o di convergere verso il centro palla al piede. Mentre Rodriguez ha compiti di sostenere la manovra, il suo posizionamento medio è sulla linea mediana dove riceve e smista innumerevoli palloni, sembra tutto fuorché un terzino. Grazie alle istruzioni impartitegli da Montella, sono in grado di allargare il fronte di attacco e di essere sempre un uomo in più a cui scaricare la palla quando si decide di cambiare fronte d’attacco.

La prestazione ci lascia l’amaro in bocca, augurandoci che la sosta possa servire a Montella per formare gli uomini rimasti a sua disposizione Milanello, per limare gli errori che anche lui sicuramente avrà notato.

4 commenti

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    • yanluke il 29 Agosto 2017 alle 14:15

    mio modestissimo parere: “Hakan palesemente fuori ruolo”, io in realtà non la leggo in questo modo, secondo me il problema del ragazzo è che ha bisogno di adattarsi al calcio italiano. Nella serata di Domenica il numero 10 ha fatto veramente poco per dire che è fuori ruolo, almeno una giocata, un dribbling ce lo aspettiamo da un numero 10, non sarà forte nella copertura ma mia aspetto giocate di classe, che fino ad ora non si sono ancora viste. Aspettiamo.
    PEr Kessie, è vero, avrei tenuto tanto Kucka, ma mi rendo conto che era uno dei pochi ad avere mercato per raccimolare soldi.
    La mia impressione è che in generale sia che venga schierato un modulo 352 o 433, manca sempre un giocatore. Nel 433 manca sicuramente un esterno sinistro, a meno che si voglia continuare con Borini (non ditemi Boanvetura che giocaherà stabile a centrocampo), mentre se si schiera un 352 manca la seconda punta. L’unico giocatore che potrebbe ricoprire entrambi i ruoli (piaccia o no) è Niang che ormai è stato epurato dalla tifoseria.

    • Vittorio il 29 Agosto 2017 alle 15:52

    Sono d’accordo con Mauro e sintetizzo la mia opinione.
    Hachan ha preso il 10 con l’accordo di Montella e di tutti. Rivera aveva il 10 e cito solo lui. Nessuno avrebbe schierato Rivera o altro “10” dove lo ha sbattuto Montella a sfasciare la mediana e rimediare critiche. I numeri “10”o giocano trequartisti o esterni avanzati. Vedi sempre esempio Rivera. Hachan quindi andava schierato a posto del superaccomandato Borini. Acquisto idiota o chissa’, questo, al pari di quello di Kasalic. Bastava mettere Locatelli nella mediana e non si soffriva. Cutrone e’ bravo, la mette dentro, ma Silva e’ piu maturo e gioca meglio. Inoltre costa un patrimonio, viene prima nella gerarchia ed umiliarlo fin da ora ricorda un paio di cafoni che si sono seduti in questi ultimi anni su questa panchina. Musacchio e’ buono ma non abbastanza da permetterci la difesa a tre. Idea da abbandonare anche perche’ mancherebbero i sostituti. Uno fra Kucka e Poli non andava ceduto, lo capiscono tutti. Mistero. Dite bene, se Kessie’ si rompe o gli scappa una nottata agitata siamo fottuti. Le critiche servono ad aprire gli occhi ai ciechi.
    Comprate Ibrahimovich o vi scordate la Champion.
    Ora non mi pare il caso ma una volta mi spieghero’ meglio.

      • Mario De Magistris il 30 Agosto 2017 alle 15:18

      Sono del tuo parere Vittorio sulla disanima di Mauro che, come al solito, è perfetta. Dissento su Cutrone che, viste le folli valutazioni degli attaccanti in questo ‘pazzo’ mercato (Ousmane Dembélé e Kylian Mbappe) già potrebbe essere valere quanto André Silva. Il portoghese potrà essere e forse dovrà essere il centravanti titolare. Ma io trovo molte similitudini tra il trio Sormani, Rivera e Prati e quello composto da Kalinic, Çalhano?lu e Cutrone. Vincenzino è giovane e gli consiglierei di rivedersi qualche partita registrata del Milan di Nereo Rocco. Questo perché, mettendo nella giusta posizione in campo Hakan Çalhano?lu, il turco potrà far ‘gustare’ alcune sue giocate alla Rivera. Nikola Kalinic mi ricorda, almeno nell’abnegazione, Angelo Sormani. Si deve soltanto stabilire se Cutrone è oppure non è il nuovo Pierino Prati. Certamente non si può rinunciare a cuor leggero e forse si dovrà puntare decisamente su André Silva che ha giocate alla Van Basten. Ma secondo me non si può prescindere da Jesus Suso, non assomiglia ad Hamrin ma a Dejan Savicevic. che rende, nel nuovo Milan, quanto rendeva lo svedese ex Padova e Fiorentina nel Milan di Rocco. Infine Kessié (quello che maggiormente mi ha deluso contro il Cagliari) non è Lodetti ma un incrocio tra Giovanni da Lodi e Romeo Benetti. Ribadisco, ammesso che Montella abbia capito gli errori commessi contro il Cagliari, questo Milan può vincere lo scudetto ma trovare in fretta la giusta ‘quadra’.!

    • Milanforever il 31 Agosto 2017 alle 03:02

    Mamma mia! Mario, Vittorio, ma quanto siete vecchi???
    Ancora andate a rinvangare impossibili paragoni con giocatori di 40-50 anni fa? Ma quello era un altro calcio, qualcosa che non assomiglia minimamente a quello che si gioca oggi, per tattica, tecnica, agonismo e tecnologia.
    Pensare addirittura di rivedere partite di 50 anni fa per magari trovarci qualche spunto è assurdo.
    Ragazzi il mondo va avanti e non ci si deve mai guardare indietro. Nel momento che dovessimo pensare che una volta era meglio, vuol dire che siamo già vecchi, ma non per l’età, ma, molto peggio, per lo spirito che ci anima. Una volta era meglio solo perchè eravamo giovani… è solo un fatto personale non assoluto.
    Naturalmente vi parla un nonno, mica un ragazzino.

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