Bologna – Milan 0-1: la partita tattica – Serie A 2015-16

Anche se è passato del tempo dall’ultima lettura fatta, risalente alla prima panchina di Brocchi, vorrei proprio partire dalla mia conclusione sulla sua prima gara. Infatti avevo espresso che le prestazioni non si sarebbero discostate da quella gara, ebbene mi sono forse sbagliato? Le cause sono molteplici e sono tutte riconducibili alle tre gare contro il terzetto di coda, gare che hanno messo a dura prova la nostra fede calcistica; quindi sarà più un “re-cap” che non l’analisi della sola gara di sabato.

Partendo dalla sfida con il Carpi si denota la prima lacuna, la squadra si è si impegnata a seguire le linee guida di Brocchi, ma il possesso palla e il bel gioco non implicano la conquista del risultato. Ed ecco che affiora il primo problema della squadra, per quanto ci sforziamo a tenere il pallone arrivati negli ultimi quindici metri non sappiamo cosa farne di essa. In rosa non sono presenti giocatori in grado di inventare il passaggio che possa scardinare l’assetto difensivo avversario. Infatti, proprio nella partita contro il Carpi, abbiamo avuto quasi l’ottanta percento di possesso palla senza mai tirare in porta e questo si è verificato anche ieri, visto che anche con la superiorità numerica, la partita è stata sbloccata solo dopo la concessione del calcio di rigore.

Adesso passiamo alla partita della vergogna. A Verona si nota la seconda lacuna: questa squadra non si limita a gioca male, unica preoccupazione del nostro presidente, ma ha la peculiarità di essere in uno stato psicologico (ormai da anni) in cui basta poco per cadere nello sconforto. Ed è quello che succede nel secondo tempo di Verona, dove la squadra ha abbandonato mentalmente il campo, permettendo così agli avversari di dominarci e questa è una conseguenza dello stato mentale della squadra, che non riesce neanche a tirare fuori un po di orgoglio. Stesso atteggiamento lo si vede contro il Bologna, in quanto sia dopo l’espulsione e il vantaggio su rigore, la squadra non riesce mai a cambiare piglio e si fa cullare dal risultato parziale come è avvenuto per tutto l’anno d’altronde. Contro il Frosinone vediamo un’altra faccia di questa squadra, quella che se attaccata alta non è più in grado di gestire la palla come contro il Carpi che ha pensato solo a difendersi e con gli uomini che ci troviamo – nella fattispecie Alex – si hanno notevoli problemi nel far uscire la palla veloce e pulita.

Tutto questo ha gettato nel caos la squadra che è ormai priva di punti cardine, perchè non è possibile ricostruire su “strutture” pericolanti , ma si ha bisogno ripartire dalle macerie; chiedere un gioco a una squadra in questo stato mentale è come costruire castelli di carte in presenza di vento. Ricapitolando non avrei esonerato Mihailovc, perchè questo ha pregiudicato le poche possibilità di vittoria in finale di Coppa. La squadra con lui aveva ricevuto delle “direttive” ben precise, che non ci facevano giocare il miglior calcio d’Europa, ma avevano dato una quadratura alla squadra e si erano visti i frutti nelle gara contro chi ci precedeva.

2 commenti

  1. Analisi perfetta amico mio. Aggiungo che io sono ancor più inca@@ato perché portando via Brocchi alla ‘sua’ Primavera i giovani hanno interrotto la brillante rimonta che li aveva portati alle soglie dell’ammissione diretta alle final eight per lo scudetto dei giovani. Ora anche lì è tutto da ricomporre e probabilmente Nava non avrà il temo di farlo così come Cristian Brocchi non aveva il tempo di cambiare indirizzi alla prima squadra. Un disastro che cancella anche la magnifica galoppata dei giovani rossoneri, a mio avviso la squadra giovanile che esprime il miglior calcio in quella categoria. Ora difficilmente approderemo alle finali dei giovani. Anche alla luce di questo si può affermare che La scelta di esonerare Mihajlovic è stata catastrofica!!!

  2. Cari amici capisco il vostro punto di vista ma non lo condivido.
    La speranza di vincere qualcosa in questo finale di campionato rappresenta una trappola psicologica prima e programmatica appresso. Avrebbe significato una sorta di accontentarsi del minimo in termini di successi, del surrogato in termini di trofei, di parvenza in termini di gioco, di Mihajlovic in termini di allenatore, di Abate e Montolivo in termini di giocatori .
    Ed invece no! Giustamente e con lungimiranza si e’ preferito evitare illusori e fuovianti simulacri di successo e resettare tutto in attesa di un nuovo e speriamo riuscito tentativo di resurrezione.
    Io ho sempre pensato che Menez e’ il migliore dei nostri attaccanti insieme a Balotelli. Sullo stesso piano,ma solo per i gol Bacca. Sopravvalutato Niang e mediocre Luiz Adriano che comunque completano un reparto forte , allorquando non mancano i migliori .
    Comunque Menez e Bonaventura sono i soli a poter giocare da trequartista. Allorquando sono indisponibili bisogna cambiare modo di giocare .Il vero problema della squadra e’ dietro gli attaccanti. Laddove e’ stato un gravissimo errore non acquistare un grande regista magari rinunziando a Bertolacci ed Adriano e comunque a questo punto arrivati , mai si sarebbe dovuto allontanare De Jong.
    Oggi Montolivo potrebbe giocare discretamente se avesse come compagni di reparto Kucka e De Jong a sopperire alla sua mancanza di forza e personalita’ carismatica.Ma questi due gladiatori potrebbero supportare anche un Bonaventura o un Honda o un Locatelli , alla bisogna .
    In difesa altro errore sesquipedale e’ la rinunzia a Mexes. L’ineffabile cazzone, preferendogli Alex e perfino l’inquietante Zapata , che va mandato via subito, ha commesso un delitto sportivo. Ed un altro delitto, fino ad ora assolto da un fato benigno, lo ha commesso con Diego Lopez. E qui voglio evitare di parlare del ragazzino messo subito in prima fila. In difesa esiste un problema Abate. La generosita’ non puo’ sopperire alla mancanza di classe e non giova a fare cross
    decenti. A dopo.

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