Atalanta – Milan 2-1: la partita tattica – Serie A 2015/16

Questa volta c’è veramente poco da dire. La squadra, in ogni singolo componente, dopo la sconfitta contro il Sassuolo ha capito che non era più in grado di raggiungere nessun obiettivo, e con il conseguente calo mentale e fisico siamo finiti in un oblio.

Per farla breve i problemi sono sostanzialmente due: l’allenatore non ha più in pugno la squadra, lo dimostrano le prestazioni indecenti dopo la sconfitta di Modena, altrimenti si sarebbe visto un cambio di mentalità e invece anche ieri la squadra dopo essere passata in vantaggio si è assopita, aiutando così l’avversario a prendere coraggio. Quello che voglio far capire è che nelle parole possono ancora difenderlo, ma questi giocatori non sono in grado di rendere più di così sotto la sua guida. La seconda problematica, ma che nel complesso influisce poco perché, se hai la fortuna di passare in vantaggio dopo cinque minuti, devi essere in grado di legittimare e difendere il risultato contro una squadra che lotta per la salvezza, ed invece non ne siamo capaci. Ecco che risulta cruciale la posizione in cui è stato schierato De Sciglio, che per suo modo di stare in campo – abituato ad accompagnare e non ad allungare la squadra, come del resto fa un terzino – ha reso la corsia di destra inoperosa e ormai saprete quanto siano importanti le pedine schierate come esterni di centrocampo nel 4-4-2. Gioca costantemente spalle alla porta e questo crea stallo, visto che questo modulo si basa sull’apporto dei giocatori schierati in tale posizione, perchè devono essere proprio loro a creare la superiorità. Se da questo lato c’è un terzino fuori ruolo, dall’altra c’è un cadavere ambulante che non ha più fiato in corpo. Jack non riesce più a dare l’apporto che ci si aspetta da lui e a cui ci ha abituato in questi anni, il motivo è semplice: è il giocatore con il più alto minutaggio nelle gambe e questo lo ha logorato. La sua gestione è pressoché demenziale, non avendo giocatori con cui sostituirlo, non può permettersi il lusso di uscire dieci / venti minuti prima del termine del match. Chi ha seguito il Leicester quest’anno sa che uso oculato stia facendo Ranieri con i suoi uomini cardine, dal girone di ritorno gli risparmia gli ultimi quarti d’ora in tutte le partite, segno evidente che almeno lui sa come si fa a tenere alto il rendimento dei suoi giocatori.

Alla luce di tutto questo non credo che Sinisa sia l’allenatore con cui proseguire per la prossima stagione, in quanto non è in grado di mettere in pratica le sue idee con il materiale in possesso; ma non solo, non è stato in grado di adattarsi alla rosa in possesso. Se non si è in grado di scendere in campo con altri schemi diversi da un banalissimo 4-4-2 è meglio farsi da parte, perchè fin da subito sapeva che non aveva gli uomini per proseguire questa strada e questo lo ha portato alla situazione in cui siamo ora. Inoltre sta trascinando la squadra a una finale di Coppa Italia con il morale sotto-terra, cosa che avevo caldamente sconsigliato nelle scorse analisi. Quello che ci resta da fare da qui alla finale è di usare le partite che restano come “trampolini di lancio” per acquisire almeno il morale, altrimenti possiamo evitare di presentarci se non abbiamo la testa e lo spirito giusto.

In conclusione, SE si vuole veramente partire per ritornare a vincere, si deve scegliere l’allenatore con logica e non mettere in panchina il primo brocco che passa e allestire una rosa che sia congeniale alle idee dell’allenatore.