Milan – Torino 1-0: la partita tattica – Serie A 2015/16

Con la vittoria di sabato confermiamo il nostro stato di forma e, a differenza di quanto dicono i media, possiamo ritenerci soddisfatti delle prestazioni della nostra squadra, ma non per questo dobbiamo accontentarci e quindi dobbiamo puntare a migliorare ulteriormente.

Nel complesso è stata giocata una buona partita, studiata in funzione dell’avversario che è abituato a attendere e a ripartire. Infatti quello che mi sorprende, ma non più di tanto vista la forma fisica dei quattro di centrocampo, è che tutto il reparto è stato abile a non concedere spazio al centrocampo avversario che schierava un uomo in più. Questo è stato possibile grazie a un baricentro alto e alla breve distanza fra i reparti, in particolar modo tra centrocampisti e difensori e addensandoci tutti nella parte centrale del campo abbiamo confuso e costretto gli avversari a giocare nella propria trequarti. Come al solito abbiamo il nostro consueto calo nel secondo tempo che si palesa o all’inizio o nei minuti finali di esso. Se pur abbiamo difeso con ordine e non sono stato concesse vere e proprie occasioni da goal, partite con tale risultato devono essere gestite dal primo all’ultimo minuto di gara, un pregio che aveva l’Inter di inizio stagione. Ma grazie all’attuale striscia di risultati e alla fiducia che ne consegue, siamo riusciti a vincere una gara che in altri tempi non saremmo riusciti neanche a sbloccare.

Nota dolente è il reparto avanzato, reo di non aver inciso sulla partita e a memoria non ricordo nessun tiro importante nello specchio da parte di Bacca e Niang. Dunque abbiamo assistito a una prestazione corale e meno individualista rispetto alle partite recenti, ed è per questo che si notano con maggior facilità le prestazioni di Zapata, Antonelli, Kucka e Honda. I quattro sono artefici di una stupenda prestazione: il primo non da spazio a Immobile, il quale è bravissimo a crearsi e attaccare lo spazio. Il secondo, nel momento non ottimale di Jack, si fa carico dei compiti di quest’ultimo e sovrapponendosi sfrutta lo spazio alle spalle del terzino avversario, crossando o entrando palla al piede in area con delle fantastiche serpentine. Kucka è un autentico polmone, a tratti sembra che la squadra si muova con lui e questo evita il crearsi spazi per le ripartenze avversarie. Infine Honda, il più bistrattato (compreso me nell’anno scorso, non mi nascondo) dei giocatori in rosa, il quale messo in un contesto che funziona fa esaltare le sue qualità. Non è l’esterno di centrocampo ideale per le sue caratteristiche ma, se gli vengono assegnati dei compiti, state pur certi che li porta a compimento.

Ora testa all’Alessandria, partita che non deve essere snobbata vista la bagarre in classifica per la zona Europa; ma soprattutto per i giocatori che partiranno titolari davanti. ed è per questo che voglio lanciarvi una “provocazione”: quanti palloni si passeranno fra loro Menez e Balotelli? Io rispondo subito, pochi.

2 commenti

  1. Condivido tutto Mauro e testa all’Alessandria anche perché abbiamo perso M’Baye Niang fino al termine di questo campionato. Speriamo che almeno uno dei ‘lussuosi’ ex infortunati possa dare il suo contributo per l’ottenimento di quanto ci auguriamo si possa conquistare! Questa volta dobbiamo veramente essere più forti dell’invidia, perché qualcuno sta godendo per l’incidente automobilistico di Niang, e della sfortuna che ci perseguita togliendo a Sinisa uno degli elementi migliori nella sua rosa titolare.

  2. Sono d’accordo anche io con Mauro e la sua interpretazione tattica.
    Mi dispiace assai per il ragazzo che giocava con grande impegno e si rendeva molto utile. Adesso Sinisa deve fare i conti con quello che io e numerosi altri tifosi temiamo e gli abbiamo rinproverato : lo scarsissimo turn over ed il,troppo attaccamento a pochi, davvero pochi , gioccatori. Naturalmente io spero di essermi sbagliato e che Balotelli e Menez abbiano lo stesso rapporto con l’allenatore dello sfortunato francesino. O che lo stesso sappia costruirlo in grande fretta. Amici, senza alcuna presunzione, ma allorquando sento il discorso di chi sale sul carro o scende dal carro provo lo sconforto di chi si accorge della pochezza intellettuale del ” ragionar da tifosi ” . Sono certissimo che nelle vita e nel lavoro tutti capiscono e praticano il buon senso dell’autocritica e del sapere cambiare opinione quando ci si accorge di avere sbagliato. Ed invece nel tifare quello che si sa essere un grande pregio viene usato per polemizzare come ragazzini sciocchi. E va bene, lo stadio non e’ il CNR e non si compete per il premio Nobel.
    Ma il discorso cambia assai se fai l’allenatore. Se devi tirare fuori il meglio da ciascuno dei ragazzi. Se devi essere educatore e non sergente. Se devi controllare i tuoi impulsi e pensare solo al successo del tuo lavoro. Insomma, Sinisa, come vedi il destino ti chiama a fare affidamento su tutti , come sempre accade nel calcio. Vola alto , Sinisa e non dare ascolto agli adulatori che ti riempiono di sonnecchiosi complimenti. Sii condottiero e non caporale di giornata o magari sergente di ferro. Noi tifiamo per questo e saremo contenti per te e per noi stessi se saprai dimostrare di meritare il Milan. Il Presidente ti guarda e giudica, come e’ giusto. Qualche idiota non lo capisce. Pazienza.

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