Frosinone – Milan 2-4: la partita tattica – Serie A 2015/16

La partita di ieri sera conferma quanto la squadra sia debole a livello caratteriale, salvo rimediare nella ripresa. E’ vero, da tempo il nostro blasone non intimorisce più nessuno, ma concedere a squadre di provincia di credere per un tempo che siano in pieno controllo del match è degradante. Non dobbiamo più permette ciò e questo può accadere soltanto mettendo in ginocchio la squadra avversaria fin dai primi minuti; perché nessuno è stupido, più passano i minuti e più l’avversario capisce  le tue difficoltà e che eventualmente se la può giocare, facendo diventare la partita più ostica del previsto.

Gol del Frosinone

L’azione su cui il Frosinone segnerà il vantaggio

Detto questo, passiamo a quello che concerne lo schieramento di ieri sera. Si era letto che uno dei candidati a sostituire Cerci – dopo la deludente prestazione di Coppa – potesse essere Poli ed ero felice della scelta. Perché, a costo di risultare ripetitivo, abbiamo ancora una volta dimostrato che non siamo in grado di essere lucidi ed equilibrati nella metà campo. Ed è successo anche nei primi quarantacinque minuti di ieri sera, dove sulla corsia di destra non c’era nessuna copertura preventiva e sopratutto Honda e Abate sempre mal posizionati. Nella fattispecie ecco cosa accade prima del vantaggio ciociaro:

  • primo problema, mancata schermatura della progressione avversaria, che porta a un quattro vs. quattro, e questa situazione è avvenuta anche nelle due partite precedenti (de Jong su Ionita e Bertolacci su Soriano);
  • secondo, tutti e quattro guardano il portatore di palla e questo crea il danno principale: Alex si stacca per coprire l’assenza di Abate e non avvisa Romagnoli del taglio di Ciofani alle sue spalle.

A differenza nostra, loro hanno bloccato le nostre fonti di gioco già nella nostra trequarti, grazie a un grosso lavoro di sacrificio da parte gli attaccanti. Questo ci ha portato a far girare la palla in orizzontale e in modo prevedibile, senza mai renderci pericolosi. Nella seconda parte di gara il Milan cambia mentalità, lo dimostra la forzatura nel giocare la palla in profondità a sfruttare i tagli negli spazi. Alzando il ritmo nel giocare la palla, di conseguenza si abbassata la spavalderia del Frosinone – figlia di un gran primo tempo – che crolla un’azione dopo l’altra. Forse è proprio questo il limite della squadra, non credere nei propri mezzi e questo li porta a entrare in difficoltà in partite banali, ma d’altronde la fiducia e il morale crescano in funzione delle vittorie conseguite. Non fanno bene tutte le critiche che arrivano dalla carta stampata, come sottolineato da Mihajlovic e Bertolacci, che destabilizzano l’ambiente sfiduciandolo.

Se con Verona e Carpi avessimo utilizzato la stessa grinta del secondo tempo di ieri sera, avremmo avuto quattro punti in più; perchè in partite come queste non serve il fuoriclasse a sbloccarle, ma una voglia maggiore dell’avversario nel conseguire il risultato. Ecco, come “ipotetico dono di Natale”, vorrei che la squadra acquisisse la fame e la grinta sfoggiata al Matusa per le successive partite, senza aspettare di essere feriti per sfoggiarli.

1 commento

  1. Io ricordo i due mondiali vinti proprio in spregio ad una stampa critica e nemica. Non sono le critiche o le offese che li indeboliscono. E’ il carattere debole che hanno alcuni a partire dal capitano e non solo.

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