Potremmo stare qui a parlare di arbitraggio pessimo, ma sono abbastanza lucido da andare oltre alle chicchere da bar e affermare che non è questo il male che attanaglia la nostra squadra. Nel complesso c’è stato un miglioramento nella prestazione, rispetto alle precedenti contro Carpi e Crotone, sopratutto dal lato delle occasioni create e delle conclusioni a rete; ma la coperta resta sempre corta, in quanto con una decina di palle goal create una sola è stata concretizzata in goal.
In settimana avevo già espresso i miei dubbi – tramite un post sulla nostra pagina facebook – nell’avanzare i due esterni di centrocampo, questo ha portato a un Milan più propositivo nella fase offensiva, ma deficitario in quella di possesso. Ad esso si aggiunge la scelta di schierare De Jong dopo tre mesi di assenza dall’undici titolare, scelta che ancora oggi mi risulta “indigesta”. Ieri ha confermato che la sua esclusione dai titolari è stata l’opzione più giusta, non solo per per il rigore causato con conseguente espulsione, ma per i movimenti fatti in campo. Il giocatore ha un limite: è in grado di ricoprire un suolo ruolo, il mediano incontrista e con la poca qualità in mezzo al campo non possiamo permetterci il lusso di schierarlo in tale posizione. Ma non solo, ieri ha dimostrato anche di non sapersi legare al compagno di reparto – abituato a essere solo in mediana – e lo ha dimostrato in diverse situazioni. In primis, non si è mai mosso in modo congruo rispetto al movimento di Montolivo, portando quest’ultimo a non avere mai un passaggio corto facile ed è costretto nella maggior parte dei casi a lanciare la palla in profondità. Seconda, ma non per importanza, è il mancato apporto in fase di interdizione che lo vede sempre in ritardo sulle chiusure e sul pressing, con Montolivo a fare gli straordinari, abbassandosi fino sulla linea dei difensori per recuperar palloni. Quindi mi permetto di affermare che Montolivo ha giocato da solo e i fischi, come al solito, se li prende sempre chi con il pallone si prende i rischi di giocarlo e non di cederlo come se fosse una patata che scotta.
Con questo non voglio affermare che la colpa è solo di De Jong in quanto se la divide con chi, ignaro del suo modo di stare in campo, lo ha rispolverato dopo tre mesi di assenza (giustificata). Per fortuna si è evitato di giocare nella zona centrale del campo, privilegiando le corsie attraverso cambi di corsia su Bonaventura che tagliava dentro, mentre con Niang sfruttava la corsia per crossare dal fondo. Vorrei spendere due parole su quest’ultimo, ha dimostrato di essere una la migliore seconda punta in rosa e per mancanza di un esterno destro, viene rilegato sulla corsia anche se con buoni risultati. Questo è accaduto anche con Bonaventura, quando è mancato Bertolacci a centrocampo e questo è un limite della nostra squadra e dell’allenatore: si pensa sempre a rattoppare, senza mai studiare uno schema che posizioni tutti i giocatori dove rendono al meglio, in base alle loro caratteristiche.
Come ho detto in queste settimane, l’esperimento del 4-4-2 vada abortito immediatamente, perché non abbiamo gli uomini con le giuste caratteristiche per mantenere l’equilibrio a centrocampo con tale posizionamento. Ad ora, visto non si può pensare di lasciare due soli uomini in mezzo al campo – visto il poco apporto dato dai due esterni – ed è da anni che la società Milan si dà poco credito al reparto, che in assoluto è il crocevia più importante per assicurarsi la vittoria.
1 commento
La mia interpretazione e’ diversa. Montolivo e De Jong non vogliono
giocare insieme. O l’uno o l’altro. Non so se la pensino tutti e due cosi’ ma tanto non ha importanza. In ogni caso abbiamo bisogno di gente nuova e brava a centrocampo. Poi non parliamo di 4/4/2 con un centravanti sulla fascia destra. Ah , Sinisa caro…….