Milan – Sassuolo 2-1: la partita tattica – Serie A 2015/16

Ieri abbiamo avuto la prova inconfutabile di quanto questa squadra non sappia come comportarsi durante la partita. Lo dimostra il fatto che, seppur in vantaggio sia negli uomini che nel risultato, la squadra non è riuscita a costruire azioni manovrate infatti entrambi i goal arrivano da palla da fermo.

Se pur poco cinico il Sassuolo è riuscito a imporre il proprio gioco e fino a qui nella di nuovo, viste le prestazioni negli ultimi anni contro questo avversario, ma quando giochi i superiorità numerica ti aspetti di soffocare l’avversario e di chiudergli gli spazzi per annullare le ripartenze. Quello che avviene prima e dopo il goal è un’antologia di errori: il primo, squadra disunita fin dall’inizio della gara con il solo Montolivo a portare il pressing sui giocatori in possesso, mentre chi gli è accanto (più Kucka che Poli) e davanti (Bacca e Cerci) nel momento in cui perdono palla ne accorciano le distanze e ne rallentano l’azione. In tutto questo si aggiunge la poca copertura e fluidità dei terzini (molto peggio Antonelli che Abate)  i quali in entrambi le fasi aiutano poco e male. Su Antonelli va fatto un discorso più approfondito, lui continua a fare lo stesso errore: si disinteressa della sua corsia di appartenenza per concentrarsi sui movimenti verso il centro.

Il secondo punto riguarda il fallo che scaturisce il goal avversario che ci costa caro, ed è dovuto all’incoscienza di Kucka che commette fallo su un giocatore che si stava allontanando dall’area. La conseguenza è la mancanza di attenzione nei gesti di Donnarumma che indica chiaramente quattro uomini in barriera, mentre quest’ultimi ne aggiungono altri. Questo porta ad un allungamento della barriera e così facendo non danno la possibilità al portiere di veder partire la palla, che fa l’errore di azzardare il movimento verso il paolo coperto dalla barriera, per poi essere battuto sul suo. L’atteggiamento dopo i goal fatti e/o subiti continua a persistere, ed è per questo che Sinisa inserisce Adriano per alzare il baricentro della squadra, ma in se per se il cambio e fine a se stesso (al di là del goal fatto).

Le note liete sono Cerci (le azioni più importanti partono tutte dalla sua corsia), Bertolacci (dà velocità e idee alla squadra quando entra in possesso) ed infine Donnarumma. Quest’ultimo ha dato un po sicurezza ad un reparto che non deve essere messo in difficoltà, visto che gli basta poco per entrare in confusione; a differenza di Diego Lopez, lui evita di mettere pressione ai difensori giocando la palla su di loro e, quando viene chiamato in causa, se ne libera senza perdere tempo come il predecessore. Dunque, a mio avviso, lui mi ha dato più sicurezza di Diego che mi fa sempre tremare quando gioca la palla con i piedi, quando la palla è presente nella nostra area di rigore.

Mercoledì abbiamo una partita abbordabile, in quanto l’euforia dovuta alla posizioni raggiunte nelle prime giornate è svanita; questo è il momento buono per dare “continuità” – termine precoce dopo una sola vittoria – ma che ci deve permettere di arrivare ad avere più convinzione nei nostri mezzi.

1 commento

  1. L’arbitro mi era indigesto ed ho scelto di guardare la partita, registrata, soltanto perché il Milan ha vinto. Sono in totale sintonia con la tua disamina tecnico/tattica. Aggiungo che marcando a uomo sulle palle da fermo, forse anche per questo motivo si è fatta confusione sulla punizione che ieri era par-abilissima così come quelle di Firenze, Genova e di Milano con il Napoli. Ma il Milan comincia a giocare da squadra e questo lo avevo già detto, dissentendo dal mio amico Diablo, dopo la partita con i granata torinesi! Eppur si muove? Speriamo!

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