Inter – Milan 0-0: la partita tattica

Che dire, continuiamo a vedere una squadra che non ha novanta minuti nelle gambe, abbandonano mentalmente il campo per larghi tratti di partita; come del resto fa il suo giocatore di rilevo Menez. Paradossalmente nei minuti in cui giochiamo non lo facciamo neanche male, segno che qualcosa lo sappiamo fare; ma i problemi arrivano sempre nel concretizzare quello che di buono si fa fuori dall’area avversaria.

La partita si divide sostanzialmente in tre fasi: la prima, che è definita da quindici minuti di offensiva interista, dove non riusciamo a uscirne e per lo più regaliamo loro molti palloni, per via dei troppi passaggi sbagliati. La seconda parte è quella dove riusciamo a mettere la testa fuori dalla nostra metà campo fino al decimo del secondo tempo, dove non riceviamo neanche un tiro in porta. Ma come detto in precedenza, questo non basta per portarci in vantaggio, con le uniche occasioni derivanti dai tiri di Suso da fuori area. Infine la terza parte, quella più caotica a livello mentale per i giocatori (e del calo fisiologico di Suso) , si fanno schiacciare dalla sola voglia di rivalsa interista e per puro miracolo non prendiamo goal.

Quello che si evince in queste tre fasi è: l’assenza di un giocatore in area che trasformi in tiri verso lo specchio le azioni che maturiamo; e la completa mancanza di polso di Inzaghi, nello sperare di risolvere la partita con una giocata del suo pupillo, e ancora più grave il suo mancato aiuto  alla squadra. Perchè quando vedi la tua squadra soffrire per più di cinque minuti, dopo aver abbandonato palla e gioco all’avversario, l’allenatore deve essere il primo a dare la scossa; ma da quel momento in poi, fino a fine partita, anche dopo i cambi (ritardati) non si vede un cambio di rotta. Invece la mancata assenza in area si nota nei continui tiri da parte di Suso (decentrato rispetto allo specchio) e dai tagli di Van Ginkel, che dovrebbero supportare il compagno in area e non sostituirlo. Ed è a questo che porta non avere un riferimento là davanti: non fatevi fregare dai numeri, perchè nei numeri potrà assomigliare a una punta, ma nei compiti/movimenti non lo sarà mai!

Un ulteriore errore da matita blu per Inzaghi, è il continuo sballottamento di Jack da ala a mezz’ala. Nel corso della partita cambia troppo spesso il suo ruolo e la sua duttilità finisce per essere un difetto in partite come queste. Infatti questo lo porta a nascondersi tra le maglie avversarie, facendo sopperire il suo lato qualitativo; ecco che è Antonelli che va ad attaccare la profondità e mancando un rifinitore sulla sinistra, si predilige svolgere la manovra sulla destra.

I migliori:

  • Suso: si fa carico di molti palloni, riuscendo a far salire la squadra. Non si compone quando viene pressato, il suo grande apporto alla gara lo consuma prima del previsto.
  • Alex – Mexes: passa con sufficienza l’esame derby, con Mexes sempre lucido e un Alex che mi ha sorpreso. Pensavo potesse andare in difficoltà con la velocità di Icardi e Palacio, ma riesce ad anticiparli.

I peggiori:

  • Menez: mi fa salire il (concedetemi il termine) nazismo quando lo vedi passeggiare con la palla che gli passa vicino. Questo è il simbolo di un giocatore che gioca solo per se stesso, e non per la squadra.
  • Abate-de Jong:  durante la ripresa entrambi giocano troppi palloni orizzontali, che diventano sanguinose quando la nostra difesa si trova scoperta.

 

3 commenti

  1. Io ho visto un’altra partita dove il Milan per circa un ora ha giocato meglio dell’Inter. Ménez ha fatto quel che doveva e non è colpa di Jéremy se quando crossa al centro tre milanisti si fanno anticipare da un solo interista. I lanci in diagonale ad innescare Suso oppure Abate partivano tutti dai piedi di Ménez. Alex ha anche realizzato un gol che, alla luce delle ultime disposizioni, era da convalidare senza se e senza ma. De Jong in fuori gioco? Nigel partiva da dietro ed era in posizione regolare quando Ranocchia, preceduto dal fischio a segnalazione del fuorigioco di Alex, rinviava rimettendo così, secondo le nuove regole, in gioco il centrale brasiliano. Gol regolarissimo secondo le nuove norme e che è stato assegnato, in simili circostanze, a quasi tutte le squadre italiane tranne che, ieri sera, al Milan. Concordo invece sulla preoccupante condizione fisica e per la tenuta e non per la tattica o gli schemi di gioco. Il Milan è ‘scoppiato’ ed a quel punto l’Inter poteva vincere. Ma sino a quel punto sul mio cartellino personale il Milan era in vantaggio di una rete!

    1. Hai ragione su tutto !

    2. La seconda parte è quella dove riusciamo a mettere la testa fuori dalla nostra metà campo fino al decimo del secondo tempo, dove non riceviamo neanche un tiro in porta. Ma come detto in precedenza, questo non basta per portarci in vantaggio, con le uniche occasioni derivanti dai tiri di Suso da fuori area.

      E’ quello che ho scritto, se leggi sopra. Non mi è dispiaciuto. Su Menez non la vedo alla stesso modo, abbiamo spesso cambiato fascia, ma Menez in tutto questo non ci incastra un ca*zo.

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