Milan – Fiorentina 1-1: la partita tattica

Ancora una volta vediamo un Milan che si complica la partita da solo,  passa in vantaggio e non lascia spazi nel primo tempo,  per poi cambiare totalmente volto nel secondo. Come a Cesena,  anche qui altri due punti persi con una squadra che sulla carta doveva far molto di più per impensierirci, ma è bastato un solo tiro nello specchio per punirci. Poco da dire dal punto di vista tattico, visto che l’avversaria rinuncia a giocare per tre quarti di gara.

Su gli undici scelti poco da dire,  Abbiati meritava la conferma, la scelta di Zapata è legata alla presenza di Cuadrado,  unico dei nostri centrali a potergli tenere testa sulla corsa. In attacco Menez,  scalza Torres come terminale offensivo che risulterà una scelta pessima. Sulla scelta dei tre centrocampisti ero scettico, vista la qualità della controparte, ma la quantità è bastata a tenere basso il baricentro avversario per tutto il primo tempo. Non mi aspettavo questo atteggiamento da una squadra propositiva come la Fiorentina, ma è palese che per tutti i novanta minuti cerchi di portare a casa il pareggio. Questo ci aiuta a tenerli bassi e attaccando sulle fasce, Cuadrado tende a coprire più che a offendere, facendo si che parta da una posizione molto più arretrata del solito.

Il goal arriva su un calcio d’angolo, con uno schema che prende alla sprovvista la retro guardia viola, concentrando le marcature sul secondo palo lasciando soli ben due uomini sul primo. Gli esterni offensivi si fanno trovare troppo all’ interno del centrocampo, soprattutto Honda che non aiuta per niente Abate sulla corsia. Dall’altra parte è al contrario, Stephan fa le due fasi come al solito mentre De sciglio non si spinge oltre la mediana.

Cambia tutto nella ripresa, aggrediamo pochissimo i portatori di palla, concedendogli solo il tiro da fuori che, su una ripartenza, risulta fatale. Sul goal subito, DeJong si fa trovare fuori posizione, lasciando la corsa centrale all’incursione palla al piede di Ilicic, con la complicità di un De sciglio molto sottotono. Come a Verona, parte della colpa del goal subito è di Inzaghi,  che non riesce ad avere il coraggio di cambiare nel momento adatto. Menez è uno dei papabili per la sostituzione perché,  proprio nei minuti iniziali del secondo tempo,  non aiuta ne nella manovra ne in fase di ripiegamento con un atteggiamento rinunciatario. L’altro errore è l’ingresso in ritardo di Bonaventura, la sua presenza in campo da vivacità alla manovra visto che non da mai punti di riferimento. I minuti finali sono un assalto all’area viola,  ma è molto confusionario. Inzaghi alza molto gli esterni creando un 4-2-4, che non fa altro di tenere la Fiorentina bassa senza concederci spazio.

Visti i risultati delle squadre in lizza per il terzo posto dovevamo vincere, ma non c’è da piangere sul latte versato perchè mercoledì andiamo di scena a Cagliari, quindi rimbocchiamoci subito le maniche e recuperiamo i punti persi.

I migliori:

  • De Jong: una vera diga a centrocampo, e da quest’anno ha preso anche il vizio del goal.
  • Abate: insieme a De Jong, uno dei pochi che lotta e si sacrifica per tutti i novanta minuti.

I peggiori:

  • De Sciglio: sembrava essere tornato in forma nei precedenti match, ma la partita di ieri ci spinge a cercare una riserva di qualità nel suo ruolo.
  • Inzaghi: come detto, aspetta troppo per le sostituzioni quasi avesse paura di farle.

2 commenti

  1. Si Mauro anche se non hai evidenziato che Honda era molto temuto e per questo Montella aveva sacrificato a turno un centrocampista per coprire la zona di campo dove abitualmente opera, indisturbato, il nipponico. Keisuke era ‘raddoppiato e triplicato’ cosa che il Milan faceva con Cuadrado. Quindi nell’analisi tattica si dovrebbe tenere conto anche delle contromisure messe in gioco dall’allenatore avversario. E’ qui che Pippo ha perso abbastanza nettamente la partita con Montella. Poi concordo con te sulla necessità di lasciarsi alle spalle, rapidamente, la brutta prestazione effettuata contro la Fiorentina. Cagliari sarà una partita durissima così com’è sempre quando si affrontano squadre allenate da Zeman. Il Milan dovrà rimanere compatto ed i giocatori dovranno sacrificarsi molto, sul piano fisico, per riuscire ad avere ragione del Cagliari. Se faranno una partita sottotono la brutta figura sarà inevitabile! Quindi giochino i calciatori rossoneri che danno le migliori garanzie sotto il profilo della tenuta fisica e mentale!

  2. Mi sono dimenticato di sottolineare che Honda era pesantemente marcato, ma sempre Inzaghi deve prendere contromisure in corso d’opera. Come scambiare gli esterni fra di loro facendo saltare le marcature durante l’azione. Concordo sul scegliere accuratamente gli undici titolari perchè, anche se non abbiamo impegni, non si può schierare gli stessi undici per sempre.

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