Milan – Juventus 0-0: l’Inter è campione d’Italia.

Finisce ancora una volta con un pareggio il big-match di San Siro, un pareggio che consegna il 20esimo titolo italiano all’Inter con Elliott e Maldini che saranno ricordati come gli uomini che hanno consegnato la seconda stella ai cugini in piena smobilitazione. La partita di San Siro certifica ancora una volta la mancanza di ambizione di un allenatore che è stato troppo presto rinnovato e che non ha mai vinto nulla. Non battere questa Juventus è imbarazzante per le nostre ambizioni e la partita vista oggi a San Siro ha detto esattamente questo.

Ha detto che il Milan continua a giocare solamente in un modo e quel modo Allegri lo ha neutralizzato con un bel bus e Dybala difensore aggiunto a marcare Leao. Poi è prevalsa la paura – è stato tolto Diaz ed è stato mantenuto dentro Krunic la cui partita definire pessima fino a quel momento era poco (mentre Diaz ha giocato molto bene, stranamente). Zero senso il cambio di Leao, unico che può fare qualcosa là davanti.

Il Milan ha fatto la partita senza mai essere pericoloso davanti ad eccezione di un paio di colpi di testa di Giroud. Proprio il modo di giocare del Milan che non è cambiato nemmeno con un campo di patate e con una juve tutta in difesa è stato il problema della partita. Non puoi entrare in porta con la palla con una squadra così, ci volevano più cross per la torre (e proprio un suo colpo di testa è stata l’occasione più pericolosa).

Ad oggi il Milan si avvia per lottare per una qualificazione Champions dopo essere stato preso a calci in culo nel girone europeo – risultato non migliorativo di quello dello scorso anno. E’ stato sbagliato l’acquisto dell’attaccante, perché si sapeva che Giroud non è un attaccante che fa tanti gol – è stato sbagliato quello di Messias. Non c’era bisogno di budget per capire che Dzeko in serie A è superiore al francese, per esempio.

Quello che fa più paura di questa società rimane l’assuefazione ad essere la nuova rometta che arriva seconda dietro l’Inter e vivacchia in coppa. Non c’è una minima ambizione di migliorare e/o di cambiare le cose continuando a vivere il presente come un eterno miracolo per cui tutti sono bravi. Non c’è nessuna richiesta di rendere conto dei risultati ottenuti a dirigenti, allenatori e giocatori. Non c’è alcuna reazione ai torti arbitrali – a proposito, oggi al minuto 3 manca un rigore netto su Calabria.

Regalare così uno scudetto alla peggiore Inter degli ultimi anni per organico rimane qualcosa di imperdonabile per ogni tifoso Milanista non assuefatto ai toni nordcoreani che parlano di gestion league e bilancio in pareggio facendoci credere che con il nuovo stadio miracolosamente tutto tornerà come prima. 

MILAN: Maignan; Calabria (dal 76? Florenzi), Romagnoli, Kalulu, Theo Hernandez; Tonali, Krunic; Messias (dal 61? Saelemaekers), Diaz (dal 61? Bennacer), Leao (dal 76? Rebic); Ibrahimovic (dal 28? Giroud). All. Stefano Pioli. 

JUVENTUS: Szczesny; De Sciglio, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado (dal 65? Bernardeschi), Bentancur (dal 90? Rabiot), Locatelli (dal 65? Arthur), McKennie; Dybala (dal 90? Kulusevski), Morata (dal 74? Kean). All. Massimiliano Allegri. 

ARBITRO: Di Bello. 

AMMONITI: Locatelli (J), Leao (M), Messias (M).