Atalanta – Milan 2-3: più forti anche dell’arbitro

Oggi il risultato finale racconta una bugia. Racconta una partita diversa da quello che si è visto in campo – ovvero che come a Maggio Pioli ha preso Gasperini per l’orecchio e lo ha portato a lezione. 3-0 senza fatica su uno dei campi più difficili della Serie A grazie all’ennesima prestazione di squadra che è cominciata subito col gol di Calabria. Rischiato per lunga parte poco o niente tranne per quelle due parate di Maignan a metà del primo tempo – roba che a Castellamare di Stabia non san nemmeno cosa sia. Il secondo gol di Tonali è lo stile di questo Milan che è una squadra che va a pressare alta l’Atalanta a casa sua – una squadra che gioca e che fa la sua partita sempre e comunque su ogni campo.

Non si può però non vedere cosa è successo nel finale. Si parte da un rigore per mani di Messias che non può esistere nel momento in cui la palla prima rimpalla sul ginocchio – ancora più preoccupante il VAR che non mostra tale immagine limitandosi al tocco di mano. Un tentativo di rapina bello e buono. E’ irregolare anche il secondo gol visto che c’è un fallo clamoroso proprio sul difensore del Milan, come ha ricordato Pioli a DAZN. Insomma – che non passi sotto silenzio quello che stiamo subendo perché oggi per portare a casa una partita abbiamo dovuto dominare lungo e in largo ed avere un margine di tre gol sull’Atalanta.

Questa squadra è cresciuta anche grazie alla Champions perché sono aumentate le partite dove può mettere la sua intensità. Lo scorso anno il Milan doveva accelerare anche per battere lo Spezia, ora riesce a farlo con l’Atalanta e tirare un po’ il freno a mano con le piccole. Se grazie alla rosa più profonda riusciremo a giocare sempre così nessun traguardo ci è precluso. E se giochiamo così è anche per la crescita mentale oltre che fisica dei giocatori: guardate cosa sono diventati Tonali, Leao, Theo Hernandez ma anche Rebic rispetto a quello che erano.

Come ha detto Pioli: “è giusto che i miei giocatori pensino di essere più forti degli altri“. Questo è quello che – non mi stancherò mai di dire – è successo al Milan da quando c’è Ibra. E’ successo che non ci si chiude più tutti dietro a sperare e temendo l’avversario ma si va a fare la nostra partita sempre e comunque contro tutti. Era impensabile due anni fa pensare di vedere un Milan fare questa partita e vincere così tanti scontri diretti.

La classifica tutto sommato non rende merito alla squadra – nel senso che con 6 vittorie e un pari al gobbodromo dovresti essere in testa ma in testa c’è il Napoli. C’è un rassicurante +7 sul quinto posto e la prossima giornata ci sono due scontri diretti mentre noi giochiamo in casa contro il Verona. Sempre che come oggi qualcuno non decida che abbiamo troppi punti e che ogni mezzo è buono per provare a fermarci.

ATALANTA-MILAN 2-3
Marcatori: 1’ Calabria (M), 42’ Tonali (M), 78’ Leao (M), 86’ Zapata (A), 93’ Pasalic (A)

ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Djimsiti, Demiral, Palomino; Zappacosta, de Roon, Freuler (87’ Pasalic), Mæhle (56’ Muriel); Malinovskyi (56’ Ilicic), Pessina (24’ Pezzella); Zapata. A disp.: Rossi, Sportiello; Lovato, Scalvini; Koopmeiners, Miranchuk, Piccoli. All.: Gasperini.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Tomori, Kjær, Hernández (80’ Ballo); Tonali (80’ Bennacer), Kessie; Saelemaekers, Díaz (74’ Messias), Leão (89’ Pellegri); Rebi?. A disp.: Jungdal, T?t?ru?anu; Conti, Gabbia, Kalulu, Romagnoli;  Castillejo, Maldini. All.: Pioli. 

Arbitro: Di Bello

Spettatori e incasso: 9363; 307.979 euro

Ammoniti: De Roon, Brahim, Tomori, Messias, Leao, Pioli

Espulsi: 

Recupero: 2 p.t, 4’ s.t