Liechtenstein – Italia 0-4: solo un tempo

Doveva essere la giornata in cui guadagnare sulla Spagna in tema di differenza reti – così non è stato. 0-4 Italia in Liechtenstein, 4-0 Spagna in Macedonia. Tutto invariato e appuntamento alle prossime occasioni con la Spagna che, a questo punto, arriverà con ogni probabilità allo scontro diretto con due risultati su tre a disposizione. L’unica buona notizia della serata arriva dall’Albania che perdendo contro Israele ci mette immediatamente dietro una squadra sul cui campo abbiamo già vinto fuori casa e non una con la quale dovremo giocare all’ultima giornata.

In campo su una gara così c’è da dire veramente poco. Abbiamo giocato il primo tempo, poi abbiamo sprecato troppo diventando, a volte, anche leziosi. Poteva esserci un passivo più alto ma la conferma è che comunque le goleade che squadre come la Spagna fanno facilmente non sono e non sono mai state nel nostro DNA. Si sono però finalmente viste buone cose in attacco dove negli ultimi anni abbiamo avuto il nulla assoluto: Immobile e Belotti potrebbero finalmente essere la coppia titolare della nazionale per Russia 2018. Si è rivisto anche un Verratti a buonissimi livelli – sempre considerando l’avversario. Difficile dire altro con la difesa praticamente disimpegnata con un Liechtenstein che ha pensato soprattutto ad evitare la goleada.

Per il resto le indicazioni della sosta arriveranno più dalla partita di San Siro di martedì sera quando – nella rivincita contro la Germania – Ventura potrà provare uomini e schemi nuovi contro un avversario di livello. Per la qualificazione mondiale c’è ormai da tenere conto della “stranezza” del girone che vede due avversarie al momento nettamente superiori al resto del lotto: fino a Madrid ci sarà solo da evitare passi falsi per poi potersela giocare.

Liechtenstein-Italia 0-4
GOL: 11′ e 44′ Belotti (I), 12′ Immobile (I), 32′ Candreva (I).
LIECHTENSTEIN (4-5-1): Jehle; Rechsteiner, Polverino, Kaufmann, Oehri; A. Christen, Martin Buchel, Wieser, Marcel Buchel, Burgmeier; Salanovic. CT Pauritsch.
ITALIA (4-2-4): Buffon; Zappacosta, Bonucci, Romagnoli, De Sciglio; De Rossi, Verratti; Candreva (74′ Eder), Belotti, Immobile (82′ Zaza), Bonaventura (67′ Insigne). CT Ventura.
Ammoniti: Oehri (L), Kaufmann (L), Jehle (L).
Arbitro: Bebek (Croazia).

2 commenti

  1. Ieri sera sono emersi tutti i difetti degli italiani degnamente rappresentati nell’Italia pallonara di Giampiero Ventura. La paura di non ‘fare risultato’ nel primo tempo ha fatto spingere sull’acceleratore la squadra che poteva fare anche un paio di reti in più. Poi nel secondo tempo ecco venir fuori l’italico carattere introverso che, forse spinto da eccesso di buonismo, ha fatto vivacchiare una squadra che pareva la lontana parente di quella vista nel primo tempo. Siamo fatti così e non siamo abituati ad infierire nei confronti anche di discendenti italiani insinuati la’ tra i Grigioni sotto il castello di Vaduz sito come cuscinetto divisorio tra Austria e Svizzera. Il Lichtenstein è una splendida località dove esistono più banche e sedi industriali che non abitanti. Mi aspettavo di vedere qualche oscuro ragioniere che, staccatosi dal computer delle citate sedi, mettesse le scarpe bullonate per confrontarsi con i ‘clienti’ milionari italiani. Non era una cosa seria e non sono una cosa seria questi confronti che fanno scadere la competizione professionistica a livello di saga paesana. Ma questa è l’Europa pallonara voluta da Platini che è stato un fenomeno come calciatore ma uno tsunami come dirigente sportivo. Non è serio lasciar dipendere le sorti di nazionali importanti da confronti del tipo di quello che vi è stato tra Italia e Lichtenstein. Come giustamente diceva Ventura le insidie erano nascoste in tutto il percorso che dal Sempione, attraverso i Grigioni, portava a Vaduz. Ieri sera i trabocchetti sono stati elusi e l’Italia ha fatto quel che doveva fare: vincere e non stravincere. Questo nel rispetto delle consuetudini italiche poiché nel ‘nostro’ campionato raramente si assistono a delle goleade. Anzi ‘pare brutto’ sommergere l’avversario di gol sino ad umiliarlo. Come ho sempre sostenuto ribadisco che l’Italia arriverà prima andando a vincere in Spagna contro gli iberici. Ventura deve proseguire nel suo cammino e…largo ai giovani che, per nostra fortuna, ne stanno sbocciando soprattutto tra le mie amate Orobie. Belotti ne è esempio eclatante, non è un fenomeno, come lo è Donnarumma sbocciato a Castellammare di Stabia, ma è un ragazzo di quella generazione, cosiddetta dell’Erasmus, che unito a tanti altri giovani, tra cui il romano Romagnoli, stanno lavorando e studiando seriamente per raggiungere traguardi importanti ed alla loro portata come quello di battere la Spagna e qualificarsi per primi nel nostro girone. Quindi non andrei troppo per il sottile e mi aspetto di vedere Lapadula a San Siro. Ecco…Gianluca è il prototipo di quella generazione di ragazzi, tutta volontà e senza fronzoli, che potrà far risorgere l’italico calcio anche se per ora non sono ancora sbocciati dei Rivera e dei Mazzola. ps. confido molto in Locatelli più che in Verratti ma mi stanno bene anche i dualismi appunto come ai tempi di Rivera e Mazzola.

  2. Fior da fiore del nostro calcio :
    Pruzzo: “Su Balotelli hanno deciso i senatori. Ventura si è adeguato”
    Buffon…..ate !

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