Milan – Lazio 1-1: … e i cocci sono suoi

Credo, a ragione, che con questa partita di fronte agli occhi di Berlusconi Sinisa Mihajlovic si sia giocato la sua permanenza sulla panchina del Milan. E non do torto al Presidente. Pareggiamo con una Lazio imbarazzante che ha ormai imparato come tutte a giocare contro di noi: pressing alto e spazi chiusi – segniamo grazie ad una sponda di Luiz Adriano, unico attaccante d’area, che qualcuno da Novembre a Marzo non aveva visto. Mai. E’ l’ennesima prova imbarazzante di Sinisa Mihajlovic che al di là dei limiti tecnici della squadra, decisamente discutibili, ha fallito su quello che doveva essere il suo punto forte: le motivazioni e l’atteggiamento. Il Milan che scende oggi in campo è senz’anima e questo non si può vedere: onore a Berlusconi che contro tutto e tutti farà a fine anno quella che è la scelta giusta per il Milan, pur esponendo il suo successore ad un boicottaggio pressoché immediato.

Sembriamo proprio la Samp dell’anno scorso compreso il finale in cui il Genoa recuperò oltre 10 punti e mise fuori i blucerchiati dall’EL, almeno sul campo. La paura si chiama Sassuolo anche se potrebbe non essere un male finire estromessi dall’EL in ottica FFP e la possibilità di non rispettarlo per un altro anno. Questo è il Milan di Pippo Inzaghi con in più Bacca, Romagnoli e un Montolivo ed Alex in forme accettabili: i soldi spesi in estate non giustificano i risultati sul campo.

Ora ci aspetta una sosta con altre due settimane di ritornello dei non evoluti a difesa di un tecnico che si sta limitando ad un compitino fatto male, che illuderà i tifosi imbonendoli con qualche cazziatone a Menez e Balotelli, sempre pronti a prendersi la colpa. I dati dicono che siamo a 15 gol subiti su calcio piazzato, dove l’allenatore conta più di ogni altra cosa: troppi. I dati dicono che vincendo con Lazio, Chievo e Sassuolo eri 4°, a 4 punti dalla Roma con lo scontro diretto in casa: possiamo provare a dire che è colpa della rosa, magari rimpiangendo poi Bertolacci o Montolivo quando si accaseranno altrove dando dei dementi a chi li ha venduti.

E’ stato un errore prendere Mihajlovic: lo si sapeva dal primo momento. E’ un imbonitore, scarsamente dotato tatticamente che getta fumo negli occhi dei tifosi con dichiarazioni da capo ultras. Non è ciò che serve al Milan. Avanti il prossimo allenatore – finché non si troverà quello giusto difficilmente si ripartirà. Purtroppo anche per colpa dei tifosi e dell’atteggiamento mediatico nei nostri confronti è passato il messaggio che la squadra è da sesto posto. E’ entrato nelle teste dei giocatori e questi han smesso di giocare. Siamo senza obiettivi fino al 21 maggio se non quello di far perdere lo scudo ai gobbi fermandoli in casa. Ringraziamo Mihajlovic e il clima milanese creato dai tifosi per aver mandato a prostitute la stagione al 20 Marzo.

MILAN – LAZIO 1-1
MILAN: Donnarumma; Abate, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Honda (84′ Menez), Montolivo, Bertolacci, Bonaventura; Luiz Adriano (74′ Balotelli), Bacca. A disposizione: Abbiati, Diego Lopez, Calabria, De Sciglio, Alex, Mexes, Poli, J.Mauri, Locatelli, Boateng, Balotelli, Menez. Allenatore: Sinisa Mihajlovic
LAZIO: Marchetti; Patric, Bisevac, Hoedt, Braafheid; Parolo, Biglia, Lulic; Candreva (88′ Mauricio), Matri (79′ Djordjevic), F.Anderson. A disposizione: Berisha, Guerrieri, Gentiletti, Mauricio, Cataldi, Onazi, Mauri, Klose, Keita, Djordjevic. Allenatore: Stefano Pioli
RETI: 9′ Parolo, 15′ Bacca
Espulso: 84′ Lulic per doppia ammonizione
Ammoniti: Abate (M), Lulic, Biglia (L)
Recupero: 0′; 3′

3 commenti

  1. Come disse il nostro beneamato presidente… hip, hip, hip urraaahhh!
    Il prossimo anno avremo finalmente un allenatore vero! Ancelotti? Guardiola? Conte? Capello? Mourinho? No? Allora forse Donadoni? Sarri? No? Come?… Brocchi? Fantastico!!!!

  2. Caro amico ‘Diablo’ sono in disaccordo con le tue idee su Mihajlovic ed a tale proposito, evito le solite lamentele sull’arbitro, metto alla tua attenzione quel che penso di questa intricata querelle proprietà allenatore:

    Ripeterò sino alla nausea che il Milan gioca sempre in 11 contro 17 ed è quasi una costante.
    Ma la cosa più negativa sta diventando la stucchevole querelle proprietà allenatore.
    Oramai e superfluo dire che il proprietario del Milan, prima della partita, ha commesso l’ennesimo atto destabilizzante facendo dichiarazioni non intelligenti nei riguardi del giuoco della sua squadra.
    Mi sovviene di pensare che egli creda d’essere come quel proprietario di una miniera il quale pretendeva che dei sassolini colorati fossero scambiati per pepite d’oro o diamanti grezzi.
    Egli pretendeva, dal malcapitato cercatore d’oro, che trovasse l’oro sul fondo del corso d’acqua. Oppure che nella vena carbonifera anzichè estrarre un bel pezzo di carbone esso venisse scambiato per un diamante grezzo. Oppure che il sasso trovato nella Senna fosse in realtà una pepita.
    Chi ha incaricato il cercatore d’oro di scoprire tesori non dovrebbe avere assurde pretese chiedendogli di dire che egli è un mago il quale trasforma dei sassi in pepite d’oro e pietre preziose.
    Gigio forse è un diamante grezzo e probabilmente, lo sono anche Davide Calabria e Locatelli. Per non dire di altri giovani dei quali il cercatore d’oro serbo sta sapientemente facendo la cernita.
    Ma la proprietà pretende da subito che i pezzi di carbone siano spacciati per un diamanti grezzi. Unitamente alla pietra gialla, setacciata nella Senna, che dev’essere scambiata per una grossa pepita.
    Non è così!
    La ricerca spasmodica di tesori, malamente ceduti come pietre o pepite false, non si camuffano soltanto perché qualcuno evoca ricchezze trovate agli arbori nel cambio della proprietà.
    Peraltro quella squadra era ricchissima di preziosi trovati nell’Olona, nel Naviglio Grande ed anche nel Tevere.
    Dubito che l’allora subentrante proprietà ne conoscesse l’esistenza.
    Ora dopo aver svenduto le pietre pregiate questa proprietà ha la pretesa di possedere ancora una miniera di pietre preziose ed oro piuttosto che una miniera di carbone. Un minerale che oramai non più utilizzabile neppure nelle più obsolete centrali elettriche.

  3. Mha… al di là delle miniere. E’ bastato un Sassuolo a far crollare un castello di carte molto instabile. Malumori di spogliatoio, interviste poco carine, poco rispetto per le gerarchie, giocatori che non vogliono entrare perchè manca poco… e qui a mio avviso è il Mister il problema. Poi se a questo ci aggiungiamo qualche testardaggine come il non utilizzo della coppia Adriano/Bacca la frittata è strafatta.

I commenti sono disabilitati.