Milan – Parma 3-1: la partita tattica

Per questa giornata di buono c’è solo il risultato perchè per laghi tratti, soprattutto nel primo tempo, è il Parma a giocare. Ecco che, ancora una volta, si denotano i limiti della nostra squadra, in quanto si aggrappa alle giocate dei singoli.

Nel primo tempo sono pochi i nostri uomini a centrocampo e questo si denota dagli innumerevoli palloni persi da Van Ginkel, e la domanda sorge spontanea: perchè ogni qual volta che schieriamo un giocatore tecnico a centrocampo, esso va sempre in confusione? Sarà una coincidenza? Io non credo! Con questa poca densità a centrocampo si creano spazzi per il Parma, che si inserisce con gli esterni (sempre liberi) in aggiunta a quelli di Nocerino per via centrali.

La partita viene vinta sulla corsia di destra nel momento in cui viene ci viene spostato Cerci, il quale riesce a puntare meglio di Honda, creando e trovando molto spesso la superiorità. Quando non è lui a scendere fino in fondo ci pensa Zaccardo, in quanto per tutti i novanta minuti ha degli ottimi tempi di inserimento, vera spina nel fianco. Ma oltre a questo viene data più qualità al centrocampo con l’abbassarsi di Honda dei tre di centrocampo, passando dall’iniziale 4-2-3-1 al consueto 4-3-3. Lo schema iniziale lo trovo troppo spregiudicato nelle posizioni, visto che i nostri esterni offensivi non hanno molto spirito di sacrificio nel momento in cui viene persa la palla, lasciando le corsie prive di copertura e di conseguenza anche i due centrocampisti. Questo mi porta a pensare che, nel momento in cui passeremo a questo ipotetico 4-4-2, messo in giro in questi giorni, avremo il medesimo problema diventando così un 4-2-4, per il problema sopra citato a cui se ne aggiunge un altro. Menez si abbassa soltanto quando si deve avviare l’azione (fase di possesso) e non ripiega quando c’è da recuperare il pallone, togliendo un uomo alla fase difensiva. Quindi non lo sarà tecnicamente/fisicamente, ma nei movimenti e nell’atteggiamento è certamente una prima punta.

In tutto questo c’è l’incognita Destro, fuori dagli schemi sino alla sua sostituzione. Il Perchè? Menez, lui funge come una sorta di maschera, togliendogli palloni giocabili (ogni pallone passa dai suoi piedi) e soprattutto non lo ha servito quando ce ne è stata l’occasione. Quindi mi assumo la responsabilità nel dire che: è lo stesso Menez a non voler essere affiancato da nessuno, sentendosi una vera e propria prima punta, ma spero di sbagliarmi.

La sfida di sabato rischia di cancellare la vittoria di ieri, togliendoci la possibilità di dare continuità ai tre punti ottenuti, a meno di eventuali miracoli calcistici, che sono ben accetti in periodi come questi; sperando di rivedere il Milan che tanto ci era piaciuto nella doppia sfida con Napoli e Roma.

I migliori:

  • Cerci: con i suoi spunti abbiamo ritrovato un minimo di profondità, che avevamo perso con la partenza di Honda per l’impegno di coppa.
  • Zaccardo: riesce a fare quello che non riesce ad ogni altro terzino in rosa: andare ad attaccare lo spazio dietro la linea difensiva avversaria.
  • Menez: se volgiamo trovargli il difetto, è nell’essere troppo egoista.

I peggiori:

  • Rami: l’errore che compie è da serie cadetta, fare una finta all’interno dell’area piccola è da suicidio.
  • Bocchetti: si perde Nocerino sul goal avversario e non dà lo stesso apporto di Zaccardo, ma oltre a questo sbaglia molti appoggi quando si trova la palla sul piede debole.