Milan-Napoli 2-0: la partita tattica

Una settimana fa avevo criticato atteggiamento e modo di stare in campo a Genoa, e che non avevamo certezze in vista dei due big-match che dovevamo affrontare. Partita preparata benissimo da Pippo sia tatticamente che psicologicamente, questo non deve accadere sporadicamente ma essere un punto fermo, ciò ci porterà ad adattarci agli avversari scoprendo i loro punti deboli, come fatto da Simeone in questi anni all’Atletico de Madrid.

Dai primi minuti si evince che il Napoli aspetti il Milan per poi colpire con le loro veloci ripartenze, ma questo non accade mai. Il motivo? La costante pressione sui due centrocampisti da parte delle mezz’ale milaniste e dai due esterni (Jack e in parte Honda, che vengono accentrati per tale compito) anche sui centrali difensivi. Ecco che per il Napoli si crea un imbuto, da cui non riesce ad uscire, il goal di Menez ne è una conseguenza, Montolivo ha tutta la libertà di impostare nella metà campo del Napoli, serve Jack che ha una posizione difficile da marcare, infatti si va a piazzare fra le due linee (quella dei mediani e dei due centrali), facendo salire la linea difensiva napoletana. Questo crea un corridoio per Menez che va dritto in porta. Quest’ultimo è croce e delizia di questa squadra, quelle sue serpentine vanno usate con saggezza e non ogni qual volta che gli viene consegnato il pallone,mentre ieri le ha alternate con lo scarico al compagno e conseguente movimento nello spazio.

Il raddoppio avviene nel momento in cui, nelle altre partite riuscivamo a farle riaprire agli avversari, chiudendo la partita. Un plauso va sicuramente alla difesa, che come detto dall’A.D., ha subito un solo goal nelle ultime tre partite, dunque cambiata totalmente la tendenza di un goal a partita di inizio stagione. Dunque i miglioramento è avvento con il ritorno fra i titolari di Mexes, fuori rosa meno di un mese fa e imprescindibile adesso, che con Rami si trova alla perfezione. Gli attacchi che arrivano centralmente vengono gestiti perfettamente, sia le palle lunghe a scavalcare il centrocampo, che gli uno-contro-uno anche se a volte costa il giallo. Vorrei spendere due parole su Armero: molto bravo nella fase offensiva, molto meno in quella difensiva (non sa coprire, perchè quello non è il suo ruolo naturale); dopo le sue due presenze è diventato un fenomeno per molti tifosi, e la domanda sorge spontanea: conta solo attaccare durante i novanta minuti? E a parer mio anni fa Ignazio veniva etichettato come “brocco” per molto meno.

Ora testa alla Roma, che ha “cancellato” la delusione europea vincendo in un campo molto ostico, e avranno sicuramente recuperato psicologicamente. Se loro hanno bisogno di punti per rimanere vicini alla capolista, a noi servono per accorciare verso il terzo posto che adesso dista solo due lunghezze. Con lo spirito di ieri, e la preparazione mirata alla partita di sabato sono fiducioso.

I migliori (dopo quei due nell’immagine):

  • Montolivo: lucido per tutti i novanta minuti, sia in fase offensiva che difensiva non togliendo mai la gamba.
  • Diego Lopez: quel poco che il Napoli crea si infrange sui suoi guantoni
  • Mexes: leader della difesa, sta dimostrando a tutti che non andava messo fuori rosa. Quello che pesa sono i 4 ML di ingaggio…

I peggiori:

  • Poli: come al solito si scarifica tantissimo, ma nell’uno-contro-uno con Rafael risulta poco lucido; gli inserimenti dei centrocampisti sono importanti, perchè molto spesso non sono seguiti dagli uomini avversari presenti in area.