Verona – Milan 1-3: la partita tattica

La trasferta era difficile ma ci siamo fatti trovare pronti, buon atteggiamento che ha portato ad un buonissimo risultato. Portare via tre punti da Verona non era semplice, soprattutto dopo la sosta. La consueta nota pre-partita: chi lo avrebbe detto che senza giocatori di qualità nei tre di centrocampo non avremmo sofferto, una vera e propria sorpresa.

La sorpresa della partita è Essien, si cala perfettamente nei panni di De Jong e non ne fa sentire la mancanza. Lui, così come Poli, sono gli artefici delle tante ripartenze del Milan, prima spezzano il gioco avversario e poi avviano l’azione. Nel complesso i tre di centrocampo vanno ad aggredire alti, non facendosi schiacciare a ridosso della nostra linea difensiva come accaduto nelle scorse trasferte.

Come al solito ci impadroniamo delle corsie, con i 4-3-3 diventano nostre con facilità. Ci facilita il compito lo schieramento utilizzato da Mandorlini che opta per una difesa a tre che si allarga in fase di possesso, dando spazio ai nostri tre attaccanti. Il duo di destra Abate- Honda è una certezza ormai, si trovano e scambiano il pallone creando sempre la superiorità, è da quella fascia che arrivano tutti e tre i goal. Il primo fortunoso, ma meritato; abbiamo creato molto prima di esso senza essere molto precisi sotto porta. Gli altri due mettono in luce quanto detto prima, una difesa a tre non può contrastare un attacco fatto da altrettanti attaccanti. Si attaccanti, perché quando gli esterni si accentrano tagliando dietro la linea non son più ali, bensì seconde punte. Ecco che accade l’inevitabile, l’uno contro uno dei nostri attaccanti su i difensori avversari, perché i centrocampisti avversari ripiegano poco e male, come nel caso del secondo goal dove Stephan trova un corridoio che mette Honda a tu per tu con Rafael. Anche il terzo goal è una fotocopia del secondo, ottimo il lancio rasoterra di Rami che trova ancora Honda, il quale fa sembrare ancora una volta tutto facile.

Una partita che fino al 3-0 rispecchia quella contro la Lazio, squadra molto cinica che trasforma in goal ogni tiro in porta. Ma come in quella partita abbiamo dato l’opportunità di riaprire il match al Verona già nel primo tempo, prima con una mezza rovesciata di Toni e poi su un colpo di testa di Jankovic; in entrambi i casi ci pensa Abbiati, in stato di grazia in questa giornata. Quello che accade dopo le sostituzioni effettuate da Inzaghi è ancora più grave delle due occasioni concesse. Infatti, delle tre sostituzioni non ne utilizza neanche una per far rifiatare uno dei tre di centrocampo che erano in visibile insufficienza di ossigeno. I tre cambi fatti mettono squilibrio, abbandoniamo il campo un quarto d’ora prima della fine, concedendo anche goal a un Verona sempre più intraprendente con il neo entrato Nico Lopez. Dunque, troppa sufficienza nel finale che porta anche stavolta a subire goal.

Con il passo falso della Samp a Cagliari, siamo a meno uno dal terzo posto che sarà difficilissimo conquistare nella prossima giornata dove incontreremo la Fiorentina, che viene da una sconfitta casalinga e non verrà a fare la vittima a San Siro.

I migliori:

  • Honda: con i sui due goal spiana la strada verso la vittoria
  • Essien: prende in mano il centrocampo, sia in fase difensiva che offensiva. Sbaglia pochissimo, bravo!
  • Abbiati: salva il risultato per ben due volte nel primo tempo, sembrava quello dei vecchi tempi.

I peggiori:

  • Menez: entra e non fa niente di quello che dovrebbe fare, tenere lontana la palla dalla nostra area.

3 commenti

  1. Il Verona non ha fatto la difesa a 3, ha fatto un 4-3-3 con Moras terzino destro e agostini terzino sinistro.

  2. Ho fatto identica analisi della partita. Ma non avevo alcun dubbio d’essere in perfetta sintonia con il blog. Spero, anzi sono certo, che Pippo legga le nostre analisi(io ho scritto le stesse cose anche altrove). Credo che nessuno di noi abbia la presunzione di dare suggerimenti allo staff tecnico del Milan. Ma le analisi devono rispecchiare con chiarezza quelle che, secondo le nostre critiche, sono state le evoluzioni del gioco nella prestazione complessiva della squadra!

  3. Per Borgofosco: contento che qualcuno la pensi come me, vuol dire che non mi sto inventando niente 😛
    per Francesco: sulla carta poteva anche essere un 4-3-3 ma nella partita non si è mai visto. E’ come la scelta fatta da Inzaghi, contro la Lazio, di schierare Bonera terzino. Non ha mai spinto in tutta la partita, è così che passi da una difesa 4 a 3, bloccando un terzino sulla linea difensiva e lasciando libero l’altro. Nel caso del Verona Moras era quello che stava dietro e Agostini quello che spingeva.

I commenti sono disabilitati.