Destinazione Lisbona – 13° puntata: il naufragio del “progetto Dortmund”

2014-04-02T200914Z_1078947344_LR1EA421JZ3KE_RTRMADP_3_SOCCER-CHAMPIONS-166-U202182049561l6H-U80367571105tdH-620x349@Gazzetta-Web_articoloFinalmente cominciata la Champions League: dopo gironcini pieni di partite inutili e ottavi in gran parte squilibrati erano in campo, per la prima volta, le vincitrici degli otto gironi – sulla carta le migliori otto squadre d’Europa. Le ho viste tutte e quattro: due in diretta e due in differita – perché come ho detto lunedì è sempre meglio riconciliarsi col calcio vero invece di glissare sulle partite nostre e altrui e scrivere post al limite del delirante su questa o quella dichiarazione. Da dove partiamo? Partiamo da Old Trafford e dalla gara del Manchester United contro il Bayern Monaco – gara che è forse stata la più bella delle quattro in programma nonostante fosse, sulla carta, quella più squilibrata. I bavaresi rimangono infatti favoritissimi per il passaggio del turno ma gli inglesi sono riusciti a portare la gara a Monaco senza avere un passivo troppo pesante e potendosi giocare le proprie carte in caso di gol segnato: nelle due gare finora affrontate contro le inglesi, City ed Arsenal, i bavaresi hanno sempre giocato la loro gara migliore fuori casa (e così è stato anche lo scorso anno, sempre contro i gunners) – chissà che questo non possa portare avanti il gruppo di Moyes che comincia a ricordarmi il Milan del 2006/07: una squadra di campioni al canto del cigno.

Difficile che possano ripetersi – difficile perché il livello delle prime è molto più alto e lo abbiamo visto nelle altre tre gare. In contemporanea a quella delle inglesi al Camp Nou era in programma la sfida tra Barcellona e Atletico Madrid – le due spagnole nostre avversarie in questa competizione durante la stagione. E’ un pari che va benissimo ai ragazzi di Simeone che sono costretti a giocare senza Diego Costa e non sembrano pagare troppo la pressione del giocare fuori casa: un 1-1 paradossalmente molto più meritato di quell’1-0 di San Siro (dove, a livello di gioco, avremmo meritato di uscire vincenti) – il gol lo segna Diego, lo scarto della Juventus di Del Neri, quella settima in classifica. Basterebbe questo a ricordare ai tanti che pontificano su rose e giocano alle figurine a ricordare come l’allenatore nel calcio conta – e non poco: delle 8 l’Atletico era quella con meno individualità ed era quella, insieme allo United, che forse tutti davano già fuori dalla coppa. Ora sono addirittura favoriti per togliersi una soddisfazione storica ed eliminare i catalani, ormai brutta copia di quelli di Guardiola, dopo sei semifinali consecutive.

Nelle sfide in programma nella giornata di ieri cade invece José Mourinho, cade e cade male 3-1 a Parigi contro un PSG che ne esce nettamente superiore anche con un Ibrahimovic a mezzo servizio. Il terzo gol, quello di Pastore, è forse l’immagine della partita di un Chelsea per larga parte alle corde dei parigini (che già l’anno scorso avrebbero meritato più dei Catalani nell’eliminazione ai quarti) e capace di segnare con Hazard solamente su calcio di rigore – è paradossalmente proprio quel gol a dare speranza agli uomini di Mourinho che in casa sono soliti trasformarsi e asfaltare gran parte degli avversari: la qualificazione è quindi ancora apertissima ma il Chelsea si conferma una squadra non solo inferiore alle corazzate (spagnole e Bayern) ma anche, in patria, al Manchester City.

La giornata si conclude col tracollo del Borussia Dortmund in quel di Madrid – tracollo annunciato nonostante i gialloneri siano diventati improvvisamente la squadra con più fan tra i nostri tifosi forse per dimostrare che si può vincere anche senza soldi o, forse, per utilizzarla al fine di attacchi in maniera strumentale. Non oso immaginare cosa si fosse letto se fossimo usciti sconfitti per 3-0 con in campo Papastathopulos ed Aubameyang: al loro finto progetto giovani tutto è concesso – anche perdere lo scudetto con sette giornate di anticipo sui rivali del Bayern. Che il Real Madrid vinca è nell’ordine naturale delle cose – e non potrebbe essere altrimenti quando hai Bale e Ronaldo dalla stessa parte del campo: i quarti restano un bilancio positivo, ringraziando il fatto di aver pescato lo Zenit, una delle più deboli del lotto, e non Arsenal o City al sorteggio del turno precedente. Ora, per favore, smettiamola di fare passare il messaggio che si possa (o peggio, si debba), essere in grado di fare una squadra all’altezza delle grandi d’Europa spendendo zero euro pur di giustificare l’assenza della presidenza – si smetta, per l’ennesima volta, di riempirsi la bocca parlando di progetti salvo poi essere capaci di polemizzare persino sulle dichiarazioni di BB a Casa Milan chiedendo di vedere fatti, in data 2 Aprile, a mercato chiuso e in mezzo alla stagione con pezzi di retorica sandrocurziana.

Che finisca al più presto questa moda del “giovane e bello” – non si alzano i trofei con i ragazzini. Il Real per puntare alla coppa ha preso Bale, non Strootman, non Eriksen, non Pijanic – ce ne si faccia una ragione e si accetti che finché non arriva lo sceicco la nostra massima dimensione può essere quella italiana, come quella di ogni squadra della serie A. Per quanto riguarda la Coppa il favorito naturale per me continua a non essere il Bayern di Guardiola ma proprio il Real Madrid di Ancelotti – vero schiacciasassi della competizione – una finale tra queste due squadre, comunque, è il meglio ora auspicabile.

15 commenti

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    • fabry il 3 Aprile 2014 alle 10:08

    Il denigrato progetto, che pure in questo contesto è utilizzato in maniera strumentale e contraria, esattamente come fanno i citati tifosi rossoneri, qualcosetta ha fatto.

    E’ reduce da due scudetti di fila e una finale di Champions League persa all’ultimo minuto, cosa non negativa visto che per il Milan e la sua gestione è diventata cosa trionfale superare i gironi per tot anni consecutivi e vantarsene,

    Ogni anno si vede spillare uno o due top player dalla sua rivale principale e immensamente più ricca, una sproporzione ben diversa da quella tra noi e quelli che stanno 39 punti sopra di noi.

    Quest’anno ha giocato con una squadra falcidiata da infortuni, ieri scendeva a Madrid senza Gungogan, Lewa, Subotic, Blaszczykowski.

    L’anno prossimo, al 99%, sarà di nuovo in Champions e noi, se tutto va bene, a pascolare su prestigiosi campi bulgari e uzbeki.

    Sputare su una squadra che nel 2005 era sull’orlo del fallimento e ora sta comunque tra le prime 8 d’Europa ,è incomprensibile.

    Concordo sull’assurdità di stare a rimpiangere Papastaminchia e Auba.

    1. A pascolare per campi bulgari e uzbeki c’è stato per tanto tempo. L’anno scorso? L’anno scorso meritavano di uscire il malaga. Fatemi capire, per il dortmund basta partecipare?

    • fabry il 3 Aprile 2014 alle 10:59

    No. Non basta partecipare. Infatti l’anno scorso ha fatto una finale. E’ al Milan che basta partecipare , superando per tot volte i gironi, per vantarsi.

    1. Eh però loro per ora partecipano e vengono esaltati. Tre anni fa il girone non lo superarono nemmeno, ti ricordo. Così come si esalta la Roma che PARTECIPERA’ alla Champions senza vincere nulla e vengono banalizzate le nostre partecipazioni. Mancanza di coerenza.

  1. Il progetto Dortumun, mi intriga nella misura in cui non può essere preso ad esempio dal Milan. Mi piace per l’impiego di giovani provenienti soprattutto dal loro vivaio.
    Il Borussia Dortmund non è il Milan perché dei rossoneri milanesi non ha ne la sua storia e tanto meno la tradizione. Per cui il Milan non può copiarlo in toto.
    L’esempio viene proprio da Willy Aubameyang che era stato giustamente ritenuto non un giocatore da Milan ed al Dortmund è valida alternativa in attacco.
    Ieri sera se Willy Aubameyang fosse stato il grande attaccante, che alcuni rimpiangono, Carlo avrebbe visto, con la fase difensiva che fa il Real, i sorci verdi.
    Ora capisco il pressing per avere De Sciglio e magari qualche altro giocatore del vituperato Milan. La fase difensiva del Real è quanto meno allarmante.
    Io un po superficialmente ritenevo il Real favorito sia nella Liga che in Champions League. Temo che questo non avverrà anche se spero che Carlo ce la faccia.
    Ma proprio il confronto tra due squadre costruite all’opposto, in due progetti uno che punta sui grandi acquisti e l’altro che punta sui giovani del vivaio, deve far riflettere su quello che potrà accadere al Milan. Appunto….senza ‘lilleri non si lallera’…. e con la confusione in società non si approda a nulla.
    Non si costruiscono grandi squadre spendendo e spandendo quattrini e non si costruiscono puntando soltanto sui giovani del vivaio.
    Il nuovo Milan dovrà fare investimenti mirati, utilizzare i migliori prodotti del vivaio(come faceva una volta) e acquisire campioni non più ‘scarti’ a parametro zero.
    Ed è qui che ho trovato l’esempio e tracciato il parallelo..un mix tra le folli spese del Rreal e la saggezza progettuale del Borussia Dortmun sarebbe l’ideale.
    Ma…qualche perplessita ancora mi affligge… al Milan questo lo si vuol far costruire da un dirigente e da un allenatore neofita?
    Per il bene del Milan spero di sbagliarmi…ma….la vedo molto dura…come in tutte le cose della vita…senza ‘lilleri non si lallera’.

    • fabry il 3 Aprile 2014 alle 12:11

    Quindi un triennio con eliminazione al primo girone, finale persa all’ultimo minuto e probabile eliminazione ai quarti, vale meno di cinque anni di fila a superar gironi e poco più?
    In ogni caso non è questo il punto: utilizzi il Dortmund, ora che fa cagare, esattamente come lo utilizzano quelli che lo esaltano oltre misura quando va bene.

    P.S.: in questo caso direi che la proprietà è oltremodo assente, visto che nel 2005 stavano sull’orlo del fallimento. Però il management non ha fatto malaccio eh?

    1. “Poco più” vuol dire che al momento in cui Nocerino ha segnato al Camp Nou tecnicamente eri in semifinale di Champions? Il ranking UEFA dice che sì, vale di più il percorso del Milan dato che essere in Champions per 5 anni a fila piaccia o no è un traguardo che come segno di continuità qualcosina vale dato che in 5 anni solo 6 squadre han sempre passato i gironi.

    • fabry il 3 Aprile 2014 alle 16:24

    Quindi possiamo vantare ben 8 minuti di potenziale presenza alla semifinale del 2012? Fino al 41esimo del primo tempo? E non facciamo nemmeno una scrittina sulla maglia?

    1. Il punto è che come sempre se lo fanno altri è oro, se lo facciamo noi è mediocrità. E’ un doppiopesismo che francamente mi fa ridere. Il Dortmund è poco più del Milan 2012 – 2012, non 1946, con un po’ di dose di fortuna in più dei quarti. Ha raggiunto una finale? E allora? Pure il Monaco di Deschamps raggiunse una finale. Le squadre non si valutano sui picchi, specie in una coppa, ma sui risultati sul lungo periodo, 4-5 anni.

    • fabry il 3 Aprile 2014 alle 17:18

    Il paragone col Monaco miracolato del 2004 mi pare eccessivo. In 4-5 anni hanno vinto due titoli tedeschi, il Milan uno scudetto, hanno raggiunto una finale, il Milan una volta i quarti. I conti sono decisamente a posto, il valore ipoteticamente monetizzabile di Hummels, Subotic, Gundogan, Reus , Blaszczykowski, Mkhtarian, non è lontanamente paragonabile al nostro. Non mi pare un delitto dire che, con un fatturato e un nome infinitamente più piccoli del nostro, con l’ombra di un fallimento che li ha accompagnati non più tardi di otto/nove anni fa, abbiano fatto decisamente bene.

    1. Sì, han vinto due titoli perché il Bayern stava gestendo la tradizione?

      Fatturato infinitamente piccolo??? Nome??? Il Dortmund ha già vinto una CL molto tempo fa e dopo l’anno scorso il fatturato è salito a 305 milioni. Che poi vorrei capire perché ci si riempie la bocca con il fatturato che non è né l’utile né la situazione attuale ma quanto entra in cassa.

      Il fatturato non è un indice valido: se fatturo 50 ma ho in squadra Ronaldo e Messi sto messo meglio di chi fattura 100, ad esempio. E’ come calcolare il proprio patrimonio sulla base di ciò che si ha in banca senza tenere conto di immobili e proprietà.

        • fabry il 3 Aprile 2014 alle 17:47

        Vuoi paragonare il nome del Milan a quello del BVB? Il fatturato del Milan rimane superiore ai gialloneri, i gialloneri sono solitamente col bilancio in pari o in positivo, quando cedono qualche big di solito possono reinvestire buona parte di quanto incassato e non devono farlo per ripianare buchi in bilancio spaventosi, ma se vuoi dire che è gestito molto meglio il Milan, fai pure.
        Bella quella dei due titoli causa transizione del Bayern, la fine del ciclo dell’Inter chiaramente non conta, invece, se si parla di Italia nel 2010-2011. Lì immagino ci siano solo meriti indiscutibili. Di Galliani, of course.

        1. Ovvio che c’è anche la conclusione del ciclo dell’inter e l’arrivo di Ibra (merito indiscutibile di AG). Ma non era colpa di AG se non hai potuto competere con l’inter nel periodo precedente dato che spendevano cifre fuori mercato per gli studi – e lo sappiamo tutti.

          Dico che il BVB non è l’ultima arrivata, non è uno Schalke 04 o uno Stoccarda qualsiasi. E’ gestito meglio il Milan? Sicuramente sì, dato che nella nostra gestione non abbiamo mai dovuto fronteggiare un FALLIMENTO al contrario del BVB. troppo comodo contare le gestioni solo nei periodi che fan comodo. Non esiste la gestione “prima” o “dopo” il, esiste la gestione nella sua interezza – non credo che la gente si rincoglionisca da un anno all’altro e non vedo squadre italiane stabilmente nelle prime 4 d’europa negli ultimi 11 anni ad eccezione nostra dal 2004 al 2007. Quindi o in Italia son tutti fessi dopo il 2003 o Galliani non ha tutti i torti.

    • fabry il 3 Aprile 2014 alle 17:53

    Che poi a me del Borussia frega zero. L’Europa a quei livelli non sarà roba per le italiane per anni. Vorrei solo capire, visto che Galliani per anni ci ha spiegato che le semifinaliste della Champions di solito coincidevano con i club che fatturavano di più in Europa, perchè il magico fatturato del Milan, pur essendo stato il primo in Italia per anni, superato dalla Juve solo quest’anno, perda i magici poteri di classifica al di qua delle Alpi.
    Ci si riempie la bocca della parola fatturato? Ti sbagli. E’ un mantra che il re del mercato ripete da anni, non è colpa dei tifosi…

    1. Di solito. Infatti il Dortmund è una eccezione. L’unica delle ultime 12? 16? 20? semifinaliste. C’è sempre l’eccezione che conferma la regola. Tra l’altro il fatturato del Milan nemmeno è frutto di incassi regolari. Ad esempio l’ultimo è drogato di 60 milioni ottenuti dalle due cessioni di Ibra e Thiago.

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