Lecce – Milan 2-2: esoneratelo!!!

Basta, non se ne può più. Ma con che coraggio dopo la partita di mercoledì NON scendi in campo a Lecce con una prestazione del genere? Il Milan di Pioli mercoledì sera è morto, finito. Oggi è solo il primo di una serie di funerali di un allenatore che è stato rinnovato troppo presto e che ha totalmente perso la quadra. E non mi riferisco allo schierare Pobega al posto di Vranckx (che nel finale è stato disastroso) ma nella gestione della partita in generale: il Milan gioca allo stesso modo da tre anni, lo hanno capito tutti e ogni soluzione nuova si sta rivelando sempre peggio della precedente.

I primi 20 minuti sono stati una roba indecente tra passaggi in difesa al compagno pressato e paura di tenere la palla tra i piedi e giustamente prendi due gol che potevano essere anche di più – e la cosa grave è che i peggiori in campo sono proprio quelli che dovrebbero trascinare la squadra: Theo, Giroud e Leao che fanno troppo poco per poter vincere la partita. Tutto sommato, siccome questa rimane la più forte rosa che c’è in Italia – e non ne ho dubbi – eri pure 2-2 finché il genio in panca ha deciso di mettere Vranckx e Kjaer come ultimi cambi.

Da lì il più vicino al 3-2 è stato il Lecce perché eravamo totalmente spezzati in due tronconi – e meno male che Vranckx non ha giocato dall’inizio visto che non è capace di tenere un pallone o fare un cross. La squadra è totalmente allo sbando fisicamente e mentalmente con giocatori che si sono sentiti arrivati e non hanno più voglia di mettersi in gioco dopo aver strappato il contrattone a partire da Kalulu e Tomori, impalpabili dopo il rinnovo.

Il Milan di Pioli è morto, starà alla dirigenza capirlo e staccare la spina prima che succeda di nuovo un Allegri 2013-14 che ti condanna ad uscire dal giro. Ha una ultima occasione mercoledì, come canto del cigno, poi si dovrà guardare avanti. Non si cresce però con una dirigenza incapace di evolversi che cerca di cambiare il meno possibile perché nulla cambi – vedi riscatti di Florenzi, Messias e addirittura voglia di riscattare Diaz. Le squadre si fanno col player trading.

Bisogna avere il coraggio quindi di ripartire di nuovo da zero – sapendo di aver fallito perché questa stagione è un fallimento totale. Non si può però ripartire da questo allenatore e da questa dirigenza rinnovata male. La stagione del Milan è totalmente deragliata nel momento in cui non c’è più Gazidis – ovvero nel momento in cui nessuno era più in discussione ma tutti si sono garantiti il posto.

La comunicazione da coreanello dirà che va tutto bene, che è stato bravo il Napoli, che non abbiamo colpe. Poi siamo a +1 sulla peggiore Juventus di sempre. Mah, sarà colpa di Twitter, giusto?

LECCE-MILAN 2-2
Marcatori: 4’ aut. Theo, 23’ Baschirotto, 58’ Leao, 70’ Calabria.

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Pezzella (dal 62’ Gallo); Blin, Hjulmand, González (dal 62’ Maleh); Strefezza (dal 88’ Oudin), Colombo (dal 73’ Voelkerling), Di Francesco (dal 73’ Banda). A disp.: Bleve, Brancolini; Lemmens, Tuia; Askildsen, Bistrovi?, Helgason, Ceesay, Listkowski, Rodríguez. All.: Baroni.

MILAN (4-2-3-1): T?t?ru?anu; Calabria (dal 86’ Kjaer), Kalulu, Tomori, Theo Hernández (dal 46’ Dest); Pobega (dal 86’ Vranckx), Bennacer; Saelemaekers (dal 46’ Messias), Díaz (dal 69’ Origi), Leão; Giroud. A disp.: Mirante, Vásquez; Bozzolan, Gabbia, Thiaw; Adli, Bakayoko; De Ketelaere, Origi. All.: Pioli.

Arbitro: Orsato di Schio.

NoteAmmoniti: 64’ Maleh, 66’ Calabria, 86’ Bennacer. Recupero tempo: 2‘ 1T, 5’ 2T.

Milan – Torino 0-1 d.t.s. – Welcome back to banter era

In quattro giorni fuori dalla lotta scudetto e fuori dalla coppa Italia con De Keteleare che si certifica nuovamente un bel bidone su cui è stato speso tutto il budget di mercato. La sconfitta col Torino agli ottavi come solo a Filippo Inzaghi era riuscito ai tempi sulla panchina del Milan certifica una crisi pesante di risultati e di squadra che sta facendo finire presto il momento scudetto. In un mese potremmo aver perso la Supercoppa, il derby di ritorno ed essere stati rullati dal Tottenham a San Siro, anzi – questo è lo scenario più probabile.

La squadra non c’è più – non c’è il gruppo, non c’è più uno schema e gli attaccanti fanno pena. E’ una squadra umorale che davanti ha due giocatori contati (Giroud e Leao) e gli altri sono rotti o cessi. In una qualsiasi società normale si parlerebbe di come De Ketelaere sia il nuovo André Silva e di come sia incompetente chi ci ha speso tutto un budget non rinnovando la squadra dopo la vittoria dello scudetto.

Maldini pensava forse di campare di rendita sugli acquisti di Moncada e Boban (perché i suoi mercati erano stati sbagliati anche prima, basti pensare a Mandzukic, a Bakayoko, a Meite) ma proprio in questo mercato fermando Dybala, rinnovando Messias e Florenzi e decidendo di spendere tutto sul terzo trequartista con il secondo su cui hai speso otto milioni che nemmeno gioca si è visto come semplicemente quella spacciata per competenza erano state scelte altrui e botte di culo.

Pioli è finito in questo Milan così come era finito Allegri quando gli fu rinnovato il contratto. E’ evidente ed è sotto gli occhi di tutti – ormai è entrato nella fase di sperimentazione di cazzate e fa niente se queste ci fanno perdere partite. La difesa a tre non funziona, il modulo che è sceso in campo è un insulto ai tifosi che volevano vedere una reazione dopo aver preso due gol domenica in cinque minuti. Sia Maldini che Pioli hanno operato malissimo dal 22 maggio in poi pensando di aver raggiunto chissà cosa e di essere diventati i nuovi santoni del calcio italiano, dimenticando che l’obiettivo più importante è sempre il prossimo.

Da qua finché non ci sarà una scossa può solo andare peggio – la squadra sta andando per i cavoli suoi senza uno schema, i giocatori si cullano sui rinnovi ottenuti a caro prezzo (di offerte per questi, però, non ne arriva mezza). Sarà tremenda e bisogna sperare in qualche modo di finire nelle quattro ma da qua si vede solo un buio profondo in cui era facilissimo tornare dopo lo scudetto e da cui non si è fatto niente per evitarlo.

MILAN-TORINO 0-1
Marcatori: 114’ Adopo

MILAN (3-4-2-1): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia (dal 77′ Theo), Tomori; Saelemaekers (dal 67’ Messias), Vranckx (dal 83’ Bennacer), Tonali, Dest (dal 110′ Calabria); Diaz (dal 67’ Leao), Pobega (dal 77′ Giroud); De Ketelaere. A disp.: Mirante, Nava, Adli, Bakayoko, Lazetic, Bozzolan. All. Stefano Pioli

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Schuurs, Rodriguez; Singo (dal 111’ Bayeye), Lukic, Ricci (dal 91’ Adopo), Buongiorno; Miranchuk (dal 90’ Seck), Vlasic, Sanabria (dal 71’ Zima). A disp.: Berisha, Gemello, Karamoh, Vojvoda, Garbett, Radonjic, Dembele, Gineitis, Linetty. All. Ivan Juric.

Arbitro: Rapuano di Rimini.

NoteAmmoniti: 14’e 70’ Djidji. Espulsi: 70’ Djidji. Recupero tempo: 5‘ 2T, 2’ 2TS.

Milan – Roma 2-2: due schiaffi a Coreanello

Che dire? Va ancora tutto bene? De Keteleare è ancora un fuoriclasse inespresso? La squadra è ancora favorita per vincere? Ancora una volta diciamo grazie ad un allenatore che memore dei rischi nelle scorse partite è riuscito a concedere ad una squadra che fa del pallone in mezzo la sua unica arma di andare dentro a crossare palloni. A questo aggiungiamo un Massa versione Garbatella che ha reinterpretato il regolamento fischiando fallo ogni volta che un giocatore della Roma veniva toccato – il risultato è un 2-2 che chiude la lotta per il titolo in data 8 gennaio. Vergogna a chi ancora continua a sostenere questo scempio – non si può continuare a giocare così, a regalare gol, a non saper difendere e dover sempre restare avanti.

Oggi la partita l’avevi chiusa, poi hai deciso di sperimentare dando la Roma per morta passando a cinque dietro – in pratica concedendo alla Roma il suo unico punto di forza. Complimenti – si è sfiorato il disastro a Salerno, oggi il disastro è completoPioli non ne azzecca una da Verona quest’anno e non sempre gli va bene (in compenso noi gli abbiamo pure rinnovato il contratto invece di aspettare febbraio e iniziare a vedere per il 2023-24).

Il Milan purtroppo non è da scudetto – e ora è anche al pari della Juventus di Allegri presa per il culo fino a due mesi fa da tutti. Irraggiungibile il Napoli a cui regalano di tutto mentre anche oggi si è visto che noi siamo poco fortunati a livello arbitrale. Non siamo squadra capace di concedere e di difendere – non sappiamo nemmeno farlo visto che continuiamo a prendere gol ogni partita (e sarebbe il caso, magari, di riconsiderare anche un centrale).

In compenso si è capito perché non gioca Thiaw (imbarazzante quando è entrato) e perché Bennacer è insostituibile e ci serve anche una sua riserva se vogliamo fare qualcosa. Non sappiamo difendere, non possiamo difendere e finiamo difendendo – il tutto con un portiere inadatto alla Serie A. Almeno la smettano di dirci che va tutto bene perché oltre a non vincere in campo non contiamo nulla nemmeno fuori e si è visto anche nel metro di Massa stasera.

Cosa bisogna rischiare per darsi una svegliata e smetterla con questo clima a livello di tifo? Bisogna uscire dalla Champions? Perdere la Supercoppa tra 10 giorni? Rischiare il quarto posto? Se si va avanti così questa è la prospettiva. Cosa facciamo? Continuiamo a prenderci in giro e dire bravi tutti?

MILAN-ROMA 2-2
Marcatori: 30’ Kalulu, 77’ Pobega, 87’ Ibanez, 93’ Abraham.
MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Bennacer (dal 74’ Vranckx); Saelemaekers (dal 85’ Gabbia), Diaz (dal 70’ Pobega), Leao; Giroud (dal 85’ De Ketelaere). A disp.: Mirante, Nava, Thiaw, Dest, Bozzolan, Pobega, Vranckx, Bakayoko, Adli, Lazetic. All. Pioli

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini (dal 89’ Belotti), Smalling, Ibanez; Celik (dal 78’ El Shaarawy), Cristante (dal 66’ Matic), Pellegrini, Zalewski; Dybala, Zaniolo (dal 66’ Tahirovic); Abraham. A disp.: Boer, Svilar, Shomurodov, Viña, Solbakken, Camara, Kumbulla, Spinazzola, Bove, Volpato, Majchrzak. All. Mourinho. 

Arbitro: Massa di Imperia.

NoteAmmoniti: 9’ Celik, 9’ Mancini, 26’ Leao, 45’ Zaniolo, 62’ Bennacer, 68’ Tomori, 72’ Tonali, 82’ Ibanez, 91’ Matic, 96’ Abraham. Recupero tempo: 2’ 1T, 5‘ 2T.

Salernitana – Milan 1-2: nuovo anno, stessi problemi

Una partita che doveva essere 0-4 o 0-5 è diventata la solita sofferenza, finita sulla bandierina a perdere tempo dopo otto minuti di recupero (primi, ovviamente, a sperimentare il nuovo metro del mondiale che vediamo se e come sarà applicato anche al contrario). A Salerno la partita era chiusa, complice anche il loro atteggiamento molto alto che ci ha permesso di penetrare negli spazi con Leao e Diaz. Poi il tiro in porta, l’unico porta il loro gol e si finisce dietro, a soffrire, per colpa di un portiere inadeguato (ovviamente Ochoa a noi faceva schifo)

Tatarusanu a parte gli infortuni si sentono poco perché davanti a lui giocano i titolari – si rivedono Calabria e Saelemakers e la fascia destra torna al livello di accettabilità che porta avere due giocatori di pallone. Leao è completamente in palla e ovviamente la partita la spacca lui prima con un gol mangiato, poi con quello del vantaggio e Tonali dispensa calcio prima con l’assist, poi col gol. Da lì per 70 minuti è praticamente un monologo di gol mangiati – ed anche uno annullato perché Fourneau e Mariani ritengono che Diaz influisca su Ochoa già spiazzato.

Cosa c’è da dire? Che purtroppo di progressi se ne vedono pochini – questa squadra resta scarsamente capace di difendere ed è sempre costretta a spendere per attaccare e stare alta (quindi, anche visto le riserve sempre rotte, tra due mesi saremo di nuovo sulle gambe). Vediamo le competitor e proviamo a portare a casa il prima possibile sti 70-75 punti perché messi così con Maignan che è un mistero io continuo a guardarmi più dietro che davanti.

Superato l’aperitivo inizierà quindi un ciclo di fuoco: nelle prossime 7 affrontiamo due volte l’Inter e le due romane e purtroppo di tiri verso la porta di Tatarusanu ne arriveranno parecchi. A livello individuale oggi comunque bene Diaz mentre qualcosina si è visto anche da De Keteleare subentrato – occorre ovviamente che rientri al più presto Ibra perché Giroud ora è solo al centro dell’attacco senza una riserva a coprirgli le spalle.

Due paroline anche sui due rigori, uno su Theo, uno su Leao non dati nel finale (non sono mica Oshimen, in fondo) – sabato in fondo sarà l’anniversario dell’ultimo rigore dato al Milan dall’arbitro di campo senza l’intervento del VAR nella partita contro la Roma. Come possa una squadra che attacca così tanto non prenderne rimane un mistero che la Serie A dovrà prima o poi spiegare. Stasera intanto ci sarà Inter-Napoli e scopriremo se Marotta crede ancora al titolo – potrebbe riaprirlo per tutti ma, per come siamo messi dietro, al momento non per noi.

SALERNITANA-MILAN 1-2

Marcatori: 10’ Leao, 15’ Tonali, 83’ Bonazzoli

SALERNITANA (3-5-2): Ochoa, Lovato (dal 63’ Daniliuc), Radovanovic, Fazio, Sambia (dal 84’ Valencia), Coulibaly, Bohinen (dal 84’ Kastanos), Vilhena (dal 63’ Bonazzoli), Bradaric, Dia, Piatek. A disp.: Fiorelli, De Matteis, Bronn, Botheim, Capezzi, Motoc, Iervolino, Pirola. All.: Nicola. 

MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Calabria (dal 71’ Gabbia), Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer, Tonali; Saelemaekers (dal 85’ Dest), Diaz (dal 62’ De Ketelaere), Leao; Giroud (dal 85’ Vranckx). A disp.: Mirante, Nava, Adl, Bakayoko, Lazetic, Thiaw, Pobega, Bozzolan. All.: Pioli. 

Arbitro: Fourneau di Roma 1.

NoteAmmoniti: 53’ Giroud, 73’ Piatek, 75’ Bradaric, 81’ Coulibaly, 92’ Daniliuc. Recupero tempo: 2’ 1T, 8‘ 2T.

La situazione è drammatica

Tre amichevoli, tre brutte sconfitte. Il dicembre rossonero termina in maniera preoccupante esponendo alla luce tutti i problemi emersi in campionato a novembre. La squadra non ha ritmo, non ha gioco, vive di giocate individuali – dal 4 non avremo una rimonta, semmai avremo una sofferenza in cui dovremo difendere uno dei primi quattro posti con le unghie e con i denti. Lo ha capito ad esempio l’Atalanta che ha fatto muro per Sportiello in scadenza chiedendo cinque milioni di euro e mettendo in evidenza come la situazione portiere al Milan non può considerarsi normale. Non è normale l’infortunio di Maignan e i tempi di recupero superiori a quelli di un calciatore del Monza letteralmente accoltellato – non è normale in due anni non avere un secondo portiere affidabile.

La situazione infortuni e la loro comunicazione resta a dir poco vergognosa e non rispettosa del tifoso pagante – il 18 ci si gioca un trofeo e non è chiaro chi sarà in porta. Il mercato è stato bocciato dal tecnico e dalle prestazioni in campo. Il budget per migliorare la squadra non c’è e i giocatori più forti al momento non rinnovano né però si pensa di cederli per monetizzare e provare a rinnovare la squadra. Il futuro tanto sbandierato è già in pericolo e non si vedono sbocchi di questo progetto oltre la cessione di Leao in rosa sul cui talento e spunti si è basato l’ultimo anno.

Insomma, alla fine il mondiale ci ha permesso di non soffrire per un mesetto ma vedere questa roba non è più un piacere come lo era a fine della scorsa stagione, quanto nuovamente una sofferenza. Non mi aspetto niente dalla ripresa in un anno così anomalo dove chi ha giocato il mondiale ha già scollinato e ora non aspetta altro che arrivi giugno per finirla. Aggiungiamo a questo che la nostra fase difensiva è tornata completamente ridicola – e continua ad esserlo: c’è una sola cosa da fare per evitare la tragedia, andare sul mercato: ora, in maniera pesante ed efficace (e quindi, possibilmente, non con Maldini a prendere bidoni).

Purtroppo non succederà nulla di questo e continueremo a sentire quanto è bravo Maldini per un mercato azzeccato due anni fa, come allena bene Pioli per uno scudo vinto con palla a Leao e quanto è modello una dirigenza che non spende e nel frattempo non rinnova i suoi giocatori più forti, prendendoli a zero. Occhio che a tornare indietro a giocare al giovedì è un attimo.

Finita la farsa, come da copione

Doveva finire così e così è finito. Non si guardino i rigori, che poco danno e poco tolgono per una partita comunque bellissima. L’Argentina ha vinto come ha vinto in tutto il resto del mondiale, con un arbitraggio criminale, un rigore regalato e la licenza di uccidere – a questo aggiungiamo tre contropiedi fermati 3 v 3 a fine secondo tempo stile Bertini in Juventus – Milan che facevano capire come doveva andare la coppa.

La FIFA è riuscita a farla alzare a Messi al suo ultimo mondiale ponendo apparentemente fine ad un dibattito che si sono creati da soli dimenticando i tre mondiali di Pelé. L’Argentina comunque scende in campo meglio della Francia, sembra a tratti l’Atalanta di Gasperini – if you know what i mean – e probabilmente anche per il virus influenzale in settimana nel primo tempo non c’è partita anche se la partita la apre il solito rigorino inesistente, il quinto, di questo mondiale. Da lì in poi Argentina ha legittimato il vantaggio finché ha deciso di togliere Di Maria, migliore in campo fino a quel momento. Scaloni ha preso spunto dalle precedenti partite e la Francia ha messo Dembelé a difendere su Di Maria – non è passato nulla e non han tenuto palla.

L’ha buttata la Francia, l’ha buttata colpita da un virus influenzale (o forse contaminata?), l’ha buttata grazie ad un arbitro che non gli ha lasciato due volte un 3 vs 3 con Mbappé in porta, non ha espulso Romero, ha permesso all’Argentina di difendere solamente facendo falli su falli senza ricevere i cartellini gialli. Ha provato a rivincerla Mbappé, da solo, migliore in campo e migliore in questo momento contro tutto e contro tutti – con un tecnico che onestamente non si capisce come possa fare giocare in maniera mediocre una squadra con questo talento.

C’è poco da dire se non che il mondiale ha tolto ai tifosi la possibilità di sognare – la narrativa ha vinto sul calcio, gli interessi economici anche. Basterà anche tra quattro anni decidere prima la squadra che deve vincere, mandare arbitraggi addomesticati e finisce lì. Onore a Mbappé che ha fatto vedere contro ogni narrazione chi trascina una squadra da solo e chi comunque ha sfruttato una buona squadra intorno per la prima volta.

Ora torniamo ai drammi del campionato, con lo smoking bianco, sempre dalla parte giusta.

A Lusail ci siamo anche noi

E allora diciamolo: abbiamo due giocatori titolari in finale mondiale. L’AC Milan di Milano 19 volte campione d’Italia e 7 volte campione d’Europa nella partita più importante del ciclo calcistico tornerà ad essere rappresentata – e lo farà con Theo Hernandez ed Olivier Giroud. Sarà Argentina – Francia la 22esima finale della Coppa del Mondo, la prima d’autunno, sarà tra la sorpresa e la squadra più forte come quattro anni fa.

L’Argentina ci arriva come nelle partite precedenti, con il vento dei fischietti alle spalle e portata da Enzo Fernandez e Julian Alvarez – diventata praticamente un’altra squadra da quando non c’è più Lautaro. E’ Alvarez a far sbloccare la partita col rigore capitalizzato da Messi – un rigore come quelli precedenti in questa coppa del mondo molto generoso, per non dire abbastanza inesistente con lo stesso Alvarez che si butta sul piede di Livakovic già a terra. Strano che lo fischi Orsato, uno che mezzi contattini non li dà mai. Da lì in poi onestamente la Croazia, qua solo grazie ad una tremenda botta di culo col Brasile (che doveva essere la seconda finalista) ha onestamente creato poco o niente. Forse troppo essere arrivati qua, fatto sta che l’Argentina la chiude nettamente e va in finale, da favorita.

Favorita perché l’Argentina cresce e la Francia cala, o meglio convince sempre meno. Col Marocco Theo Hernandez ha dominato la partita contro Hakimi arrivando a sbloccarla subito. C’è da dire che i due gol della Francia sono abbastanza casuali, sporchi, su seconde palle (anche se Giroud ne ha sbagliata una clamorosa e ha colpito un palo) e il Marocco ha fatto quella che è stata la migliore partita in un mondiale sfiorando più volte il gol e facendo capire che in finale ci poteva andare veramente. A me la Francia, onestamente, partita dopo partita convince sempre di meno. C’è da dire che l’arbitraggio è stato veramente indecente per il livello di una semifinale mondiale, con i marocchini liberi di picchiare, quasi come se si sperasse che – sempre se si riesce a non farli passare – almeno se succede qualcosa a Mbappé o Theo male non fa.

Domenica alle 16 spetterà quindi alla Francia salvare la faccia di questo mondiale che continua ad apparire sempre molto politico e sempre poco calcistico. Rimane comunque la squadra migliore, coi giocatori più forti, che ha giocato il miglior calcio e merita di passare questo turno. Servirà veramente un miracolo e serviranno il miglior Theo e il miglior Giroud.

Rimangono in quattro (e solo una è degna)

Saranno Argentina – Croazia e Francia – Marocco le due semifinali del mondiale di Qatar 2022 con l’esito di quattro quarti di finale simili ma diversi per modi e risultato. Partiamo dalla prima, che ha visto l’ingiusta eliminazione del Brasile da parte di una Croazia che era oggettivamente poca cosa. I Croati sono scesi in campo con lo stesso spirito del mondiale 2018, tutti dietro e che dio ce la mandi buona – Neymar era quasi riuscito, con un gol peraltro pazzesco, a portare giustizia nel supplementare dove poi i Croati, a poco dalla fine, sono riusciti a pareggiare con quello che è l’unico tiro nello specchio della porta nel match. Insomma, la Croazia non è nemmeno la lontana parente di quella della finale 2018 eppure è ancora lì, tra le prime quattro – ma penso che probabilmente stavolta per loro si chiuderà qua.

Sempre ai rigori è passata invece l’Inter delle nazionali con un arbitraggio al limite dell’ufficio inchieste. L’Argentina vista con l’Olanda è stata appena sopra la sufficienza per battere una squadra molto fortunata con gli USA. La sblocca un assist di Messi (ovviamente esaltato oltre ogni misura) per Molina, poi un rigore molto generoso fischiato per fallo di Dumfries sembra chiuderla. Ne verrà negato uno uguale su Gakpo ma l’Olanda riesce a pareggiare in extremis, salvo suicidarsi nel supplementare. Gli orange la perdono smettendo di attaccare e accontentandosi dei rigori contro una squadra più tecnica di loro e senza un portiere pararigori – la sfanga l’Argentina che immeritatamente si trova addirittura favorita per giocare la finale. Da segnalare un mancato rosso a Paredes nella ripresa. Vergognoso poi il postpartita con gli Argentini ormai pienamente atteggiati a picciotti e capobanda – non resta che sperare nel karma.

Va fuori anche il Portogallo in una delle peggiori partite del mondiale. Una rondine non faceva primavera e la partita con la Svizzera ha fatto testo quanto quella con la Corea per il Brasile. Non puoi permetterti di tenere fuori Cancelo, Ronaldo e Leao e pensare di giocare una semifinale. Il Marocco si è messo dietro, aspettando l’occasione e il gol il Portogallo se lo è fatto da solo con una uscita a vuoto del suo portiere – quando ha poi fatto i cambi ha avuto più occasioni (il tiro di Ronaldo, il colpo di testa di Pepe) ma tardive. Marocco quindi che a sorpresa va in semifinale e continua a non prendere gol – al mondiale il catenaccio paga. Esce senza vincere un mondiale Ronaldo, esce a testa bassa contro tutto e tutti, senza favoritismi né raccomandazioni, esce avendo dominato dove è più difficile – in Champions League – in più squadre ma pagando lo scotto di essere un uomo vero in un calcio che ama i falsi buoni e gli ipocriti. Grazie di tutto. A proposito dell’arbitraggio di ieri e dei sei argentini designati per questa partita – le dichiarazioni di Pepe mi sembrano le più appropriate. Che diano direttamente la Coppa a Messi, visto che ci stanno provando in tutti i modi.

Ultimo quarto, quella che forse era la finale anticipata: Francia – Inghilterra ha visto una involuzione dei francesi al primo loro avversario di livello. La Francia segna subito un gran gol con un tiro da fuori di Tchouameni, poi smette di giocare. Meglio l’Inghilterra che riesce nella ripresa a procurarsi un rigore. 1-1 e replay, riprende ad attaccare la Francia con grande occasione di Giroud parata da Pickford proprio prima del 2-1, sempre suo. Ricomincia quindi l’Inghilterra, altro rigore con Theo che ignora che purtroppo non siamo in Italia e contro quelli te li danno, ma Kane spara altissimo. Partita finita lì e Francia che sì passa in semifinale ma leggermente in calo rispetto alle partite precedenti.

A questo livello è quindi tutto aperto – la testa dice Francia, unica tra le qua arrivate a meritarlo e ad aver espresso un livello decente. Si arriva in semifinale con due squadre che non dovrebbero esserci e che lasciano un po’ l’amaro in bocca per non aver visto più “classici” in questo mondiale tra squadre blasonate. Purtroppo quanto visto tra ieri ed oggi lascia pensare che si stia apparecchiando tutto per una vittoria dell’Argentina – a Theo e Giroud tenere alti i nostri colori e, da veri milanisti, lottare anche qua contro il Sistema.

Arriva il Portogallo, esce la Spagna, si confermano Brasile e Francia.

Per il titolo mondiale sono rimaste in 8. Ci sono le due sudamericane, ci sono cinque europee e c’è il Marocco che nella partita di oggi ha fatto il primo upset del mondiale in questa eliminazione diretta eliminando la Spagna. Andando però in ordine sabato la prima squadra a passare il turno è stata l’Olanda che, a dirla tutta, non ha giocato benissimo contro gli USA ma ha finalizzato due tiri in due gol nel primo tempo con Dumfries che dopo due prestazioni deludenti nei gironi è stato assolutamente trascinatore con un gol e due assist.

E’ stata quindi la volta dell’Argentina ed è stata contro una Australia comunque già ridimensionata dalla Francia la migliore partita di Messi fino a questo momento al mondiale. Non un caso che l’Argentina abbia trovato anche dopo la prestazione con la Polonia la propria dimensione escludendo Lautaro dall’undici iniziale. Nel secondo tempo a tratti si è rivisto il Messi di metà anni 2000 a dispensare tiri in porta e assist – è chiaro che questo mondiale resta il suo grande obiettivo così come è però chiaro che contro le altre potrebbe non bastare.

La Francia di Mbappé si conferma con la Polonia la migliore squadra con il miglior giocatore di questo mondiale. Il terzo gol francese è semplicemente fantastico, roba che nemmeno il miglior Messi o Ronaldo hanno mai fatto. La Francia è una squadra solida che dietro non concede praticamente niente ma che davanti fa male appena decide di accelerare – la differenza rispetto alla gara di tre giorni prima dell’Argentina proprio contro la Polonia è abissale e il risultato sta, forse, pure stretto.

Tutto facile per l’Inghilterra, non c’è partita come non c’è in molti di questi ottavi. 3-0 al Senegal, sbloccata nel finale di primo tempo e chiusa subito nel secondo. Nonostante tutto, però, non mi impressionano: la Francia sarà sicuramente il miglior banco di prova per capire le sue ambizioni. Non mi ha impressionato per niente invece la Croazia in quello che, contro il Giappone, è stato forse l’ottavo più orribile e povero tecnicamente. Si è deciso ai rigori dove ha prevalso la miglior tecnica croata e le parate di Livakovic – ma 90 su 100 si è solo scelta la vittima sacrificale del Brasile.

Che dire del Brasile? E’ tornato Neymar e sono semplicemente stati perfetti contro la Corea. Forse sarebbe stato meglio se il Portogallo non avesse cercato di buttare fuori l’Uruguay ma mai nella sua storia era stato così avanti in un ottavo di finale così presto. Il Brasile dopo aver segnato poco nelle prime tre gare ha portato tutti avanti, compresi i difensori centrali e la Corea non ci ha capito niente. Ha creato poco ma ha finalizzato tutto e bene. Sono al livello della Francia? Per me non ancora, ma sono sopra l’Argentina.

Oggi quindi è stata la volta del Marocco che contro la Spagna ha sfruttato le debolezze emerse dal Giappone. Gli Spagnoli han regalato sostanzialmente un tempo senza centravanti, poi quando hanno messo Morata non sono riusciti ad incidere fino ai rigori dove Bounou ha fatto due parate pazzesche. Il Portogallo invece ha sorpreso tirando fuori Ronaldo ed è riuscito a giocare la miglior partita del mondiale – segnando sei gol. Non sono convinto che Ronaldo sia un limite per questa squadra, sono invece convinto che ha aiutato giocare senza riferimenti per passare la palla. Si iscrivono anche loro per la vittoria finale? Presto per dirlo – ma il Marocco è battibile e una semifinale sarebbe positiva.

Cinque ottavi su otto sono andati lisci con un chiaro favorito – forse dovuto al fatto che questo torneo si gioca d’inverno, con i giocatori alla massima condizione e non stanchi da una stagione finita. Ben venga il mondiale d’inverno, allora. Piccola nota invece per quanto riguarda la Serie A – non incidono molti giocatori in questo mondiale e al netto della prestazione di Dumfries sabato, quelli che incidono sono del Milan: Theo, Giroud, Leao (due gol in pochi minuti)

Come esce la griglia di questi quarti, quindi? Argentina favorita con Olanda, Brasile molto favorito con Croazia, Francia favorita con Inghilterra e Portogallo favorito con il Marocco. Dalle semifinali, poi, non ci sono più valori e tutto può succedere.

Era tutto vero: stavolta radiateli

Cosa dire o non dire di fronte alla nuova inchiesta che – casualmente – colpisce sempre la stessa squadra in Italia? Cosa dire di fronte a quelle verità da molti sospettate al bar sport la domenica e finalmente messe a nudo nelle carte della procura di Torino? Chiunque, in cuor suo, sperava o sapeva che prima o poi la bolla sarebbe scoppiata – che sotto gli occhi di tutti c’era troppa roba per passare impunita ma mai avremmo immaginato che sarebbe uscita fuori così, tutta insieme, in una volta sola.

In Italia c’era un sistema Juventus e questo era chiarissimo già dal 2012 – è difficile vincere nove scudetti di fila consecutivamente ma diventa facile quando controlli più di una squadra e quando nel dubbio c’è un gol di Muntari non dato o un Orsato che ti stende il tappeto rosso a Milano con l’Inter. Se per gli arbitri si spera che abbiano imparato a non farsi sgamare non si può non tacere sul fatto che Paratici facesse il direttore sportivo di più società: Genoa, Sampdoria, Empoli, Udinese e Sassuolo e lo dice proprio lui mentre cerca di fare entrare nel giro il Pisa. Ci sarà un motivo se tre quarti dell’Italia calcistica, in fondo, le chiamava “le succursali“, se c’erano plusvalenze ed operazioni a specchio palesi per gonfiarsi i bilanci (Sturaro, Muratore, Mandragora, Romero…) al di là della cifra tecnica dei coinvolti e se persino la procura è arrivata ad ipotizzare il rischio di “porre in pericolo la lealtà della competizione sportiva“.

Tutti ci ricordiamo, ad esempio, l’anno di Gattuso il posticipo improvviso di Juventus-Atalanta con la scusa della festa scudetto serale (mai fatta gli anni precedenti), il rifiuto della richiesta del Milan (che doveva giocare dopo) di contemporaneità e un bel pan di stelle in campo che ci è costato due anni di progetto. Torna poi tutto, il Genoa che si salva sempre nei gironi di ritorno finché non cambia proprietà, le uniche squadre che sono riuscite a farsi lo stadio di proprietà in Italia… insomma, questa che è emerge è solo la punta dell’iceberg e già basta.

Ormai gli Juve-Udinese e gli Juve-Sassuolo potevano farla ai giornalisti (ci torneremo), potevano farla ai giocatori, gli addetti ai lavori ma quando vedi queste squadre essere sullo 0-3 con la Juve, come il Siena ai tempi di Moggi e te le trovi all’arma bianca contro di noi, Inter o Napoli a menare impunemente e chiudersi col bus, è evidente che non poteva solo essere la differenza di cifra tecnica o le motivazioni. Con buona pace dei milanisti da like su twitter che se la sono bevuta per anni e hanno giustificato giorno dopo giorno questo scempio dicendo che erano più forti. Che è un po’ la stessa scusa usata proprio dai gobbi per calciopoli.

Persino gli artefizi contabili usati per iscriversi al campionato non tornavano dal primo momento. Passino le autosponsorizzazioni con Jeep a prezzi gonfiati, sconvenienti ma legali, ma la Juventus mai poteva permettersi Ronaldo e il conseguente monte stipendi. Il vero problema è che invece di incalzare la cosa i giornalisti hanno iniziato a prendere le velinazze dall’ufficio stampa e dirci che si ripagava con le magliette – ecco, credo proprio che la parte propagandistica sia chiave per questa situazione ma non è uscita e visto il diritto di opinione su libera stampa mai uscirà. Nemmeno se con notizie false create ad arte, tipo Guardiola alla Juve, fa schizzare il titolo in borsa.

La faranno franca i giornalisti, la faranno franca anche i giocatori, tipo Chiellini di cui è uscito in settimana uno screen in cui chiede alla squadra di fare qualcosa di illegale e stare zitti con la stampa. Ecco, proprio grazie ai giocatori percepiamo questa area di impunità nel momento in cui Paratici chiede a Bonucci se secondo lui in Italia faranno qualcosa agli Agnelli. Che poi in fondo è la stessa impunità per cui Suarez viene a fare un esame a porte chiuse, fuori da ogni calendario, passato in metà del tempo necessario con cronisti al seguito a raccontare l’impresa senza che nessuno si faccia qualche domanda.

Uno dei motivi per cui Berlusconi decise di disimpegnarsi dal Milan facendo partire il processo di cessione dopo quel 2011-12 è proprio l’essersi reso conto che il gioco era ancora truccato. Questo gioco truccato ci ha fatto perdere competitività in Europa, persino i diritti TV della Bundesliga dove vince sempre il Bayern vengono preferiti ai nostri all’estero e da questi la lega tedesca ricava più soldi. Siamo stati incapaci di coltivare o far crescere talenti fino al Milan di quest’anno perché qualsiasi talento doveva passare nel sistema bianconero – e proprio le intercettazioni fanno pensare su un Locatelli che rifiuta uno stipendio più alto a Londra per andare in prestito alla Continassa.

Siamo stati fregati ancora una volta dalla stessa squadra, tutti quanti. Ora non resta che aspettare e sperare che sia fatta giustizia nonostante la voglia di chi leccando quel sedere ha mangiato per anni di una bella amnistia. Io invece spero che sia la volta buona per fare pulizia e ripartire con un calcio italiano onesto, escludendo chi rubava ed escludendo chi per sopravvivere si sta indebitando fino all’osso. Che stavolta si faccia pulizia e si debbano fare Eleven Sports per vedersi le partite alle 10 del mattino contro il Sudtirol.

Quanto uscito non fa altro che rendere lo scudetto 2021-22 ancora più bello perché vinto veramente contro tutto e tutti.

… o perlomeno così dicono

Molte sorprese nella seconda parte di questa terza giornata della fase a gruppi e la principale vede il Belgio, forse all’ultima vera occasione, fuori dal Mondiale con non uno, non due ma ben tre gol sbagliati da Lukaku. E’ un Belgio che oggettivamente dopo aver rubacchiato la partita col Canada ha giocato male contro la Croazia la quale ha avuto anche lei le sue occasioni e fino all’ultimo quarto d’ora aveva forse meritato di vincere. Quello del Belgio è il fallimento che dovrebbe forse far riflettere, ma è anche vero che parliamo di un gruppo che era stato ai vertici solamente sulla carta quando nei fatti non aveva, invece, mai vinto nulla. Si è invece confermato il Marocco che non ha avuto problemi a liberarsi del Canada (onestamente veramente poca roba per questo mondiale) che vince il gruppo e troverà… la spagna.

Già, perché anche nel gruppo della Spagna non va tutto come deve andare. Un gruppo che dopo 10 minuti sembrava finito con Spagna e Germania passate, poi l’imponderabile. La Spagna non la chiude, il Giappone rimonta e si porta in vantaggio – tutto a posto per gli Spagnoli a meno che non rimonti la Costa Rica e la rimonta accade. Si resta 2-2 a lungo con un gol della Costa Rica che porterebbe la Spagna fuori. Segna la Germania a cui serve comunque la goleada o un gol della Spagna, la Spagna non ci pensa nemmeno e con un occhio al risultato dell’altro campo perde sì, ma manda a casa i tedeschi alla seconda eliminazione ai gironi dopo il mondiale vinto.

Si “scansa” anche il Portogallo che a parte Ronaldo schiera la squadra B contro la Corea del Sud, va in vantaggio poi tira il freno a mano e butta fuori un Uruguay sì vincente col Ghana ma che rimane ad un solo gol dalla possibile qualificazione al turno successivo. Stesso copione anche nel gruppo del Brasile con il Brasile che tira fuori le riserve e perde col Cameroon ma almeno stavolta la qualificazione se la giocano Serbia e Svizzera. Partita molto bella che certifica come la Serbia, nonostante tutto, non sia un top team visto che ancora una volta, come nelle gare precedenti, c’è un buco in campo enorme tra difesa e tutto quel talento là davanti.

Nel tabellone degli ottavi di finale si delinea quindi una parte più facile a sinistra e una più difficile a destra con l’Argentina favorita dagli arb… ehm, dai pronostici che potrebbe avere tutto sommato un buon percorso fino alla semifinale. Dall’altra parte ci sono già un paio di ottavi interessanti e possibili big-match ai quarti come Inghilterra-Francia o Spagna-Portogallo. La vittoria del Giappone ha di fatto aperto il tabellone del Brasile un po’ come fu a suo tempo per l’Italia nel 2006 e – occhio – che proprio la Croazia non possa essere eliminata dai giapponesi.

Con estrema difficoltà quindi nel giudicare la terza giornata di Francia e Brasile le mantengo quindi favorite, arretrando però la Spagna allo stesso livello di Inghilterra e Argentina, le due squadre più cresciute nel terzo turno – e domani vedremo in campo proprio gli inglesi nel primo dei due ottavi di finale.

Tutto va come deve andare…

Prima parte della terza giornata al mondiale del Qatar, otto partite in due giorni che ci hanno detto le qualificate dei gruppi dalla A alla D, ultime partite in contemporanea ad un mondiale visto il nuovo cambio di format a 48 squadre e 80 partite con il ritorno dei gironcini da tre dove passeranno in due (e già immagino il numero di biscotti finali nel nome del meglio due feriti che un morto).

L’altro ieri si è quindi aperto con l’eliminazione del Qatar a zero punti per mano di una Olanda che non ha nemmeno dovuto faticare troppo mentre in contemporanea Ecuador e Senegal si giocavano la qualificazione. Erano partiti meglio i sudamericani in questo mondiale ed erano anche in partita finché a fine primo tempo Hincapie non ha fatto un fallo assurdo che non è roba da calcio professionistico concedendo un rigore netto al Senegal. 1-0 all’intervallo, pareggia Ecuador che sembra di nuovo in controllo, poi Koulibaly segna di prima sul secondo palo il gol che manda il Senegal agli ottavi.

Nel gruppo B ci mette un tempo, poi dilaga come era prevedibile l’Inghilterra contro il Galles nel derby delle uniche due squadre rimaste a fare la pagliacciata dell’inginocchiamento (peraltro vietata al mondiale, ma su cui la FIFA chiude un occhio). 3-0 secco e Galles qualificato grazie alla vergognosa formula del playoff ed un sorteggio favorevole a casa con ignominia. A proposito di questo, ad oggi solo due squadre della top 8 di Euro 2020 sono negli ottavi, diventerebbero quattro solo col passaggio di Belgio e Svizzera. Continuo a pensare ci sia da rivedere la formula delle qualificazioni, facendo un solo ciclo per mondiale ed europeo con dei gironi più lunghi in modo da premiare più il merito e meno la casualità.

L’altro posto se lo giocavano quindi Iran e Stati Uniti e se lo sono giocato in una partita veramente brutta, risolta dal gol di Pulisic con assist di Dest (3 gol + 3 assist per i milanisti in questo mondiale). Per il resto di gioco se ne è visto veramente poco (leggermente meglio gli USA) con gli iraniani che hanno di fatto legittimato le parole di Klinsmann finendo la gara in una inedita versione bianconera con tuffi, ricerca di rigori ed accerchiamenti dell’arbitro.

Ieri era invece la giornata di Francia ed Argentina con i francesi che sono entrati in campo col grosso dubbio sulla posizione finale dell’albiceleste. La Francia ha scelto di riposarsi ben sapendo che comunque doveva prendere tre gol dalla Tunisia per perdere il primato nel girone – meglio i Tunisini nel derby, quindi, con un gol annullato e un altro nel secondo tempo anche approfittando della situazione dei francesi. E’ stata però una partita che non serviva a niente perché agli ottavi da seconda ci torna l’Australia (mancava dal 2006, dalla partita contro l’Italia, che è stato anche l’ultimo ottavo dell’Italia). Gli australiani si sono qualificati battendo una Danimarca senza Kjaer per infortunio che è stata veramente troppa poca roba rispetto a quella dello scorso europeo in tutte e tre le partite. Una squadra che persa la propositività davanti è tornata a difendere – troppo poco per essere al mondiale.

Si arriva quindi alla prima serata “dramma” dove tutte potevano passare o uscire, quella dell’Argentina. Il dramma poi è stato solo sfiorato visto che con le vittorie di Argentina e Messico c’era comunque un muro di 4 gol di differenza reti da ribaltare. L’Argentina è stata squadra migliore delle prime due ed è stata squadra senza un Messi che sbaglia un rigore ed un gol già fatto – a dimostrazione che nonostante le bugie della più tossica fanbase dei social dietro un 10 sul viale del tramonto la squadra c’è. E’ migliorata togliendo dall’11 iniziale Lautaro e rilanciando Enzo Fernandez, migliore in campo della scorsa partita contro una Polonia che sinceramente ha provato solamente a difendersi lasciando Lewandowski avanti e non combinando nulla – al limite dell’imbarazzante.

Nella gara del Messico anche qua dominio dall’inizio alla fine della partita con i Messicani che sfiorano la qualificazione, arrivando al criterio del fair play, ma non la portano a casa perché non riescono a segnare il gol decisivo e di là Lautaro sbaglia il 3-0. Alla fine arriva il gol “beffa” che era comunque ininfluente (sempre un gol avrebbe dovuto fare il Messico) ma almeno evita che i centroamericani vadano a casa per il criterio dei cartellini. Piccola nota: vergognoso il rigore per l’Argentina assegnato dal VAR, il secondo in tre partite. Se dai un rigore del genere il messaggio è chiaro e non ha niente a che fare con criteri di merito sportivo. D’altronde tifare Argentina è un po’ come tifare inter….

Francia e Argentina quindi vincono i rispettivi gironi evitando lo scontro anticipato e finiscono in parti opposte del tabellone – seconde Australia e Polonia producendo quindi tanto rumore per nulla. L’unica parziale sorpresa è l’eliminazione della Danimarca ai danni dell’Australia per il resto è passato chi doveva passare nella posizione in cui doveva passare, soprattutto per quanto riguarda i primi posti. Potrebbe invece non essere così negli ultimi quattro gruppi in partenza oggi, di cui invece parleremo sabato mattina.

In tre a punteggio pieno

Si è chiusa ieri la seconda giornata del mondiale 2022 e si è chiusa con tre squadre a punteggio pieno. Nel post precedente avevo messo Francia e Brasile su tutte e nessuna delle due ha deluso nonostante si siano trovate entrambe a sbloccare una partita difficile e chiusa contro Danimarca e Svizzera rispettivamente. A sei però c’è anche il Portogallo che è salito di livello rispetto alla gara col Ghana e – soprattutto – non ha preso gol. La partita appena conclusa lascia quindi ad un punto l’Uruguay proprio come la Corea del Sud che ha perso stamani contro il Ghana in uno dei match più divertenti del mondiale con gli africani che fanno una gara di livello, si fanno rimontare e poi la rivincono nel finale.

Ripartendo da dove tutto era cominciato, al Qatar sono bastati cinque giorni per uscire dal mondiale nonostante abbiano trovato il primo gol contro il Senegal e nonostante 30 minuti finali che sono però stati troppo pochi per rimanere dentro. Non ne approfitta l’Olanda che non riesce a battere l’Ecuador lasciando entrambi a quota 4 ma che dovendo ancora affrontare proprio i padroni di casa del Qatar difficilmente rischierà qualcosa facendo diventare quindi proprio Senegal-Ecuador lo spareggio per passare il turno.

Non si è confermata (e volevo proprio vederla contro gli USA) l’Inghilterra. Una mezza squadra onestamente che per buona parte della partita è stata anche messa sotto dagli americani con uno 0-0 che racconta sia l’equilibrio, sia la sterilità di occasioni da una parte e dall’altra. Ne approfitta l’Iran che batte il Galles e si regala una chance proprio contro gli Stati Uniti – lo stesso Galles non è ancora fuori anche se potrebbe dover servire una clamorosa goleada all’Inghilterra.

Nel gruppo C si è riscattata l’Argentina con un gol di Messi che “salva” la squadra col Messico anche se la vera rivelazione della partita è stata Enzo Fernandez. Ha dato tutto l’albiceleste in quei 30 minuti con un Messico alle corde ed una squadra migliorata dopo l’uscita di Lautaro, due volte su due peggiore in campo. Argentina che rimane in lotta, volendo, anche per il primo posto perché l’Arabia Saudita perde contro la Polonia al momento leader del gruppo – all’ultima giornata gli argentini giocheranno proprio contro i polacchi che rischiano proprio grazie al pari contro il Messico. Se l’Arabia saudita dovesse vincere, sarà spareggio.

Con fatica quindi la Francia batte la Danimarca e diventa la prima qualificata agli ottavi di finale – si rilancia l’Australia che batte la Tunisia, unica africana a perdere in questo turno (anche se proprio vogliamo dirla tutta, in Marocco-Belgio c’erano più giocatori di colore nel Belgio…). All’ultima Francia vs Tunisia coi francesi praticamente primi in odore di turnover mentre Danimarca dovrà battere Australia per andare agli ottavi.

Gruppo E, il gruppo delle sorprese. Mai mi sarei aspettato dopo i 7 gol subiti di una Costa Rica capace di battere il Giappone facendolo, di fatto, all’unico tiro in porta. La Spagna ha invece convinto molto meno nel test Germania uscendone in parte sciupona, in parte totalmente stanca e rischiando pure di perderla nel finale dove i tedeschi avevano più forza e più energie. Proprio la Costa Rica rimette il destino nelle mani dei tedeschi – basterà batterli per passare il turno a meno che il Giappone non superi la Spagna.

Nel gruppo F si conferma praticamente tutto quanto visto la prima giornata: il Belgio fa schifo, perde – e anche meritatamente – col Marocco che nel frattempo è squadra ordinata ed europea per interpreti e approccio. Come sempre sono primi nel ranking quando non conta mai, poi si gioca. Il Canada doveva vincere proprio contro di loro ma è oggettivamente e veramente poca roba.

Gruppo G, già parlato del Brasile che onestamente perdendo Neymar va un gradino sotto la Francia ma un gradino sopra il resto del gruppone, l’altra partita, stamattina, vedeva in campo la Serbia contro il Cameroon ed è stata una gara molto bella ma che ha messo in luce parecchi limiti difensivi dei serbi. Il gol del 2-3 è oggettivamente una roba da livello molto basso (Milenkovic molto male anche dopo) e la Serbia ha regalato una partita che aveva già vinto.

Avendo già parlato del gruppo H aggiorniamo quindi la nostra griglia: Francia favoritissima, poi Brasile, poi se la giocano Spagna e Portogallo. Dietro di loro c’è l’Inghilterra, poi Olanda ed Argentina. Oggi si parte con le ultime giornate dei gironi – fateci come sempre sapere le vostre impressioni e il vostro favorito.

Com’è andato il primo giro del mondiale

I milanisti vincono, gli interisti perdono. Si può riassumere così la prima giornata di Qatar 2022, andata via molto più velocemente del solito per via delle quattro partite ogni giorno in questa fase invece delle tre a cui eravamo abituati nei mondiali precedenti. Prima di tutto via il dente, via il dolore – in una società in cui conta più il gesto e l’apparire abbiamo visto le più ridicole e grottesche rivendicazioni su un paese che ha come tutti gli altri il diritto di ospitare un mondiale. Negli ultimi due anni le manifestazioni calcistiche si sono trasformate in una assemblea di istituto dove ognuno vuole portare cautamente quello che vuole – personalmente io li butterei tutti fuori. Si va in Qatar per giocare a calcio, non per fare comizi politici e gesti più o meno ridicoli in campo in sfregio del regolamento del paese ospitante. Se non sono d’accordo con le regole di un paese non ci vado – non metto i piedi in due scarpe.

Mentre Infantino prova a tenere tutto a posto questa banda di studentelli facinorosi (il fatto che in Qatar si possa fare molto di più che in Cina durante le Olimpiadi per dire, depone molto a favore del Qatar) si è giocato – che è poi l’unica cosa che conta e che ci importa. Si è giocato con un Qatar-Ecuador che è stata forse la gara d’apertura più imbarazzante di un mondiale. Onestamente continuo a pensare che il campione del mondo debba sempre essere qualificato e partecipare alla gara di apertura. Si eviterebbero cose come l’Ecuador, buona squadra ma nulla di che, prendere letteralmente a pallate il Qatar in ritiro da mesi per questa figuraccia internazionale.

Ha giocato il giorno dopo anche l’Olanda che ha sofferto ma è riuscita a battere il Senegal nel finale – è già chiaro che Senegal-Ecuador sarà lo spareggio per passare in questo gruppo e sono molto curioso di vederle contro perché ovviamente non sono comparabili Olanda e Qatar come avversari. Nel gruppo B ha dilagato l’Inghilterra contro l’Iran che pensavo essere squadra materasso ma che sta comunque ora tenendo testa al Galles al 60esimo, Galles che poi ha pareggiato con gli Stati Uniti – attendo proprio la partita di stasera in questo senso vedendo cosa combinano gli inglesi contro un movimento che comunque si è evoluto e ha portato sempre più giocatori di livello in Europa nella propria nazionale.

Nel gruppo C c’è stata la sorpresa della sconfitta dell’Argentina che da un lato è stata sorpresa da una Arabia Saudita molto Zemaniana con la linea della difesa sempre alta e dall’altro si è scoperta difensivamente fragile, o meglio scoperta per chiunque mettesse l’Argentina tra le favorite di questo mondiale. Certamente proveranno ad apparecchiarlo per Messi (rigore molto generoso), ma ad oggi devono veramente fare la porcata per farglielo vincere. Da rivedere la Polonia che ha dominato il Messico ma non ha segnato con il rigore sbagliato da Lewandowski.

Nel gruppo D si è vista la prima, chiara, favorita alla vittoria finale che è la Francia. Non c’è un punto debole e non c’è una riserva scarsa. Si infortunano Benzema e Lucas Hernandez, giocano Giroud e Theo Hernandez che stanno meglio dei due precedenti. E’ inutile specificarlo ma Giroud (che si toglie la soddisfazione di pareggiare il record di Henry in un mondiale) si è finalmente ripreso e sbloccato anche grazie al Milan mentre Theo ha semplicemente espresso sul palcoscenico più importante di essere il migliore al mondo nella sua posizione. La Francia è stata devastante e poteva dilagare ed è un 4-1 che pesa molto di più dei 6 gol dell’Inghilterra e dei 7 della Spagna come messaggio alle altre.

Nel gruppo E abbiamo invece una Germania che ha pensato più a manifestare che a giocare ed è stata punita dal karma e da un buon Giappone. I tedeschi la hanno oggettivamente buttata via perché per 70 minuti non c’era stata partita – poi si è girata con i cambi, prima con una parata di Neuer e poi con i due gol su cui il portiere tedesco ha più di qualche colpa. Un gruppo dove la Germania deve ora fare il miracolo con la Spagna per non rischiare una eliminazione ai gironi per la seconda volta consecutiva al mondiale. Spagna che ha indubbiamente evoluto il suo tiki-taka ed è diventata molto più pericolosa, ma l’avversario non era ovviamente dei migliori. Proprio lo scontro con la Germania ci dirà, secondo me, se la Spagna è tra le favoritissime.

Gruppo F quello forse delle delusioni – gioca malino la Croazia fermata da un Marocco che sì non segna, ma ha alzato il livello indubbiamente tanto da eguagliare il centrocampo croato. Il Belgio invece è stato quasi senza gioco con un Canada a cui mancano non uno, ma ben due rigori e un gollettino a salvare la faccia di una pessima partita. Vediamo come andrà Belgio-Croazia ma ho la sensazione che in questo gruppo ci possa scappare una sorpresa. Nel gruppo G invece il Cameroon segue il copione del resto delle Africane – bella figura ma senza gol all’attivo, 1-0 di una Svizzera che dopo aver eliminato l’Italia passa col minimo sforzo. E’ stata bella invece la gara tra Portogallo e Ghana che fa segnare il primo gol di Leao con la maglia del Portogallo, gol decisivo ma Portogallo che come l’Argentina dietro balla troppo (Cancelo oggettivamente è incapace di difendere) e che ha rischiato il 3-3 nel finale con una roba da mondiale di calcio femminile tra errore del portiere e quello dell’attaccante.

Il gruppo H si apre con un orrendo Uruguay-Corea del Sud con poche occasioni, gli asiatici dietro e prevalentemente a reti bianche, seguito dallo show del Brasile con la Serbia. Ero molto perplesso sui brasiliani ma sono una squadra, forse con meno talento del passato (2002, 2006) ma compensato col gioco. Hanno messo in difficoltà una squadra che comunque è forte e hanno dominato dall’inizio alla fine della partita. Ad oggi per me la favorita insieme alla Francia, dietro di loro Spagna ed Inghilterra.

Fuori dai risultati del campo è stato il mondiale dei minuti di recupero – o meglio il mondiale della compensazione delle perdite di tempo. ll messaggio dato dalla FIFA, anche per rispetto del tifoso, è quello di consentire 50-55 minuti di gioco effettivo. Penso che a questo punto al tempo effettivo ci si arriverà nei prossimi mesi – ma già sarebbe bello vedere una cosa del genere in Serie A con gli avversari a perdere tempo ben sapendo che tanto tutto verrà poi recuperato. E’ anche il primo mondiale con i cinque cambi – abilità che mette in risalto gli allenatori (e sia Giappone che Arabia Saudita hanno stupito a livello tattico ribaltandola così) e la loro possibilità di cambiare la partita. C’è anche un metro arbitrale molto differente – su cui torneremo nel prossimo post.

Chi è il vostro favorito per la vittoria finale?

2022-23: le pagelle di metà stagione

Visto il mondiale siamo già alle pagelle di metà stagione. Come sempre al mio voto seguirà il vostro voto.

Portieri

Mike Maignan: 7. In leggera flessione rispetto al finale dello scorso anno ma ci fa vincere il derby. Peccato per l’infortunio, sarebbe da appurare se c’è fragilità del giocatore visto che siamo al secondo in due anni o meno. Il vostro voto: (7,1 ± 0,7)

Ciprian Tatarusanu: 5,5. Alterna clean sheet e papere. Indeciso coi piedi, incapace di leggere i tempi dell’azione per farla ripartire in fretta. Il secondo portiere deve essere comunque meglio di questa roba qua e speriamo di muoverci per tempo. Ci costa dei punti a Torino. Il vostro voto: (5,3 ± 1,0)

Antonio Mirante: s.v. Turista dalla panchina. Non si capisce perché prenderlo se tanto poi non gioca mai. Il vostro voto: (s.v)

Andreas Jungdal: s.v. Aggregato ogni tanto totalmente a caso. Il vostro voto: (s.v)

Difensori

Fikayo Tomori: 5,5. Si riscatta verso il finale di questi tre mesi dopo una partenza deludente che lo vede protagonista di alcuni gravi errori. Siamo in quel momento in cui si può/deve liberamente valutare la possibilità di una cessione per fare player trading. Il vostro voto: (6,1 ± 0,5)

Pierre Kalulu: 6. Parte con qualche incertezza nel suo ruolo di centrale, poi l’infortunio di Calabria lo sposta a fare il terzino con risultati onestamente non sufficienti. Comunque meglio di Tomori, ma sicuramente non è quello dello scorso anno. Il vostro voto: (6,9 ± 0,5)

Matteo Gabbia: 4. Se non fosse per questioni di liste non giocherebbe nel Milan. Semplicemente troppo incerto, incapace di difendere, costantemente anticipato. La primavera deve tornare a sfornare talenti migliori. Il vostro voto: (5,8 ± 0,9)

Malick Thiaw: 4,5. Bene nel finale a Verona ma nelle ultime partite spiega ampiamente perché Pioli non lo fa giocare. Fatica a difendere a 4, è totalmente inadatto nel far ripartire l’azione coi piedi da dietro di fatto esponendo al pressing l’altro centrale. Possiamo tranquillamente parlare di acquisto sbagliato. Il vostro voto: (6,1 ± 0,8)

Simon Kjaer: 5. Male dopo l’infortunio dello scorso anno, non è più tornato a quel livello e costituisce ad oggi un anello debole. Purtroppo serviva veramente Botman, ma su questo ci torneremo dopo. Il vostro voto: (6,0 ± 0,3)

Theo Hernandez: 6,5. Mancano all’appello quelle progressioni dello scorso anno che sono state molto ridotte ma anche quest’anno è comunque uno dei migliori. Trovo gravissima la sua assenza dalla lista dello scorso pallone d’oro. Nota d’encomio in Milan-Spezia dove poteva tranquillamente uscire e pensare al mondiale ma è rimasto dentro. Il vostro voto: (7,2 ± 0,5)

Fodé Ballo-Touré: 5. Semplicemente non da Milan. Grazie del gol ad Empoli ma non si può essere totalmente nulli quando manca Theo Hernandez. Il vostro voto: (5,9 ± 0,7)

Davide Calabria: 6,5. Un giocatore fondamentale di cui ti rendi conto solo quando manca. C’è un Milan con e uno senza Calabria. La sua assenza ha fatto spostare Kalulu e provato altre soluzioni tutte ad indebolimento della difesa. Il vostro voto: (6,4 ± 0,4)

Serginho Dest: 5. Regala partita e scudetto a Napoli essendo totalmente incapace di difendere. Qualcosa di buono ha fatto vedere con la Fiorentina – ma troppo poco e troppo tardi per una sufficienza. Il vostro voto: (5,5 ± 0,3)

Alessandro Florenzi: s.v. Fa vedere troppo poco prima dell’infortunio che comunque, alla fine, pesa visto chi è andato in campo. Il vostro voto: (5,7 ± 1,0)

Centrocampisti

Sandro Tonali: 7,5. Semplicemente da Milan. Per mentalità, carattere, prestazioni in campo. Tra il gol a Verona, l’assist con lo Spezia e le ultime due partite di Champions League è il giocatore che più ci rappresenta e che deve diventare il prossimo capitano. Meno male che è più rossonero di Baresi perché sui rinnovi fa dormire sonni tranquilli. Il vostro voto: (7,5 ± 0,4)

Ismael Bennacer: 7,5. Fa vedere buon calcio e di alta classe a centrocampo quando gioca e quando gioca con Tonali. C’è un Milan con lui e un Milan senza di lui. Il problema è che non riesce a tenere questo livello sempre e non ha nessun altro per rifiatare. Da rinnovare, anche solo per non perderlo a zero. Il vostro voto: (7,8 ± 0,7)

Tiemoue Bakayoko: s.v. Sì, è ancora in rosa. Sì, è fuori da ogni lista, pure quelle da serie A. Il vostro voto: (s.v.)

Aster Vranckx: s.v. Buono l’ingresso con la Fiorentina, prima gioca poco e si fa vedere poco. Il vostro voto: (6,1 ± 0,3)

Rade Krunic: 6. Svolge la funzione di equilibratore del centrocampo e si rivela decisivo per il passaggio del turno in Champions League. Il vostro voto: (6,1 ± 0,3)

Tommaso Pobega: 5. Insufficiente ma non così male come lo si fa passare. Bello per uno dal vivaio del Milan arrivare a segnare in Champions. Il vostro voto: (5,2 ± 0,3)

Charles de Keteleaere: 4. Partito anche benino poi si è totalmente sciolto fino all’imbarazzante ingresso in campo a Cremona dove scivola sul pallone in area. Nell’era Galliani si è parlato di flop per molto meno. Il vostro voto: (4,7 ± 0,8)

Brahim Diaz: 5,5. Alcune partite le risolve lui con delle giocate individuali, in altre scompare totalmente. Con la scusa che è alto un metro e un giovinco in area viene buttato giù senza mai essere premiato con rigori netti. Il vostro voto: (6,2 ± 0,6)

Yacine Adli: 4,5. Dopo aver fatto la star delle amichevoli gioca poco e male, emblematico a Verona. Alla fine non vede più il campo e probabilmente saluterà a Gennaio. Il vostro voto: (4,5 ± 2,3)

Attaccanti

Rafael Leao: 7,5. E’ sempre lui a togliere le castagne dal fuoco, ci fa vincere un derby con un gol incredibile e potremmo parlarne per ore. Rimangono due problemi da risolvere per valere 100 milioni: l’incapacità di tirare da fuori dopo aver fatto la cavalcata palla al piede e l’incapacità di fare l’ultimo passaggio in corsa. Se lavora su questi due vincerà il pallone d’oro, ovviamente non con la nostra maglia. Il vostro voto: (7,4 ± 0,7)

Ante Rebic: 5. Per me su Rebic abbiamo perso una grossissima possibilità di capitalizzare in estate. E’ un giocatore totalmente discontinuo per poter giocare nel Milan. Il vostro voto: (5,2 ± 1,2)

Alexis Saelemakers: 6. Parte con due gol in Champions League e pure un premio di MVP della partita. Poi si rompe, torna Messias e la squadra perde di nuovo gli equilibri. Abbiamo bisogno del miglior Saelemakers anche solo in chiave equilibratore. Il vostro voto: (5,9 ± 0,7)

Junior Messias: 5,5. A me continua a salire il crimine a pensare che sta roba qua l’abbiamo riscattata e gioca titolare. Non so voi. Il vostro voto: (5,8 ± 0,7)

Divock Origi: 3. Uno dei più grandi pacchi della storia del Milan. Non segnava già a Liverpool, non si capisce perché sia stato preso, non corre, non pressa, non sa fare un colpo di testa per il compagno. E ora rimarrà pure sul groppone visto lo stipendio che prende. A Liverpool staranno festeggiando per essersene liberati. Il vostro voto: (5,0 ± 0,3)

Olivier Giroud: 8. Per me il migliore di questa fase. Segna e segna gol pesanti ma anche quando non segna si integra meglio col gioco di ogni altro attaccante, fa sentire la sua presenza, lancia i compagni con sponde e crea spazi e superiorità. Il vostro voto: (7,7 ± 0,4)

Marko Lazetic: s.v. Troppo forte per la primavera, troppo scarso per la prima squadra. Sono i giocatori come lui che fanno capire che una formazione under 23 come ha fatto la Juve serve come il pane. Il vostro voto: (4,8 ± 4,4)

Zlatan Ibrahimovic: s.v. Dio non si discute né si valuta, si ama e basta. La differenza tra il Milan in casa e il Milan fuori è semplicemente avere Lui negli spogliatoi prima della partita. Il vostro voto: (s.v.)

Società

Stefano Pioli: 5. Insufficiente. Il Milan ha perso il suo gioco corale e oggi è diventata una squadra che vive di individualità. La difesa è completamente sbracata rispetto al muro dello scorso girone di ritorno che ci ha fatto vincere lo scudetto. La gestione del gruppo a volte si è rivelata totalmente sbagliata nella scelta dei titolari. Gli hanno rinnovato il contratto prima della gara di Champions ma onestamente in questa situazione io avrei aspettato. Resto del parere che più di così con lui non puoi fare ma allo stesso tempo c’è paura/impossibilità di voler cambiare. Il vostro voto: (6,1 ± 1,0)

Paolo Maldini: 4,5. Dopo essersi autonominato il miglior direttore sportivo della storia del calcio per uno scudetto vinto all’ultima giornata tra giugno e luglio posa le basi per non rivincere. Prima blocca tutte le trattative per pura ripicca fino al rinnovo di contratto quando un professionista dovrebbe comunque lavorare fino all’ultimo giorno – perdiamo Botman, non prendiamo Dybala per pura ripicca verso Elliott che lo stava trattando in prima persona (con Furlani, che voleva fuori Maldini – a proposito auguri col nuovo AD) e riscattiamo Messias. Dopodiché spendiamo tutto il budget in uno dei peggiori acquisti di sempre della storia del Milan e rattoppiamo all’ultimo secondo con gente che non gioca e che non è inserita negli schemi. Il risultato è quello sotto gli occhi di tutti. Il vostro voto: (6,6 ± 2,0)

Ivan Gazidis: 6,5. Riesce a sistemare i conti con l’UEFA (e su questo ho paura per il nuovo corso) e a mettere a freno i due galli nel pollaio (Elliott e Gazidis) trovando sempre una mediazione per il bene del Milan. Porta il fatturato vicino a 300 milioni, li sfonderà sicuramente il prossimo anno. Difficile lavorare meglio con queste condizioni al contorno. Certo, su di lui pesa la grana Ragninck – ma siamo sicuri che sarebbe andata diversamente? Poteva andare peggio ma poteva pure andare meglio. Un grave errore per me lo ha fatto rinnovando Maldini e non seguendo Elliott – sarebbe stato meglio avere Dybala in campo piuttosto che Maldini in scrivania. Il vostro voto: (6,5 ± 3,1)

Milan – Fiorentina 2-1: ciapa su e porta a cà

Una botta di culo tremenda al termine di una partita giocata malissimo contro un avversario che come sempre si è dimostrato antisportivo e scorretto ed è lasciato stato picchiare senza colpo ferire dà i tre punti all’ennesimo Milan orribile del 2022. Un Milan che nonostante tutto si trova subito in vantaggio grazie al recupero di Giroud e al gol di Leao ma che successivamente scompare dal campo in maniera ignobile fino al meritato gol del pareggio della Fiorentina. Ci vuole l’intervallo perché Pioli inizi a fare qualche correttivo togliendo Diaz (altra gara ignobile), Thiaw (imbarazzante e incapace di giocare il pallone da dietro) e purtroppo inserendo Origi che si rivelerà inutile e dannoso.

Dest entra bene anche perché nel secondo tempo la partita lo chiama poco a difendere che è il suo tallone d’Achille – abbiamo un paio di occasioni con Giroud e soprattutto Leao inconcludente nel tiro da fuori e finalizzazione finché la partita sembra ferma sull’1-1 con due squadre spezzate in due in cerca dell’episodio. Paradossalmente entra malissimo Rebic ma è lui a propiziare l’autogol del 2-1 che ci regala tre punti – è entrato invece molto bene Vranckx che ha forse dato un po’ d’ordine ad un centrocampo dove Tonali non aveva brillato.

La partita chiude un mese orribile con un rinnovo di contratto arrivato troppo presto e con una squadra che forse per incapacità, forse per stanchezza, si è rivelata incapace di produrre quel bel gioco corale dello scorso anno. La partita di oggi è l’ennesima fotocopia di una partita con la parte bassa della classifica in cui si è dovuta fare troppa fatica per quella che è la squadra campione d’Italia in gare del genere e si è arrivati con giocatori che hanno più pensato alla gloria personale al mondiale che al club che gli paga lo stipendio.

Continuo a pensare che qualcosa non vada e che la cosa non venga affrontata per troppa presunzione in dirigenza, panchina e parco giocatori. Uno scudetto vinto per due punti ha fatto sentire arrivata troppa gente e stiamo pagando e vedendo questo in campo e fuori dal campo. Ho paura che con Furlani (che voleva Maldini fuori dalle palle e sta trattando Dybala) possano succedere poi sorprese e casini ai piani alti visto che comunque Gazidis aveva fatto un buon lavoro di mediatore tra Elliott e la parte sportiva.

Per fortuna arriva quindi la sosta visto che non ne potevo più di vedere sta roba. A chi di dovere rinforzare la squadra e tornare a giocare bene provando che quanto visto lo scorso anno non è stata fortuna. Non sarà facile perché giochiamo contro un avversario a cui regalano un rigore a partita ed è spinto dall’entusiasmo e dalla stampa.

MILAN-FIORENTINA 2-1
Marcatori: 2’ Leao, 28’ Barak, 90’ aut. Milenkovic.

MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Kalulu, Thiaw (dal 56’ Dest), Tomori, Theo Hernandez; Tonali (dal 86’ Rebic), Bennacer; Krunic (dal 75’ Vranckx), Diaz (dal 55’ Origi), Leao; Giroud. A disp.: Mirante, Jungdal, Ballo-Touré, Adli, Bakayoko, Kjaer, Pobega, De Ketelaere. All. Pioli.

FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Dodo (dal 18’ Venuti), Milenkovic, Igor, Biraghi; Barak (dal 74’ Terzic), Amrabat, Mandragora (dal 66’ Duncan); Ikone, Cabral (dal 66’ Jovic), Saponara (dal 75’ Kouame). A disp.: Cerofolini, Gollini, Malen, Ranieri, Venuti, Martinez Q., Bianco. All. Italiano.

Arbitro: Sozza di Seregno.

NoteAmmoniti: 21’ Diaz, 49’ Barak, 51’ Saponara, 63’ Mandragora, 74’ Jovic. Recupero tempo: 3‘1T, 4’2T.

Cremonese – Milan 0-0: scudetto scucito

Vergogna. Non ci sono altre parole per descrivere la prestazione di stasera contro la solita squadra che dietro mette il bus aiutata da un metro arbitrale con pochi cartellini gialli nel primo tempo che rende lecita la caccia all’uomo. E’ un Milan con pochissime occasioni anche e soprattutto perché di spazio ce n’è poco così come le idee e gli interpreti scesi in campo si sono dimostrati assolutamente inadeguati. Inadeguato Origi, inadeguato Rebic, inadeguato De Keteleaere che è stato il centro dell’ultimo mercato – e se il centro del mercato fallisce non può essere positivo il mercato stesso.

Senza Theo e senza Giroud è bastato trovare un avversario che non pressa per trovarsi con la linea mediana coperta e i difensori totalmente inutilizzati dietro lasciandoci così in doppia inferiorità numerica in mezzo – se non si è in grado di trovare il tiro da fuori e si insiste nel voler segnare in spazi che non ci sono il risultato è quello di non trovare il gol. In tutto questo la gestione del Milan in trasferta è sempre stata fallimentare dall’inizio dell’anno – anche le partite vinte come Verona ed Empoli sono state partite brutte e questo è un difetto che c’è sempre stato tutto l’anno.

Pioli non ci sta capendo niente ed il suo contratto è stato rinnovato troppo presto. Non si capisce perché ogni volta intestardirsi con questo mezzo turnover avanti e indietro quando il resto delle squadre parte con l’once de gala e poi eventualmente cambia. La gestione della squadra quest’anno è stata semplicemente imbarazzante tra formazioni squilibrate, cambi a caso (Rebic andava tolto per Leao subito all’intervallo) e zero capacità di adattarsi durante la partita.

La formazione ormai contiene troppi giocatori inadeguati a giocare in una delle prime sei, la comunicazione è ridicola come se ancora fossimo al campionato scorso senza rendersi conto della nuova situazione che oggi è quella della lotta per il quarto posto. Se sei così all’8 di novembre e nessuno paga (anzi, arrivano complimenti e rinnovi) io onestamente mi sento preso in giro – nessuno pagherà per un mercato indecente e formazioni senza una idea di gioco che non sia andare a pressare e sperare nell’errore altrui.

La sosta, il mondiale ma soprattutto il mercato arriva al momento giusto. Liberarsi dei pesi morti, il più possibile, e provare a prendere gente in gamba. Rientrerà soprattutto Ibrahimovic che in una gara così sarebbe servito tantissimo. Per lo scudetto è troppo tardi e oltre al danno ci toccherà subire la beffa di dimenticati dal dio del calcio sentirsi il nuovo Barcellona di Guardiola. Ecco, stasera c’è la tremenda sensazione che in tre mesi si sia tornati indietro del lavoro di tre anni – avevamo vigilato in estate dicendo che c’era il pericolo di rovinare tutto. Ci sono riusciti. E nessuno pagherà.

CREMONESE-MILAN 0-0.
CREMONESE (3-4-2-1): Carnesecchi; Aiwu, Bianchetti, Vasquez; Ghiglione (dal 62’ Sernicola), Escalante, Castagnetti (dal 70’ Pickel), Valeri (dal 88’ Quagliata); Meité, Afena-Gyan (dal 63’ Buonaiuto); Ciofani (dal 63’ Okereke). A disp: Saro, Sarr, Hendry, Baez, Acella, Lochoshvili, Ndiaye, Milanese, Tsadjout, Zanimacchia. All: Alvini.

MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Thiaw (dal 60’ Kalulu), Kjaer, Tomori, Ballo-Touré; Bennacer, Tonali (dal 83’ Krunic); Messias, Diaz (dal 74’ De Ketelaere), Rebic (dal 82’ Lazetic); Origi (dal 60ì Leao). A disp.: Mirante, Jungdal, Gabbia, Pobega, Vranckx, Bakayoko, Pobega, Adli. All: Pioli.

Arbitro: Rapuano di Rimini.

NoteAmmoniti: 47’ Ghiglione, 67’ Vasquez, 78’ Leao, 85’ Valeri, 87 Lazetic, 87’ Meite, 90’ De Ketelaere. Recupero tempo: 5‘2T.