Giallo sul neroazzurro

Da Calciopoli in poi, ogni interista ha rinfacciato la scusa dell’”onestà”. Ma quanto poi questa voce sarà vera?  Del resto, Guido Rossi non è certo amico di Berlusconi o degli Agnelli. Ma di questo non voglio parlare. Notizia riportata solo da pochissimi giornali, e da nessun quotidiano sportivo, di pochi giorni fa: l’Inter ha perso la causa per diffamazione contro Ferruccio Mazzola, figlio del grande Valentino e fratello del ben più famoso Sandro, e contro la casa editrice che aveva pubblicato il libro del succitato “Il terzo incomodo”, grave denuncia riguardo all’uso di doping nell’osannatissima “Grande” Inter.

Alzi la mano chi, interista, non ha mai sognato quei tempi. Chi non ha sognato di essere lì, con quei colori, in quei momenti. Ma, con quelle rivelazioni mai portate veramente alla luce in tre anni da quando il libro è uscito, il nerazzurro delle loro maglie e l’argento delle due Champions si sfumano con una venatura di giallo…

Ferruccio racconta delle “pilloline” che il tanto amato Helenio Herrera somministrava ai giocatori. Ai panchinari, più che altro: strano come ragionamento, però potrebbe filare. All’inizio venivano date “sfuse”, ma qualcuno le vomitava di nascosto. In un mondo dello sport dove l’”aiutino” era una cosa naturale, non certo per onestà: come racconta Mazzola jr, Una volta dopo quel caffè, era un Como-Inter del 1967, sono stato tre giorni e tre notti in uno stato di allucinazione totale, come un epilettico. Successivamente saranno sciolte nel caffè.

Quei caffè sono stati più micidiali di un’epidemia: tanti giocatori sono morti, ed altri sono in cattive condizioni di salute. E si ripete la solita solfa: tutti sanno, ma nessuno vuole parlare. Come riguardo al modo in cui Maradona è stato coperto da Ferlaino, ma non solo. La vedova di Bruno Beatrice, prima vittima del doping di squadra della Fiorentina di Mazzone, è stata messa a tacere. Anche uno degli allenatori migliori circolanti in Italia, Zdenek Zeman, dopo le dichiarazioni sulla “farmacia Juve”, si è viste chiuse in faccia le porte del grande calcio. E vogliamo parlare di Jean-Jacques Eydelie? Delle sue dichiarazioni secondo cui 10 giocatori su 11 del Marsiglia si fossero dopati prima della finale di Champions 1993? Nemmeno i suoi compagni, i suoi amici, gli parlano più, gli è stata fatta terra bruciata attorno. E da questa vicenda che ho appena citato si vede la differenza di stile:

Milan: Nessuna rivendicazione della coppa, tendenza a sotterrare la polemica ben suggellata da una famosa battuta (ora non mi ricordo di chi):”La coppa del 93 diamola agli interisti, che ne hanno poche”.
Inter: Sdegno totale e denuncia per diffamazione. La giustizia li ha smentiti e zittiti.
Nel derby dello stile vinciamo ben più di 6-0.

Possiamo concludere che è inutile foderarsi gli occhi di prosciutto. È inutile derubricare il fenomeno del doping come un problema di ciclismo e atletica. Perché questo, è quello che ci vogliono far credere. Girano troppi interessi intorno a questo sport perché si sappia, cosa succede dietro le quinte, dietro la faccia pulita di tutti. Ogni tanto esce uno scandalo, si epurano gli elementi scomodi per far entrare yes-men del nuovo potere. E soprattutto, si distraggono i media.

L’inter e la polemica sulla panchina d’oro data ad Allegri.

https://i0.wp.com/img401.imageshack.us/img401/7903/mourinho.jpg?resize=138%2C138Un comunicato leggermente “polemico” è comparso oggi sul sito dell’Inter, relativo all’ultima edizione della Panchina d’Oro, che ha visto prevalere Massimiliano Allegri. Tutti gli allenatori hanno votato per il tecnico del Cagliari, è così che si svolge il premio, ma non era così alla nascita del riconoscimento, quando votavano anche i giornalisti. Su Inter.it, infatti, si legge una prefazione sulla storia del premio, per chiudere poi così: “Poi escono di scena i giornalisti votanti, cambia il regolamento del premio, diventa un referendum locale e cala il sipario sull’internazionalità. In tutti i sensi. Infatti – sarà un caso? – il premio non è mai stato assegnato a un allenatore dell’Inter in attività. Caso sfortunato per Gigi Simoni (nel 1998, nel giorno dell’esonero), mentre Roberto Mancini vince quando già non lavora più ad Appiano Gentile.
Detto fra noi interisti, forse a José Mourinho è andata anche sin troppo bene…”.
Chiusura chiara: sarà un caso che nessun interista l’ha più vinta?

Fonte: Internews.it

Un simpatico siparietto per ridere in attesa del post di Bari2020 nel pomeriggio.

Viste le segnalazioni giunte di alcuni problemi tecnici i commenti sono di nuovo aperti a tutti.

Mercato e dintorni

Finalmente è finito il calciomercato invernale. Un mese di tempo, poi in due giorni (e solitamente sono gli ultimi..) si risolve tutto. Nel mezzo c’è un incremento di vendite di giornali da paura, trasmissioni televisive dedicate all’argomento, siti e blog inebriati dalle aspettative dei tifosi.

Generalmente seguo molto poco questo rituale commerciale, perché non ho tempo e perché con tutti i giocatori che vengono solitamente indicati “ormai ad un passo dall’acquisto da parte del Milan” potremmo allestire 5 o 6 squadre. Ogni anno, ogni sessione di mercato estivo o invernale.

Di certo mi diverte, leggendo gli affari fatti, constatare la scaltrezza di pochi (e più o meno sono i soliti..), l’immobilismo di altri (anche qui più o meno sono i soliti..) e la dabbenaggine di qualcun altro.

Penso che la Palma del Migliore o Re della Figura Barbina, la meriti Lotito.

Personaggio che non mi piace per niente. Lo credevo molto diverso. Ad inizio campionato, soprattutto.

La vicenda Pandev rende bene l’idea di cosa intendo. Dopo aver tentato in mille modi di rinviare e boicottare l’arbitrato, peraltro rendendosi ridicoli, lui ed i suoi legali, hanno dovuto miseramente soccombere. E Pandev è andato via gratis.

Con Ledesma è stato perfetto. E’ riuscito a vincere legalmente, poi, ha fatto una resistenza oltre ogni logica pur di non cedere il giocatore. L’Inter lo voleva e avrebbe pagato il prezzo. Lui, cocciuto, sempre a rifiutare. Fin quasi all’ultimo. Ha così avuto la malaugurata idea di tentare in extremis la cessione ai nerazzurri. Beccandosi, stavolta, un sacrosanto due di picche! Geniale e coerente.

Purtroppo tra pochi mesi tutto il Circo riprenderà la tournée, riprenderanno le solite manfrine e via. Altro giro, altra corsa. Giù il gettone…eccheppalle…

Aggiornamento volante delle 6:34. A pari merito con Lotito, dopo aver letto le sue dichiarazioni, entra di gran carriera anche il nostro ex Presidente. Ha criticato l’acquisto di Mancini, ha detto che serviva di più un finalizzatore, che allo stadio la gente piange per come gioca il Milan e lui oltre a piangere, deve pagare. Immenso.

Ma, allora, perché non hai cacciato i soldini per comprare il finalizzatore? Dici di sentire sempre l’a.d., e poi gli fai combinare questi affari? Invece di chiamarlo al telefono lo vai a dire a mezzo stampa. Tanto basterà aspettare qualche ora e arriverà la smentita: mi hanno frainteso, non ho detto questo, Mancini va benissimo. Ma va a ciapà i ràtt…..

Milan – ManUtd -2 settimane

Mancano due settimane a quella che ormai è diventata la prima delle due più importanti partite della nostra stagione. Il campionato ce lo siamo giocato in una settimana (ammesso e non concesso che siamo mai stati in corsa), la Coppa Italia l’abbiamo salutata schierando una formazione ridicola, rimane la grande Champions League, la competizione in cui questa squadra ci ha regalato emozioni indimenticabili.
Il dato di fatto è che purtroppo in questo periodo le due squadre stanno vivendo una condizione opposta: il Manchester sta facendo grandi cose, Rooney è in una forma a dir poco strepitosa e l’intera compagine inglese è nel periodo migliore della stagione. Noi siamo l’esatto contrario: ci sono venuti a mancare i nostri due giocatori più forti (Nesta e Pato), nelle ultime tre partite abbiamo collezionato due sconfitte e un pareggio, non siamo in grandi condizioni.
Ma non ci dobbiamo scoraggiare per questo, perchè il Milan ci ha abituato a partite incredibili e magiche, l’ultima delle quali l’abbiamo vissuta pochi mesi fa a Madrid.
Nella lista Uefa sono stati inseriti Beckham, Bonera e Favalli. Mancini non potrà giocare in Champions avendo collezionato un’oretta di gioco durante la fase a gironi, Oniewu non si sa dove sia finito (ce ne faremo una ragione), Storari è stato dato in prestito.
Se recuperano bene Nesta e Pato ce la giocheremo alla pari.

#Edit by D90. La settimana di ‘ambientamento’ è finita. Da oggi i commenti tornano aperti solo agli utenti registrati a questo blog.

Benvenuto Amantino

Alessandro Faiolhe Amantino, meglio conosciuto come Mancini è un nuovo giocatore del Milan. Arriva in prestitocon diritto di riscatto dai cugini, il che significa che per le sue prestazioni da qui a giugno il Milan non sborserà un euro. E questo è sicuramente il lato più positivo di questa operazione. Parliamoci chiaro, il brasiliano è un buon giocatore, non un fenomeno, ma di questi tempi non credo sia il caso di fare gli schizzinosi quando arriva un nuovo acquisto specie se a costo zero. Volevamo un esterno, un sostituto di Pato e Ronaldinho, è arrivato. Non cambierà la nostra stagione, non rimarrà nella storia, però sono convinto che possa darci una mano importante. Soprattutto in questo periodo in cui Pato starà ancora fuori, lì a destra avrà le sue chances, consentendo anche a Leonardo un maggior turn-over tra Seedorf, Pirlo e Beckham.

Ma conosciamolo meglio. Amantino è prossimo ai 30 anni, è arrivato in Italia nel 2002 e ha esordito in A nel 2003 con la Roma di Capello. Ed è alla Roma che ha legato le sue fortune, imponendosi agli occhi della critica per uno splendido gol di tacco nel derby con la Lazio. Negli anni diventa un punto fisso della Roma di Spalletti, ma il suo rendimento non è mai costante. Tantissimi gli alti e i bassi che lo portano anche ad un rapporto conflittuale con la tifoseria e con capitan Totti, poca continuità di rendimento. Alla fine della sua esperienza totalizzerà 220 presenze e 59 gol, alcuni dei quali di rara bellezza come quello negli ottavi di Champions League a Lione. Coi giallorossi porta a casa due Coppe Italia e una Supercoppa.

Passa all’inter nell’estate del 2008, ma non lascia mai il segno. Paga la rinuncia dello Specialone al 4-3-3 e da lì vede il campo col contagocce. Una brutta parentesi, insomma.

Esterno alto, veloce, rapido, tecnicamente molto valido, Mansini può essere un jolly importante in questi 5 mesi in cui giocherà solo in campionato avendo già giocato in Europa con l’Inter. Fondamentale sarà ritrovare le motivazioni e accettare un ruolo di secondo piano rispetto a Dinho e Pato, ma a questo ci penserà il connazionale Leonardo.

In sintesi: un acquisto non esaltante, ma nemmeno così pessimo. Certo, se fossimo liberti di Jankulovski… Certo, elemosinare un panchinaro ai cuginastri…

P.S: non c’è ancora l’ufficialità, visti i trascorsi mi sembra una puntualizzazione d’obbligo.

Milan – Livorno: le pagelle.

Abbiati Si rivede finalmente in porta grazie alle preghiere dei tifosi Milanisti che hanno fatto fermare la schiena di Dida. Da sicurezza, incolpevole sul gol. Perlomeno ci evita i battiti a 180 ad ogni tiro da 30 metri. Compitino. Voto 6.

Abate Non capisce che è un laterale di difesa, avanta a centrocampo, continua a pestare i piedi a Beckham. La corsa da sola non basta. Ci vogliono i piedi buoni. E lui non li ha. Voto 5 di stima.

Thiago Silva Senza Nesta è costretto a fare gli straordinari. Chiude tutto quello che può, sbaglia però sul gol del Livorno a non mettere in fuorigioco Lucarelli. Voto 6,5.

Favalli L’ultima partita buona l’ha giocata nel 476 d.C. l’evento fu talmente stupefacente che il popolo Romano per celebrarlo sguarnì le difese dell’Impero e permise a Odoacre di conquistare Roma. Ma Nesta quando torna? Rudere. Voto 4.

Antonini Non si contano più i ‘fanculo’ inviatogli durante la partita. Non azzecca una marcatura, il Livorno si inserisce come vuole sulla fascia destra. Giocatore inadatto alla categoria dopo due gare da fuoco di paglia. La prossima volta un purgante nel tè caldo prepartita sarebbe cosa gradita. Voto 3.

Flamini Partita sanza infamia e sanza lodo. Il francese fa il suo, finché è in campo si rischia poco. Viene inspiegabilmente tolto per Inzaghi. Voto 7.

Ambrosini L’unico che ci mette i cosiddetti. Non molla mai e segna il gol del vantaggio. Peccato che non riesca a trasmettere la carica a Clarence Seedorf. Non ha il carisma per fare il capitano e si vede. Voto 6+

Beckham Mi avevano detto fosse ultratrentenne. Evidentemente in settimana deve aver trovato la fonte della giovinezza. Fa su e giù per la fascia come il Cafù dei bei tempi per rimediare alle lacune di Abate, il quale gli pesta i piedi un paio di volte. Potrebbe dirigere meglio i cross ma la prova è senz’altro sufficiente. Voto 6.

Seedorf L’intervista andata in onda in settimana di Rooney in cui lo riteneva il giocatore più pericolo del Milan pare sia stata fatta fuori da un pub alle 4 del mattino. Non corre, non pressa, non tira, non ti propone, perde sempre palla. Insomma il solito Seedorf. Ma cosa gioca ancora a fare? Sarà ospite del prossimo speciale di Superquark sulla nuova scoperta di una specie vegetale: la Clarenzia. Voto 1.

Ronaldinho Predicatore nel deserto. Non è tutelato e prende botte come al solito, nonostante tutto si libera e fa buone cose ma in mezzo non c’è nessuno a cogliere quanto creato. Ci vuole una punta. L’amore non basta. Rocco Siffredi non sarebbe nessuno senza qualche bella figa intorno. Voto 7.

Borriello. Lasciato da solo in mezzo alla difesa del Livorno. Ci sarebbe un rigore su di lui al 12esimo ma visti i pianti di qualcuno in settimana si è preferito soprassedere. Non può giocare in mezzo a 5 difensori. Ha bisogno di qualcuno che gli faccia da sponda oppure qualcuno a cui lui possa fare da sponda. Voto sv.

Huntelaar Hanno scoperto che è italiano e viene da Biella. Si il numero è lo stesso, ma solo oggi ho scoperto che Gilardino è tornato al Milan. Può concorrere alla vetta dei cannonieri. Di quelli che però sparano a salve. La voglia non basta, bisogna saper tenere basso il pallone. Voto 4,5.

Inzaghi. Entra nel finale e come al solito il suo apporto è inutile. Quando si capirà che è un giocatore finito. Leonardo ascolta le sue lamentele, non puoi disturbarlo tutte le domeniche pomeriggio quando ha l’appuntamento con Quaresma per la briscola settimanale. Lascialo a casa. Voto 2.

Leonardo Se Mourinho allena come a PES ovvero passando dall’8-1-1 quando si difende all’1-1-8 quando si attacca lui probabilmente non ha mai accesso nemmeno la playstation in vita sua. Con le squadre che difendono così ci vogliono due punte. L’ha capito mezzo mondo. Almeno una volta che Berlusconi non ti fa la formazione perché è a Gerusalemme prova ad azzeccarne una. Voto 4.

Trefoloni Piccolo piccolo arbitro. Cede alle pressioni degli onesti in settimana e non fischia il rigore netto su Borriello al 12esimo. Comincia a concedere troppi falli ai giocatori Livornesi, gli permette perdite di tempo e si fa sfuggire di mano la partita. Senza carisma. Voto 4. Per Paolillo voto 10.

Vuoto Cosmi(co)

 

Se non altro mi auguro che dopo la partita di oggi sia chiaro a tutti il motivo per cui non vinceremo mai questo scudetto. Non ne siamo all’altezza. Abbiamo pareggiato in casa contro una delle squadre peggiori del campionato, come era successo lo scorso anno con la Reggina, cosa possiamo pretendere? Non ci sono scuse che tengano, oggi dovevamo vincere, in qualunque modo. La differenza con l’inter è questa: sono convinto che loro oggi avrebbero portato a casa i tre punti, come col Siena, come col Chievo, come tante volte negli ultimi anni. Capita eccome la partita in cui ti riesce difficile giocare bene, la partita in cui gli avversari si rintanano nella propria area di rigore, ma sono queste le partite in cui devi tirare fuori carattere, palle e orgoglio e dimostrare di essere il più forte. Noi non lo siamo. Basta parlare di scudetto, non era nei nostri piani, è stato un piacevole sogno durato un mesetto, ma ora bisogna tornare alla realtà.

E quindi, di conseguenza, a guardarsi alle spalle. La Roma ha fatto quello che a noi non è riuscito, portare a casa i tre punti in una giornata dura. Occhio che stanno arrivando a gran velocità e tra l’altro c’è uno scontro diretto da giocare a Roma. E d’ora in avanti avremo anche il pensiero rivolto alla Champions e al Manchester. Non mi fido nemmeno della Juve, tutto sommato non credo che la striscia negativa continuerà ad allungarsi. Sarà dura, molto dura la lotta per la prossima Champions League.

Veniamo ai singoli: migliore in campo Massimo Ambrosini, l’unico che ci ha messo cuore e anima per novanta minuti. Intorno a lui c’è il vuoto, Seedorf e Beckham vanno a intermittenza, ma sono molto, troppo imprecisi. Ronaldinho si accende nel secondo tempo, ma riceve poco aiuto. Huntelaar parte bene, ma dopo i primi palloni in cui era parso sicuro rientra in “modalità Gilardino” e finisce in calando. Buona prova difensiva di Thiago Silva, bocciato Favalli autore dello sciagurato rinvio in occasione del gol livornese, unica vera occasione della squadra di Cosmi.

La sorte non ci ha aiutato, Trefoloni nemmeno, dato che ha negato un rigore piuttosto netto su Thiago Silva e ha graziato Rivas, ma non mi va di recriminare per queste cose: certe partite vanno vinte. Punto. Se non lo fai è solo colpa tua. E così è stato.

Ricominciamo.

non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti… in piedi! In piedi! In piedi!

Si riparte. Con le altre 36 partite del campionato che non sono lo scontro diretto con l’Inter e che per ora ci vedono alla pari dei nerazzurri. Dovrà essere +7 a fine stagione in questa classifica. La speranza è l’ultima a morire. Il turno è apparentemente a nostro favore. Affrontiamo il Livorno in casa, gara da vincere e l’Inter va a Parma senza Lucio e Snejider giustamente squalificati. Pensarci fuori dalla lotta scudetto è utopia. Non siamo mai stati così vicini alla vetta dal 2003/04 seppur è forse più ampio il divario tecnico. Ma quella regola che tanti campionati ci ha fregato potrebbe tornare a nostro favore: i 3 punti di oggi contano come quelli di Domenica scorsa. Piaccia o no. E allora non molliamo e vediamo cosa succede lassù anche se ora non dipende più da noi. Anche la Juve 2005/06 sembrava irraggiungibile dopo il -14 eppure all’ultima giornata ce la stavamo giocando ancora. Sul campo.

Nelle ultime 2 partite noi in campo non siamo proprio scesi. Ci voleva poco per giocarsi il derby, siamo stati capaci di trasformarlo in una resa incondizionata. Ci vuole la determinazione che ci ha fatto fare 12 gol in 3 partite e vincere 3-0 a Torino contro la Juventus. Ma da oggi si apre un altro campionato. Alle spalle Roma e Napoli. Da tenere dietro a tutti i costi. Arrivare al titolo sarebbe importante, ma confermare la qualificazione Champions ancora di più, visto che ad Agosto non eravamo noi quelli chiamati al titolo.

Ah complimenti a Leonardo. Anche ieri in conferenza un altra lezione di stile al presunto “special”

MILAN (4-2-3-1) 1 Dida; 20 Abate, 33 Thiago Silva, 19 Favalli, 15 Zambrotta; 21 Pirlo, 23 Ambrosini; 32 Beckham, 10 Seedorf, 80 Ronaldinho; 22 Borriello. All. Leonardo.

LIVORNO (3-5-2) 11 Benussi; 2 Perticone, 4 Rivas, 13 Knezevic; 77 Raimondi, 7 Pulzetti, 21 Moro, 3 Filippini, 8 Bergvold; 10 Tavano, 99 Lucarelli. All. Cosmi.

Il punto sul mercato- 4° puntata: Trattative arenate

Quarta e ultima puntata del nostro viaggio all’interno del mercato rossonero. Torneremo a parlare di acquisti e cessioni a stagione conclusa. Con la speranza di non occuparci solamente di voci e rumors, ma anche di qualcosa di concreto.

AFFARI FATTI: Ellis Steven Kabamba, 16enne difensore di origini africane in forza al Lugano. Avessi detto… Il ragazzo non è nemmeno un rinforzo per la primavera in quanto pare che si aggregherà addirittura agli allievi. Riportiamo la notizia per dovere di cronaca, sia chiaro. Peccato che gli osservatori del Milan non abbiano fatto un giro per Milano e provincia quando giocavo io, magari avrei avuto delle possibilità!

CHI ARRIVA: fondamentalmente nessuno. Per ammissione di Cellino siamo stati vicinissimi all’attaccante Nenè, ma Huntelaar non è partito e la squalifica di Larrivey ha indotto il Cagliari a fermare la trattativa, che ripartirà da buona basi a giugno. Non lo conosco molto, ma la mia opionione è che potremmo cercare di meglio, fermo restando che il titolare è e sarà Marco Borriello. Salta anche l’affare Ederson, il Lione non scende sotto i 15 milioni richiesti e non ha motivo di farlo poichè il centrocampista è seguito da mezza Europa. Galliani non vuole spendere quei soldi, quindi nulla di fatto. Un nome relativamente caldo di quest’estate era stato quello del regista brasiliano Hernanes, quello delle banane offerte per intenderci. Probabile il suo sbarco in Europa a fine stagione, ma non al Milan. Piace in Inghilterra e si registra un interessamente da parte dell’inter. Altro nome bruciato. Stesso discorso per McDonald Mariga, accostato all’inter e seguito anche dal Manchester City. Insomma, quei pochi obiettivi sembrano sfuggire sempre più lontano. In difesa si è fatto il nome di Nemanja Vidic prossimo avversario in Champions con il suo Manchester, una squadra che non passa un momento felicissimo dal punto di vista scoietario. Ma è presumibile che se partirà si scatenerà un’asta, quindi siamo fuori. Concludiamo con un po’ di fiducia, Andreas Beck, promettente terzino tedesco, pare essere un nome molto caldo per la prossima estate. Come detto la scorsa settimana, i giudizi sul ragazzo sono molto postivi.

CHI PARTE: Pippo Inzaghi. A giugno, ovviamente. E’ il più scontento di tutti per questa situazione, vuole sparare le sue ultime cartucce e lo farà in una squadra che giocherà il prossimo anno in Europa, per continuare a inseguire Gerd Muller. Ci saluterà anche Klass-Jan Huntelaar, ormai sembra sempre più certo. Ce ne faremo una ragione, ci sta che il ragazzo non accetti così tanta panchina, ma in questo momento l’attaccante è uno e intoccabile. Potrebbe restare invece Mathieu Flamini, sempre più deciso a giocarsi le sue carte al Milan, soprattutto in attesa del 2011, anno di scadenze importanti in cui cambieranno (rinnovi di Galliani permettendo) le gerarchie del nostro centrocampo. Infine, lunedì Davide Di Gennaro partirà per Livorno. Senza nemmeno la Coppa Italia le occasione per lui sarebbero state pochissime. Difficile vederlo ritornare al Milan un giorno. Buona fortuna!

Mancano le riserve

Credo che ormai il problema del Milan sia ben chiaro a tutti: la squadra non riesce a fare il salto di qualità decisivo perchè non ha ricambi all’altezza (o quasi) dei giocatori titolari. Se guardiamo la formazione base rossonera, infatti, tranne qualche eccezione siamo un’ottima squadra, che non ha niente da invidiare a nessuno. Ma in determinati ruoli la squadra mostra delle lacune enormi:

PORTIERI E’ l’unico settore della rosa dove saremmo messi bene, peccato che quello che dovrebbe essere il titolare (Abbiati) in realtà è in panchina e lascia il posto a chi invece dovrebbe essere la riserva (Dida). Situazione paradossale.

DIFENSORI: Fra i centrali numericamente siamo addirittura in abbondanza. Peccato che alla fine della fiera sono solo due quelli su cui possiamo fare affidamento (Nesta e ThiagoSilva), mentre la prima riserva non è all’altezza (Favalli) e Kaladze ormai non è più in grado di giocare a certi livelli. Bonera, dopo un lungo infortunio, fatica ovviamente a riprendere la condizione e ancora non può essere considerato un’alternativa adeguata. Fra i terzini Abate, Antonini e Zambrotta possono ruotare alla pari e giocare tutti lo stesso tanto, in attesa del rientro di Oddo che dovrebbe essere imminente (ma con Milan Lab mai dire mai). Comunque, di questi quattro terzini neanche uno è di grande livello.

CENTROCAMPO L’unico reparto in cui ci sono qualità e quantità insieme. Ambrosini, Pirlo e Gattuso si alternano a Flamini, Beckham e Seedorf. L’unico appunto che si può muovere a Leonardo è l’immotivato tentativo di risollevare Gattuso, che non è più un giocatore che fa la differenza e nonostante tutto è sempre titolare. Jankulowsky era perfetto per la Coppa Italia, ora è davvero di troppo.

ATTACCO La punta centrale titolare è Borriello, ma le alternative di fatto deludono: Inzaghi ormai è finito e fatica nel sistema di gioco di Leonardo, Huntelaar non riesce a sfondare. Il disastro arriva per quanto riguarda gli attaccanti esterni, in quanto Pato e Ronaldinho non hanno ricambi. Adiyah non lo contiamo neanche perchè anche quando tornerà dalla Coppa d’Africa dovrà integrarsi e ha 20 anni, mentre Di Gennaro non ha le qualità per giocare nel Milan.

Io sono fra quelli che pensano che il derby, se Nesta e Pato fossero stati in campo, ce lo saremmo giocati e avremmo potuto vincerlo. Nessuno chiede due ricambi dello stesso valore, ma due valide riserve sì. E invece siamo stati costretti a far giocare Beckham titolare per parecchie partite consecutive in un ruolo che secondo me ormai fatica a interpretare nel giusto modo per coprire la mancanza di Pato, mentre al posto di Nesta abbiamo dovuto schierare Favalli, e la differenza si è sentita tantissimo nonostante la prova del 38enne non sia stata malvagia.

Mancano due giorni alla fine del mercato, e mi chiedo: se anche in Champions fossimo costretti, all’ultimo minuto, a perdere un giocatore decisivo? Possibile che un minimo sforzo la società non possa farlo? Riscattare subito Astori e prendere Pasquale Foggia  (non CristianoRonaldo o Messi) in prestito con diritto di riscatto sarebbe così dannoso per le casse della società?

Calma…

Leggendo qua e là sul web rossonero mi sono imbattutto in giudizi piuttosto strani. Diciamo che ho letto qualche critica di troppo, o meglio, qualche giudizio negativo di troppo. Niente di eccessivo nella maggioranza dei casi (i disfattisti che escono alla prima battuta d’arresto lasciano il tempo che trovano), però devo ammettere che tra le fila dei tifosi rossoneri la sconfitta di ieri ha lasciato qualche strascico. In realtà a dare risalto alla partita di ieri sera ci ha pensato un’altra sconfitta, quella del derby. Insomma, se il derby ci avesse portato i tre punti, dell’eliminazione in Coppa Italia non se ne parlerebbe nemmeno. Ma così non è stato, domenica abbiamo perso nettamente, ieri è arrivato il secondo k.o consecutivo.

Bastano queste due gare per farci preoccupare? Possiamo tornare a pensare che non siamo nessuno e che non ci sia nulla di buono in quello che facciamo? Dobbiamo tornare nella spirale di quel pessimismo cosmico leopardiano che ci siamo portati dietro per tutto l’inizio di stagione? Assolutamente no. Un’altra domanda, mi spiegate cos’è cambiato da domenica sera alle 20.44 ad oggi? E’ vero, in tre giorni abbiamo visto sfumare due obiettivi, due trofei da alzare a maggio, ma…

Ma diciamocelo chiaramente, della Coppa Italia non ce ne frega niente e lo dimostrano i quattro gatti presenti ieri sugli spalti. Non possiamo recriminare per un trofeo che fondamentalmente ci interessa quasi zero. La Coppa nazionale è un qualcosa che “se lo vinciamo fa piacere”, ma di certo non diciamo “voglio vincerla assolutamente”. Mettiamoci il cuore in pace per questa eliminazione. Era abbastanza prevedibile, vuoi per tradizione degli ultimi anni, vuoi perchè contro avevamo una squadra che dalla Coppa Italia vuole qualcosa e cioè l’accesso all’Europa League (quella della Juve per intenderci), vuoi per il fatto che giocavamo con una difesa che non ha mai giocato assieme, con Bonera alla seconda presenza in 8 mesi, un Gattuso finito e una coppia d’attacco incompatibile. Ci sta.

Domenica invece abbiamo perso il derby e con esso il sogno scudetto. Per carità, dispiace, fa male, ma a mente lucida dico che abbiamo semplicemente perso contro un avversario più forte. Non ho mai creduto allo Scudetto e l’ho sempre detto. Pertanto nemmeno il 2-0 mi ha lasciato a bocca aperta. La mia parte razionale continuava a dirmi che senza due cardini come Nesta e Pato sarebbe stata dura. E così è stato.

Ergo, due sconfitte diverse, non collegabili ma preventivabili. Non cambia niente nè sul giudizio della stagione fino ad oggi, nè sugli obiettivi futuri: mantenere a oltranza il secondo posto, non scendere sotto il terzo e vivere serenamente l’avventura europea, cogliendo ciò che viene, senza troppe aspettiative. Serve sempre equilibrio nei giudizi, non può cambiare tutto così velocemente, non possiamo passare dalle stelle alle stalle per aver perso una partita con un avversario superiore a noi e una partita della quale ci interessava molto relativamente.

Scapoli / Ammogliati vs Udinese 0-1

Mi chiedo perché guardo ancora la Coppa Italia.
Galliani sia coerente. Se deve mandare in campo una squadra che non corre un metro e non onora la competizione non iscriva il Milan alla coppa nazionale.
Di serate soporifere come questa non se ne può più. Se poi penso tutti i casini che son venuti fuori per spostare questa partita visto il non spreco di energie poteva giocarsi benissimo mercoledì scorso.

Intanto saluti alla Roberta. Ha imparato a proprie spese che a Manchester c’è solo lo United.

Non si butta via nulla

https://i0.wp.com/www.newnotizie.it/wp-content/uploads/2010/01/timcup09-101-255x300.jpg?resize=121%2C144San Siro, ore 21.00, Milan – Udinese. Coppa Italia ma per molti ha il sapore di ultima partita della stagione. Lo sarà sicuramente per Inzaghi, buona prestazione contro il Novara, ma gli è stato ancora preferito Huntelaar come terza punta. Sarà fondamentale vedere il contraccolpo psicologico della squadra dopo il derby, lo stesso contraccolpo che all’andata tra Livorno, Atalanta, Bari e Udinese ci costò 9 punti, gli stessi che ora abbiamo di distacco dalla vetta. Mi aspetto una forte reazione, soprattutto da chi il posto in squadra se lo deve conquistare: tra meno di un mese ci saranno altri mercoledì di coppa, quelli con la musichetta. Oggi la formazione sarà tutto tranne che rimaneggiata: ci sarà Abbiati in porta, il ritorno, dopo uno stop durato quasi un anno, ci saranno ancora Gattuso e Seedorf, in attacco Inzaghi e Huntelaar. Una formazione di seconde linee comunque di tutto rispetto contro un’Udinese che latita nelle zone basse della classifica. La semifinale con la Roma è alla nostra portata. Andiamocela a prendere. In annate così, non si butta via niente. Anche perché poi in finale, voglio la rivincita del derby.

Ah dimenticavo, lasciate il campo in ordine, se no Paolillo si lamenta.

MILAN: 4-3-3 Abbiati; Zambrotta-Kaladze-Favalli-Jankulovsky; Gattuso-Seedorf-Flamini; Di Gennaro-Inzaghi-Huntelaar.
UDINESE: 4-3-3 Belardi; Basta-Coda-Lokovic-Pasquale; D’ Agostino-Lodi-Sammarco; Di Natale- Corradi-Sanchez.

Forse ci siamo

Zio FesterStavolta pare che Zio Fester si sia incazzato davvero. Passi la prova di forza dell’Inter domenica sera. Ma a quanto pare ai piani alti le dichiarazioni di via Burini non sono proprio andate giù. Specie Paolillo, che per motivare il fatto che l’Inter sia comunque potenzialmente a soli 6 punti di vantaggio sulla seconda, derivanti solo e unicamente dai due scontri diretti, si sia inventato di sana pianta la storia del complotto. Fantasmi che in casa nerazzurra vedono ormai da tutte le parti e che li hanno fatti impazzire fino a motivare la squadra di Vieri e Gresko come quella che sarebbe dovuta diventare campione d’Italia in condizioni normali.

Forse ci siamo. Se oltre a Galliani si è incazzato anche il Nano Pelato questa estate ne potremo vedere delle belle… l’importante è che si incazzi la squadra. Non siamo così vicini alla vetta dal 2003/04. Io ci credo ancora.

Welcome home!

Orbene, che dire, non sono bravo a trovare le parole in queste occasione, quindi iniziamo a rompere il ghiaccio con il più classico dei benvenuti a tutti!

Da oggi questa sarà la nostra nuova casa, lasciamo con affetto Splinder, da oggi si inaugura una nuova pagina, una nuova dimora per Rossonero Sémper. Il blog rimarrà lo stesso nei contenuti e nei redattori e ovviamente rimarrà lo stesso lo spirito: siamo qui per il nostro Milan, per soffrire e gioire (si spera) insieme. Per discutere, confrontarci, divertirci e perchè no, pure per litigare un po’.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici avrete tutto il tempo per ambientarvi, chiedete pure ai redattori qualsiasi informazione di cui avrete bisogno, saremo felici di aiutarvi. Al momento sono abbastanza di fretta, non saprei che altro aggiungere, le parole verranno nei prossimi giorni quando torneremo a occuparci di Milan e di tutto ciò che lo riguarda. Nel frattempo ribadisco il benvenuto da parte mia e di tutti i miei colleghi.

Mettetevi comodi, questa da oggi è casa vostra!

Traslochiamo

Ebbene sì, io e LPF abbiamo deciso di cambiare strada, e di muoverci su un sito unicamente nostro. Cambiamo anche editor: da splinder a wordpress. Open source, il migliore sulla piazza e pienamente editabile. Quello che non cambia sono i redattori e il nostro stile. Saremo sempre noi 5, sempre a difesa dei nostri colori.

Il nuovo indirizzo del blog è

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Vi aspettiamo di là… chi ci ama ci segua se avete problemi tecnici commentateli qui sotto.

Pagelle: Milan-Inter

MILAN
DIDA 5,5 Errore sul gol, ma buone parate prima
ABATE 4 Mi fa rimangiare tutto quello di buono che ho detto su di lui.
FAVALLI 6 — Sufficienza stentatissima, ma poco di male
THIAGO SILVA 6+ Bravo comunque, ma al centro non ci sono stati problemi
ANTONINI 5.5 Mancato un po’in fase offensiva.
GATTUSO 5.5 Meno esagitato dell’andata
AMBROSINI 6 — Circondato dal nulla, sanza infamia e sanza lode.
PIRLO 4+ Prestazione sconcertante. Ha forse giocato il suo gemello scarso?
BECKHAM 5+ È fuori ruolo, e si vede
RONALDINHO 6,5 Non vedo perché penalizzare una buona partita per il rigore, che più che sbagliato da Dinho è stato parato da Julio Cesar
BORRIELLO 5- Orribile in fase di tiro. Non si vincono le partite se Borriello si ispira a Rivas o ad Alvarez.
SEEDORF 4.5 Non ha dato la spinta che serviva.
HUNTELAAR 6- Almeno non ha fatto danni.
JANKULOVSKI s.v. Entrato negli ultimi minuti, fortunatamente.
ALL. LEONARDO 6 Non è colpa sua.

INTER
JULIO CESAR 7 Sempre preciso e sicuro, si dimostra anche pararigori.
MAICON 6.5 Buono, non eccezionale.
LUCIO 7+ Senza l’espulsione sarebbe arrivato al 7.5. Sempre nel posto giusto al momento giusto.
SAMUEL 6.5 Niente da dire. Bravo e preciso.
SANTON 6- Un po’in affanno, forse il peggiore della squadra.
J ZANETTI 7 Un leone. Il Milan ha quasi paura.
MUNTARI 6+ Ha fatto il suo.
CAMBIASSO 6.5 Sempre corretto e utile alla manovra neroazzurra
SNEIJDER 6 Prestazione da 8 rovinata con una caz*ata.
PANDEV 7 Non molto oltre al bel gol.
MILITO 7.5 Sempre pericoloso, ma ringrazi Abate.
ALL.MOURINHO 4 Ora ha rotto. Pure quando vince si lamenta.