Facciamo 0 a 0

Le partite come quella di oggi fra Italia e Paraguay di solito sono destinate allo zero a zero. Capita, alcune volte, che una delle squadre trovi un gol su calcio da fermo, e di solito a quel punto il risultato è segnato. Beh, questa volta per fortuna non è andata così, e il destino ha voluto che riequilibrassimo la partita con un altro calcio da fermo abbastanza casuale. E’ finita 1-1.

Lippi tanto per cambiare sbaglia modulo e formazione, puntando su un attacco incapace di tirare in porta, con Pepe costretto a un lavoro pazzesco in fase difensiva e Iaquinta troppo largo per le caratteristiche che possiede. Il Paraguay (ho cercato di dirlo per settimane) è una buona squadra, che ha già messo in difficoltà nazionali più forti della nostra come Brasile e Argentina, è messo benissimo in campo e ha alcune individualità ottime. Incomprensibile, a mio parere, la decisione di lasciare Cardozo (100 gol circa in 4 campionati col Benfica) in panchina per fare spazio a un medio giocatore come Valdez.

Partiamo meglio noi, poi vengono fuori loro a metà primo tempo perchè corrono molto di più, ma non ci sono grosse occasioni. Il gol loro arriva su un calcio piazzato per un’ingenuità di tutta la squadra, che si fa schiacciare troppo verso la porta e mette troppi giocatori avversari a pochi metri da Buffon.
Il secondo tempo è simile al primo, noi ovviamente attacchiamo con la forza della disperazione e pareggiamo nell’unico modo possibile: un calcio da fermo. Fondamentale per la rete di De Rossi una grande indecisione del portiere Vilar, che esce malissimo.

Il pari, anche se Lippi ha detto che ci sta stretto, in realtà è giusto. De Rossi il migliore in campo, Zambrotta benissimo nel primo tempo, poi nel secondo tempo ha pesato l’età. In crescita Montolivo, bene anche Criscito, sufficienza stiracchiata per Cannavaro e Chiellini (qualche sbavatura di troppo). Decisamente bocciati Camoranesi e Gilardino, due che in Sudafrica non ci dovevano proprio essere. Cassano, Balotelli, Totti, Borriello e Cossu ringraziano tanto, e noi con loro!

Tocca a noi

L’Africa è un pensiero, un’emozione, quasi una preghiera: lo sono i suoi silenzi infiniti; i suoi tramonti; quel suo cielo che sembra molto più vicino del nostro, perché si vede di più, perché le sue stelle e la sua luna sono più limpide, nitide, pulite: brillano di più.

L’Africa sarà il banco di prova. Basta coi pronostici, con chi è rimasto a casa, con chi dice che siamo qui per niente.

Stasera sapremo se Johannesburg e Berlino, in fondo, non sono poi così lontane.

DAL GREEN POINT STADIUM DI CAPETOWN ITALIA-PARAGUAY, l’esordio dei campioni del Mondo

https://i0.wp.com/www.corrieredellosport.it/images/45/C_3_Media_446245_immagine_det.jpg?resize=378%2C232Ci siamo. Dalle 20.30 inizia il nostro mondiale. Il mondiale dei campioni in carica.

IERI – Prima di pensare a noi, però, andiamo a dare un occhio a quanto successo nella giornata di ieri. Alle 13.30 andava in scena Algeria – Slovenia. Partita che ha detto poco, se non che queste due squadre nel girone inglese saranno probabilmente destinate entrambe all’eliminazione. Già, l’Inghilterra che sembrava quasi invulnerabile e si è scoperta ‘normale’. Mi è piaciuto il Ghana, anche se ha pagato qualcosa la tattica Serba, quella di puntare molto sul fisico di Zigic in avanti, trascurandone la scarsa mobilità. Nonostante ciò il Ghana mi sembra un po’ meglio rispetto a quattro anni fa, quando raggiunse gli ottavi. Io stesso prima del mondiale l’ho pronosticato come una delle possibili sorprese del torneo per la semifinale.
Infine la Germania, che da la prima vittoria netta del torneo con la goleada. 4-0. E un segnale chiaro a Francia, Argentina e Inghilterra. I tedeschi ai mondiali sono sempre una delle squadre da battere. L’Australia non sarà la stessa di 4 anni fa, ma il segnale è incoraggiante, soprattutto perché la Germania poteva farne molti di più. Ci sarebbe da dire che 12 giocatori su 23 non hanno origini tedesche… ma ne parleremo più avanti nel proseguo della rassegna iridata.

OGGI – Prima di noi, alle 13.30, consiglio a tutti di non perdere l’esordio Olandese contro la Danimarca. Perché? Perché in caso di passaggio del girone potrebbero essere entrambe nostre avversarie e soprattutto per vedere se l’Olanda, come al solito con molto talento ma scarsa capacità di organizzarlo, potrà essere inserita tra le favorite di questo mondiale. E’ anche il giorno di Giappone – Cameroon, altra Africana, altra possibile sorpresa. Se è vero che la stagione di Eto’o all’Inter non è stata un granché con pochi gol anche se alcuni importanti, può provare il riscatto mondiale con la propria nazionale. Ed eccoci a noi.

ITALIA – Lippi ha le idee chiare ed è convinto che faremo un grande mondiale. Stasera lo dimostri in mondovisione. Tutti gli occhi del mondo saranno sull’esordio dei campioni in carica. La nazionale non si sente vecchia, e in effetti non lo è, almeno rispetto ad altre come l’Inghilterra. Nel gruppo ci sono sensazioni positive. Vedremo se i giocatori avranno le gambe per supportarle. Il Paraguay è una squadra che ha fatto della velocità la propria arma di forza. I risultati parlano chiaro. In casa propria ha messo sotto Argentina e Brasile senza mai subire gol e ha fatto uno straordinario girone di qualificazione concluso ad un punto dagli uomini di Dunga (all’ultima giornata era primo e già qualificato). Due precedenti tra le due squadre, due vittorie azzurre. E considerato che poi si andrà contro Nuova Zelanda e Slovacchia, chi vince stasera, ha al 90% vinto il girone.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ITALIA-PARAGUAY:

Mondiali Sud Africa: Italia-Paraguay (diretta Rai1 e SKY), coraggio  azzurri!!!!ITALIA (4-3-3): 1 Buffon, 19 Zambrotta, 5 Cannavaro, 4 Chiellini, 3 Criscito, 6 De Rossi, 22 Montolivo, 15 Marchisio, 7 Pepe, 11 Gilardino, 9 Iaquinta. (12 De Sanctis, 13 Bocchetti, 2 Maggio, 23 Bonucci, 8 Gattuso, 17 Palombo, 16 Camoranesi, 10 Di Natale, 20 Pazzini, 18 Quagliarella, 14 Marchetti). All.: Lippi.

ArchundiaPARAGUAY (4-4-2): 1 Villa, 6 Bonet, 14 Da Silva, 21 Alcaraz, 3 Morel, 13 Vera, 16 Riveros, 15 V. Caceres, 17 Aureliano Torres, 19 Barrios, 18 Haedo Valdez. (12 D.Barreto, 22 Bobadilla, 2 Veron, 4 Caniza, 5 J. Caceres, 20 Ortigoza, 8 E. Barreto, 11 Santana, 10 Benitez, 7 Cardozo, 9 Roque Santa Cruz, 23 Gamarra). All.: Martino.

ARBITRO: Archundia (Messico) nel 2006 arbitrò, da fuoriclasse,  Italia-Rep.Ceca 2-0. In Confederations, l’ anno scorso, Italia-Brasile 0-3

Comunicazione di servizio: mano a mano che le partite vengono giocate, nella scheda si sbloccano nuovi pronostici.

Un po’ pochi gol?

IERI: 5 gol nelle 3 partite di questa seconda giornata di Mondiale. I primi due arrivano dal Nelson Mandela Bay, dove la Corea del Sud si sbarazza facilmente della Grecia. Partita sempre in mano agli asiatici, buona organizzazione di squadra e facilità di corsa. Poca cosa la Grecia, mentre i coreani diventano di diritto i favoriti per il passaggio agli ottavi dietro all’Argentina. Argentina che vince di misura sulla Nigeria con un gol nei primi minuti di Heinze. Punteggio stretto agli uomini di Maradona, Higuain, Tevez e (soprattutto) Messi avrebbero potuto aumentare lo scarto. L’impressione è che questa squadra abbia un talento che nemmeno il Brasile ha, Messi può fare la differenza sempre e con lui ci sono Higuain, Di Maria, Tevez (Milito in panca). A metacampo si nota subito come a Veron resti solo una gran classe, il fisico non regge più: vale il discorso di Pirlo, inserito in un contesto dinamico la sua qualità può far la differenza, altrimenti diventa un peso enorme.

In serata pareggio a sorpresa dell’Inghilterra di Capello contro gli USA. Vantaggio inglese con Gerrard, pareggio di Dempsey ma sarebbe meglio dire di Green, grazie ad una cagata assurda. Pazzesco come oltremanica non sia emerso un portiere decente negli ultimi 10 anni, ormai le loro papere sono quasi la normalità. Segnaliamo anche una buona prova di Onyewu (e non so se sia una buona notizia).

OGGI: Algeria e Slovenia chiuderanno il gruppo C, in una partita che desta poco interesse, francamente. Più interessante la sfida tra Serbia e Ghana, due nazionali che potrebbero sorprendere, in particolare la prima, ricca di talento come non mai. Chi vince mette un’ipoteca sul passaggio del turno, per il quale la favorita resta la Germania. Alle 20.30, Durban Stadium, gli uomini di Loew se la vedranno con l’Australia, tutt’altra squadra da quella del 2006, soprattutto per la mancanza di Guus Hiddink. I crucchi si sono rinnovati parecchio dall’ultima esperienza mondiale, sarà interessante vedere dove questa mini-rivoluzione li porterà.

MILAN: non succede niente. Cellino cederà, ma è l’ennesima dimostrazione di quanto siamo diventati piccoli. Sul mercato tutto tace e la campagna abbonamenti procede molto a rilento. I motivi mi sembrano ovvi e validissimi.

Partenza in sordina

LE PARTITE DI IERI: La partita inaugurale (Sudafrica-Messico) è stata tutto tranne che calcio. Si sono trovate di fronte due piccole squadre: una un po’ più forte, con tre giocatori talentuosi ma senza alcun criterio dal punto di vista tattico, l’altra davvero mediocre, ma sistemata benino in campo e soprattutto molto combattiva. Ne è venuta fuori una partita equilibrata, fra due squadre che probabilmente non passeranno il primo turno.
Francia-Uruguay è stata una gara noiosa, i transalpini hanno dimostrato la loro sterilità offensiva, Gourcouff continua a non fare il salto di qualità e ho l’impressione che la squadra non segua al 100 % le direttive dell’allenatore. Anche l’Uruguay comunque ha fatto poco o nulla, incredibile lasciare fuori due come Gargano e Cavani, inspiegabile davvero.

LE PARTITE DI OGGI: Argentina-Nigeria secondo me sarà una bellissima partita, prevedo molti gol. Ovviamente i  tre punti andranno alla squadra di Maradona, ma una minima percentuale per un risultato a sorpresa me la tengo. Corea del Sud-Grecia, al contrario, la vedo una gara brutta e molto tattica. Occhio alla Grecia, se la difesa regge qualcosina potrebbe dirla. Infine in serata toccherà all’Inghilterra esordire, secondo me è la favorita per il mondiale. Capello dovrebbe giocare con un 4-4-2 (Rooney e Heskey in avanti), ma a me non sorprenderebbe se mettesse solo Rooney davanti e inserisse un centrocampista in più, almeno all’inizio. Attenzione: non credo ci sarà una goleada, Capello inizierà chiuso, senza rischiare nulla. Lui non ama le partite con molti gol, preferisce vincere di misura e tenere sempre in tensione i suoi giocatori.

COMUNICAZIONI DI SERVIZIO
E’ attivo nella sidebar un sudoku per divertirsi.
Trovate inoltre nella vostra bacheca un gioco dei pronostici per il mondiale. Per pronosticare le partite andate nella pagina FIFA World Cup nella barra in alto e potete pronosticare. Dovete essere utenti registrati per farlo.

Si parte, ma senza botto

httpvh://www.youtube.com/watch?v=0o3fQvZ-Gpw

https://i0.wp.com/www.fifa.com/mm/photo/tournament/competition/01/23/22/35/1232235_full-lnd.jpg?resize=420%2C228Ed eccoci al fatidico giorno che tutti gli appassionati di calcio aspettavano per 4 anni. Dalle ore 16.00 di oggi per un mese l’attenzione di tutto il mondo sarà concentrata sul Sudafrica. E’ la diciannovesima edizione del campionato del Mondo, la prima della storia nel continente Africano. Dopo 32 anni inoltre si torna nell’emisfero sud, per cui le partite in realtà saranno disputate d’inverno.

Si parte quindi col gruppo A. Ad aprire il mondiale sarà, come da nuova tradizione, ovvero da quando i campioni del mondo non sono più qualificati di diritto, il paese ospitante. Ecco quindi che Sudafrica – Messico si preannuncia già come la partita inaugurale di più basso livello nella storia dei mondiali.

Chi si aspetta grandi cose da questo Sudafrica sarà deluso. Probabilmente, sotto la caratteristica spinta arbitrale che contraddistingue i padroni di casa ad ogni mondiale potrebbe passare anche il primo turno. Ma la vedo veramente dura. Nelle qualificazioni si è vista una squadra completamente allo sbando che infatti non si è qualificata alla coppa d’Africa. E alla Confederations le cose non andarono meglio, tantopiù che si parlava dell’esonero di Parreira, che invece è rimasto saldamente in carica per questo mondiale. Di contro il Messico, che questo girone per me potrebbe anche andarlo a vincere. Il Messico l’abbiamo visto tutti contro di noi. Una squadra di quelle vecchio stampo, che ha fatto della corsa il suo punto di forza, corsa che potrebbe bastare per mettere in difficoltà poi i francesi. Due precedenti tra queste due squadre, nel 2000 e nel 2005 con una vittoria a testa.

A proposito di galletti, non ce ne voglia il Sudafrica, ma la partita clou della prima giornata è proprio quella tra Uruguay e Francia. Già i galletti che di fatto dalla finale di Euro 2000 non sono più tornati ad alti livelli se non con quell’acuto dello scorso mondiale, dove sono i vice (e sottolineo vice) campioni del mondo. C’è ancora Domenech, rimasto come Lippi l’unico sulla stessa panchina di 4 anni fa, e come Lippi solo contro tutta la stampa francese. In ogni caso anche lui lascerà la nazionale a fine mondiale.  In effetti il pre-mondiale della Francia è meno esaltante del nostro: una vittoria di misura contro la Costa Rica, un pari con la Tunisia e una sconfitta in casa contro la Cina. L’Uruguay si presenta forse con una pessima difesa ma in attacco potrà contare su Forlan e Suarez. Attenzione in porta, c’è Muslera, l’unico portiere in grado di far segnare tre gol a Gilardino in una sola partita. La Francia potrà invece contare su Ribery, Anelka e Malouda. I precedenti dicono Uruguay: 2 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta contro i francesi. Considerato che entrambe non avranno problemi a sbarazzarsi del Sudafrica, chi vince stasera ha un piede e mezzo negli ottavi.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI SUDAFRICA vs MESSICO (16.00, diretta Sky Mondiale 1 e Rai 1)

Mondiali Sud  Africa -5: Svizzera-Italia (Rai1) ma anche Olanda e  SlovacchiaSUDAFRICA (4-5-1): 16 I. Khune; 2 S. Gaxa, 20 B. Khumalo, 4 A. Mokoena, 15 L. Thwala; 12 R. Letsholonyane, 13 K. Dikgacoi, 10 S. Pienaar, 11 T. Modise, 8 S. Tshabalala; 9 K. Mphela. All. Parreira

Mondiali Sud Africa -5: Svizzera-Italia (Rai1) ma anche Olanda e   SlovacchiaMESSICO (4-3-1-2): 1 O. Pérez; 16 E. Juárez, 4 R. Márquez, 19, J. Magallón, 3 C. Salcido; 8 I. Castro, 6 G. Torrado, 17 G. Dos Santos, 18 A. Guardado; 10 C. Blanco, 14 J. Hernández. All.: Aguerre.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI URUGUAY vs FRANCIA (20.30, diretta Sky Mondiale 1)

Mondiali Sud  Africa -5: Svizzera-Italia (Rai1) ma anche Olanda e   SlovacchiaURUGUAY (4-4-2): 1 F. Mulsera; 16 D. Pereira, 3 D. Godin, 2 D. Lugano, 6 M. Victorino; 11 A. Pereira, 17 E. Alevaro, 18 I. Gonzales, 15 D. Perez; 10 D. Forlan, 9 L. Suarez  All. Tabarez

Mondiali  Sud Africa -5: Svizzera-Italia (Rai1) ma anche Olanda e   SlovacchiaFRANCIA (4-3-2-1): 1 H. Lloris; 2 B. Sagna, 5 W. Gallas, 3 E. Abidal, 13 P. Evra; 14 J Toulalan, 8 Y. Gourcuff, 15 F. Malouda; 10 S. Govou, 21 N. Anelka; 7 F. Ribery. All.: Domenech.

Ancora Milan (nonostante tutto)

Perdonatemi, ma ancora l’avvicinamento dei Mondiali non mi ha causato nessun effetto “positivo”. Il Sudafrica sta andando via via colorandosi delle bandiere di tutto il mondo, fervono i preparativi e qualche giocatore  (non pochi per la verità) è costretto a dare forfait a pochi giorni dall’inizio della competizione. Insomma, la più importante competizione di calcio sta per iniziare, il mondo è pronto a puntare gli occhi su Brasile, Argentina, Italia, Spagna, ma a me continua a destare preoccupazione la situazione del nostro Milan.

Da una parte la festa, i colori, le urla e l’attesa per un mese che farà gioire, soffrire, esaltare o deprimere. Dall’altra il silenzio, l’abbandono, la sensazione (la certezza) che la festa sia finita da un pezzo e non tornerà più per parecchio tempo. Non si muove una foglia in via Turati, immobilismo su tutta la linea, aspettando qualcosa che non si sa cos’è. Tutto intorno vedi le rivali che si stanno preparando per l’anno prossimo, la Juve dà l’idea di avere in testa tante idee, l’inter ha liberato Mourinho (o meglio, lo ha proprio venduto), noi aspettiamo Allegri da circa tre settimane. Pare che oggi ci possa essere un incontro tra le parti interessate. Pare però anche che all’incontro mancherà Cellino, ossia colui che dovrebbe dare il via libera al tecnico toscano. Al momento è a Miami, se torna bene, altrimenti ci attacchiamo al tram: Dottor Galliani, venga a dirci che il club più titolato al mondo può aspettare i comodi di un Cellino qualsiasi!

Ormai la situazione è chiarissima. Gli stessi giocatori non si aspettano niente dal prossimo mercato, il punto è che non tutti fanno i salti di gioia in attesa di una stagione dove, giocoforza, il quarto posto sarà il traguardo massimo. Ed è così che Alexandre Pato se ne esce (vabbè è arrivata la solita credibilissima smentita) con “E’ presto per dire se resto al Milan”: che cazzo vuoi dirgli? Ha vent’anni, un futuro che potrebbe essere luminosissimo, perchè relegarlo a lottare per obiettivi minimi? Ben presto arriverà il tempo dei lamenti anche per Thiago Silva. Resteremo una pensione per vecchi logori che non hanno più nulla da chiedere e restano per godersi uno stipendio da favola.

Gli unici per cui la situazione non è chiara sono i giornalisti. Nel giro di tre giorni ho letto questi nomi: Camoranesi, Ganso, Trezeguet, Caceres, Pedro Leon, Garay, Poulsen, Bocchetti, Criscito, Luis Fabiano, Dzeko, Blasi, Ebouè, Marchetti, Van der Wiel, Bale, Adriano, Lazzari, Otamendi, Paulo Henrique, Gago, Robinho, Drenthe, Brocchi, Taiwo, Mantovani, Ibahimovic, Marcelo, Adebayor. Come no.

Storie di Mondiale: Germania – Italia 0-2 d.t.s. (2006)

C’è stato un uomo importante nella mia vita. Mio nonno Franco. Ho passato molto tempo con lui da bambino. E’ sempre stato un esempio, perché con l’impegno ha superato le difficoltà della vita. Sono cresciuto guardandolo mentre faceva i solitari alla radio, la domenica, con i secondi tempi di Tutto il calcio minuto per minuto. Ogni tanto, quando era più giovane, andava allo stadio con suo genero, mio papà. Nonno se n’è andato qualche anno fa.

E io, in quel minuto, lo sento lì. Accanto a me. Me l’ha detto che stiamo per segnare. E io mi alzo in piedi, con Beppe che mi guardava, guardo i cronometri per non sbagliare il minuto e li stringo forte. Vedo la palla che arriva a Pirlo.

httpv://www.youtube.com/watch?v=VnqhAfw2BKs

Sento la gioia limpida di un destino che si compie, di un sogno che comincia a prendere forma. Sento il gusto della vittoria, la gioia di potersi lasciare andare, di doversi lasciare andare. Non mi tengo più, sono in piedi, con gli altri che mi guardano straniti. Il cavo della cuffia tutto tirato. Le braccia distese, la vena della gola gonfia. Ma stavolta non mi sento male, stavolta non vacillo, stavolta salterei pure, se ci fosse lo spazio.

Sono tornato tifoso dopo anni in cui sono stato attento anche alle virgole, per non offendere nessuno. Posso esplodere, posso dire a tutti come mi sento. E sono sicuro che a casa tutti si sentono come me.

da Fabio Caressa, Andiamo a Berlino 2006 B.C. Editore

https://i0.wp.com/blogosfere.blogs.com/photos/uncategorized/bild2.jpg?resize=207%2C136Dortmund. 4 Luglio 2006. E’ uno di quei giorni dove capisci che si può scrivere la storia. Semifinale mondiale, come nel 1970 con la Germania. Ma questa volta non si gioca all’Atzeca, bensì al Westfalenstadium. Era il campo più caldo di tutta la Germania con gli spettatori a pochi metri dal campo. Lì la Germania non aveva mai perso. Mai. Il sogno dei tedeschi di tornare in finale mondiale a soli 4 anni dal 2002 era palpabile. I giornali erano carichi, la Bild scriveva Dopo l’antipasto dei quarti di finale contro l’Argentina, stasera ci sarà la pizza. Arrivederci e spazzeremo i giovani italiani. Per chi si ricorda bene, c’era anche la polemica legata al caso Frings, pizzicato nella rissa postpartita contro l’Argentina dalle immagini di Sky Italia e squalificato con la prova TV.

In quella partita la grande prova la diede la difesa. Zambrotta, Cannavaro, Materazzi e Grosso. Semplicemente invalicabili. Oggi solo le brutte copie dei giocatori di 4 anni fa. Ma andiamo alla partita. L’arbitro Messicano fischia l’inizio in uno stadio completamente giallonero. I tedeschi fischiano il nostro inno. Al 16′ prima occasione azzurra, Totti serve Perrotta. Para Lehmann. Al 30′ è ancora brivido azzurro: Grosso scende sulla sinistra e mette al centro per Toni che gira a rete. Provvidenziale il salvataggio di Metzelder. La Germania si spaventa ma al 34′ pareggia le occasioni da rete: Pirlo perde palla a metà campo, Klose allarga a destra per Schneider, destro appena dentro l’area, alto sulla traversa. L’Italia gioca bene, manovra meglio mentre i tedeschi creano azioni pericolose quando giocano in velocità. A centrocampo bene Pirlo, mentre Totti, partito bene, mostra qualche lentezza di troppo. In difesa, come al solito, su tutti uno straordinario Cannavaro. Soprattutto questa partita gli garantirà il pallone d’oro.  Durante l’intervallo Lippi non cambia la squadra. Dopo 5 minuti Klose entra in area, salta Cannavaro e Gattuso e solo l’uscita di Buffon sventa la minaccia. Ed è ancora il portiere azzurro a salvare la porta della nazionale sventanto una girata in area di Podolski. Il ritmo si fa più blando. Lippi se ne accorge e lo urla dalla panchina. Al 29′ scocca l’ora di Gilardino che sostituisce Toni. Al 36esimo l’arbitro Archundia assegna un calcio di punizione alla Germania: palla centrale al limite dell’aria. Occasione che però Ballack spedisce altissimo. Nella Germania Odonkor prende il posto di Schneider. Il tempo di riprendere il gioco e Totti serve Perrotta in area: Lehmann esce a valanga e respinge di pugno. Triplice fischio. Supplementari. Come nel 1970.

Lippi comincia a rivoluzionare la squadra. Dentro Iaquinta, fuori Camoranesi. Sbilanciamento in avanti e i risultati si vedono subito. Palo di Gilardino e traversa di Zambrotta. Non è possibile. Ce la meritiamo noi (cit.) Sale poi in cattedra la Germania con un occasione di Odonkor e un’altra di Podolski. Entra Del Piero. Lippi gli dirà “Tu segni”. Eccoci qui: minuto 119. I rigori sullo sfondo. I maledetti rigori che ci hanno eliminato nel 90, nel 94 e nel 98. Probabilmente in un’altra partita si sarebbe fatta melina fino al 120′. Non in quella. Palla fuori per Pirlo. Magia rara di tacco per Grosso che si smarca oltre la linea. Tiro ad effetto sul secondo palo. Alle spalle di Lehmann. Il gol di Grosso. Il gol di Grosso. E’ la sesta finale della storia che ci porterà a vincere il mondiale. Il nostro mondiale. Il mondiale di tutti quelli che non ne potevano più di sentirsi raccontare dell’82, del calcio italiano in declino, vecchio che non vinceva mai nulla. Di quelli che “eh ma chissà quando vedrai la nazionale vincere qualcosa“. E’ la nostra Italia – Germania, cancellata, per quanto possibile la mitica semifinale del 70. Quella sera si era formato un legame speciale tra gli italiani e la nazionale. Lo stesso che ora stanno cercando di distruggere.

GERMANIA-ITALIA 0-2 d.t.s. (0-0)

Marcatori: 118′ Grosso, 120′ Del Piero

Germania (4-4-2): Lehmann; Friedrich, Mertesacker, Metzelder, Lahm; Schneider (83′ Odonkor), Kehl, Ballack, Borowski (73′ Schweinsteiger); Klose (111′ Neuville), Podolski. C.T.: Klinsmann.

Italia (4-4-1-1): Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso; Camoranesi (91′ Iaquinta), Gattuso, Pirlo, Perrotta (104′ Del Piero); Totti; Toni (74′ Gilardino). C.T.: Lippi.

Arbitro: Archundia (Messico) Ammoniti: Borowski, Metzelder, Camoranesi

httpv://www.youtube.com/watch?v=vzI4uX0DnXo

Dopo l’antipasto dei quarti di finale contro l’Argentina, stasera ci sarà la pizza. Arrivederci e spazzeremo i giovani italiani

Storie di Mondiale: Corea del Sud-Italia 2-1 d.t.s.

2002, altro anno importante. Entra in vigore l’euro e l’Argentina va in bancarotta, vengono approvate la Bossi-Fini e le modifiche all’articolo 18. Nel calcio, ricordiamo uno dei migliori momenti della storia del pallone: il 5 maggio 2002 la seconda squadra di Milano si suicida perdendo 4-2 in casa della Lazio, mentre la Juve vince 2-0 con l’Udinese e vince lo scudetto.

Archiviata la pratica campionato, è il momento del Mondiale. Per la prima volta la competizione più importante del calcio si svolge in Asia, con l’organizzazione congiunta (anch’essa novità) di Corea del Sud e Giappone. L’Italia è sorteggiata nel girone G con Messico, Croazia ed Ecuador: considerato difficile, ma non impossibile: la qualificazione era stata ottenuta tanto agevolmente che non si prevedevano problemi con queste tre formazioni. Ma:

Squadra P.ti G V N P GF GS DR
Messico 7 3 2 1 0 4 2 +2
Italia 4 3 1 1 1 4 3 +1
Croazia 3 3 1 0 2 2 3 -1
Ecuador 3 3 1 0 2 2 4 -2

Dopo la vittoria iniziale contro l’Ecuador, c’è la sconfitta contro la Croazia (Olic e Rapajc annullano l’iniziale gol di Vieri) e il pareggio contro un sorprendente Messico. Solo la clamorosa sconfitta della Croazia con l’Ecuador fa passare gli azzurri. Agli ottavi c’è la Corea del Sud di Hiddink, squadra di casa e vincitrice del facilotto gruppo D, già accusata di favoritismi arbitrali. A dirigere la partita sarà l’ecuadoregno Byron Moreno.

La partita inizia con la Corea a tutta: dopo pochi minuti, Moreno assegna un rigore (poi considerato giusto) alla Corea, ma Buffon para. Gira però bene agli azzurri: al 18°, un Vieri all’apice della carriera (autore di 4 dei 5 gol della nazionale in quel mondiale) insacca su calcio d’angolo. È 1-0, e la folla di Daejon si mette a tacere. Il primo tempo scorre in maniera equilibrata, con azioni da entrambe le parti. Col fresco del condizionatore, un ragazzino di 12 anni, davanti al televisore, spera.

Nel secondo tempo l’inerzia non cambia: l’Italia inserisce Gattuso e Di Livio per Del Piero e l’infortunato Zambrotta mentre la Corea, con Lee Chun-Soo, passa al tridente. Intorno al 75°, Vieri sbaglia due gol: il primo di poco, il secondo in maniera plateale. All’88° il fattaccio: cross, liscio di Panucci, palla a Ki Hyeol-Seon e gol. Si va ai supplementari. Con i Mondiali 1998 (se non ricordo male), era stata introdotta la discussa regola del golden gol: sembra come da bambini, il primo che segna vince, poi si va tutti a casa dalle mamme a cenare. Il ragazzino è stranito dal gol di Seon, e attende con trepidazione nei secondi che lo separano dai supplementari.

I primi minuti del primo supplementare scorrono veloci, fino al tredicesimo. Totti è atterrato in area, ma l’arbitro la considera simulazione: secondo cartellino giallo, rosso, Italia in 10. Partono dal ragazzo le prime, timide parolacce.

Subito dopo, passato il mini-intervallo, Moreno ferma per fuorigioco Tommasi, partito invece (almeno così sembra) in linea con l’ultimo difensore sudcoreano. È però scorretto parlare di gol annullato: il fischio parte nel momento in cui il giocatore della Roma si accinge a scartare il portiere: che avrebbe segnato comunque, è un altro discorso. Gattuso sbaglia un gol già fatto, e, secondo la più antica legge del pallone, Ahn raccoglie un cross e manda a casa l’Italia. A casa del ragazzino c’è sconforto e grande delusione, come in tutte le case d’Italia.

Jung-Hwang Ahn: Verrà licenziato dal Perugia di Gaucci, continuerà altrove la sua onesta carriera.

Corea del Sud: Eliminata in semifinale, arriverà quarta.

Byron Moreno: Dopo un altro scandalo in Ecuador, nel 2003 viene sospeso dalla Fifa. Non arbitrerà più.

Italia: Si rifà vincendo (non molto meritatamente) il mondiale del 2006

Il ragazzino: Sta ripensando a questa partita, scrivendo un post per un blog sul Milan, al caldo della sua Puglia.

TABELLINO

Corea del Sud: Lee, Choi, Kim (68°Lee), Yoo, Kim (63°Hwang), Seol, Lee, Ahn, Hong (83°Cha), Park, Song.

Italia: Buffon, Panucci, Maldini, Coco, Zanetti, Del Piero (61° Gattuso), Totti, Iuliano, Tommasi, Zambrotta (72° Di Livio), Vieri

Reti: 18° Vieri, 88° Seol, 117° Ahn

Ma perché solo attaccanti?

La società e la dirigenza del Milan ce la mettono tutta per far disperare noi tifosi, ma devo dire che i giornali sportivi non fanno di tutto per farci stare allegri.
Partiamo da una premessa: il Milan (sbagliando) comprerà tanti giocatori quanti ne riuscirà a vendere. Non verranno aggiunti dunque giocatori alla rosa, e già questo è un errore grosso, visto che l’anno scorso abbiamo avuto grossi problemi a causa dei ripetuti infortuni e dei frequenti cali di forma di alcuni giocatori vecchi e quindi logori.
Detto questo, ma come mai si sente parlare solo del possibile acquisto di attaccanti, quando in realtà l’unico ruolo (insieme al portiere) dove siamo a posto è proprio il reparto offensivo? Considerando il 4-3-1-2 di Allegri, abbiamo Borriello, Huntelaar, Pato, Inzaghi e Ronaldinho (che con il tipo do gioco proposto da Allegri giocherà spesso da punta), a che serve un altro attaccante? E che utilità avrebbe vendere Huntelaar al massimo per 15 milioni, se poi per quel prezzo non ci sono a disposizione attaccanti più forti?
Allora le cose sono due: o i giornali sportivi ci prendono per il culo (cosa che non mi sorprenderebbe) oppure ladirigenza è davvero alla ricerca di un attaccante, il che vorrebbe dire che se ne sta fregando della difesa e del centrocampo, i due settori in cui avremmo bisogno di almeno 4 giocatori nuovi. Sarebbe una follia, ma ormai non mi sorprendo più di nulla.

Non saprei cosa augurarmi…

Aggrappiamoci alla scaramanzia

E’ finita 1 a 1, come accadde anche nell’ultima amichevole prima del mondiale di 4 anni fa in Germania e prima dei mondiali del 1982 in Spagna. Come finirono quei due mondiali ce lo ricordiamo tutti, la speranza che accada la stessa cosa fra poco più di un mese.
Certo, vedere la nostra nazionale giocarsela alla pari contro la Svizzera (davvero una squadra mediocre) non mi fa essere tanto ottimista. Sulla partita non c’è molto da dire, a parte che Maggio mi è piaciuto molto in fase offensiva, ma non è mai stato impegnato in fase difensiva. Lo avrei voluto vedere due giorni fa contro il Messico, credo proprio che non avrebbe fatto la stessa bella figura di oggi. Rimane il fatto che fra Maggio e Zambrotta preferisco nettamente il primo, anche se difende peggio. Zambrotta in fase offensiva non esiste proprio, e noi milanisti lo sappiamo bene. Gattuso ce l’ha messa tutta, si impegna come un matto ed è ben voluto dai compagni, ma ormai non fa più la differenza a livello fisico-atletico, mentre fa la differenza a livello tecnico (ma in negativo).
Manca poco più di una settimana all’esordio degli azzurri, io confermo il mio pronostico: arriviamo secondi nel girone dietro il Paraguay e veniamo eliminati agli ottavi.

Quasi l’ultima spiaggia

Passato il macello combinato dagli azzurri contro il Messico. Favolosa la dichiarazione di Lippi: “Gli esperti mi dicono che quando lavori in altura c’è un picco fra il 12° e il 14° giorno in cui risenti negativamente la preparazione sulle gambe. Lo abbiamo pagato col Messico e mi dispiace per i tifosi. Ma stiamo lavorando con intensità per arrivare bene al Mondiale”. E poi ci lamentiamo dei politici.

Stasera arriva la Svizzera. La nazionale dei nostri vicini di casa (nonchè posto migliore per parlare italiano), sorta di melting-pot dei paesi balcanici, arriva ai Mondiali dopo un girone abbastanza facile, ma vinto di solo un punto sulla Grecia. Dopo, tre sconfitte contro Norvegia, Uruguay e Costa Rica.  Hitzfeld, però, non pensava di trovarsi davanti, oggi, una nazionale in un tale scatafascio: venerdì l’ultima notizia: Pirlo s’infortuna, forse salta il mondiale, ma cambierà qualcosa in peggio? Secondo Forza Inter, c’è uno stiramento al polpaccio. Ma Castellacci rassicura (rassicura è una parola grossa…), dicendo che partirà comunque per il Sudafrica. Ma con l’ombra di Cossu a girargli intorno. Non è molto rassicurante nemmeno ciò. Il fatto che in preallarme ci sia Candreva, poi…

Nonostante il Corriere del Ticino (ino ino ino…) definisca la squadra rossocrociata come “sotto ritmo e priva di fantasia, con evidenti limiti fisici e di gioco”, potrebbe scapparci la gioia per la formazione di Hitzfeld. Con ogni probabilità, l’ultima: con la Spagna praticamente qualificata, se la dovrà giocare col Cile, ma anche con l’Honduras di Suazo e del grande Alvarez.

Due squadre sull’orlo della crisi di nervi, con due nazioni sull’orlo della crisi di nervi: potrebbe essere o uno 0-0, oppure una partita piena di spettacolo. Si spera la seconda, ma sarà difficile. Non so se la FIFA ha a disposizione 11 defribillatori per il 2°tempo (le badanti, in pochi chilometri se ne trovano non 11 ma 33), bisognerà rivolgersi alla Federazione svizzera, se si vuole un po’di spettacolo domani sera a Ginevra.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI SVIZZERA-ITALIA

Mondiali Sud  Africa -5: Svizzera-Italia (Rai1) ma anche Olanda e SlovacchiaSVIZZERA (4-4-2): 1 Benaglio; 2 Lichtsteiner, 4 Senderos, 13 Grichting, 17 Ziegler; 11 Behrami, 8 Inler, 6 Huggel, 7 Barnetta; 9 Frei, 10 Nkufo. (12. Woelfli, 21 Leoni, 22 Eggimann, 5 Von Bergen, 3 Magnin, 19 Derdiyok, 16 Fernandes, 14 Padalino, 20 Schwegler, 23 Shaqiri, 18 Bunjaku, 15 Yakin). All.: Hitzfeld.

Mondiali Sud Africa -5: Svizzera-Italia (Rai1) ma anche Olanda e  SlovacchiaITALIA (4-2-3-1): 12 Marchetti, 2 Maggio, 13 Bocchetti, 4 Chiellini, 19 Zambrotta, 8 Gattuso, 17 Palombo, 7 Pepe, 22 Montolivo, 18 Quagliarella, 20 Pazzini (1 Buffon, 3 Criscito, 5 Cannavaro, 23 Bonucci, 6 De Rossi, 15 Marchisio, 9 Iaquinta, 11 Gilardino, 10 Di Natale, 14 De Sanctis, 26 Cossu). All.: Lippi.

Storie di Mondiale: Italia – Nigeria 2-1 d.t.s.

https://i0.wp.com/www.calciopro.com/wp-content/uploads/2008/05/baggio-gol.jpg?resize=330%2C226Boston, 5 Luglio 1994. In Italia nasce il primo governo Berlusconi, muore in un incidente a Imola Ayrton Senna e il Milan vince la Champions League ad Atene. La quinta, che rimarrà tale per ben nove anni. L’Italia gioca quel pomeriggio un ottavo di Finale di un mondiale sinora deludente. E’ un mondiale a 24 squadre, sei gruppi e l’Italia dopo aver perso all’esordio si qualifica agli ottavi di finale come una delle migliori terze.

Squadra P.ti G V N P GF GS DR
Bandiera del  Messico Messico 4 3 1 1 1 3 3 0
Bandiera  dell'Irlanda Irlanda 4 3 1 1 1 2 2 0
Bandiera dell'Italia Italia 4 3 1 1 1 2 2 0
Bandiera della  Norvegia Norvegia 4 3 1 1 1 1 1 0

Di contro la Nigeria, sorpresa del girone D, che finirà davanti a Bulgaria e Argentina e si presenta contro l’Italia con i favori del pronostico. Per permettere la visione delle partite in Europa infatti, le stesse si giocavano a mezzogiorno e la temperatura favoriva gli africani. All’Italia mancava inoltre Baresi, perso per infortunio. Il primo tempo scorre senza troppi sussulti fino al 26’, quando un grossolano errore di Maldini, uno dei pochi della sua straordinaria carriera, un tocco accidentale su una palla proveniente da un corner, fornisce ad Amunike un’occasione d’oro: il nigeriano non fallisce, e realizza a porta vuota la rete del vantaggio africano.

Sembra fatta. Da quel momento la Nigeria si calma e lascia più spazio alle iniziative italiane, senza però trovare sbocchi. Primo cambio di Sacchi, Berti per Dino Baggio. Cambio azzeccato. Il Parmense prende un palo. Al 63′ altro cambio. Dentro Magic Box, Gianfranco Zola. Debutto assoluto il giorno del suo compleanno. Sembra già tutto scritto e invece si fa cacciare dopo 12 minuti per proteste. Italia in 10.

E’ il 90esimo. Sembra fatta. 100 secondi al triplice fischio. Mussi intercetta una palla, riceve Roberto Baggio che fino ad ora in quel mondiale aveva deluso. Il tiro, perfetto, sfiora il palo interno e si infila alle spalle di Rufai. E’ il pareggio che lascia in bocca le critiche già pronte dei soliti giornalisti prevenuti e salva il mondiale di Sacchi che in panchina era insieme ad Ancelotti. Due dei più grandi di tutti i tempi, fianco a fianco. E Maldini e Baresi in campo. In quel mondiale c’era gran parte della storia del Milan.

Si va ai supplementari. Gli Africani non riescono a sfruttare la superiorità numerica. Subito, Benarrivo, falciato in area da Eguavoen si procura il rigore. Trasforma Baggio. E’ 2-1. L’Italia, che fino ad ora aveva deluso, è vicina ai quarti di finale. Ma non è finita, Mussi finisce la partita in panchina perché ha i crampi e sono finiti i cambi. Ma non basterà. L’Italia difende con cuore, orgoglio e grinta e vola ai quarti. Una partita da mostrare ai ragazzi di Lippi ma anche a quelli di Allegri. Dove non arrivano le gambe, possono arrivarci le palle. Solamente un pallone calciato alto spezzerà i sogni di tutti noi.

httpv://www.youtube.com/watch?v=blz-dZK8yUo

Senza speranza

Che sia chiara una cosa: il Messico è una squadretta, oggi nel primo tempo sembrava il Brasile di Didì, Vavà, Pelè e Garrincha perchè davanti aveva una squadra di morti viventi. D’altronde se per due anni si fa giocare la squadra in un modo e le ultime due settimane si decide di farla giocare in un altro perchè si è capito di aver puntato sui giocatori sbagliati e ora si cerca di rimediare cercando di cambiando le cose in corsa, il risultato non può che essere quello che abbiamo visto oggi: UN DISASTRO TOTALE.
Pirlo, Zambrotta e Cannavaro sono mediocri nei loro club, di conseguenza lo sono anche in nazionale. Gilardino vale la metà di Borriello e Pazzini, Iaquinta è un giocatore generoso ma niente di più. Di Natale è un grande attaccante, ma quest’anno ha dimostrato che è fortissimo se gioca vicino alla porta. Oggi ha fatto il tornante, e se si fa tutto il campo per coprire poi nell’area avversaria ci arriva poco, e anche quando ci arriva non ha la lucidità per metterla dentro. Marchisio, uno dei pochi giovani forti che abbiamo, gioca in un ruolo che potrebbe anche rivelarsi giusto per lui, ma bisogna lavorarci su, non si può mettere così all’ultimo!!!

Ma tanto state tranquilli, ci sono Camoranesi e Gattuso che ci salveranno….

Tifo azzurri. Ma amo il Milan.

Devo ammettere che in questo periodo sono sempre riuscito a sgusciare via dall’argomento nazionale (almeno per quanto riguarda i miei post). Ho preferito continuare a occuparmi delle vicende di casa Milan (per quanto fosse possibile trovare qualcosa di interessante in quello che sta succedendo da noi). Ora però, parlare di Milan sarebbe di troppo, dovrei soltanto ripetere fino alla nausea le solite cose. Aspettiamo, aspettiamo con pazienza (e  rassegnazione) che cambi qualcosa, che Bisoli-Cellino-Allegri risolvano i loro cazzi, così quantomeno avremo un allenatore. Se penso al Milan in questo momento mi viene in mente un’immagine strana, che in realtà non c’entra niente, però mi rimbalza in testa. Mi viene in mente una strada di Milano il giorno di ferragosto: serrande abbassate col cartello “chiuso per ferie” e quattro gatti in giro per la città. C’entra poco, però il senso di abbandono, di desolazione è lo stesso. Salvo poi che Milano dopo qualche giorno torna ai soliti ritmi, noi chissà quanta vacanza faremo ancora…

Ma dicevo, devo parlare di Nazionale. Non che mi crei ‘sto grande entusiasmo, anzi… A dire la verità, gli azzurri li seguo in occasione di Mondiali ed Europei e nulla più: ammetto di non guardare quasi mai le partite di qualificazione, men che meno le amichevoli ad minchiam. Poi di solito quando si entra nel vivo delle competizioni mi appassiono di più, fino a raggiungere i livelli del 2006 in cui ero entrato in perfetta simbiosi con Cannavaro&co. Fu una sensazione particolare perchè era la prima volta che la vivevo, ero pazzo di gioia, tanto che pochi giorni dopo la notte di Berlino mi chiedevo: e ora come cazzo faccio a tornare a tifare Milan, dopo aver gioito, festeggiato e abbracciato  interisti e  juventini? Ovviamente, tempo qualche settimana e tutto tornò normale. Al primo derby (metà ottobre) ero presente allo stadio a inveire contro Materazzi che non si decideva ad abbandonare il campo una volta espulso.

Poi quell’anno ci fu la Champions, altra emozione grandissima. Dovessi scegliere ora tra una vittoria del Milan e della Nazionale non avrei il minimo dubbio a dire il Milan tutta la vita, ma non dimentico le emozioni pazzesche di quel 2006. Diciamo che mi bastano quelle come tifoso degli azzurri.

Tutto questo per dire? Per dire che quando si inizierà a fare sul serio mi appassionerò di più, non c’è dubbio. Anche se in effetti una nazionale con un CT oggettivamente stronzo, un Capitano che andrà a svernare in Dubai l’anno prossimo, con tanti giocatori bolliti e tanti comprimari, non è proprio il massimo. Pazienza, sicuramente entro l’inizio della prima partita tutte queste cose le metterò da parte per lasciare spazio al tifo.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ITALIA – MESSICO

Mondiali Sud Africa -7:  Italia-Messico (Rai1), in campo anche Spagna e Germania ITALIA (4-2-3-1): 1 Buffon; 2 Maggio, 23 Bonucci, 5 Cannavaro, 19 Zambrotta; 21 Pirlo, 6 De Rossi; 15 Marchisio, 9 Iaquinta, 10 Di Natale; 11 Gilardino. A disp.: 14 De Sanctis, 13 Bocchetti, 3 Criscito, 17 Palombo, 8 Gattuso, 22 Montolivo, 7 Pepe, 18 Quagliarella, 20 Pazzini, 12 Marchetti, 24 Sirigu, 25 Cassani, 26 Cossu, 27 Borriello, 28 Rossi. All. Lippi

Mondiali Sud Africa -7: Italia-Messico (Rai1), in  campo anche Spagna e Germania MESSICO (4-3-3): 13 Ochoa; 2 Rodriguez, 4 Marquez, 5 Osorio, 3 Salcido; 6 Torrado, 18 Guardado, 16 Juarez; 17 G. dos Santos, 11 Vela, 14 Hernandez. A disp.: 1 Perez, 7 Barrera, 8 Castro, 10 Blanco, 12 Aguilar, 15 Moreno, 19 Magallon, 20 Torres, 21 Bautista, 22 Medina, 23 Luis Michel. All.: Aguirre.

ARBITRO: Johan Verbist (Belgio)

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ITALIA – MESSICO

Mondiali Sud Africa -7:  Italia-Messico (Rai1), in campo anche Spagna e Germania ITALIA (4-2-3-1): 1 Buffon; 2 Maggio, 23 Bonucci, 5 Cannavaro, 19 Zambrotta; 21 Pirlo, 6 De Rossi; 15 Marchisio, 9 Iaquinta, 10 Di Natale; 11 Gilardino. A disp.: 14 De Sanctis, 13 Bocchetti, 3 Criscito, 17 Palombo, 8 Gattuso, 22 Montolivo, 7 Pepe, 18 Quagliarella, 20 Pazzini, 12 Marchetti, 24 Sirigu, 25 Cassani, 26 Cossu, 27 Borriello, 28 Rossi. All. Lippi

Mondiali Sud Africa -7: Italia-Messico (Rai1), in  campo anche Spagna e Germania MESSICO (4-3-3): 13 Ochoa; 2 Rodriguez, 4 Marquez, 5 Osorio, 3 Salcido; 6 Torrado, 18 Guardado, 16 Juarez; 17 G. dos Santos, 11 Vela, 14 Hernandez. A disp.: 1 Perez, 7 Barrera, 8 Castro, 10 Blanco, 12 Aguilar, 15 Moreno, 19 Magallon, 20 Torres, 21 Bautista, 22 Medina, 23 Luis Michel. All.: Aguirre.

ARBITRO: Johan Verbist (Belgio)

Storie di mondiali: Argentina – Inghilterra 2-1, 1986

22 giugno 1986, Città del Messico, stadio Azteca. I quarti di finale proprongono una gara dai tanti significati, non solo sportivi. Si sfidano l’Inghilterra del mitico portiere Shilton e l’Argentina del più grande giocatore di calcio di tutti i tempi, Diego Armando Maradona.

Era il 2 aprile del 1982  quando il governo argentino decise di occupare le isole Falkland, che in realtà sarebbero di dominio britannico. Una mossa che non farà altro che aumentare la tensione in un mondo che già viveva le divisioni tra est e ovest, e gli Usa decidono di dare il loro appoggio logistico all’Inghilterra, mentre l’Unione Sovietica è in difficoltà visti i rapporti commerciali con l’Argentina. Le trattative non serviranno a nulla, e inizia una guerra che porterà inevitabilmente al crollo del regime del paese sud-americano.

Nel 1986, invece, dopo 76 anni riappare la cometa di Halley, che qualcuno dipinge come portatrice di sventure. Il 26 aprile esplode un reattore della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina. È il peggior disastro nucleare della storia, e ancora si vedono le conseguenze di quel fatto. Per quello che riguarda l’Italia, il governo guidato da Bettino Craxi proprio in quell’anno autorizza anche le tv private a mandare in onda i telegiornali, ponendo fine in questo modo al monopolio statale sull’informazione.

Gli inglesi hanno paura dell’Argentina e soprattutto di Maradona, stella indiscussa della squadra. Ma Bilardo non è un ct che predilige il calcio-spettacolo, tutt’altro, fa giocare la sua squadra in modo molto elementare dando spazio al genio di Diego, e fa bene. Dopo un primo tempo scialbo, la partita si infiamma al 51′ quando su una palla alta Shilton sembra in netto anticipo su Maradona, che però anticipa il portiere con un tocco di mano netto quanto astuto e la sfera si insacca in rete. A nulla valgono le proteste degli inglesi, che a quel punto perdono la testa e subiscono il secondo gol ancora ad opera di Maradona, che firma quello che in molti definiscono la più bella rete della storia del calcio. Lineker accorcia le distanze a nove minuti dalla fine, ma l’Inghilterra non riesce a riequilibrare il risultato. Per l’Argentina una vittoria storica e decisiva per la conquista del mondiale qualche giorno dopo contro la Germania.

Argentina: Pumpido, Cuciuffo, Brown, Ruggeri, Olarticoechea, Batista, Giusti, Burruchaga (76 Tapia), Enrique, Valdano, Maradona (c).
Inghilterra: Shilton (c), G.M.Stevens, Butcher, Fenwick, Sansom, Hoddle, Steven (76 Barnes), Reid (66 Waddle), Hodge, Lineker, Beardsley.

Marcatori: 51′ e 56′ Maradona e Maradona, 81’Lineker.

Arbitro: Bennaceur (Tunisia).

httpv://www.youtube.com/watch?v=ZF2wRVpQ4TY

Storie di Mondiali: Italia – Brasile 3-2, 1982

Paolo Rossi in azioneBarcellona, Stadio Sarria, 5 luglio 1982. Anno molto tribolato. In Italia, è l’anno dello scandalo della Banca Ambrosiana, col successivo “suicidio” di Roberto Calvi, dell’arresto di Licio Gelli e dell’omicidio del generale Dalla Chiesa. Gabriel Garcia Marquèz vince il Nobel per la letteratura, mentre nel mondo della musica è l’anno dello scioglimento degli Abba ma soprattutto dell’uscita di Thriller, l’album più venduto della storia. Con un mondo dello sport sconvolto dalla morte del grande Gilles Villeneuve, nel calcio, dopo un anno molto tribolato, il Milan retrocede per la seconda volta in serie B, “quella gratis”.

Al mondiale ci si arriva con molte incognite: la stampa preme perché venga abbandonato il “blocco Juventus” (quando si dice, corsi e ricorsi storici…) e Bearzot aveva dato fiducia a Paolo Rossi, reduce dai due anni di squalifica per il Totonero. Il girone va male, con 3 pareggi contro Polonia, Perù e Camerun. La stampa inizia già a dare addosso a Bearzot, l’Italia finisce addirittura, nel secondo girone, con il Brasile e con l’Argentina di Maradona (finita seconda nel girone dietro al Belgio). La squadra finisce in silenzio stampa.

La decisione di Bearzot, senza precedenti ma con fin troppi successori in Italia (oramai una sconfitta e lo si usa), porta benefici: la prima partita del secondo girone viene vinta per 2-1 contro l’Argentina: celebri i 90 minuti in cui Gentile marca Maradona da vero e proprio mastino. Nella seconda partita, il Brasile batte 3-1 l’Albiceleste, oramai fuori dai giochi. La classifica recita ora così:

P GF GS
Brasile 2 3 1
Italia 2 2 1
Argentina 0 2 5

Al Brasile, per la differenza reti, basta un pareggio per vincere. La squadra ha addirittura prenotato gli alberghi per Barçelona. Bastava un piccolo impegno allo Stadio del Sarrià (fino al 1997 lo stadio dell’Espanyol) e si sarebbe passati.

Il Brasile inizia senza cercare il pareggio, come solito per la spettacolare squadra di Santana (considerata ancora oggi una delle migliori di tutti i tempi), ma Rossi ammutolisce i brasiliani presenti allo stadio con un colpo di testa su assist di Cabrini, a difesa verdeoro ferma. Ma gli avversari non si fanno intimidire e, al 12°, Socrates, dopo una lunga cavalcata, infila Zoff tra le gambe. Sembrano svaniti i sogni di gloria azzurri. Il Brasile imposta il gioco velocemente, ma è proprio la fretta a tradirlo: un disimpegno sbagliato, al 25° di Junior dà la palla a Rossi che insacca con precisione al limite dell’area. L’incredulità dei verdeoro diventa sgomento, i pochi italiani al Sarria iniziano a farsi rumorosi. L’unica nota della restante parte del primo tempo è l’ingresso di Beppe Bergomi per Collovati.

Il secondo tempo si avvia con ben altro ritmo: il Brasile attacca, l’Italia sembra frastornata: unica eccezione un tiro clamorosamente sbagliato da Rossi. Il pareggio, a quel punto ampiamente meritato, arriva al 69° con un “gioco di prestigio”: Cerezo si sposta a destra, la difesa lo segue e Junior serve a Falcao che, solo alla sinistra, supera agevolmente Zoff. A questo punto, oramai certo della qualificazione, il Brasile, pur continuando ad attaccare, tiene  d’occhio il centrocampo (spauracchio dei sudamericani nel primo tempo), ma la partita va in maniera diversa: calcio d’angolo, respinta, Tardelli, respinta di Rossi, gol. L’azione è molto ordinata, rispetto alle caotiche mischie che siamo abituati a vedere, e Rossi viene subito accreditato come autore del suo terzo gol. Le critiche iniziali sono oramai alle spalle. Con una facile azione, Antognoni segna anche il 4-2, poi annullato per un fuorigioco inesistente. Per la cronaca, l’Italia vincerà il Mondiale convincendo ancora, mentre molti saranno i suicidi in Brasile, dopo quella poi ricordata come “tragedia del Sarria”.

Italia: Zoff, Gentile, Cabrini, Collovati (35°Bergomi), Scirea, Antognoni, Oriali, Tardelli (75°Marini), Conti, Graziani, Rossi

Brasile: Valdir Peres, Leandro, Oscar, Luizinho, Cerezo, Junior, Socrates, Serginho (69°Paulo Isidoro), Zico, Eder, Falcao

Marcatori: Rossi (I) 5° p.t., Socrates (B) 12°p.t., Rossi (I) 25°p.t., Falcao (B), 24° s.t., Rossi (I) 34° s.t.

Work in progress?

MILAN Adriano Galliani, secondo alcuni autorevoli giornali, sarebbe andato in Spagna per trattare alcuni giocatori di caratura alta, come Drenthe, Van der Vaart e Lui Fabiano. Lui ha ovviamente smentito, ma a me non infastidisce tanto il fatto che ogni minuscola illusione che ci viene propinata lui prontamente la distrugge ricordandoci in questo modo (anche se lui non lo dice) che siamo una squadra con le pezze al culo. A me dà fastidio il fatto che ha pienamente ragione a comportarsi in questo modo. Con 15 milioni di euro in tutto a disposizione (20? dai, siamo ottimisti), forse al massimo uno di questi giocatori potremmo acquistare. Ma se se usiamo tutto il budget per prendere solo un giocatore e tutto il resto della rosa rimarrà uguale, non sarebbe certo un bene. Davvero non vorrei essere nei panni di Galliani e Braida, garantire una squadra decente con la miseria che abbiamo a disposizione sarà davvero un miracolo. Io lo ripeto, mi accontento di un difensore centrale, un terzino, un centrocampista e una seconda punta (credo che Allegri giocherà col 4-3-1-2) tutti sotto i 25 anni e con potenzialità. Ma non sono affatto ottimista.

NAZIONALE La formazione titolare, secondo il sito della Gazzetta, dovrebbe essere più o meno questa: 4-2-3-1 con Buffon; Maggio, Chiellini, Cannavaro, Zambrotta; De Rossi, Pirlo; Iaquinta, Marchisio, Di Natale; Gilardino.
Formazione alquanto discutibile. Innanzi tutto perché Maggio non è un terzino puro, e con una formazione comunque abbastanza sbilanciata come questa non lo reputo in grado di reggere la fase difensiva. E poi Zambrotta a sinistra, mamma mia, ma metti Criscito porcaccia di una miseria! Per non parlare del fatto che Di Natale, capocannoniere del campionato, verrebbe relegato a fare il tornante di sinistra. Vorrei far notare che quest’anno Di Natale è riuscito a fare così tanti gol proprio perchè è stato avvicinato alla porta, negli ultimi due mesi addirittura ha fatto la punta centrale, con Pepe e Sanchez che lavoravano per lui. E i risultati si sono visti. Infine Gilardino secondo me è inferiore sia a Pazzini che Borriello. Alla fin sarà il milanista l’escluso dalla rosa, secondo me è assurdo.

Un benvenuto a Prandelli, che sarà il ct della nazionale a partire dalla fine dei mondiali per i prossimi quattro anni. Finalmente un allenatore che guarda ai giovani. Ci voleva proprio.