Rimandati a settembre?

AS Varese – Ac Milan 2-0 (6′ Buzzegoli, 30′ Cellini)

Proprio il risultato che non ti aspetti. Si sperava certamente meglio. Non ci ricordavamo certo come potesse far male questa squadra. Nemmeno il Cesena avrebbe combinato una figuraccia tale.

Mancavano i nazionali e Ronnie (vicino alla panchina, giusto per sollazzo e per pubblicità).
C’era un rigore su Inzaghi.
Siamo solo al quinto giorno di preparazione.
Non abbiamo iniziato con le squadre di serie Z del torneo “scapoli-ammogliati” come le altre.
L’anno scorso abbiamo vinto a Varese e perso per il resto del precampionato: potrebbe invertirsi la tendenza.

Attenuanti, sempre attenuanti: è dal 2007 che cerchiamo attenuanti. Oggi non ce ne possono davvero essere. Due dormite colossali difensive (soprattutto sull’azione del primo gol, in cui Buzzegoli mette il piede tra gli sguardi disorientati di TRE difensori, ma il retropassaggio “alla Kaladze” del georgiano sul secondo gol non scherza).  Allegri ha cercato di impostare la squadra “all’europea”, con tanti tocchi per arrivare con calma alla porta, ma se il fondamentale del passaggio è in grosso deficit (non se ne conta uno che non abbia sbagliato un passaggio). Da segnalare la mancanza di Papastathopoulos: leggero attacco di febbre, dice Pellegatti. L’ambiente di Milanello fa sempre miracoli…

Poche le note positive: un Pato già in forma (quasi coi ritmi della stagione brasiliana…speriamo non abbia un calo in inverno), Seedorf che, nonostante una posizione che non era la sua, ha fatto vedere qualcosa di decente (soprattutto col tiro da lontano, un fondamentale che mancava l’anno scorso) e soprattutto la Primavera. Da lì dovremo ripartire, da dei giovani (oggi Strasser, Oduamadi e Merkel) che hanno cercato di dare del loro meglio in un secondo tempo praticamente soporifero. Complessivamente la squadra ne esce con le ossa, se non rotte, malandate (grande novità, solo metaforicamente) e verrebbe rimandata a settembre. Anzi, al 22 agosto: non passasse quell’esame, sarebbe dovere mandarla (con la dirigenza tutta) a fare qualche “amichevole internazionale” nel paese citato da Alberto Sordi in una famosa canzone.


Primo Giorno di Scuola

https://i0.wp.com/i388.photobucket.com/albums/oo326/rg88/milan/varese3.jpg?resize=390%2C296Stadio Franco Ossola, ore 18.30. Prima uscita stagionale per il nuovo Milan di Allegri.

L’avversario come un anno fa è il Varese, neopromosso in Serie B. E’ il primo test amichevole, test che ovviamente non vorrà dire assolutamente nulla ai fini del risultato finale, ma potrà cominciare a dire molto invece da quello tattico.

Parte già titolare l’ultimo dei nostri acquisti Sokratis Papastathopoulos in una difesa che vede al centro Bonera e Kaladze. Quale ruolo per il georgiano nel prossimo Milan? Riserva di lusso o tentativo di rilancio?

La nota positiva è che finalmente vedremo Abate fare il suo ruolo naturale, quello di centrocampista insieme a Flamini. I soliti due noti là davanti: Pato e Borriello, qui non ci sono problemi.

Manca l’1 di quel 4-3-1-2 e oggi a partire titolare sarà Seedorf. E’ il suo ruolo, ma ci auguriamo che non capiti in campionato vista la scarsa mobilità dell’Olandese. Lì in campionato giocherà Dinho. Che però dovrà tornare per sacrificarsi e non svariare a destra.

Dinho che ha parlato proprio ieri del suo futuro al Milan. Ha detto che decide Dio. E molto spesso quando è lui a decidere sappiamo come finisce…

L’obiettivo è trovare in fretta modulo e titolari e non perdere quegli 8-10 punti a inizio campionato che ci pregiudicano sempre la vittoria finale. E visto che i campioni non possiamo più permetterceli dovremo farli crescere in casa. Già vittoria finale. Chiunque vada in campo con quella maglia finché si può si punta a quella. In fondo per noi non partire favoriti non è una novità, non lo siamo mai stati, poi qualche volta contro tutti l’abbiamo spuntata… è lo sport. Petto in fuori e testa in alto. Io sto con Amelia.

Formazione: 4-3-1-2. Abbiati (32), Papastathopoulos (15), Bonera (25), Kaladze (4), Jankulovski (18), Abate (20), Ambrosini (23), Flamini (16), Seedorf (10), Pato (7), Borriello (22).

Il punto sul mercato – 8° puntata: (non) siamo a posto così

AFFARI FATTI: so che è ufficiale ormai da qualche giorno l’arrivo di Sokratis Papastathopulos ma non ho ancora avuto modo di esprimermi sul suo acquisto. Ebbene, mi piace. Mi piace non tanto l’acquisto in sè del greco, ma più che altro il tipo di affare. Giocatore giovane, non del tutto sconosciuto al nostro campionato, costo contenuto e trattiva rapida. Poi magari Sokratis sarà un flop pazzesco, di certo non mi aspetto un fenomeno, però senza dubbio meglio un acquisto del genere che non la rottamazione di Yepes. Mi pare un acquisto simile a quello di Bonera, entrambi arrivati giovani e capaci di giocare da centrali e in fascia. Se poi riuscirà il nostro eroe greco a rendersi più utile del fragilissimo Daniele, magari ne guadagneremo anche qualcosa. Già che ci siamo, due parole anche sugli altri due acquisti di questo scintillante mercato: Amelia è un buon secondo (se-con-do) e Yepes mi fa cagare, ma ora che c’è, in bocca al lupo.

CHI PARTE: Gattuso? Huntelaar? Ronaldinho? Per quanto mi riguarda non piangerei per nessuno dei tre. In particolare Rino non ha più assolutamente niente da dare al Milan e i rapporti si stanno pure incrinando (certo che se anche non chiedesse la buonuscita…). Ammetto di non aver mandato giù alcune frasi pronunciate durante la passata stagione all’indirizzo di Leo. Huntelaar pare abbia mezza Europa che lo corteggia, ma di fatto è ancora qui e non sembra schiodarsi a breve. Dinho è un caso a parte: il pupillo del presidente, ma al tempo stesso un giocatore lunatico, poco incline al lavoro richiesto dall’allenatore e per giunta in scadenza. Valuti le offerte che arrivano dagli Stati Uniti e poi decida cosa fare, ad una condizione: restare significa mettersi al servizio della squadra.

CHI ARRIVA: tanti nomi, ma è difficile individuare quali siano realmente i possibili acquisti. Temo che possa esserlo Keisuke Honda (24 anni). Un acquisto per gli sponsor, un acquisto di immagine. Così l’anno prossimo San Siro lo riempiamo di giapponesi con le macchine fotografiche che urlano come degli invasati quando il loro samurai tocca palla e per il resto stanno zitti e annoiati. Trattive aperte anche per Lazzari, unica richiesta formulata da Max, che rischia di essere esaudita alla facciaccia di Ancelotti e del suo Adebayor e di Leo che chiedeva il Fagiano (per il quale comunque resta aperto un piccolo spiraglio).

Poi, datemi del pazzo, ma io 5 euro sull’arrivo last minute di Ibra in prestito continuo a giocarmeli. E’ una sensazione e basta, di certo non mi fa schifo l’idea di avere un Ibra  in più, ma nemmeno mi eccita più di tanto. Ne riparleremo a fine agosto e vediamo se ci avrò preso.

CHI RINNOVA: tutti. Oddo, Zambrotta e Abbiati hanno già fatto. A breve si dice che dovrebbero farlo pure Nesta, Pirlo e Seedorf. In pratica come a dire che non esiste il benchè minimo progetto per ripartire nel 2011. O ancora più chiaramente: è inutile anche solo tentare di illudersi.

Storie di Calcio: Milan-Monza 1-0, serie B 1981

Domenica 14 giugno 1981, stadio San Siro: alcuni di voi, soprattutto i più giovani, si chiederanno che diavolo di importanza può avere una partita di questo tipo. Eppure ce l’ha eccome, perchè il Milan, grazie all’uno a zero conquistato in casa contro il Monza, torna subito in serie A dopo una disgraziata stagione in serie B a causa della condanna subita per la vicenda del calcio-scommesse.
Erano altri tempi quelli: il 30 marzo il presidente Usa Reagan viene ferito in un attentato, mentre il 13 maggio Papa Giovanni Paolo II viene colpito da due proiettili sparati dall’attentatore turco Ali Agca. In Italia è l’anno dello scandalo P2, mentre nel calcio la Juve strappa lo scudetto alla Roma in una stagione piena di polemiche (culminate con il famoso gol di Turone).
Non fu un campionato facilissimo per il Milan, anche se all’inizio si pensava che i rossoneri avrebbero passeggiato, ma non fu affatto così. La squadra di Giacomini perse sei gare nel corso della stagione, e conquistò la promozione solo alla penultima giornata, grazie a un gol di Novellino a metà del primo tempo, contro una squadra già retrocessa da qualche settimana (e nella quale militavano due futuri rossoneri come Massaro e Colombo). Fu una vera e propria liberazione, il titolo del Guerin Sportivo fu “Bentornato Milan”, mentre alcuni giocatori rossoneri affermarono che sarebbe bastato qualche tassello in più per far tornare il Milan ai vertici del campionato italiano già dall’anno successivo. Le cose, purtroppo, non andarono esattamente così.

MILAN: Piotti, Tassotti, Maldera, De Vecchi, Collovati (46′ Icardi), Baresi, Buriani, Novellino, Antonelli, Battistini, Carotti . All.: Giacomini
MONZA: Marconcini, Motta, Pallavicini (50′ Viganò), Colombo, Cesario, Acerbis, Biffi, Saini, Tatti (77′ Ferrari), Massaro, Ronco. All.: Fontana
Arbitro: Parussini
Rete: 25′ Novellino

Zambrotta e Oddo rinnovano

MILANO – A.C. Milan comunica di aver prolungato al 30 giugno 2012 il contratto a Gianluca Zambrotta.

Non mi piace fare i conti in tasca agli altri. Oddo e Zambrotta prendono 9 milioni lordi all’anno circa in 2. Vuol dire che ora ci sono 4,5 milioni di Euro in più disponibili per il mercato.

Presidente, non li usi ad escort e cacci fuori qualche altro soldo per un altro terzino vero.

Huntelaar e Allegri, destini incrociati.

httpv://www.youtube.com/watch?v=2PMi5emuuXs

Seconda chiave della stagione. Ebbene sì. Perché noi abbiamo in squadra un giocatore che fa gol così. Anche se non lo sappiamo.

La domanda non è se bisogna puntare o meno sull’olandese. Quella è una certezza. E’ stato messo sul mercato. Non se l’è preso nessuno.

La nostra prossima stagione dipenderà da lui. Se tornerà il bomber di razza che è stato allora sì. Almeno là davanti “siamo a posto così”, per citare una frase tanto cara alla dirigenza.

Starà al vice-allenatore trovare gli equilibri tecnici e tattici per far rendere al massimo la squadra. Ai tifosi non resta che sperare che quel massimo basti per un titolo, l’anno scorso assegnato con poco più di 80 punti.

Chiediamo ai ragazzi di battere il Livorno, il Catania, la Lazio, il Napoli. Non avversari temibili, ma che sono stati la chiave per lo scudetto perso lo scorso anno. Almeno in Italia basta poco. E’ in Europa che servirà il miracolo. Ma se uno è già accaduto l’anno scorso mai dire mai.

Il momento del vice-allenatore

https://i0.wp.com/www.rai.it/dl/images/raisport/ansa/sport_focus_image9befdb46965b96ec532321cd92ef1d55.jpg?resize=188%2C251Oggi parlerà Allegri.

La presentazione del vice-allenatore slitta al secondo giorno di raduno, perché ieri il primo allenatore era impegnato a mistificare la realtà come è abituato, d’altronde, a fare con i suoi giornali e le sue televisioni.

Un monologo, nessuna domanda scomoda da parte dei giornalisti come ad esempio perché ne abbiamo prese sei dall’Inter e sette dal Manchester o come i primi ammanchi siano dovuti alla mancata qualificazione alla Champions proprio perché lui non ha voluto investire a inizio stagione.

Stoccate gratuite a Leonardo, allenatore vero e non piegato al volere presidenziale, capace di dare una ventata fresca al modulo oramai vetusto di Ancelotti. Ci renderemo conto a fine stagione quanto dovremo essere grati al brasiliano.

Il primo impatto di Allegri mi è parso esattamente quello che serviva a Lui. Una marionetta, uno zerbino che si piegherà in ogni modo ai diktat dall’alto e per questo salverà la panchina comunque vada. Leo già mi manca.

La chiave della stagione sarà Dinho. Se continua nella sua crescita avremo di nuovo quel campione ineguagliabile che è stato. Con la certezza di perderlo per sempre a Giugno.

E’ finita

Questa volta gli è andata male. Non poteva presentarsi e far cambiare idea ai tifosi milanisti, a meno che non dicesse quelle cose che ho scritto in corsivo lo scorso post. Non le ha dette, era scontato, e allora si è messo a dire le solite fesserie che va ripetendo da mesi. Si vedeva che del Milan sapeva poco, quando ha letto i giocatori in scadenza di contratto ha pronunciato pure il nome di Abbiati, e ovviamente chi era affianco a lui gli ha detto che gli era stato appena rinnovato. Che tristezza.

Smonto alcune delle dichiarazioni del presidente, cosa piuttosto facile:

Ho visto i contratti dei nostri giocatori, gli stipendi, abbiamo diversi giocatori in scadenza e dal prossimo anno invertiremo un po la rotta con grande attenzione per i giovani
Ah si? E i contratti di Inzaghi, Gattuso, Oddo, Yepes e Abbiati perchè sono stati rinnovati allora?

Spendo 65 milioni l’anno
Ma non erano 50???

Abbiamo avuto offerte dal Real Madrid ma abbiamo stoicamente resistito
Ma non ha mai giocato ai mondiali!!! E poi 20 milioni + Diarra per quello che fra 2 anni sarà il più grande difensore del mondo è un’offerta a cui bisogna resistere stoicamente???

Abbiamo preso dal Genoa un difensore che ha annullato Messi al Mondiale, Sokratis Papastathopoulos
Non ho visto la faccia con cui ha detto questa frase…. Mi auguro davvero stesse scherzando.

Vedere Huntelaar giocare a 50 metri dalla porta mi metteva tristezza
Posto che KJH è una punta ed è stato sacrificato in un ruolo in cui non c’entrava nulla, senza Pato, assente per due mesi, e Bechkam, infortunato tutta la stagione, chi avrebbe dovuto giocare in quella zona? Il fantasma di Mancini? Oppure Abate, che si faceva panchina nel Torino retrocesso l’anno prima (e comunque spesso giocava terzino)? Bastava prendere (anche in prestito!!!) un attaccante esterno all’altezza eh…

Ronaldinho rimarrà con noi fino a fine carriera
Ecco, questo è proprio il modo per dare al dentone il controllo della situazione. Siccome il capo della società ha detto che Ronaldinho resterà sicuramente, lui potrà chiedere quanto vuole che potrà essere accontentato. Ronaldinho può rimanere altri due anni se non farà il titolare fisso, ma alle nostre condizioni (tecniche ed economiche), non alle sue!!!

Non sono completamente informato, ma per Rino ho molta ammirazione, mi fa piacere se resta, ma come abbiamo sempre fatto non ci metteremo contro la volontà di un giocatore se sente il bisogno di andare
E beh certo, però facciamo di tutto per tenerlo eh, mi raccomando!

Non so ragazzi, se voi avete trovato nella giornata di oggi qualcosa di positivo segnalatelo.

Io sono davvero giù di morale.

Partiamo male

Partiamo, anzi parte male. Oggi il presidente del Milan dovrebbe presentarsi al primo giorno di ritiro a Milanello, ma per cosa dire? Non ne ho la minima idea, quest’anno davvero non c’è nulla che possa usare a sua difesa per giustificare la penosa gestione del Milan. La cosa certissima è che qualsiasi cosa dirà non ci farà piacere, a meno che ovviamente non ci dica: sono pronti 80 milioni di euro da investire sul mercato per l’acquisto di 4-5 giovani campioni. Ma tanto sappiamo che questo non accadrà!
Ma a pensarci bene un’altra sua dichiarazione farebbe felici alcuni di noi: cari tifosi, ho deciso di farmi da parte per far sì che il Milan sia affidato a persone che possano garantire un futuro radioso a questa società. Ma anche questo non accadrà, purtroppo.

Parte male anche il nuovo allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, che non ha certo rilasciato un’intervista (al Corriere della Sera) che soddisfa i tifosi milanisti. E’ comprensibile che appena arrivato Max non si mettesse a sparare a destra e a manca su tutti, ma alcune frasi per lo meno se le poteva risparmiare. Su tutte quella in cui dice che è pronto a puntare su Gattuso, proprio nei giorni in cui miracolosamente si trova una squadra disposta ad accollarsi il suo stipendio… Quanto meno la tempistica della dichiarazione fa discutere!

Però, è bene chiarirlo, il problema del Milan non è certo l’allenatore. Al di là delle scelte giuste o sbagliate che tutti gli esseri umani fanno, il mister, qualsiasi esso sia, non può avere colpe per la situazione in cui grava la società rossonera.

E’ arrivata l’ora di dirlo: sebbene non cambio la mia idea sulle qualità (scadenti) di Leonardo come allenatore, a distanza di un anno devo ammettere che lui, al di là di singoli errori talvolta anche grossolani, non ha alcuna responsabilità (in negativo) su come è andato il Milan la scorsa stagione. Era una squadra (disastrata) da terzo posto, e terza è arrivata. E’ stato un campionato anomalo e abbiamo sprecato una clamorosa occasione per arrivare più su, ma se non ci siamo riusciti la colpa è esclusivamente della società.

p.s. Aggiornamenti sul primo giorno di ritiro in giornata

Notizie dal Mondo – 6° Puntata

http://benedetta85.files.wordpress.com/2008/06/giornali1.gif?resize=202%2C132FIGC: I presidenti di A boicottano il consiglio Federale. Ridotto quindi notevolmente il rinfresco causa l’assenza di Ghirardi.

Vaticano: nuove norme sulla pedofilia. I colpevoli ora sono i bambini.

Gazzetta sulla cessione di Balotelli: “Mario come Ibra”. Ibrahimovich querela la gazzetta.

Maldini rinviato a giudizio. Berlusconi: “non ti preoccupare ci penso io

Il Governo vieta le protesi al seno per le minorenni: il premier le preferisce Nature

Milan: arriva papastad… papastako… papasta… insomma quello greco del Genoa

Amauri: ho tante cose in comune con Chiellini, in particolare la media gol

Basket: la Fortitudo ripartirà dalla nona serie. Quando si dice “la vendetta è un piatto che va gustato freddo”

Roma: dopo la Sensi si spera negli Sceicchi. Intanto Ranieri è riuscito ad arrivare secondo anche al solitario.

Sorteggi Europa League: immensa la fortuna di Bnei Yehuda e Sharmnock Rovers: al terzo turno hanno pescato la più scarsa tra le teste di serie.

Panico alla UEFA: “cosa ci fa la Juventus tra le teste di serie?”

Mondiali: vince la Spagna. Ci dispiace per l’Olanda e soprattutto per le sue tifose.

Benitez nuovo allenatore dell’Inter. Non sarà come il suo predecessore perché purtroppo è un allenatore.

Milan, domani il ritiro. A quando quello di Kaladze?

Svelata intanto l’identità del polpo Paul: è Sepp Blatter.

Mondiali, delusione Italia. Lippi aveva detto all’inizio che sapeva chi era più in forma.  Infatti li ha tenuti in panchina.

Mondiali, delusione Italia. Ma fra poco più di una settimana si torna in campo per i preliminari di Europa League

Mondiali, delusione Italia. Cassano sta ancora facendo il trenino.

Sky, domattina dalle 6.00 alle 7.59 “Milan: un anno di gol”. Dalle 7.59 alle 8.00 “Juventus: un anno di gol”

Strano ma vero: l’altro ieri su Google se cerchi “Vatican” trovi “Pedofilo”. I dirigenti del più famoso motore di ricerca si scusano, doveva uscire “Pedophile”.

Berlusconi sulla P3: “non ricordo, almeno ditemi se era bionda o mora

Inter, ieri l’omaggio a Facchetti a 68 anni dalla nascita: le linee telefoniche di via Durini sono rimaste occupate tutto il giorno

Tour de France, problemi per il troppo caldo: le farmacie chiudono prima.

Fortitudo: primo acquisto per tornare in alto. Il nuovo pivot sarà Sebastian Giovinco.

Lettera aperta a Beppe Severgnini

https://i0.wp.com/www.ilveromilanista.it/newlogo2.gif?resize=180%2C75Imbattendomi on-line su siti di carattere milanista, ho trovato questa interessante lettera aperta a Severgnini. Il suo modo arrogante e strafottente di trattare della sua squadra lo conosciamo tutti. Per cui non ho altro da aggiungere che il testo.

Una volta gli interisti erano simpatici. Perdenti di successo, si diceva. Quest’anno gli ha detto tutto bene, gioco, arbitri e risultati. In barba ai pronostici e al bel calcio hanno stravinto…e si sa, chi trionfa ha sempre ragione. Gli almanacchi riportano il nome della squadra che vince, non i dettagli. Quindi onore ai vincitori.

Ma, caro Severgnini, Vae Victis – guai ai vinti –, non ci sto a essere preso per i fondelli. Che l’impresa sia epocale siamo concordi. Che tu provi gioia gridando “i campioni dell’Europa siamo noi” è comprensibile. Io stesso l’ho gridato in ben cinque occasioni diverse e ti posso assicurare che è godurioso. Ma è soprattutto in quelle occasioni che, se si è sportivi, bisogna rispettare gli avversari. Noi abbiamo tifato contro; certo, l’ho fatto e non me ne pento e non credo che tu nella serata di Istanbul abbia tenuto un atteggiamento diverso. Lezioni di stile da te e dalla marmaglia interista non le accettiamo. “Mai stati in B”, il supremo sprezzo… A parte che la storia ha dimostrato che pur di non scendere di categoria, quando avevate vinto tale opportunità, avete come al solito trovato una soluzione confacente. Ma vogliamo parlare, cari onestoni, di passaporti, bilanci rifatti, telefonate non registrate o dell’immoralità di un presidente che in barba a sprechi e a crisi economiche non lesina quattrini? Tanto, mi spiegate, regole di gestione generali non esistono… Vero, ma entro due anni…

Vedi, caro Severgnini, il tifoso milanista è passionale, molto attaccato alla squadra e ai suoi colori. Nell’anno dello scudetto di cartone, se ben ricordi, si è giocato un derby in cui i vostri tifosi non si sono nemmeno presentati. Ricordi? Qualche giorno prima la squadra era stata eliminata dal Villareal. Volavano seggiolini, insulti e pernacchie… Noi siamo diversi. E’ vero che in un annata come questa abbiamo protestato. Certo. Ma l’abbiamo fatto in maniera civile e pacifica. Una contestazione ferma ma che non ha mai negato, MAI, i cori d’affetto per i nostri colori. Sì, siamo diversi.

Beppe Rasolo – ilveromilanista.it

Il Punto sul Mercato – 7° Puntata: Un po’ meno peggio

AFFARI FATTI: Praticamente conclusa la trattativa per il centrale greco del Genoa Sokratis Papastathopoulos: manca solo l’accordo sulla formula. In ordine di preferenza (dalla peggiore alla migliore): 4,5 mln più metà di Strasser e Donnarumma (non ci darebbe la possibilità di valorizzare due giovani); prestito con riscatto a 7 milioni di euro (buonissima, ma mai come quella che ho messo al primo posto);come la prima, ma al posto dei due della primavera, uno tra Jankulovski e Oddo. Il ceco non vorrebbe cambiare squadra (pur avendo spesso ripetuto che sarebbe voluto andare ad Ostrava alla fine della prossima stagione, e io ci spero ancora) mentre Oddo forse può accettare. Intanto oggi il greco è a Milanello per le visite mediche. Non sarà comunque dello scambio Oduamadi: ha dichiarato egli stesso di restare.

Finisce la telenovela dei giovani Inter: secondo promessa, arrivano per 7 milioni Filkor Daminuta e Fossati, che dovrebbero puntellare la rosa della Primavera.

AFFARI CHE ERANO FATTI: Dov’è Cacau? Ad aprile sembrava quasi certo l’arrivo dell’attaccante brasiliano (ne avevamo parlato qui) . Che fine ha fatto?

CESSIONI: Bruscagin va in comproprietà al Grosseto, con la società toscana che avrà il diritto di tesserare il giovane, Coppola al Siena (ci liberiamo del quarto portiere) e Matteo Darmian in comproprietà al Palermo. Rischiamo di perdelo come fatto per Paloschi. Nel mentre, Pierre Aubameyang non ha fatto in tempo di arrivare a Malpensa da Lille che è dovuto partire, destinazione Montecarlo (sempre in prestito).

TRATTATIVE IN USCITA: Iniziamo dalla notizia più importante: almeno per questa stagione, Ronaldinho resta. I Galaxy non erano un palcoscenico allettante per uno come lui (ottima scelta e un applauso per non essersi venduto) e l’offerta del Flamengo si è rivelata una boutade per sviare dal caso Bruno (il portiere accusato di aver ucciso la madre di suo figlio).

Si profila un’altra stagione in rossonero anche per Huntelaar, ma qua non è certo. Il Marsiglia offriva troppo poco ma, se si trovasse una destinazione, potrebbe arrivare Robinho, svalutatosi a 25 milioni dopo due stagioni opache al City. Secondo milannews, potrebbe persino piombare sul Cacciatore il Manchester United, pronto ad offrire 16 milioni di sterline (pari a circa 19 milioni di euro). Per quella cifra, lo porterei su una lettiga a Manchester. Ma sembra una boutade: una plusvalenza dopo una stagione al di sotto delle aspettative.

Prima si diceva di come Oddo potrebbe essere disposto a partire per Genova sponda rossoblu: ma non è certo, sembra anche lui prigioniero del suo stipendio. Per ora ha già rifiutato un’offerta del Pescara… Nessuna speranza, invece per Kaladze e Jankulovski, disposti a fare tribuna pur di dissanguare, nella miglior tradizione esteuropea, le casse della società.

Intanto, è quasi certo l’arrivo di Gattuso all’Olympiakos. Ma c’è sempre una piccola via che lo porterebbe al Wolfsburg: come minima contropartita per Dzeko?

TRATTATIVE IN ENTRATA: Si aspetteranno i saldi di fine stagione per andare all’assalto di Ibrahimovic: se ne parlerà al Trofeo Gamper il 25 agosto, quando se lo vorranno vendere, dovranno scendere di molto col prezzo. Un’altra ipotesi dal club blaugrana potrebbe essere quella di Maxwell, reduce da un’altra stagione opaca ma che potrebbe essere un puntello ben migliore dello svedese. Dzeko è ad un 5%, potrebbe arrivare solo se il capo sgancia i cordoni della borsa come da tempo non fa. Il Berlusca sarà comunque martedì al primo giorno del ritiro: porterà una sorpresa?

Capitolo centrocampisti: per sostituire Gattuso, c’è una lotta a due tra Biglia (argentino con passaporto comunitario dell’Anderlecht), gradito alla società, e Lazzari, pupillo dell’allenatore. Non è impossibile che non arrivi nessuno dei due.

P.S: Grazie a Diavolo1990 per avermi raccolto le principali notizie sul mercato Milan

Storie di Calcio: Milan-Nacional Medellin 1-0 d.t.s.

Domenica 17 dicembre 1989, Olimpico, Tokyo (Giappone). Il Milan di Berlusconi e Sacchi, dopo anni di sconfitte, ha ripreso a vincere dappertutto e ha l’occasione di entrare di nuovo nella storia del calcio mondiale. E’ l’anno, quello, della tragedia allo stadio di Sheffield, dove ben 95 spettatori perdono la vita incredibilmente schiacciati contro le reti di protezione dello stadio a causa dei tanti tifosi che entrano con la forza allo stadio senza biglietto subito dopo l’inizio della partita. Poi cade il muro di Berlino, e “Time” proclama Gorbaciov l’uomo del decennio. Di fronte al Milan c’è il Nacional Medellin, squadra colombiana guidata dall’estroso portiere Higuita, celebre per le sue stravaganti uscite e anche per avere la fama (ma forse solo quella) di para-rigori. La partita è difficile anche se il gioco lo conduce sempre la squadra di Sacchi. Nel primo tempo le occasioni sono per Rijkaard, che dopo una grande azione personale tira alto sopra la traversa, e di Massaro, che liberato da un assist di Van Basten calcia addosso al portiere in uscita. Il pressing dei rossoneri è davvero asfissiante e gli uomini di Sacchi praticano un calcio perfetto, alla fine della prima frazione è Van Basten che con un pallonetto per poco non beffa Higuita fuori dai pali. L’unica occasione per i colombiani è all’inizio del secondo tempo con Tréllez, che in contropiede viene pescato al centro dell’area ma tira sbilenco. Al 90esimo Van Basten ha ancora una grande occasione ma il portiere colobiano sventa tutto con una grande uscita. I rossoneri stradominano ma il risultato non si sblocca neanche nei tempi supplementari, e quando tutto sembrava far pensare che si sarebbe andati ai calci di rigore ecco che spunta colui che mai ti saresti aspettato: Van Basten viene fermato proprio al limite dell’area al 119′, punizione dal limite dell’area. Nessuno si aspettava il suo tiro, e invece Chicco Evani parte con una gran botta di precisione che sorprende Higuita e manda il Milan in cima al mondo. Da segnalare l’entrata in campo gioiosa di Adriano Galliani, che non riesce a frenarsi ed esulta come un bambino quando ancora la partita non era finita. Il triplice fischio arriverà poco dopo, con Baresi e Tassotti che potranno alzare le due coppe classiche di chi vince il trofeo Intercontinentale. Gioia immensa per chi, come il sottoscritto, si alzò alle 3 del mattino per vedere la partita, che allora si giocava in orari improponibili per l’Italia.

MILAN: G. Galli, Tassotti, P. Maldini, Fuser (65′ Evani), Costacurta, Baresi II, Donadoni, Rijkaard, Van Basten, Ancelotti, Massaro (69′ Simone) – All.: Sacchi
NACIONAL MEDELLIN: Higuita, Escobar, Gomez, Herrera, Cassiani, Pérez, Arango (46′ Restrepo), Alvarez, Alboreda (46′ Uzuriaga), Garcia, Tréllez – All.: Maturana
Arbitro: Fredriksson
Rete: 119′ Evani

Prospettiva Pro Vercelli

Orripilante il modo in cui la squadra viene trattata. Nemmeno le squadre che veleggiano verso il fallimento (almeno, magra consolazione, noi non siamo in questa situazione) hanno un presidente per cui l’unico modo di interessarsi alla società è con battutine e simili.

L’ultima del barzellettiere #1 d’Italia: ad una cena di gala, dovendosi confrontare con dei milanisti, ha detto: “Nel Milan ci ho messo 427 milioni in sette anni, tutti di tasca mia. Poi ho visto il bilancio e sono svenuto”. Ultima novità insieme alla solita tiritera del “presidente che ha vinto più di tutti”, a cui oramai non crederebbe nemmeno un infante. Il Milan gli è servito ad arrivare dove è ora, ad arricchirsi, e a regalarci molti sogni. Ora lo venda, o qua finiamo come la Pro Vercelli: cullandoci sui successi passati, si arriva fino in C2.

Purtroppo per il Cavaliere,  i tifosi non sono solo quelli che comprano le magliette del primo vecchio a fine carriera che passa per Milanello a smaltire un po’ di ciccia o che si fanno regalare l’abbonamento per stare un po’ più quieti: sono quelli che contestano, che vanno davanti a Via Turati, che si fanno le notti per andare a seguire la squadra e che si sentono come defraudati, privati del proprio unico amore. Non conta niente la donna, il cane, il lavoro: il Milan è al primo posto. E non lo si vuole vedere scendere nel baratro.

Uno dei più grandi fuoriclasse di sempre, che ancora (sperando che quella panza vista sulle spiagge brasiliane non sia del tutto vera) può dare molto al Milan, è in procinto di essere venduto. Ai Galaxy. Uno spreco di talento. Lo seguirebbe via da Milano Huntelaar – altro errore – che potrebbe diventare una contropartita. Finché si prende Podolski, può pure andare bene. Ma se il nome su cui si fanno trattative è quello di questi giorni – Ibra – stiamo freschi. Si rischia di non arrivare in zona EL. Intanto sembrerebbe che Dzeko voglia ancora il Milan – coi giocatori che vorrebbero vestire rossonero (ma da quell’orecchio Via Turati non ci sente) si potrebbe allestire una squadra scudetto.

Si conclude con una lieve, buona notizia: almeno secondo Sportitalia (ma spesso ci hanno preso), sarebbe fatto l’accordo per Papastathopoulos: gran difensore, a mio parere. Ma 7 milioni per il diritto di riscatto (che almeno ci salva in caso di possibile stagione da bidone), sono troppi, e non penso si possa limare molto mettendo Oddo (Jankulovsi ce lo dovremo tenere un altro anno) come contropartita. Ma Braida (grande ritorno di quest’estate) “Nulla di concreto”. Come sempre.

Poveri noi

La strana trattativa per Mancini, preso inutilmente in prestito fino a giugno, e che per fortuna si è conclusa con un nulla di fatto per la prossima stagione.
Il maxi-scambio di giovani primavera tra Genoa e Milan che sembrava fatto (a che scopo?), e che invece alla fine non si è fatto.
Il rinnovo di Oddo (!!!), che tutti danno per fatto anche se ancora non è ufficiale.
L’incredibile cessione al Palermo (in comproprietà) di Darmian, giovane difensore del Milan di buone prospettive.
La curiosa operazione con l’Inter, dalla quale sono arrivati tre ragazzi non si è capito precisamente a quale prezzo.
Il presunto ritorno di Mattioni (non confermato), difensore che avevamo già con noi ma che non aveva mai giocato.
Il possibile arrivo di Papastathopulos, con la possibilità secondo alcuni ben informati che venga dato in cambio Strasser (!!!).
L’insensato rinnovo a Pippo Inzaghi.
L’insensato rinnovo delle comproprietà per Astori e Paloschi (che rimangono lontani da Milano)
Le strampalate voci che avvicinavano al Milan prima Luis Fabiano e poi Ibrahimovic.
L’Insensato ingaggio del 34enne Yepes.
I casi di Oddo, Jankulowski e Kaladze
Il caso Ronaldinho, che un giorno viene accostato a una squadra e un giorno a un’altra, e intanto Braida, dopo mesi di silenzio, torna di colpo a parlare solo per dire che il brasiliano rimane.
Quasi totale assenza di voci su trattative per terzini e centrocampisti, i due ruoli di cui la squadra necessita.

Ho scritto, in ordine sparso, solo alcune delle cose che riguardano il Milan e di cui si parla negli ultimi mesi.
No comment.

Ritorno al futuro (quale?)

Rieccoci a noi. E’ stato un mese intenso, passato a seguire tutte le partite del campionato del mondo ma è ora di tornare ad occuparci solamente di Milan.

Tra una settimana ci sarà il ritiro, dove verranno presentati i nuovi acquisti Yepes e Amelia. C’è un terzo acquisto che è stato fatto, il più importante di tutti: quello degli abbonamenti gratis per la curva Sud, in modo da evitare contestazioni durante l’anno (ah quegli ingrati che hanno osato protestare durante Milan – Juventus…).

Ci saranno proprio tutti, ci saranno Oddo, Jankulovski, Kaladze, Seedorf, Inzaghi, giocatori di cui non riusciamo proprio a liberarci, o forse non cediamo per paura che le alternative siano troppo costose. E’ il caso di cominciare a preoccuparci invece delle cessioni: c’è il rischio di perdere Dinho. Per carità, meglio incassare qualcosa che perderlo ‘aggratis’ tra un anno, ma solo se sarà sostituito degnamente, cosa che ora non siamo in grado di fare.

Di contro un calendario amichevoli da grande squadra, che probabilmente farà emergere tutti i difetti. La trasferta al Camp Nou per il Gamper del 25 Agosto attualmente si chiama suicidio. Per Galliani si chiama “prendi i soldi e scappa”. Si parla tanto di soldi da risparmiare quando per mantenere una presunta parola data si spendono sette milioni per tre giovani dell’Inter. Venduti invece Zigoni e Ouduamadi che dovevano essere, parole di Galliani, i giovani inseriti in prima squadra. Probabilmente si tratta invece del vecchio vizietto di Zio Fester di mettere qualche plusvalenza a bilancio.

Aspettiamo il 20 di Luglio e sentiamo se Galliani avrà il coraggio di ripetere che questa squadra può lottare per lo scudetto. Anche se il solo fatto che parli di scudetto e non di Champions League fa riflettere. Quattro anni fa il trofeo nazionale non ce lo filavamo di striscio.

Pagelle mondiali

VOTO 10 alla Spagna, inevitabilmente. Sono loro i Campioni del Mondo, oltre ad essere i Campioni d’Europa. Per la prima volta nella storia si sono tolti di dosso l’etichetta di squadra bella ma perdente. Oggi belli non sono (per quanto le geometrie di Iniesta e Xavi mi facciano impazzire) ma sono diventati vincenti, puntando tantissimo sui giovani. Voto 10 a tutto il movimento sportivo spagnolo, movimento che li ha portati a primeggiare nel calcio, nel ciclismo (Contador), nel motociclismo (Jorge Lorenzo), nel tennis (Nadal). Campeones.

VOTO 9 all’Olanda. Partivano a fare spenti, ma vittoria dopo vittoria (6 su 6 fino a domenica) si sono conquistati sempre maggior credito. I grandi nomi sono tutti dalla trequarti in su, Robben e Sneijder hanno preso per mano gli Orange e li hanno portati a 90′ dal sogno. Troppo nervosismo da parte di tutti in finale, ma resta un grandissimo mondiale.

VOTO 8 a Thomas Muller e Bastian Schweinsteiger. Sempre difficile trovare i “migliori” di una competizione, i nomi che potrei fare sono tantissimi. Ho scelto loro due, perchè son quelli che più mi hanno impressionato. Il primo (classe 89′) è stata la rivelazione, dopo un’ottima stagione a Monaco ha fatto anche l’ultimo salto, da talento a giocatore imprescindibile. Per i tedeschi c’è il rammarico di non averlo avuto in semifinale. Bastian è stato il motore della Germania dei giovani, sebbene lui stesso sia solo un 26enne. Regista tuttofare, imposta, copre, pressa, corre e si inserisce. In pochissimo tempo si è trasformato, oggi in mezzo al campo è uno dei più forti che ci siano.

VOTO 7 al Sudamerica, quello “povero”. Niente Argentina o Brasile, il 7 è per Paraguay e Uruguay, ma anche per il Cile e facciamoci rientrare il Messico. Sono state le squadre più divertenti, quelle che hanno messo in mostra le cose migliori dal punto di vista del talenti puro: Sanchez, Suarez, Vera, Vela, Barrera, Hernandez, Barrios. Spicca in particolare la Celeste di Forlan (eletto miglior giocatore del Mondiale!), giunta sino in semifinale, anche grazie ad un calendario favorevole.

VOTO 6 a Jabulani, che alla vigilia sembrava dovesse essere più imprevedibile del SuperTele. In realtà le sue traiettorie non sono state poi tanto diverse da quelle del predecessore, ad esempio. Tanto fumo e poco arrosto. A parer mio, ha causato più danni agli attaccanti (di tiri alle stelle ne ho visti a migliaia) che ai portieri.

VOTO 5 a Messi e il Brasile. La Pulce doveva essere la stella del mondiale, ma non ha brillato. In realtà fino ai quarti il suo rendimento era stato più che buono, sono mancati i gol (anche per un po’ di sfiga), ma ha firmato assist e grandi giocate. E’ mancato però con la Germania e non lo si può scusare. Il Brasile invece si è presentato come squadra molto europea, ma ha finito per fallire l’esame di maturità: gestire il vantaggio con l’Olanda. Che si sia snaturato troppo?

VOTO 4 all’Inghilterra, semplicemente la delusione del Mondiale. Paga un grosso errore dell’arbitro negli ottavi con la Germania, ma è altrettanto vero che di 4 partite ne ha vinta solo una. Decisamente pochissimo per chi puntava al tetto del mondo. Rooney, Gerrard, Lampard erano le tre stelle e hanno completamente fallito.

VOTO 3 a Felipe Melo, perchè proprio non riesco a capacitarmi della stupidità di questo giocatore. E’ una cosa sistematica la sua espulsione appena la partita si innervosisce. Un mondiale migliore di quanto abbia fatto la Juve (non ci voleva tanto), ma ancora una volta condizionato da follie. Voto 3 pure a Juan Sebastian Veron, un idolo d’infanzia che ora si muove sul campo con una lentezza esasperante. Peggio di Pirlo.

VOTO 2 agli arbitri, che mi danno l’impressione di diventare sempre più bravi nelle piccolezze, ma allo stesso tempo si perdono cose macroscopiche, e stesso voto alla FIFA e ai suoi pasticci. Parliamoci chiaro, un errore al mondiale fa la differenza, bisogna ricorrere alla tecnologia. Come, quando, dove e perchè lo decidano loro, ma andare avanti così non è ammissibile.

VOTO 1 all’Italia di Lippi. Battuta e umiliata, uscita per ultima in un girone ridicolo. Ridicolo come le convocazioni di Lippi, non andiamo oltre altrimenti dovremmo ripetere tutto quanto detto tempo fa.

VOTO 0 alla Francia, per la serie c’è sempre qualcuno che sta peggio di te, i galletti sono usciti come noi al primo turno, ma loro si sono impegnati per perdere anche la faccia, tra clan, risse e ammutinamenti. Come cambiano le cose in 4 anni…