Stadi vuoti

Qualche giorno fa, avevo postato tra i commenti un link ad una notizia che mi pareva piuttosto interessante. Ebbene, credo che questa notizia meriti più spazio. Il link è questo articolo trovato su Milannews, che a sua volta l’ha ripreso da un pezzo su Repubblica che non ho ritrovato (ma comunque sia, non è un pezzo scritto dai redattori filo-societari di Milannews…se ce ne sono, non so bene come funzioni lì dentro).

In sintesi si parla del crollo degli abbonamenti negli stadi in vista della prossima stagione. I dati sono inquietanti e, contrariamente a quello che si può pensare, non è il Milan la squadra che registra il calo maggiore, per quanto un -14% non sia affatto poco (e magari è qualcosa in più, può essere che la società abbia mentito, ma non di tantissimo). Non va meglio (anzi…) la Juve che perde il 22,5% e così un per tutti, fino al -45% della Fiorentina rispetto all’anno passato. Devo dire che sono rimasto letteralmente a bocca aperta quando ho letto i dati snocciolati dal giornalista, qua si va veramente incontro a stadi semi-deserti, con un pubblico da Coppa Italia per intenderci.

Sarebbe interessante capire quali siano le cause di tale disastro. Una prima risposta arriva nella seconda parte dell’articolo: alcuni motivi mi sembrano assolutamente validi, altri (il fallimento della Nazionale ai Mondiali) non mi paiono sufficienti per spiegare una diminuzione di tale portata, anche perchè l’Italia di Lippi è stata caratterizzata da un disamore più o meno generale e da un clima di sfiducia ben precedente all’avventura Sudafricana.

Dunque? Dunque ritengo che le motivazioni vadano ricercate in un ridimensionamento globale del nostro calcio. In Italia non arrivano tutti quei campioni affermati che arrivavano un tempo (uno dei pochi è Eto’o che è arrivato in modo particolare). I pochi campioni che abbiamo, o almeno che riteniamo tali, emigrano all’estero (Kakà, Ibra, Maicon). I giovani talenti (Balotelli) scappano e noi rimaniamo attaccati a quelli che campioni lo erano un tempo (Totti, Del Piero, Pirlo). In questa sessione non c’è stato alcun colpo, il massimo che arriverà sarà probabilmente un buon centrocampista (Mascherano) che non è certo un Iniesta o un Xavi o un Gerrard.

Ci sono poi le pressioni degli ultrà a non abbonarsi per via della tessera del tifoso, strumento che loro ritengono una schedatura…lasciamo stare gli ultrà e il loro mondo, non mi interessa. Unica cosa, qui c’è un’intervista interessante sull’argomento a Claudio Lotito.

Per finire aggiungo un ulteriore motivo che allontana la gente dallo stadio. Gli stadi stessi. Vecchi, scomodi e costosi. Nulla a che vedere con i tanto ammirati modelli inglesi o tedeschi o spagnoli. E’ comprensibile che ci sia chi decida di investire in un mese per SKY la stessa cifra che pagherebbe per una domenica allo stadio, standosene comodamente spaparanzato sul divano a guardarsi la partita, anzichè avventurarsi tra traffico, controlli inutili (quando un curvaiolo decide di portar dentro qualcosa, lo fa) e costi decisamente alti.

Urge un centrocampista (per arrivare quarti)

Lo ha detto pure mister Allegri, che in questi primi giorni mi sta proprio piacendo per il suo modo di fare pacato ma efficace. Al Milan serve un centrocampista che sappia ricoprire tutti e tre i ruoli del centrocampo a 3 con il quale la squadra giocherà per tutta la stagione.
Però, attenzione: un centrocampista alla fine arriverà, ma questo non permetterà mai e poi mai alla squadra di competere per lo scudetto, ancor meno (salvo miracoli) per la Champions. Con un buon centrocampista si può arrivare un po’ più tranquillamente nelle prime quattro, nulla di più.
Ma quale centrocampista verrà preso? Dei nomi che si sono fatti si passa dal grande trequartista al mediano ai livelli dell’odierno Gattuso

– Poli: sarebbe l’acquisto migliore, secondo me. E’ già un giocatore di grande qualità, inoltre è giovanissimo e può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. Ho saputo che pochi anni fa il Milan lo perse per poche centinaia di migliaia di euro… Adesso vale 12-13 milioni. Complimenti ai geni in società.
– Diarra: mediano di grande quantità e poca qualità. Ma a centrocampo è una diga e lo puoi mettere in tutti e 3 i ruoli, che ovviamente interpreta con le sue caratteristiche. Ha 29 anni, ma se viene in prestito gratuito è un buon affare
– Ledesma: E’ un regista con un’ottima visione di gioco e piedi discreti (non eccelsi). Può giocare solo come centrale, ma permetterebbe a Pirlo di sperimentare altri ruoli, soprattutto come trequartista.
– Blasi: garantirebbe più o meno quello che sta garantendo Gattuso, non scherziamo.
– Biglia: il nome non è che mi faccia impazzire, ma ricordo le prese in giro quando arrivò lo sconosciuto KakàBiglia è un italo-argentino di 24 anni, dicono sia simile a Gattuso nel modo di giocare. Se è simile al Gattuso di 7-8 anni fa mi va benissimo.
– Lazzari: sapete che è un mio pallino. E’ bravo, una mezz’ala con ottimi piedi. Non può giocare come centrale, ma sarebbe molto utile negli altri due ruoli in mezzo al campo.
– Palombo: a me non fa impazzire, anche se ammetto che servirebbe come il pane. Ma costa parecchio (15 mln si dice) e ha 29 anni, ne vale la pena?

Io fra tutti questi prenderei Poli, in alternativa Lazzari, Diarra come terza scelta (ma solo se non costa nulla). Certo, prenderei almeno due di questi tre e caccerei Gattuso, ma quando mai potrà accadere una cosa del genere? Ringhio è stato appena confermato, per la gioia immensa di tutti noi…

Un buon weekend

Per chi, come me, si aspettava di rientrare dall’Inghilterra con due sconfitte e cinque-sei pere sul groppone, il doppio 1-1 scaturito tra ieri e oggi all’Emirates Stadium lascia un retrogusto di soddisfazione.

Se non altro non sentiremo le solite cassandre pronte a gettare me…lma alla prima insignificante amichevole persa. Chiariamo, di fango ce n’è tanto, direi fin troppo, ma il gettarne aggratis come ogni tanto succede mi crea un certo fastidio.

Torniamo a questo torneo, torneo in cui pochi titolari, tante riserve e qualche giovane sono riusciti a fermare Lione e Arsenal, che inizieranno i propri campionati rispettivamente tra una e due settimane e che pertanto sono a preparazione quasi del tutto ultimata o comunque molto più avanti di noi. Tutta questa differenza non si è vista, abbiamo faticato, in certi momenti siamo stati in apnea, ma tutto sommato ce la siamo cavata con buona personalità, senza mai crollare del tutto sul piano fisico.

In particolare buona prova di Amelia, decisamente ottima quella di Papastathopulos che finchè sta in campo svolge il doppio lavoro: il suo e quello di Bonera, spaesato e sempre fuori tempo. Ancora un buon Flamini, mentre Seedorf detta legge quando si gioca a ritmi da scampagnata. Nel secondo tempo sulla destra proponiamo una coppia, quella Gattuso-Oddo che non ha nulla da invidiare alle grandi coppie comiche quali Gianni e  Pinotto, De Sica e Boldi, Stanlio e Ollio. Manco a dirlo il gol è tutta colpa del terzino ex Lazio.

La nota più positiva di questo soggiorno in Terra d’Albione sono i giovani. Torniamo infatti con due giocatori che possono tranquillamente far parte della prima squadra, in particolare Merkel (ancor più che Strasser) mi ha piacevolmente impressionato. Per Verdi si tratta ancora di aspettare, deve mangiare tanti spinaci per evitare di crollare ad ogni contrasto.

Nel complesso, si può essere relativamente soddisfatti, continuiamo a lavorare con serenità che la strada è molto molto lunga.

Tra Arsenal e Lione

Per dare giudizi definitivi aspetterei la fine dell’Emirates Cup. Per ora parla il risultato. Arsenal – Milan un gol a testa con due legni per noi. Fosse Champions League sarebbe un risultato ottimo, soprattutto considerando la nostra ultima scampagnata inglese.

Andando ad analizzare la squadra invece vediamo che Allegri si è già fatto sentire e ha cambiato radicalmente il modo di giocare. Basta con le partitelle, più corsa. E se dopo 4 giorni allenamento col Varese non si era ancora trovata una condizione decente la partita di ieri sembra dire tutt’altro. Un Flamini che proprio all’Emirates sembrava essere tornato quel fortissimo giocatore dell’Arsenal che avevamo preso a parametro zero due anni fa.

Note positive che non ti aspetti da Abbiati, Zambrotta, Papastathopulos. Rimandati Antonini e Borriello, troppo lontano dal micidiale goleador della stagione scorsa. Bocciata la prestazione del ‘difensore arcigno’ Yepes. Inguardabile a questi livelli.

Oggi seconda prova contro il Lione. Vediamo un po’ che succede. La mano di Max intanto si vede, eccome.

httpv://www.youtube.com/watch?v=I5iR3woo7Yo

Un bel 9 alla dirigenza per il mercato

Premessa: il mercato del Milan è ottimo, gli darei un bel 9.
Abbiamo preso una buona alternativa per i difensori centrali (Papastathopoulos) un portiere migliore di Dida (Amelia), un centrocampista che sulla carta è buono (Boateng) un fuoriclasse assoluto (Ibrahimovic) e un grandissimo attaccante (Robinho).
Ora però le note stonate, perchè credo che al di là di quello che pensa qualcuno, il diritto di critica è sacrosanto e va rispettato sempre e comunque:

1) L’ingaggio di Yepes non ha alcun senso. Un 34enne che giocherà poco o nulla, perchè?
2) Il rinnovo a Inzaghi.
3) La cessione di Borriello in prestito gratuito (con un riscatto bassissimo) a una diretta concorrente come la Roma, che così si è rinforzata.

Ora però facciamo una breve analisi. Facendo dei rapidi calcoli, mi pare che la società non abbia fatto sforzi sovraumani, anzi. Non dico che ci abbia guadagnato da questa campagna acquisti, ma di sicuro per quello che riguarda questa stagione non ci ha perso così tanto.
Attenzione, io non sono un economista, non voglio parlare di bilanci o cose del genere, non ne sono in grado. Voglio solo esporre dei dati che probabilmente per qualcuno non hanno significato, ma che comunque mi fanno riflettere.

Per quest’anno la società spenderà:

ibra 0 + 18 mln di ingaggio
robinho 18 mln + 10 d’ingaggio
papastathopoulos 4,5 mln + 2,4 mln ingaggio
yepes 2 mln di ingaggio
boateng 1,5 + 3 mln di ingaggio
amelia 0 + 2 mln di ingaggio

TOTALE 61,4 mln circa

Per quest’anno la società guadagnerà:

KJH 14 mln + 6 mln di ingaggio
borriello 0 mln + 6 mln di ingaggio
kaladze 0 mln + 8 mln di ingaggio
storari 4,5 mln + 1 mln
dida 0 + 8 mln di ingaggio
favalli 0 + 2,4 mln di ingaggio
Beckham 0 + 3 mln di ingaggio

Spalmature di Zambrotta, Oddo, Gattuso, Abbiati, rinnovo a prezzo basso per SuperPippo (in tutto almeno 4-5 mln guadagnati, ma voglio volare basso perchè non ho fonti certe).

TOTALE 57-58 mln circa

Ovviamente sono dati presi qua e là in giro per il web (da mezzi d’informazione più che rispettabili), ma comunque credibilissimi. Sono pronto a eventuali correzioni da chi ritiene di avere informazioni più veritiere.

Cosa salta all’occhio da questi dati? Beh, la prima cosa è che in pratica grazie a quello che si è guadagnato dalle cessioni e da quello che si è risparmiato da scadenze di contratto e spalmature la società rossonera guadagnerà più o meno quanto spenderà.
Attenzione, si sta parlando solo di quest’anno, perchè poi l’anno prossimo ci sarebbe la spesa per il riscatto di
Ibrahimovic, di Boateng e di altri giocatori che sono in giro per l’Italia (Astori, Paloschi).
Ma noi non sappiamo quello che accadrà l’anno prossimo e come verranno trovati i soldi per questi giocatori (cessione di un big?
SB pagherà tutto di tasca sua? Chissà, vedremo), sappiamo quello che accadrà questa stagione. E la verità è che quest’anno è stato fatto un ottimo mercato (quasi perfetto) senza che la società ci abbia rimesso più di tanto.

Questo solo per dire che prima di dare i meriti al presidente come il 90% dei tifosi (che fino a ieri ne diceva di tutti i colori contro SB) sta facendo in questi momenti, forse bisognerebbe riflettere un po’ e capire che il capolavoro, questa estate, l’hanno fatto i dirigenti rossoneri… Complimentissimi a loro, davvero.

E mo’ vediamo sti’ ragazzini

Inizia oggi l’avventura del Milan all’Emirates cup. Si gioca contro l’Arsenal, ma si sa che queste amichevoli contano poco a nulla. Il valore della squadra lo sappiamo, e sappiamo pure che non cambierà da qui all’inizio del campionato. Stiamo solo aspettando per vedere le altre squadre quanto si rafforzeranno (o indeboliranno) per capire cosa ci aspetta il prossimo campionato. Tutto dipende dagli altri, non certo da noi. Sperare nella debolezza degli altri piuttosto che nella nostra forza è una cosa terribile.

Oggi, piuttosto, sono curioso di vedere i ragazzini che per forza dovranno scendere in campo. In panchina, infatti, ci sono Albertazzi, Strasser, Verdi, Beretta, Adiyah (!!!), oltre che a Novicic e Merkel. Entreranno per dar fiato ai vecchietti titolari, vediamo se almeno uno o due di questi primavera può dimostrarsi utile per la stagione che inizierà fra un mesetto… Io punto su Strasser e Albertazzi, ma è un terno al lotto, inutile dirlo.

Non sono stati convocati Kaladze e Jankulowski: sono felice per questo, ma la scelta tecnica c’entra poco o nulla. Semplicemente loro per ora non hanno ancora spalmato il contratto. Il Milan ha comunicato che “non rientrano nei piani”, ma quindi questo che vuol dire, che invece Oddo rientra? Ma che è, uno scherzo? Eddai, non siate ridicoli!

Storie di calcio: Olympique Marsiglia – Milan 1-0, 1993

26 maggio 1993: Olympiastadion, Monaco di Baviera. Si gioca una delle finali di Coppa Campioni più scontate degli ultimi anni. O almeno si pensava. L’imbattibile Milan di Fabio Capello sfida l’Olympique Marsiglia, squadra nettamente inferiore ma che qualche anno prima aveva già fatto soffrire i tifosi rossoneri.

In quell’anno il 16 gennaio viene arrestato Pietro Pacciani, presunto mostro di Firenze, a marzo Federico Fellini si reca a Los Angeles per ritirare l’Oscar alla carriera, mentre il 14 maggio esplode un’autobomba in via Fauro, nel quartiere Parioli, al passaggio di una macchina con a bordo Maurizio Costanzo e Maria De Filippi: il bilancio è di 23 feriti.

Il Milan si presenta a quella finale con un ruolino pazzesco: 0 sconfitte, 23 gol fatti e 1 subito. Merito del genio tattico di quello che da lì a poco si rivelerà uno dei più grandi allenatori di tutti i tempi, Fabio Capello, ma soprattutto di una squadra fortissima, che quell’anno si era ulteriormente rafforzata e aveva in rosa 6 stranieri, nonostante le regole del tempo facessero sì che ne potessero scendere in campo solamente 3. Capello schiera il suo solito 4-4-2 prudente e tiene in panchina il grande ex della partita, Papin. Al fianco del claudicante Van Basten gioca Massaro, mentre sulle fasce agiscono Lentini e Donadoni. La partita è equilibrata, da subito si capisce che i rossoneri sono bloccati. Il problema è che davanti Van Basten è come se non ci fosse e Massaro da solo può fare ben poco, a parte un colpo di testa di poco fuori . L’azione più pericolosa è però proprio di Van Basten, che dentro l’area si libera bene ma il suo tiro di sinistro è ben respinto dal portiere. Il patatrac arriva al 43′, quando Sauzeè batte un calcio d’angolo (che poi si rivelò inesistente, ahinoi) per i francesi, Rossi è incerto su un pallone che forse doveva essere suo e Basile Boli anticipa Rijkaard infilando l’uno a zero per l’Olympique. Milan gelato, che non si aspettava il gol e si innervosisce tantissimo.
Nella ripresa i rossoneri si buttano in avanti in modo disordinato e combinano pochissimo. Barthez è bravo a stoppare una pericolosa azione con un’uscita con la quale anticipa Massaro e Albertini. Poi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, è ancora il portiere a togliere la palla a Papin, subentrato a Donadoni. Il Milan esce sconfitto clamorosamente, la delusione è cocente.
Tutti i retroscena che vennero fuori in seguito su quella sfida e di quell’annata potete leggerli qui e quiBerlusconi e Galliani rivendicarono quella coppa (e sbagliarono), mentre per i milanisti (che le vittorie se le sono sempre gustate sul campo) quella partita rimane una sconfitta, punto.
I trofei di cartone non ci interessano.

Olympique Marsiglia (4-4-2): Barthez Angloma (62’ Durand), B. Boli, Desailly, Di Meco Eydelie, Sauzée, Abedi Pele, Deschamps Völler (79’ Thomas), Boksic. All.: Goethals.
Milan (4-4-2): S. Rossi Tassotti Costacurta F. Baresi P. Maldini Lentini Albertini Rijkaard Donadoni (58’ Papin) Van Basten (86’ Eranio) Massaro. All.: Capello.
Arbitro: Röthlisberger (Svizzera).
Gol: 43′ Boli.

“Il mercato non è ancora chiuso”

https://i0.wp.com/3.bp.blogspot.com/_Z0ppHT8JOvc/SmWqRBY34kI/AAAAAAAATxY/S8ouragmBIs/s400/galliani-milan.jpg?resize=259%2C259Non sapevo di cosa parlare oggi. Pensavo di parlare di calendari ma l’AD è riuscito a stupirmi.

Alle ore 19, poco prima dei Calendari si è espresso così

Se opereremo nel mercato per cercare rinforzi? Credo di no, ma vedremo

Alle ore 20.30, intervistato da Sky invece così.

Ai tifosi dico che devono essere felici di tutto quello che è stato fatto in questi anni. Abbiamo cambiato molto, a partire dall’allenatore e comunque il mercato non è ancora chiuso.

Parole forse sibilline, ma che fanno intendere che comunque qualcosa si muove. Chi è immobile e parla da settimane ormai di Kuyt e Mascherano ma alla fine ha preso solamente Coutinho e si sta cagando in mano al pensiero che fra 2-3 anni col Fair Play Finanziario dovrà ridimensionarsi radicalmente in fondo non siamo noi.

Mi raccomando Adriano. Niente colpi per fare il nome. Niente Ibra, niente Dzeko. Prendiamo chi serve. Poli, Bale, Maxi Lopez. Costano meno e ci faranno vincere.

Perché se è vero che ieri è stato estratto il calendario, e non nascondiamo, l’inizio è favorevole, mancano 2-3 innesti per poter competere alla pari dell’Inter.

Per ora le nostre possibilità mi sento di dire che sono il 10% ma ci sono. Al Terzo posto penserò più avanti, verso Marzo. Si parte tutti alla pari, e finché la matematica non ci condanna allo scudetto io ci credo. Partire con questa rosa si può sopperire con corsa e tattica, partire con la mentalità di battuti no.

Base Brasil

Mano Menezes, neo CT della Seleçao

La CBF (Federcalcio brasiliana) ha scelto il nome del successore di Dunga, cioè di colui che guiderà il Brasile ai Mondiali del 2014, quelli da giocare in casa, quelli che, dopo due eliminazioni ai quarti di finale, saranno attesi con trepidazione dal popolo verdeoro. Il nome del nuovo cittì non è di quelli noti ai più: Mano Menezes, 48 anni, allenatore fino all’altro giorno del Corinthians. Possiamo tranquillamente dire che si tratti di una seconda scelta, in quanto prima di lui era stato contattato Mauricy Ramalho, che però non è stato liberato dal Fluminense. Nemmeno preso in considerazione (a quanto pare) Leonardo, ma sono pronto a scommettere che avrà un ruolo importante nell’organizzazione della competizione.

A Menezes sono toccate subito le prime convocazioni in vista dell’amichevole del 10 agosto contro gli USA. Fuori molti big (JC, Maicon, Kakà, Fabiano, Elano), ma attenzione che non si tratta di una notizia clamorosa come molti giornali l’hanno descritta. Semplicemente i reduci del mondiale rientranno nei prossimi giorni nei rispettivi ritiri e richiamarli dopo appena una decina di giorni al di là dell’Atlantico non è proprio il massimo.

Lo farà però Thiago Silva, che al mondiale non ha giocato (checchè Silvio dica che ha ben figurato…) e che tra i milanisti è il più papabile per prendersi da subito una maglia da titolare, considerando che Lucio e Juan nel 2014 avranno 36 e 35 anni. E poi non si può ignorare a lungo quello che l’anno scorso è stato il miglior centrale della serie A; perchè lo è stato, perchè giocare protetti da Samuel, Maicon, Zanetti, Cambiasso, Motta è diverso che farlo con Favalli, Abate, Antonini e Pirlo. E resistere un girone intero o quasi con una diffida sulla testa e non beccarsi un giallo è impresa titanica.

Pato in verdeoro

Sarà del viaggio (per nostra gioia…) anche Pato per il quale è giunta l’ora di crescere e di compiere il salto di qualità per diventare un fuoriclasse a tutti gli effetti. Mi auguro che questo salto gli riesca da subito, altrimenti credo che in non più di due anni possa andare a cercare fortune altrove per conquistarsi la Seleçao (ammesso e non concesso che non lo faccia lo stesso). Certo che rappresentare il Brasile nel mondiale di casa, dopo due fallimenti, sarebbe una gran responsabilità, l’ideale sarebbe arrivarci con le spalle ben larghe, cioè con una certa fama che non arriva dal giocare per il quarto posto con il Milan…

Più difficile la rincorsa per Ronaldinho, ma tutto sommato se gioca con uno stimolo rende sicuramente di più. In quest’ottica va letto il possibile rinnovo, sperando (egoisticamente) che non sia fino al 2014 come si è letto in questi giorni, perchè sarebbe l’ennesima farsa made in Via Turati.

Questi tre giocatori saranno anche l’ago della bilancia della nostra stagione. Se gireranno nel verso giusto, allora sarà possibile centrare l’obiettivo Champions, in caso contrario prepariamoci ad una stagione disatrosa.

Non si smentiscono

Fresca fresca dai giornali, sotto l’ombrellone, arriva questa notizia che potrebbe (e molto probabilmente lo farà) passare sotto silenzio.

Rai, addio moviola: eliminata da tutte le trasmissioni sportive

E invece no. Non deve passare sotto silenzio. E’ una gran doccia fredda per tutti gli appassionati.

Dopo 43 anni la Rai spegne la moviola: dal 29 agosto, quando avrà inizio il campionato di serie A, non ci sarà più il replay delle azioni incriminate, niente discussioni, chiacchiere da bar (sport). L’uso delle immagini sarà solo didattico: “è fuorigioco”, “non è rigore”. Stop.

Come al solito, in linea con le richieste dell’Inter Club Rai, un altro modo per cercare di affossare ogni minima polemica, cercando di silenziare la voce di chi fa notare un qualche errore, magari (come spesso in questi ultimi anni) in favore dell’Inter. Due strade diverse per due poteri diversi: il potere pre-Farsopoli faceva creare moviole favorevoli e distorte, il governo Guido Rossi sopprime addirittura il tutto.

Verrà spiegata solo la norma senza dilungarsi nel dibattito: i moviolisti Rai (Carlo Longhi e Daniele Tombolini) saranno sostituiti, a “Novantesimo Minuto” e alla “Domenica Sportiva”, da esperti di regolamento, magari forniti dall’Associazione Italiana Arbitri. Verranno mostrate, ogni domenica, le immagini di tre o quattro casi e basta.

Si dice addio ad una delle grandi innovazioni della RAI: dopo che Sassi e Vitaletti (peraltro in un derby, confutando un gol fantasma assegnato al Milan: giusto una precisazione per i rosiconi che subito spunteranno come funghi sotto ai commenti) la inventarono, dopo che ora tutti ci siamo abituati a sapere la verità, ce la toltono. Metteranno degli “esperti” dell’AIA: anonimi, grigi figuri, volti, ci mancherebbe altro, a difendere la propria categoria anche contro l’evidenza. E magari i tre-quattro casi e basta saranno di partite minori, senza entrare in esame. Addio quindi a Tombolini (talvolta scarsa professionalità, ma sempre meglio degli “uomini grigi) e a Longhi, uomo che ho invece sempre ritenuto competente, sia su Inter-Roma che su Grosseto-Albinoleffe.

Non è più tempo di polemiche. Lo ha deciso il direttore di Rai Sport, Eugenio De Paoli, in pieno accordo con i vertici Rai. Una decisione rivoluzionaria: De Paoli si è ispirato agli articoli di Beniamino Placido, di cui era amico ed estimatore. Ha voluto che le trasmissioni della tv di Stato tornassero ai temi tecnici e tattici del calcio, chiudendo le porte alle chiacchiere, ai veleni, alle polemiche, alle dietrologie. […]

De Paoli, notoriamente membro dell’Inter Club come un po’ tutti i vertici, ritorna al passato. E le scuse addotte sono ridicole: come voler chiudere un liceo perchè alcune classi sono troppo caciarone. Si cerca di farle tornare sui binari, ma non si chiude baracca. Ma ci sono anche altri a cui questa decisione fa comodo… e lo vedrete nel paragrafo successivo:

Ora si cambia, con piena soddisfazione, è sicuro, dei vertici arbitrali: in passato sia Marcello Nicchi che Pierluigi Collina si erano più volte lamentati della moviola. “Non ce l’ho con lo strumento in sé ma per l’uso che se ne fa”, spiegava il designatore italiano, ora passato all’Uefa.

Ovviamente chi sono i più contenti (insieme all’Inter Club)? I vertici arbitrali. Torneranno ad avere un potere assoluto come in precedenza, non potranno essere messi in discussione e avranno conformati al proprio pensiero la maggioranza, quella che non si può permettere Sky o Premium. Pensiero che alle volte rasenta l’ipocrisia, come nel non voler vedere quello che è palese solo perchè si ha una giacchetta nera. Per tornare all’esempio di prima, quello del liceo, è come se in una scuola alcuni professori non sapessero insegnare e si desse allora la colpa alle classi che lo fanno più volte notare al preside, per poi finire con chiudere la scuola. Non mi sento veramente di dire niente.

Niente scuse

Ieri il Milan ha perso due a zero contro il Varese, squadra neopromossa in serie B. Una prestazione terribile da parte dei nostri giocatori, e le scuse sono state sempre le solite: era solo un’amichevole, la preparazione è iniziata solo cinque giorni fa, c’erano in campo molte riserve bla bla bla…
Di queste scuse non ce n’è neanche una buona. La verità è che gli 11 scesi in campo ieri farebbero fatica anche in serie B anche a gennaio, c’è poco da fare ragazzi. La verità è che Kaladze, Oddo, Jankulowski e Abate sono calciatori non all’altezza di una qualsiasi squadra di serie A.
A questo punto verrebbe da dire “ma tanto è la seconda squadra quella scesa in campo ieri”. E quindi, secondo voi, la seconda squadra di un grande club (o presunto tale) come il Milan può permettersi di prenderle da una mediocre compagine di serie B che ha qualche giorno in più di allenamenti sulle gambe? Le riserve di una big dovrebbero essere in grado di affrontare bene la serie A. Noi non sappiamo neanche se i nostri titolari ce la faranno…

A proposito, con la partita di ieri (ma per me da subito) anche la idiozia delle spalmature dei contratti si rivela un fallimento totale: Oddo, Jankulowsky e Kaladze, anche gli spalmassero lo stipendio per 15 anni, non se li prenderà mai e poi mai nessuno. La società colpevole e la dirigenza complice si rassegnino!

E’ urgente la necessità di almeno due centrocampisti, e ieri invece ho sentito dire questo: “Spero che Gattuso rimanga al Milan”. No comment…

Rimandati a settembre?

AS Varese – Ac Milan 2-0 (6′ Buzzegoli, 30′ Cellini)

Proprio il risultato che non ti aspetti. Si sperava certamente meglio. Non ci ricordavamo certo come potesse far male questa squadra. Nemmeno il Cesena avrebbe combinato una figuraccia tale.

Mancavano i nazionali e Ronnie (vicino alla panchina, giusto per sollazzo e per pubblicità).
C’era un rigore su Inzaghi.
Siamo solo al quinto giorno di preparazione.
Non abbiamo iniziato con le squadre di serie Z del torneo “scapoli-ammogliati” come le altre.
L’anno scorso abbiamo vinto a Varese e perso per il resto del precampionato: potrebbe invertirsi la tendenza.

Attenuanti, sempre attenuanti: è dal 2007 che cerchiamo attenuanti. Oggi non ce ne possono davvero essere. Due dormite colossali difensive (soprattutto sull’azione del primo gol, in cui Buzzegoli mette il piede tra gli sguardi disorientati di TRE difensori, ma il retropassaggio “alla Kaladze” del georgiano sul secondo gol non scherza).  Allegri ha cercato di impostare la squadra “all’europea”, con tanti tocchi per arrivare con calma alla porta, ma se il fondamentale del passaggio è in grosso deficit (non se ne conta uno che non abbia sbagliato un passaggio). Da segnalare la mancanza di Papastathopoulos: leggero attacco di febbre, dice Pellegatti. L’ambiente di Milanello fa sempre miracoli…

Poche le note positive: un Pato già in forma (quasi coi ritmi della stagione brasiliana…speriamo non abbia un calo in inverno), Seedorf che, nonostante una posizione che non era la sua, ha fatto vedere qualcosa di decente (soprattutto col tiro da lontano, un fondamentale che mancava l’anno scorso) e soprattutto la Primavera. Da lì dovremo ripartire, da dei giovani (oggi Strasser, Oduamadi e Merkel) che hanno cercato di dare del loro meglio in un secondo tempo praticamente soporifero. Complessivamente la squadra ne esce con le ossa, se non rotte, malandate (grande novità, solo metaforicamente) e verrebbe rimandata a settembre. Anzi, al 22 agosto: non passasse quell’esame, sarebbe dovere mandarla (con la dirigenza tutta) a fare qualche “amichevole internazionale” nel paese citato da Alberto Sordi in una famosa canzone.


Primo Giorno di Scuola

https://i0.wp.com/i388.photobucket.com/albums/oo326/rg88/milan/varese3.jpg?resize=390%2C296Stadio Franco Ossola, ore 18.30. Prima uscita stagionale per il nuovo Milan di Allegri.

L’avversario come un anno fa è il Varese, neopromosso in Serie B. E’ il primo test amichevole, test che ovviamente non vorrà dire assolutamente nulla ai fini del risultato finale, ma potrà cominciare a dire molto invece da quello tattico.

Parte già titolare l’ultimo dei nostri acquisti Sokratis Papastathopoulos in una difesa che vede al centro Bonera e Kaladze. Quale ruolo per il georgiano nel prossimo Milan? Riserva di lusso o tentativo di rilancio?

La nota positiva è che finalmente vedremo Abate fare il suo ruolo naturale, quello di centrocampista insieme a Flamini. I soliti due noti là davanti: Pato e Borriello, qui non ci sono problemi.

Manca l’1 di quel 4-3-1-2 e oggi a partire titolare sarà Seedorf. E’ il suo ruolo, ma ci auguriamo che non capiti in campionato vista la scarsa mobilità dell’Olandese. Lì in campionato giocherà Dinho. Che però dovrà tornare per sacrificarsi e non svariare a destra.

Dinho che ha parlato proprio ieri del suo futuro al Milan. Ha detto che decide Dio. E molto spesso quando è lui a decidere sappiamo come finisce…

L’obiettivo è trovare in fretta modulo e titolari e non perdere quegli 8-10 punti a inizio campionato che ci pregiudicano sempre la vittoria finale. E visto che i campioni non possiamo più permetterceli dovremo farli crescere in casa. Già vittoria finale. Chiunque vada in campo con quella maglia finché si può si punta a quella. In fondo per noi non partire favoriti non è una novità, non lo siamo mai stati, poi qualche volta contro tutti l’abbiamo spuntata… è lo sport. Petto in fuori e testa in alto. Io sto con Amelia.

Formazione: 4-3-1-2. Abbiati (32), Papastathopoulos (15), Bonera (25), Kaladze (4), Jankulovski (18), Abate (20), Ambrosini (23), Flamini (16), Seedorf (10), Pato (7), Borriello (22).

Il punto sul mercato – 8° puntata: (non) siamo a posto così

AFFARI FATTI: so che è ufficiale ormai da qualche giorno l’arrivo di Sokratis Papastathopulos ma non ho ancora avuto modo di esprimermi sul suo acquisto. Ebbene, mi piace. Mi piace non tanto l’acquisto in sè del greco, ma più che altro il tipo di affare. Giocatore giovane, non del tutto sconosciuto al nostro campionato, costo contenuto e trattiva rapida. Poi magari Sokratis sarà un flop pazzesco, di certo non mi aspetto un fenomeno, però senza dubbio meglio un acquisto del genere che non la rottamazione di Yepes. Mi pare un acquisto simile a quello di Bonera, entrambi arrivati giovani e capaci di giocare da centrali e in fascia. Se poi riuscirà il nostro eroe greco a rendersi più utile del fragilissimo Daniele, magari ne guadagneremo anche qualcosa. Già che ci siamo, due parole anche sugli altri due acquisti di questo scintillante mercato: Amelia è un buon secondo (se-con-do) e Yepes mi fa cagare, ma ora che c’è, in bocca al lupo.

CHI PARTE: Gattuso? Huntelaar? Ronaldinho? Per quanto mi riguarda non piangerei per nessuno dei tre. In particolare Rino non ha più assolutamente niente da dare al Milan e i rapporti si stanno pure incrinando (certo che se anche non chiedesse la buonuscita…). Ammetto di non aver mandato giù alcune frasi pronunciate durante la passata stagione all’indirizzo di Leo. Huntelaar pare abbia mezza Europa che lo corteggia, ma di fatto è ancora qui e non sembra schiodarsi a breve. Dinho è un caso a parte: il pupillo del presidente, ma al tempo stesso un giocatore lunatico, poco incline al lavoro richiesto dall’allenatore e per giunta in scadenza. Valuti le offerte che arrivano dagli Stati Uniti e poi decida cosa fare, ad una condizione: restare significa mettersi al servizio della squadra.

CHI ARRIVA: tanti nomi, ma è difficile individuare quali siano realmente i possibili acquisti. Temo che possa esserlo Keisuke Honda (24 anni). Un acquisto per gli sponsor, un acquisto di immagine. Così l’anno prossimo San Siro lo riempiamo di giapponesi con le macchine fotografiche che urlano come degli invasati quando il loro samurai tocca palla e per il resto stanno zitti e annoiati. Trattive aperte anche per Lazzari, unica richiesta formulata da Max, che rischia di essere esaudita alla facciaccia di Ancelotti e del suo Adebayor e di Leo che chiedeva il Fagiano (per il quale comunque resta aperto un piccolo spiraglio).

Poi, datemi del pazzo, ma io 5 euro sull’arrivo last minute di Ibra in prestito continuo a giocarmeli. E’ una sensazione e basta, di certo non mi fa schifo l’idea di avere un Ibra  in più, ma nemmeno mi eccita più di tanto. Ne riparleremo a fine agosto e vediamo se ci avrò preso.

CHI RINNOVA: tutti. Oddo, Zambrotta e Abbiati hanno già fatto. A breve si dice che dovrebbero farlo pure Nesta, Pirlo e Seedorf. In pratica come a dire che non esiste il benchè minimo progetto per ripartire nel 2011. O ancora più chiaramente: è inutile anche solo tentare di illudersi.

Storie di Calcio: Milan-Monza 1-0, serie B 1981

Domenica 14 giugno 1981, stadio San Siro: alcuni di voi, soprattutto i più giovani, si chiederanno che diavolo di importanza può avere una partita di questo tipo. Eppure ce l’ha eccome, perchè il Milan, grazie all’uno a zero conquistato in casa contro il Monza, torna subito in serie A dopo una disgraziata stagione in serie B a causa della condanna subita per la vicenda del calcio-scommesse.
Erano altri tempi quelli: il 30 marzo il presidente Usa Reagan viene ferito in un attentato, mentre il 13 maggio Papa Giovanni Paolo II viene colpito da due proiettili sparati dall’attentatore turco Ali Agca. In Italia è l’anno dello scandalo P2, mentre nel calcio la Juve strappa lo scudetto alla Roma in una stagione piena di polemiche (culminate con il famoso gol di Turone).
Non fu un campionato facilissimo per il Milan, anche se all’inizio si pensava che i rossoneri avrebbero passeggiato, ma non fu affatto così. La squadra di Giacomini perse sei gare nel corso della stagione, e conquistò la promozione solo alla penultima giornata, grazie a un gol di Novellino a metà del primo tempo, contro una squadra già retrocessa da qualche settimana (e nella quale militavano due futuri rossoneri come Massaro e Colombo). Fu una vera e propria liberazione, il titolo del Guerin Sportivo fu “Bentornato Milan”, mentre alcuni giocatori rossoneri affermarono che sarebbe bastato qualche tassello in più per far tornare il Milan ai vertici del campionato italiano già dall’anno successivo. Le cose, purtroppo, non andarono esattamente così.

MILAN: Piotti, Tassotti, Maldera, De Vecchi, Collovati (46′ Icardi), Baresi, Buriani, Novellino, Antonelli, Battistini, Carotti . All.: Giacomini
MONZA: Marconcini, Motta, Pallavicini (50′ Viganò), Colombo, Cesario, Acerbis, Biffi, Saini, Tatti (77′ Ferrari), Massaro, Ronco. All.: Fontana
Arbitro: Parussini
Rete: 25′ Novellino

Zambrotta e Oddo rinnovano

MILANO – A.C. Milan comunica di aver prolungato al 30 giugno 2012 il contratto a Gianluca Zambrotta.

Non mi piace fare i conti in tasca agli altri. Oddo e Zambrotta prendono 9 milioni lordi all’anno circa in 2. Vuol dire che ora ci sono 4,5 milioni di Euro in più disponibili per il mercato.

Presidente, non li usi ad escort e cacci fuori qualche altro soldo per un altro terzino vero.

Huntelaar e Allegri, destini incrociati.

httpv://www.youtube.com/watch?v=2PMi5emuuXs

Seconda chiave della stagione. Ebbene sì. Perché noi abbiamo in squadra un giocatore che fa gol così. Anche se non lo sappiamo.

La domanda non è se bisogna puntare o meno sull’olandese. Quella è una certezza. E’ stato messo sul mercato. Non se l’è preso nessuno.

La nostra prossima stagione dipenderà da lui. Se tornerà il bomber di razza che è stato allora sì. Almeno là davanti “siamo a posto così”, per citare una frase tanto cara alla dirigenza.

Starà al vice-allenatore trovare gli equilibri tecnici e tattici per far rendere al massimo la squadra. Ai tifosi non resta che sperare che quel massimo basti per un titolo, l’anno scorso assegnato con poco più di 80 punti.

Chiediamo ai ragazzi di battere il Livorno, il Catania, la Lazio, il Napoli. Non avversari temibili, ma che sono stati la chiave per lo scudetto perso lo scorso anno. Almeno in Italia basta poco. E’ in Europa che servirà il miracolo. Ma se uno è già accaduto l’anno scorso mai dire mai.