E se quest’anno finisce in panchina?

Io ho un’idea: Clarence Seedorf quest’anno si farà tanta panchina. Mi sono fatto due calcoli, e penso che nel gioco di Allegri Pirlo, Seedorf e Dinho insieme non potranno quasi mai giocare tutti e tre insieme. Se il dentone sta bene gioca sempre e comunque, Pirlo purtroppo in regia non ha alternative, rimane Seedorf da escludere. L’olandese, secondo me, potrebbe finire a fare l’alternativa proprio di Pirlo, giocando il giusto per un giocatore della sua età, ormai in fase calante ma che con la sua classe può fare ancora tante cose buone se impiegato nel modo giusto. Sarebbe una novità assoluta, perché per ora Seedorf è sempre stato intoccabile.
Ma Allegri mi sembra proprio la persona giusta per porre fine allo strapotere dei senatori rossoneri…

Porte girevoli a Milanello

Kevin Prince c’è.

E’ arrivato il centrocampista, giovane, classe 87 che ci serviva.

Si vocifera di uno scambio Kaladze – Grosso. Oro puro.

25 Agosto il colpo ci sarà. E potrebbe non essere quello sulla bocca di tutti…

La campagna mediatica ai nostri danni è sempre più pressante. Forse cominciano ad avere paura?

Aspetto il 31 ma in un periodo in cui non compra nessuno non mi sento di bocciare questo mercato.

Primo bilancio su Max

Allegri mi sta piacendo. Per adesso il nuovo allenatore del Milan si sta dimostrando intelligente, capace e per nulla in difficoltà, nonostante sia stato catapultato in un mondo totalmente diverso da quello a cui era abituato e soprattutto all’interno del quale regna il caos più totale. Ma Max non si è fatto impressionare, sa bene che appena arrivato non si può permettere di mandare a quel paese tutto e tutti, ma allo stesso tempo manda frecciate evidenti a società, dirigenza e calciatori facendo sempre il gentile e l’educato (e fa benissimo). Si è esposto su Gattuso (gli ha detto che non sa se giocherà 10,15 o 45 partite), ha chiarito che Ronaldinho se vuole giocare deve allenarsi seriamente (non basta il talento), ha detto in modo palese che la rosa cosi com’è non va bene, sta facendo sudare tutta la squadra come mai è stato fatto negli ultimi anni e soprattutto sta lanciando, in punta di piedi, qualche giovane interessante.
E’ vero, alcune frasi di elogio nei confronti di SB stridono un pochino, ma credo sia comprensibile che dica certe cose: l’allenatore di una squadra appena arrivato non può mettersi subito contro il presidente. La contestazione contro la società spetta a noi tifosi, non certo al mister. Lui deve pensare a far rendere al meglio quello che ha a disposizione (pochino), speriamo ci riesca.

“Aboliamo i pareggi” …?

Una frase così fa rumore di per se. Specie se a dirla è Sepp Blatter, il capo del calcio mondiale.

Stiamo riflettendo sulla possibilità di abolire il pareggio nelle partite della prima fase dei Mondiali – ha rivelato il presidente della Fifa -. Ma ciò non vuol dire che, in caso di pari, le due squadre andranno ai supplementari

https://i0.wp.com/www.corrieredellosport.it/images/93/C_3_Media_1096993_immagine_oleft.jpg?resize=299%2C167Ovvio che ora come ora le priorità sono altre. Prima su tutte la moviola in campo per far si che casi clamorosi come ai mondiali 2010 non capitino più. Ma l’idea di fondo di Sepp, uno che rivoluzionò questo gioco introducendo la regola sul retropassaggio al portiere, è buona. Sviluppare il gioco d’attacco e non premiare chi assume una tattica difensivista, che troppo premia in questo calcio moderno che già è riuscito ad azzerare quasi il talento in virtù della corsa. E così ecco che facendo un po’ di dietrologia interi mondiali potrebbero essere riscritti, immaginate, ad esempio, l’Italia nel 1982.

Come già sapete sono del parere che il calcio vada rivisto e aggiornato ai tempi moderni. Troppo statico e a volte anche troppo noioso. Si gioca con regole del secolo scorso, anche perché a decidere tali regole non è la Fifa ma l’International Board dove hanno diritto di voto, per motivi ancora sconosciuti, le federazioni britanniche, isola che ancora non ha adottato monete e convenzioni dell’Europa unita. E’ rimasto l’unico sport al mondo dove puoi vincere senza aver giocato meglio dell’avversario. Penso a Basket o Pallavolo, o Atletica o Nuoto o qualsiasi sport lì se non sei il più forte difficilmente vinci. Qui puoi diventare anche campione d’Europa.

C’è bisogno di un ammodernamento delle regole, e voi che ne pensate?

Giovani davvero bravi, pochini

Ieri il Trofeo Tim era da guardare solo per un motivo: vedere se i nostri giovani sono davvero in grado di battersela con i grandi della prima squadra. Beh, a me hanno deluso un po’ tutti.
Merkel è quello più avanti senza dubbio, ha i colpi giusti ma fisicamente non regge la competizione con gli avversari. Può essere il nostro sesto centrocampista.
Oduamadi non mi ha colpito neanche per la velocità, che doveva essere la sua dote principale… DeCeglie, non esattamente un difensore insuperabile, sembrava Maldini contro di lui. Secondo me non è neanche da serie A.
Strasser è bravo secondo me, ma deve capire che le sue qualità le deve sfruttare al meglio, invece lo vedo ancora troppo timido. Può diventare forte, spero si svegli.
Novinic è ingiudicabile, sicuramente non farà parte della prima squadra in questa stagione.
Albertazzi non gioca mai, boh. Ma ieri, a sinistra al posto di Oddo (con Zambrotta a destra) non poteva essere schierato?

Infine due parole sui talenti (o presunti tali) degli altri: tutti i merdazzurri per mesi ci hanno fracassato i cosiddetti con Coutinho, presunta grande promessa, da alcuni considerato addirittura già un campione. Altri, che si devono vergognare, lo hanno definito il nuovo Rivera. Non si possono dare giudizi definitivi su questo ragazzino, ci mancherebbe, ma faccio solo notare una cosa: dopo pochi minuti il 18enne è stato umiliato in un 1 contro 1 niente popo di meno che da Yepes. Mi sono piaciuti molto di più Nwankwo e Natalino, che ovviamente ancora non sono in grado di giocare con i grandi.
L’unico giovane davvero forte (insieme a Santon) che l’Inter aveva è stato ceduto ieri: si chiama Mario Balotelli.

Tre squadre in costruzione

Trofeo Tim vinto dall’Inter. Trofeo Tim che ci consegna tre squadre non del tutto complete con ancora qualche punto sulle I da mettere. Nella prima partita vediamo un’Inter diversa da quella dello special One. Un’Inter che quest’anno non vuole subire e ripartire in contropiede ma non sembra avere i mezzi per farlo. Risolve la gara l’ennesima prodezza di fondo(schiena) di Snejder. E’ quindi il momento del derby d’Italia dove la Juve sembra più tonica anche perché il Milan entrava in campo a freddo. Juve che però subisce un gol da Ronaldinho, nota positiva della serata insieme al portiere Amelia. Pareggio di Diego meritato ma poi giusta anche la sconfitta ai rigori. La Juve vista stasera in campionato non va lontano. Ha gli stessi problemi dell’anno scorso, forse anche di ulteriori. Non può e non deve essere una preoccupazione per noi. Il trofeo viene quindi assegnato dal derby di Milano più noioso della storia. Infarcito di seconde linee in campo è uno 0-0 preannunciato. Rigori ancora, stavolta premiano l’Inter che vince il derby (vediamo se qualcuno sarà capace di vantarsene) ed il trofeo di casa.

Note positive della serata: Dinho, Yepes, Amelia, Merkel, Oduamadi, Antonini. Negative: Abate ma soprattutto Borriello. Che abbia fatto la stagione della vita un anno fa? Fatto sta che su quei 22 milioni del Chelsea a Gennaio un pensierino ce lo avrei fatto…

Solo calcio d’estate?

Stasera, nella splendida e calda cornice del San Nicola di Bari (che, ricordiamo, ha ospitato la finale di Coppa Campioni 1992 e la finale per il 3°posto dei mondiali ’90), va in scena il Trofeo TIM: calcio estivo applicato ai ritmi televisivi del primo decennio del nuovo millennio, con l’ormai collaudata formula delle tre partite da 45 minuti – come spesso accaduto, Inter-Juventus sarà la prima, col Milan ad affrontare prima la perdente e poi la vincente del primo scontro. Quasi il tutto esaurito e traffico prevedibilmente congestionato.

L’obiettivo, oltre ad un trofeino considerato persino porta-jella, vedere quale delle strisciate è più in forma. Ad occhio e croce, si potrebbe puntare tutto sui bianconeri (che hanno vinto il TIM per la prima volta l’anno scorso), già preparati dalla pur facile sfida di Europa League e che, soprattutto, non hanno sul groppone il jet-lag di una tournèe americana. La squadra, inoltre, è quasi la titolare: convocati:
P: Storari, Manninger, Costantino
D: Motta, Chiellini, Bonucci, Grygera, De Ceglie, Legrottaglie, Ferrero
C: Felipe Melo, Sissoko, Marchisio, Lanzafame, Pepe, Martinez
A: Del Piero, Amauri, Trezeguet, Diego
Destinati a fare staffetta gli attaccanti, ma Diego ha già la testa altrove…

Veniamo ai nostri ragazzi, forse i meno quotati. Quattro i Primavera: Oduamadi, Strasser, Novinic, Beretta e il gioiellino Merkel (non facciamoci illusioni – come notato già dai miei “colleghi”, pensate a Fausto Rossi!). Dei “ragazzini terribili”, manca Simone Verdi, il più indiziato ad entrare in prima squadra. Niente trasferta sull’Adriatico anche per Pato e Thiago Silva, reduci dalla nazionale. Il precampionato è andato meno peggio dell’anno scorso, ma, a differenza delle altre due strisciate, non abbiamo lo stimolo di essere a pochi giorni da una prima sfida importante: il prossimo “grande appuntamento” dovrebbe essere (a meno di bidonate) l’arrivo di Boateng di lunedì. I convocati di Allegri:
P: Abbiati, Amelia, Roma
D: Abate, Antonini, Bonera, Oddo, Nesta, Yepes, Papastathopoulos, Zambrotta
C: Merkel, Pirlo, Flamini, Gattuso, Novinic, Strasser, Ambrosini
A: Ronaldinho, Borriello, Beretta, Oduamadi, Inzaghi, Huntelaar
C’è anche la formazione dei rossoneri per la prima partita:
(4-3-3) Amelia; Abate, Nesta, Bonera, Antonini; Gattuso, Pirlo, Ambrosini; Ronaldinho, Borriello, Oduamadi.

Se Atene piange, Sparta non ride. L’inter viene da una tournèe agrodolce: il Panathinaikos (con il quale, ricordiamo, il Milan non ha subito gol) ha imposto un duro stop ad una squadra che sembrava destinata a spaccare il mondo persino nel precampionato. Assenti Muntari, Motta, Zanetti e Santon, ci sarà Sneijder, insieme a baby Coutinho, l’uomo dell’estate che arriva alla prima vera prova, e a Maicon, la cui telenovela si è (finalmente, ci aveva anche rotto le scatole!) spenta. I convocati:
P: Julio Cesar, Castellazzi, Orlandoni
D: Cordoba, Lucio, Maicon, Materazzi, Samuel, Chivu, Biraghi, Benedetti, Natalino
C: Stankovic, Sneijder, Cambiasso, Obi, Coutinho, Mancini, Obiora
A: Eto’o, Milito, Pandev, Obinna, Biabiany.

ALBO D’ORO

2001: Milan
2002-2005: Inter
2006: Milan
2007: Inter
2008: Milan
2009: Juventus

Storie di calcio: Milan-Sampdoria 3-2, 1999

https://i0.wp.com/i.ytimg.com/vi/WPBKpjXQcOA/2.jpg?resize=120%2C90Domenica 2 maggio 1999, stadio San Siro. Il Milan prosegue la rincorsa nei confronti della Lazio, che in campionato è prima in classifica con un solo punto di vantaggio nei confronti dei rossoneri. La squadra di Zaccheroni ospita la Sampdoria (in lotta per non retrocedere) in casa in una partita che appare più facile di quello che poi si rivelerà.

In quell’anno il 20 maggio le Brigate Rosse uccidono il consulente del ministero del lavoro Massimo D’Antona, mentre il 5 giugno al Giro d’Italia la maglia rosa Marco Pantani è fermato a Madonna di Campiglio per un livello troppo alto di ematocrito nel sangue. Il 16 dicembre, infine, si celebra il Centenario del Milan.

I rossoneri partono alla grande contro una squadra ormai alla frutta come la Sampdoria, sempre più invischiata nella lotta per non retrocedere. Il vantaggio milanista arriva dopo solo 17 minuti con Ambrosini, e a quel punto tutti i tifosi rossoneri rimangono con l’orecchio attaccato alle radioline per sapere il risultato fra Lazio e Udinese. In realtà gli ospiti reagiscono eccome, e nel secondo tempo riescono a pareggiare con Montella al 60′. Partita che si fa difficilissima, il Milan non gioca bene e soffre, ma riesce ad andare in vantaggio al 79′ grazie al nuovo entrato Leonardo, protagonista da qualche settimana di una curiosa staffetta con Boban, che partiva sempre titolare. Il discorso sembrava chiuso, e invece arriva il clamoroso pareggio di Franceschetti, a quattro minuti dalla fine. Tifosi rossoneri con le braccia a terra, impossibile pensare ad un nuovo vantaggio del Milan. E invece, al 95′, sugli sviluppi di un corner battuto in tutta fretta da Ambrosini (!!!) la palla arriva a Ganz, che di sinistro prova a centrare la porta da posizione defilata e invece becca in pieno corpo il difensore blucerchiato Castellini, che devia la palla il tanto giusto per far finire il pallone in rete spiazzando il portiere Ferron.

E’ una vittoria clamorosa quanto immeritata per quello che si è visto in quei 90 minuti, che fa capire come in quell’anno, nonostante il Milan non fosse certo la squadra più forte d’Italia, le cose giravano talmente nel verso giusto che gli uomini di Zaccheroni erano destinati a vincere. E così accadde.

Milan: Abbiati, L. Sala, Costacurta, P. Maldini, Helveg, Albertini, Ambrosini, Guglielminpietro (65′ Ba), Boban (64′ Leonardo), Bierhoff, Ganz – All.: Zaccheroni
Sampdoria: Ferron, Grandoni (84′ Hugo), Franceschetti, Lassissi, Balleri, Doriva, Pecchia, Laigle (84′ Iacopino), Castellini, Montella, Palmieri (70′ Caté) – All.: Spalletti
Arbitro: Braschi
Reti: 17′ Ambrosini, 60′ Montella, 79′ Leonardo, 86′ Franceschetti, 95′ aut. Castellini

httpv://www.youtube.com/watch?v=WPBKpjXQcOA

Nè Bocchetti, nè Boateng?

Solo pochi giorni fa avevo accennato a un timidissimo applauso per quelli che sembravano i sicuri arrivi di Bocchetti e Boateng. Avevo anche specificato che con questa società che ci ritroviamo niente è sicuro, e infatti ad oggi sembra che rischiano di non arrivare nè il difensore italiano, nè il centrocampista ghanese. Che tristezza.
Così come ho chiarito che con quei due nuovi arrivi la zona Champions sarebbe stata alla nostra portata, è bene chiarire anche quale potrebbe essere il nostro destino se la squadra rimanesse questa: senza infortuni per tutto l’anno (eventualità difficile, per non dire impossibile) la quarta posizione sarebbe raggiungibile, ma considerando che infortuni ce ne saranno eccome (squadra vecchia, giovani fragili, ahimè) la zona Champions sarebbe un miraggio.

Peggio di così non ci potrebbe andare. Ma il fondo l’abbiamo già toccato?

Lo strano caso delle intercettazioni scomparse

Dicevano fossero irrilevanti. Dicevano che non potevano spostare niente. Fatto sta che tra gli argomenti del consiglio federale del 4 Agosto 2010 ci sono state anche le intercettazioni di calciopoli. Intercettazioni che “non arrivano”. Già perché a quanto pare il ten. col. provolone Auricchio non ha ancora provveduto a inoltrare alla FIGC tali telefonate. Se non c’è paura che siano rilevanti, soprattutto quella del quattro – quattro – quattro che doveva diventare cinque – quattro – quattro o le varie irruzioni di Facchetti e compagnia bella negli spogliatoi perché tanto temporeggiare? Forse si aspetta che la gente dimentichi questo filone? Il processo è solamente sospeso. Non è abortito. Probabilmente a dicembre si va a sentenza. E se scoppierà tutto in una bolla di sapone ci sarà da ridere.

Boateng e Bocchetti

Sembra che stiano per arrivare (ma con questa societa’ mai dire mai), e qualcuno di noi li sta aspettando come se fossero i nuovi Maldini e Rijkaard. In realta’ Boateng e Bocchetti sono due onesti giocatori, che senza dubbio rafforzerebbero i rossoneri ma che allo stesso tempo non sposterebbero più di tanto gli equilibri del campionato. Con Boateng e Bocchetti si puo’ arrivare in zona Champions con un pochino più di tranquillita’, anche se bisogna ancora vedere le mosse delle altre squadre, visto che soprattutto il Genoa si e’ mosso molto (anche se forse sta facendo un po’ troppa confusione), e non sta fermo ad aspettare elemosine come noi… Sia chiara comunque una cosa: il primo posto rimane lontanissimo anche se arrivano questi due giocatori, e anche il secondo posto e’ roba da impresa… Che dire, con questa societa’ che ci ritroviamo bisogna accontentarsi…

Incedibile?

A.C. Milan riconferma ancora una volta l’assoluta incedibilità dei propri giocatori Ronaldinho e Thiago Silva

https://i0.wp.com/www.athlebrities.com/post-images//2008/07/ronaldinho-galaxy.jpg?resize=182%2C225Roba di due giorni fa, ma ancora fresca.

Ma si sa che nel mercato tutto è il contrario di tutto soprattutto quando ci sono di mezzo 8 milioni di Euro. Dinho ha fallito l’ultimo appuntamento col mondiale, merito di una scelta scriteriata di Dunga. La sensazione è che si sia stufato della vita da atleta, lui che ha vinto tutto e che preferirebbe fare baldoria. Venderlo significa perdere il più forte giocatore dell’ultimo decennio per quanto il Dinho del 2005 siamo certi che non lo rivedremo più e per quanto ci saluterà comunque a fine carriera. E a quel punto mancherà il trequartista, Seedorf è improponibile, Pirlo non gioca in quel ruolo dal 2003. Cambio di modulo? E voi cosa fareste?

Il punto sul mercato – 9° puntata: Coda in entrata.

https://i0.wp.com/static.sky.it/static/contentimages/original/sezioni/sport/calcio_italiano/2010/07/21/allegri_allenamento_milan_ap.jpg?resize=333%2C240Arrivi: Brunelli Matteo dal Prato e Pitton Mattia in prestito dal Liventina Gorghense. Due rinforzi per il settore giovanile, niente di più.

Partenze: Attila Filkor, girato dall’Inter al Bologna e Pierre Aubameyag, in prestito al monaco.

Trattative: Salvatore Bocchetti e Kevin Prince Boateng. Il primo, classe ’86, arriverebbe a titolo definitivo. Il secondo in prestito dal Genoa. Sono il difensore e il centrocampista giovani che ci servono e poi in quei reparti saremmo coperti come si deve. Si potrebbe pensare a un mercato da provinciale ma non è così. E’ un mercato oculato dove si cerca il rinforzo senza esagerare nelle spese, in vista delle imminenti norme sul fair play finanziario. Potrebbe partire Daniele Bonera, destinazione sempre Genoa. Si diceva potessero prendersi anche Jankulovski ma dopo Kakà non riusciamo proprio a rifilare altri pacchi.

Rumors: Ibrahimovich. In Spagna giurano che si farà il 25. Con quali soldi e quali modi è ancora un’incognita. La realtà pare essere diversa. Doveva tornare in prestito sempre dalla Spagna un altro ex del campionato italiano, è saltato tutto perché è appena stato operato. Con buona pace dei dirigenti.

La prima vittoria

https://i0.wp.com/media2.acmilan.com/201008/19470_big.jpg?resize=304%2C231Arriva la prima. Ai rigori contro il Pana. Rientra Nesta e si chiude per la prima volta a zero gol al passivo contro gli stessi che per intenderci ne hanno fatti tre ai campioni di tutto.

Note positive sicuramente i portieri. Il dualismo per il posto sta facendo bene. Tra i terzini pare rivitalizzato completamente Zambrotta, lontanissimo dalla brutta copia delle ultime due stagioni. A centrocampo Gattuso inesistente e Flamini sottoritmo. La nota positiva è il solito Merkel, uno che se non veniva notato direttamente da Allegri era ancora in primavera (Pederzoli dorme?)

In attacco Oduamadi è semplicemente inadatto, Borriello mi piace pensare che sia fuori forma ma temo che più semplicemente l’anno scorso ha fatto una stagione  difficilmente ripetibile.

Da segnalare un grande salvataggio sulla linea di Bonera. La voglia c’è. Per qualcuno mancano le gambe ma Allegri sta facendo bene.

Capitolo mercato: i due dissidenti forse lasciano. Il ceco potrebbe andare al Genoa in cambio di Bocchetti, il secondo potrebbe rescindere e sarebbe rimpiazzato dal prestito di Boateng. E chissà che il 25 non succeda qualcosa di inaspettato

Storie di calcio: Foggia-Milan 2-8, 1992

Domenica 24 maggio 1992, stadio Pino Zaccheria, Foggia, 34^ giornata del campionato di serie A. Il Milan è già campione d’Italia, successo conquistato alla terz’ultima giornata a Napoli, ma le sfide per la squadra di Fabio Capello non sono ancora finite.

Il giorno prima, in quell’anno ci fu la strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta, e quasi due mesi dopo vengono uccisi da un’autobomba il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Sempre in quell’anno scoppierà lo scandalo di “mani pulite”, che rivoluzionerà l’intera politica italiana.

Il Milan chiude dunque il campionato a Foggia, e deve lottare ancora per ottenere uno storico record: non perdere neanche una partita in tutto il campionato. Impresa tutt’altro che scontata visto che il Foggia di Zeman è una realtà del calcio italiano e non guarda in faccio nessuno: può vincere o perdere contro qualsiasi squadra. Apre le marcature Maldini con un imperioso stacco di testa su cross di Gullit, ma il Foggia si affaccia in avanti sul finire del tempo e fa paura sferrando un uno-due con Signori e Baiano. Il Milan esce dagli spogliatoi e inizia a giocare seriamente: il pareggio di Gullit è immediato, e poi tocca a Van Basten (doppietta), due volte Simone, ancora Van Basten e infine Fuser, oltre a un autogol di Matrecano. Otto gol che sanciscono la superiorità indiscussa di un Milan che tuttavia in quella stagione si era dimostrato più cinico che spettacolare, impronta classica data da quel grandissimo allenatore che si chiama Fabio Capello, che a fine partita, a chi gli fece notare che la stessa impresa riuscì a Ramaccioni col Perugia qualche anno prima, rispose: “Evidentemente porta fortuna, ma lui allora arrivò secondo, noi siamo arrivati primi”.

FOGGIA: Mancini, Petrescu, Codispoti, Picasso (67′ Kolyvanov), Matrecano, Padalino, Rambaudi, Shalimov, Baiano, Barone, Signori. All.: Zeman
MILAN: S. Rossi, Tassotti, P. Maldini, Ancelotti (46′ Massaro), Costacurta, Baresi II, Donadoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit (73′ Fuser), Simone. All.: Capello
Arbitro: Collina
Reti: 22′ P. Maldini, 39′ Signori, 41′ Baiano, 47′ Gullit, 52′ Van Basten, 59′ aut. Matrecano, 72′ e 74′ Simone, 82′ Van Basten, 87′ Fuser

Separati alla nascita?

Alexandre Rodrigues da Silva, detto Pato per gli amici e Philippe Coutinho Correia. Guardate la somiglianza, forte eh? Non chiamiamoli gemelli, dati i tre anni in più  del nostro Papero dalle uova d’oro, ma potrebbero benissimo essere fratelli. Sono il presente e il futuro del calcio italiano e, ancor di più di quello brasiliano.

Ma attenzione che le somiglianze non si riducono all’aspetto fisico. Guardateli in campo, Pato (vabbè, lo conosciamo) e Coutinho. Stesse movenze, stessa rapidità, stesse finte. Ho visto per caso un video del giovane brasiliano di casa Inter e subito mi è sembrato di avere davanti agli occhi il nostro numero 7. In pratica, due copie. Sicuri che non siano fratelli?

Preciso che con questo post non è mia intenzione fare un confronto tecnico tra i due (anche perchè non lo farei mai tramite due video su youtube), su chi sia il più forte ora (piuttosto scontato comunque) e chi lo diventerà in futuro. Prendetelo per un gioco e ditemi se anche a voi sembrano quasi due gocce d’acqua. A me tantissimo.

Qualcosa sta cambiando…

https://i0.wp.com/www.ilveromilanista.it/foto/thiareal.jpg?resize=357%2C239Thiago resta. Almeno fino al 2014. Dopo aver visto che fine ha fatto l’ultimo che sventolava la maglia alla finestra.

Pato c’è. L’abbiamo visto a Londra. Forma strepitosa. Se la tenesse durante la stagione mai dire mai.

Niente figurine. E’ arrivato finalmente quello che serve. Il terzino si è già fatto vedere a Londra. Il centrocampista pare imminente. Se fosse Ledesma siamo a posto così. Stavolta per davvero.

Giovani. Saranno usati. Questo ci ha fatto capire Allegri. Meglio rischiare un Merkel che la certezza di un Gattuso bollito.

Capitolo “altri”. Spompato Balotelli è già partita la campagna “Pompiamo Coutinho”, il “sosia di Pato” (made in china? bah… io mi tengo l’originale). Intanto pare che vendano il club. Prima di noi. Già perché quando hai raggiunto l’obiettivo è inutile continuare a drogare ulteriormente i bilanci.

Grande colpo. Ci sarà? Non ci sarà? L’anno scorso in condizioni peggiori Huntelaar arrivò. Il 25 ne sapremo di più.

State tranquilli, zitti zitti tra lo sterco di color rosa che tentano di buttarci addosso per destabilizzare l’ambiente sono sempre più convinto che l’anno prossimo diremo la nostra.