L’inizio di una stagione è tempo di buoni propositi e di dichiarazioni su quelli che saranno gli obiettivi che si intende centrare a maggio. Negli anni di Carletto Ancelotti la scaletta è sempre stata chiara e insidacabile, precedenza assoluta alla Champions, anche a costo di sacrificare alcune partite del campionato. Lo scudetto è sempre stato messo da allenatore, società e giocatori in secondo piano. L’importante era entrare tra le prime quattro, ma tutte le energie erano da concentrare sul più prestigioso palcoscenico europeo. Solo un anno, nel 2008-09, si puntava dritti al tricolore, ma lì era per forza di cose, dal momento che in Europa prendemmo parte alla mediocre Coppa Uefa. Lo scorso anno con Leo la situazione a inizio stagione non contemplava realisticamente il raggiungimento di un traguardo importante. Al di là di qualche timida speranza, l’obiettivo era centrare il terzo posto. Tuttavia nel periodo migliore della stagione qualche pensierino ad alzare un trofeo a maggio è stato fatto e le attenzioni si puntavano soprattutto sul campionato. Parlo ovviamente del periodo compreso tra novembre e gennaio, quando cioè eravamo in corsa su entrambi i fronti, seppure lo fossimo più a parole che nei fatti.
Quest’anno i presupposti per vincere qualcosa di importante sembrano esserci ed ecco che si ripropone il tormentone: campionato o Champions? Certo, le imprese di Barcellona e inter negli ultimi anni hanno fatto sì che ora il must sia puntare a diventare campioni di tutto, ma realisticamente non abbiamo una rosa sufficientemente lunga per sopporatare un doppio impegno.
Vediamo un po’…mi piacerebbe interrompere l’egemonia dei cugini in Italia, mi piacerebbe tornare alla pari per numero di scudetti vinti (pari per modo di dire, ci siamo capiti), mi piacerebbe rivivere una cavalcata giornata per giornata come nel 2003-04, forse non tutti i nostri giocatori sono in grado di reggere il confronto con le big d’Europa e mi riferisco ai terzini (vabbè, abbiamo vinto ad Atene con Oddo e Janku…) e all’incognita Ibra e la concorrenza in Italia è meno agguerrita.
Però non c’è gara, tra le due preferisco la Coppa, come recita il titolo del libro di Sir Charles. Perchè?
1) Perchè la Champions porta più soldi, soldi che necessariamente serviranno a giugno 2011 per ripagare questa campagna acquisti.
2) Perchè la Champions la si può vincere grazie a giocate estemporanee dei campioni, mentre in campionato serve continuità, cosa che Ronaldinho, Robinho, Pirlo, Seedorf, Pato (causa infortuni, se ci saranno) non è detto che abbiano per tutta la stagione.
3) Perchè le emozioni che ti dà la Champions, il campionato non te le dà. Partite come Milan-Manchester 3-0 (solo per dirne una) sono ciò che più di tutto ti fanno amare questo sport. E credo proprio che se ne sia accorto anche chi negli anni passati la snobbava, solo perchè non riusciva a vincerla.
4) Perchè la Champions è la Champions. Servirà il culo, serviranno gli episodi a favore, non vincerà il più forte in assoluto, ma essere campioni d’Europa vale più che essere campioni d’Italia.
5) Perchè ho sogno: vedere Massimo Ambrosini, uno che per gli infortuni ha perso anni e anni di carriera, togliersi la soddisfazione di alzare da capitano la coppona al cielo di Wembley.
6) Perchè ho un altro sogno: arrivare a 10 Champions prima del Real Madrid.
E voi, cosa preferite? Scudetto o Champions League?