Rivalità immaginarie

C’è una nuova polizia morale su Twitter. Non contenti del Bayern Monaco d’Italia dopo una stagione con gli stadi chiusi, ora tocca sopportare i tifosi del Real Vesuvio. Bon ton, educazione, decenza vorrebbero che se arrivi a vincere un trofeo importante dopo 30 anni non vai a rinfacciare il mondo a chi per questi 30 anni hai guardato vincere – più e più volte. I tifosi del nuovo Leicester, invece, per una annata anomala in cui è girato tutto bene, di educazione e decenza hanno dimostrato di averne zero.

Buona educazione vorrebbe essere quella di godersi un campionato del genere. Perché negli ultimi anni dove Milan, Inter e Juventus lottavano e vincevano sul Napoli nessuno ha detto nulla. Ora che stanno facendo un buon campionato anche grazie a partite in cui veramente gli è girato tutto bene ed un mondiale che i loro giocatori hanno visto da casa non ci capiscono più niente. Guai a non trattarli come fossero la squadra italiana più forte di sempre – il calcio fino a ieri? Conta zero. Di fatto se vincesse il Napoli eguaglierebbe ciò che ha fatto il Milan lo scorso anno e l’Inter il precedente. Eguaglierebbe, appunto.

Insomma, alle provinciali l’aria di alta classifica dà alla testa – lo spettacolino tra tifosi e giornalisti addetti ai lavori con una arroganza ed una presunzione che nemmeno gli juventini nel 2012 è una roba inqualificabile. A differenza del Milan lo scorso anno peraltro il Napoli può contare su un buon supporto mediatico in quanto non si fa incazzare nessuno a fare dei complimenti – a differenza di quanto abbiamo dovuto subire noi tra overperformance, stadi vuoti eccetera. Immaginate cosa si sarebbe detto del Milan in un campionato fermo per un mese e mezzo per un mondiale dove nessuno dei suoi giocatori più forti partecipa.

Il Napoli potrà vincere un titolo ma alla fine dell’anno il Milan rimane il Milan, la Juventus rimane la Juventus e il Napoli rimane il Napoli. Quello che sta succedendo è come se i tifosi di Esteban Ocon nel mondiale di Formula 1 del 2022 fossero andati a prendere per il culo quelli di Hamilton e Verstappen dopo la vittoria del Gran Premio di Ungheria. Come se i tifosi di Brescia andassero a misurarsi con quelli di Bologna e Milano dopo averle battute una volta nella coppa Italia di basket. Con tutto il rispetto ci sono dimensioni e dimensioni e il livore e l’inventare rivalità immaginarie non accentua altro che il provincialismo di chi da sempre è inferiore.

Pensavo che lo scudetto potesse un po’ calmare il nervoso dall’imminente fine del reddito di cittadinanza – evidentemente mi sbagliavo. Allora, per quieto vivere, guai a dire che a Milano il Napoli ha avuto fortuna, che quest’anno è stata molto brava contro le piccole ma con le milanesi tutta sta differenza non si è vista, guai a parlare di mese buttato dal Milan e guai a dire che il Milan al 100% è e resta superiore. I morosi del belpaese si offendono.

Siamo i primi a fare i complimenti al Napoli per non aver sbagliato niente. Ma non ci sentiamo né inferiori né ci prostriamo a nessuno da campioni d’Italia sul petto. Anzi, a scudetto andato il desiderio può e deve essere quello di rimettere in chiaro le cose sia nello scontro diretto di Aprile, sia eventualmente in Champions League. Una tifoseria così frustrata ed incapace di godersi un titolo senza voler tirare in ballo gli altri l’avevamo già vista due anni fa – ma lì c’era una rivalità cittadina, qua cosa c’è?

Complimenti, insomma, ai peggiori tifosi d’Italia, a quelli più piangina e vittimisti che in cerca di una validazione esterna si stanno rovinando da soli un meritato scudetto.