Un gennaio da buffoni

Questo sarebbe dovuto essere l’editoriale sul mercato del Milan – sarebbe perché di fatto il mercato non lo abbiamo fatto e non può considerarsi tale l’acquisto del nuovo Nathan Bernard Soares per non bruciare lo slot di extracomunitario. Partiamo dal punto principale – il Portiere. In un mercato in cui si muovono Ochoa, Sirigu e Gollini, tutti e tre per meno di un milione di Euro – continuare con Tatarusanu per sei mesi in attesa di Sportiello è da licenziamento della dirigenza. Questo ci è costato passare in meno di un mese da “cerchiamo di vincere un trofeo” a “il nostro scudetto è la lotta per un posto Champions“. La scelta di non mettere nemmeno un milioncino sul mercato è stata una roba da licenziamento immediato che può costare 50 milioni a fine anno.

Si continua a parlare di budget – sfugge ai più che non è colpa della società cattiva se il budget Maldini lo ha buttato tutto su un giocatore in un reparto dove ne aveva già comprati due. La proprietà il budget di mercato lo ha sempre messo – è stata semmai la dirigenza che è stata incapace di cedere giocatori per sfruttarli fino all’ultimo respiro in un momento dove persino per un McKennie ti buttano un ventello dalla Premier. Inutile piangersi addosso quando non si è capaci di monetizzare un titolo piazzando un Rebic o un Saelemakers per dirne due ma continuando a depauperare patrimonio tecnico senza incassare come già successe nel 2012 coi ritiri dei senatori.

La situazione è drammatica e ha lasciato una rosa dove manca ancora una punta degna di tale nome e con troppi giocatori injury-prone. Il rischio è che succeda un nuovo 2017 dove si è mancata la Champions per la decisione (di Fassone, se no faceva bella figura la vecchia dirigenza) di non rinforzare a Gennaio che sarebbe un danno che riporterebbe tutto due anni dietro facendo ripartire da zero e svalutando il patrimonio tecnico (che vabbé, tanto non sanno vendere, per avere una valutazione bisognerebbe sapere fare player trading…)

Ad oggi è maggiore la probabilità che questa stagione finisca col Milan in Europa League – e probabilmente solo per le penalizzazioni a Juventus ed Atalanta che sono arrivate ed arriveranno. Il primo responsabile si chiama Paolo Maldini le cui “abilità” nel post-Boban sono state molto ridimensionate facendo capire chi veramente lì dentro capiva di calcio e chi no. Quello che preoccupa è come l’attuale lato sportivo sia totalmente scollegato dalla realtà e dal mondo, convinto dei propri mezzi anche quando il campo gli dà torto marcio – è un pericolo ed è un pericolo serio. Ringraziamo la Roma per essersi opposta a Zaniolo ed averci evitato un altro pacco – anche se solo per livore e insofferenza.

Insomma, gennaio si chiude con il più grande fallimento di una squadra campione d’italia in carica e la risposta sul mercato è che sta andando – tutto – assolutamente molto bene. Complimenti per aver distrutto in 15 giorni quanto fatto in due anni – ora andatevene e prendete chi ha a cuore il Milan e chi lo vuole far rispettare in campo e fuori. Richiamate Leonardo e mettete in panchina Antonio Conte.