Il mercato della seconda stella. Dell’Inter

Male, molto male. Al limite del malissimo. Il mercato da cui usciamo mi lascia totalmente deluso e riduce le possibilità di rivincere a maggio considerato anche quello che hanno fatto i nostri avversari. Alla chiusura abbiamo risolto una sola lacuna su due, ma quella già la avevamo risolta con Adli senza andare a spendere 35 milioni per una promessa belga – in compenso a destra manteniamo Messias e Saelemakers le cui squadre di riferimento dovrebbero essere Spezia o Cremonese.

Partiamo dai lati positivi: il Milan ha speso 48 milioni incassandone 13 (dati Transfermarkt) – la voce cessioni resta come al solito bassa vista l’incapacità di rinnovare contratti (anche in logica sign & trade) e vendere comprimari (forse anche per coraggio di toccare un meccanismo che funziona, ma seriamente non si riusciva a piazzare Rebic o Saelemakers?).

Dovevano arrivare Botman e Renato Sanches, sono arrivati Thiaw e Vranckx che concettualmente sono simili come tipo di giocatore ma invece di avere due giocatori pronti hai due prospetti che forse verranno fuori tra qualche anno. De Keteleaere è un buon acquisto, ma se devo spenderci il grosso del budget avendo coperto quel ruolo già con Adli io avrei speso in maniera differente, soprattutto considerato le lacune della rosa invece di prendere il giocatore forte che magari diventa top tra due anni.

Non può essere Vranckx il sostituto di Kessie, preso all’ultimo secondo. Non può una squadra ambiziosa avere dirigenti incapaci di cedere e/o rinnovare i contratti depauperando sempre quel patrimonio tecnico su cui faticosamente si è fatta attività di scouting. Se Leao non rinnova si prendono i 120 milioni o lo si perde a zero tra due anni? Florenzi e Messias per quale ragione sono stati rinnovati spendendo quasi 12 milioni sul mercato? Pobega non lo commento nemmeno, giocava al Torino, la sua dimensione è quella e si è visto già dalle amichevoli.

Davanti non mi spiego l’acquisto di Origi che di fatto sostituisce Ibrahimovic, un giocatore che non solo è spesso soggetto ad infortuni ma non è mai stato un giocatore in grado di segnare quei 20 gol a stagione che è l’attaccante che ci manca e ci continua a mancare. Ne usciamo essendo gli stessi, gli stessi di un miracolo sportivo che sarebbe dovuto essere supportato adeguatamente coi ricavi che quel miracolo ha generato. E’ un mercato sostanzialmente pessimo, insufficiente, non adatto ad una squadra Campione d’Italia che vuole riconfermarsi nell’immediato.

E’ importante, importantissimo, vale quanto una finale di Champions League o un euroderby o un 6-0 arrivare alla seconda stella prima dell’Inter. Sia a livello dei tifosi, sia di immagine. E fanculo alla stucchevole retorica del “kuardiamoh brimah nnoihh!” in un campionato si gioca contro gli altri e quelli non solo non han ceduto nessuno pur dovendolo fare, ma hanno pure ripreso Lukaku.

L’Inter ha fatto un all-in privilegiando quel risultato sportivo pur dovendo ripartire quasi da zero al termine del prossimo anno rimandando il più possibile l’inevitabile, vendendo giovani per avere un anno del Belga, rischiando di perdere Skhriniar a zero l’anno prossimo così come Perisic. E’ sostanzialmente la stessa colmando la lacuna che aveva creato lo scorso anno proprio con la cessione del belga.

Il mercato del Milan va bene se eri nella situazione di due anni fa, quella di poter aspettare due anni e potenzialmente fallire anche una qualificazione Champions League. Non va assolutamente bene se sei la squadra campione d’Italia con l’obbligo non solo di vincere ma di vincere prima che lo faccia il rivale. Con degli investimenti giusti si poteva vincere non solo questo scudetto, non solo ad Aprile, ma anche il prossimo. 

Lo scudetto per Elliott è indubbiamente stato un incidente di percorso in una strada dove l’obiettivo era quello di vivacchiare tra le prime quattro. Non meritavano questo mercato il milione di tifosi che ha invaso le strade di Milano dopo lo scudetto, i 40.000 abbonati ancora prima che aprisse, i 70.000 di San Siro ad ogni partita. Con calma ci dovrà poi spiegare Maldini cosa ha ottenuto con il rinnovo di contratto oltre a probabilmente uno stipendio più alto. Una pantomina indegna di una società come il Milan che ci ha fatto perdere un mese.

Non ho altro da dire se non sperare in un anno dove giri veramente tutto bene, perché qua si può rivincere (difficile) ma si può anche rischiare grosso contro una Juve, un Napoli, una Lazio ed una Roma agguerrite ed un’Atalanta che ha fatto un mercato intelligente e che giocherà una volta a settimana. Entrare nel circolo vizioso è difficile, uscirvi è un attimo.