Fuori i soldi per l’attacco

Se nonostante mille perplessità è arrivato lo scudetto non possiamo non far finta di non vedere la sterilità offensiva nonostante la quale siamo arrivati a competere nell’ultima stagione grazie ad una superdifesa. L’attacco del Milan è un problema – nella scorsa stagione ha segnato 69 gol contro gli 84 dell’Inter, i 74 del Napoli e i 77 della Lazio. Solo la Juve ha fatto peggio. L’anno precedente eravamo arrivati a 74 contro 90 dell’Atalanta, 89 dell’Inter, 77 della Juventus e 86 del Napoli. Nel 2019-20 chiuso a 73 contro una Inter ad 81, una Atalanta a 98, una Lazio a 79 ed una Roma a 77.

Facendo i conti è evidente che al Milan manchino dei gol e che in particolare manchi un cannoniere. Leao non lo è nonostante l’esplosione finale, non lo è e non lo è mai stato Giroud che ha fatto gol pesanti ma raramente va oltre i 12-15 in campionato e non lo è nemmeno Origi appena preso che come Giroud aveva il pregio di venire dalla Premier e costare poco.

I giocatori offensivi buoni, purtroppo, costano. Purtroppo per Elliott ovviamente. Questo spiega perché in due anni l’unico vero investimento, comunque non per l’immediato, è stato Leao che ovviamente andrà trattenuto. E perché davanti abbiamo ancora Saelemakers e Messias. L’unico ad aver provato a portare un bomber fu Leonardo, peccato che l’allenatore più catenacciaro del campionato riuscì a metterselo contro dopo 4 giornate rovinandogli la carriera. E’ vero che prendemmo Piatek ma chiunque aveva capito che era un one season wonder.

Prima di Higuain l’ultimo bomber che il Milan aveva avuto era stato Carlos Bacca. E anche qua lo stesso Bacca fu rovinato da un sistema di gioco che non lo valorizzava dal cambio di panchina. Prima di Bacca il nulla: Torres era sul viale del tramonto, Matri lasciamolo stare – ecco, siamo tornati a Zlatan Ibrahimovic. 

Ibrahimovic è stato l’ultimo bomber acquistato – per ben due volte. Ma lo stesso Ibrahimovic oggi non è nemmeno nelle condizioni dei 10 in 18 post-lockdown o dei 15 in 19 dello scorso anno visto il problema al ginocchio e l’età anagrafica. 

In sostanza ci avviamo di nuovo con palla a Leao e speriamo faccia qualcosa, Rebic che speriamo si ricordi di essere un giocatore di pallone e delle punte che non sono dei bomber di razza. Ci avviamo nuovamente ad una stagione con i sopracitati inadatti ad una prima in classifica in organico. Quando ho sentito che volevamo spendere 35 milioni dietro visti questi problemi davanti un po’ mi giravano.

Che arrivi chi deve arrivare, per favore, ma che arrivi qualcuno. Qualcuno che se costa si paga, come è giusto pagare la qualità. Altrimenti rimaniamo ancora una volta fermi al solito problema a sperare che Kalulu e Tomori facciano il loro dietro e a sperare di continuare a vincere 1-0 e che nessuno faccia 90 punti.

E’ il momento di tirare fuori i soldi.