Incompetenza e improvvisazione: che fine hanno fatto le cose formali?

Nel giorno in cui vengono annunciate le visite mediche di Kessie con il Barcellona è il momento di fare una retrospettiva dell’estate che l’anno dopo ha condannato il Milan al baratro del fallimento in Lussemburgo. Che fine hanno fatto “lebbasi per il futuroh” oltre a Kessie? Andiamo a vedere nel dettaglio.

Leonardo Bonucci: il capitano più vergognoso della storia del Milan gioca ancora in Serie A, alla Juventus, lo sappiamo più o meno tutti. Credo non ci sia bisogno di dilungarsi ulteriormente.

Hakan Chalanoglu: anche qua poco da dire sul bambi turco. Ha portato il suo livello di mediocrità per 500.000€ sulla sponda meno nobile del naviglio sfruttando l’infarto di un collega facendo il suo solito mese buono e poi sparendo. E’ il primo caso di squadra che si rinforza cedendo un giocatore.

André Silva: probabilmente il meno deludente di tutti al momento, ora è in forze al Lipsia dove ha segnato 15 gol in 39 partite. Benino ma non sicuramente numeri o medie di una punta pagata quei soldi e con quello stipendio. 

Nikola Kalinic: l’attaccante preso per riportare il Milan sul tetto del mondo insieme all’impomatato portoghese dopo i rossoneri è andato a Madrid sponda Atletico dove ha segnato la bellezza di due gol in 17 partite. Seguono 11 gol in due anni e mezzo di Serie A tra Roma e Verona. Insomma, un altro di quei bomber veri, quelli che ti permettono sempre di iniziare le partite come fossi 1-0.

Andrea Conti: rimpallato in giro a prestiti perché a Milanello non ne potevano più sembra aver trovato la sua dimensione nella Sampdoria di Giampaolo. Uno che di terzini se ne intende – visto che preferiva Ricardo Rodriguez a Theo Hernandez.

Ricardo Rodriguez: negli ultimi due anni ha trovato la sua vera dimensione, il Torino. Non fa un assist in carriera dal 2019, in Atalanta-Milan 1-3 di Gattuso quando fece il passaggio per il gol di Piatek che fu tutta farina del sacco del polacco. Un terzino che ancora oggi tutti vorrebbero avere al fantacalcio, possibilmente contro.

Fabio C. Borini: E’ finito in Turchia, al Fatih Karagumruk e ci è finito dopo che è stato scartato sia dal Milan (che lo pagava più di quanto oggi paga Leao, per dire) e persino dal Verona. Considerato il numero di scarti e il fatto che in quella squadra ci sono Viviano, Biglia e Bertolacci potremmo tranquillamente parlare di discarica. Ancora più grave il fatto che il nostro giocatore per cui illustri avvocati facevano pellegrinaggi ci sia finito a 29-31 anni, ovvero all’apice della carriera.

Lucas Biglia: inspiegabilmente al Milan fino alla fine del contratto, dopo che si è dovuto far panchinare Montolivo per non metterlo in imbarazzo (anche se poi in imbarazzo ci si è messo da solo con le sue prestazioni) l’intoccabile capitanoh dell’argentinah è finito sempre al Fatih Karagumruk. Lo scorso anno si giocava il posto con quel fuoriclasse di Bertolacci.

Mateo Musacchio: dopo essersi fatto fregare il posto prima da Zapata e poi da Romagnoli è stato spedito alla Lazio dove si è preso una umiliazione in diretta mondiale dal Bayern Monaco. Quest’estate è rimasto senza contratto nonostante il procuratore lo offrisse a mezzo campionato – a 32 anni non lo vogliono nemmeno in Serie B. Un grandissimo colpo, insomma.

Antonio Donnarumma: il miglior portiere dei due fratelli Donnarumma, oggi 31enne, è finito in Serie B, nel Padova. Perché lo sceicco è fesso, ma fino ad un certo punto. Peccato, giocasse lui a Parigi e Gianluigi a Padova forse il PSG col Real sarebbe passato.

BONUS TRACK

Alen Halilovic: pompato da accreditati compiacenti come il nuovo fenomeno del calcio mondiale, oggi il talento croato illumina i campi d’oltremanica della Serie B inglese. E’ finito nel Reading – attualmente settimo in classifica – e manco gioca titolare.

Insomma, questa grandissima manica di pippe presa per accattivarsi la tifoseria distruggendo elementi validi alla fine non solo (a parte Bonucci) non ha vinto niente, ma in molti casi non è nemmeno più titolare – e non a fine carriera, ma in quella fascia intorno ai 28-32 che dovrebbe esserne l’apice. Non rimane che fare i complimenti a chi li ha presi e festeggiare il 1° luglio la totale demirabellizzazione del Milan.