Il calcio del popolo

69 euro. E’ il prezzo minimo per andare a vedere nel 2021/22, dopo sette anni, una partita di Champions League del Milan. In piccionaia, al terzo anello, dove i calciatori sembrano omini del subbuteo e a malapena potete distinguere ciò che succede in campo. Se però vivete a Liverpool e volete andare a vedervi l’esordio, da tifosi neutrali, in uno stadio peraltro pieno al 100% senza né mascherine, né distanziamenti – come dovrebbe essere anche in Italia – con 62 euro potete comprare un biglietto nel Grand Stand. Sotto la tribuna autorità, a due metri dal campo. Non è uno scherzo: il migliore biglietto per Liverpool-Milan, costa meno del peggiore per Milan-Atletico.

Basta questo per evidenziare la follia, accompagnata da un’altra follia governativa (la riduzione al 50%), dei biglietti per Milan-Atletico. Il Milan, che nel comunicato in cui mollava la Superlega scriveva testualmente: “continueremo ad impegnarci attivamente per un modello sostenibile per il mondo del calcioha deciso di rifarsi delle mancate perdite utilizzando la Champions League, a spese dei tifosi. Tirare su ogni euro utile per risanare il bilancio cercando di rompere il patto di fedeltà e sostegno con chi lo ha sostenuto fino a questo momento da casa.

Il Milan fa un gioco pericoloso come ha fatto la Juventus negli ultimi anni: alzare i biglietti perché tanto finché la squadra è forte qualcuno verrà a vedere la partita. Il Milan però non ha niente di quella Juventus e al primo momento di crisi rischia seriamente di tornare indietro al 2016-17 perché il tifoso a vedere una squadra meno forte a quel prezzo non ci viene. Rischia di tornare indietro in un momento in cui i tifosi del Milan passano dall’essere un vantaggio al diventare un problema perché ce ne sono pochi e quei pochi fischiano al primo errore: il tutto porta a perdere punti in campionato. 

Questi prezzi inoltre lasciano presagire come questa Champions sia qualcosa di conquistato a fatica e che la società non ritiene ripetibile – così come non ritiene credibile passare il girone. In sostanza – mungiamo la gallina dalle uova d’oro per queste tre partite perché noi crediamo che poi la gallina non passerà più per un po’. Non un bel messaggio – dovresti essere il primo a credere nella tua rosa e nei tuoi giocatori.

Il peggior Milan casalingo della storia della Serie A lo abbiamo visto lo scorso anno senza alcun tifoso allo stadio. Quest’anno abbiamo invece visto una Juventus soffrire l’Empoli proprio con uno stadio mezzo vuoto e freddino – uno stadio che senza tifosi lo scorso anno non è più stato quel fortino inconquistabile che era gli anni precedenti. Sarebbe ancora più grave se l’indiscrezione circolata in rete di prezzi molto di favore (25/35€) per la curva ed i Milan Club fosse vera – anche se non ci stupiamo di certo che nel 2021 la gente si stupisca di rapporti privilegiati tra società ed ultras in cambio di atteggiamenti positivi allo stadio.

Non ultimo non possiamo non notare una certa connivenza di giornalisti accreditati sul caro biglietti che ci riporta immediatamente al più brutto periodo della storia del Milan: quello di Fassone/Mirabelli, quello di mezzi di informazione loro amici che cercavano di orientare il sentimento popolare e di minacce di ritiro accrediti a chi faceva interviste fuori dalla linea editoriale approvata.

Ultimo, ma non ultimo, certi prezzi sarebbero giustificati se si fosse fatto un mercato degno di tale nome a livello di acquisti. In altre parole – certi prezzi li puoi giustamente chiedere se arrivano Bernardo Silva, James Rodriguez o Ziyech. Non puoi chiederli per una squadra il cui unico nome di caratura internazionale, oggi, è Ibrahimovic 40enne.