L’ennesimo arbitraggio vergognoso: il Milan merita rispetto

Anche oggi dopo una vittoria ci troviamo a commentare l’ennesimo scempio arbitrale. Per anni abbiamo sentito dire che il Milan deve essere più forte dell’arbitro – lo sta facendo ma potrebbe non bastare. Il Milan non può essere lì. Il Milan non può essere nelle prime 4. Il Milan non può andare in Champions League. Cadrebbe tutto il castello. Sarebbe un pericolo per il sistema. 

Ogni volta che scendiamo in campo lottiamo non solo contro un avversario ma anche contro un sistema che non ci vuole e fa di tutto per espellerci come un corpo estraneo. Questo non è possibile. Non può essere possibile e deve cambiare il prima possibile.

A Cagliari il Milan va senza Leao, perché prende una ammonizione discutibile contro il Torino. Abbiamo giocato con Tonali squalificato contro la Juventus per una espulsione ridicola a Benevento. Giocheremo senza Romagnoli e Saelemakers contro l’Atalanta per un giallo ridicolo ed una espulsione ridicola. Non è stato espulso Cerri per un fallo su Kalulu, non è stato nemmeno fischiato fallo quando Castillejo prende una gomitata.

Tutto passa sotto silenzio, tutto passa sotto compensazione. Se dai un rigore al Milan, poi devi compensare. Anche se il rigore c’era. Anche se il rigore è sacrosanto. Solo contro il Milan si può leggere che Brahim Diaz fa rigore su Sottil, dopo che lo stesso Sottil gli strattona la maglia per 15 secondi facendolo cadere. Solo grazie al messaggio veicolato dai media si è arrivati al punto che l’arbitro ha poi paura di favorire troppo i rossoneri

Mancano 20 partite alla fine di questo torneo, 20 partite che saranno durissime in cui vedremo di tutto. Vincendone 9 di queste 20 arriveremmo a 70 punti, che è una quota che manca da anni ed è una quota che verosimilmente potrebbe garantire i primi 4 posti. Solo allora potremmo tirare un sospiro di sollievo. Nonostante le assenze, nonostante il covid, nonostante gli ammoniti e gli espulsi molto generosi, nonostante gli infortuni. 

Per ora siamo ancora in testa contro tutto e contro tutti