Te ne vai o no? Te ne vai si o no?

Non c’è giocatore nella rosa del Milan che rappresenta meglio la malafede dei seguaci del tonto di Pinerolo e l’incapace di Rende di Hakan Calhanoglu. Un giocatore mediocre che prima di andare al Milan ha giocato un ottavo di finale di CL col Leverkusen come massimo traguardo europeo. Un giocatore che sulla base di tre mesi buoni da quando è al Milan – è stato giustamente portato in scadenza perché il suo ingaggio, esattamente come Biglia (il grande ed irreprensibile capitano dell’Argentina che a 3,5 l’anno avrebbe dovuto dominare il mondo ed invece è finito scartato e poi per trovare una squadra è finito in una impronunciabile compagine turca) era sproporzionato a quanto visto in campo.

Fino al lockdown lo scorso anno Calhanoglu aveva collezionato la miseria di 3 goal ed 1 assist in campionato. Il primo, col Brescia, sostanzialmente merito di Suso che gli mette in testa una palla perfetta – niente da dire su quello contro il Lecce, di pregevole fattura mentre col Verona è una punizione deviata in porta dalla barriera. Tutto questo in 23 partite di campionato giocate. Al 29 aprile 2020 Calhanoglu è il secondo giocatore con la peggiore media gol in Europa per tiri tentati.

Poi c’è il calcio d’Agosto, quello dove Calhanoglu ha iniziato a sembrare un giocatore di calcio – esattamente come André Silva in Germania, per intenderci. 6 gol e 8 assist in 12 partite. E’ migliorato il giocatore? Non credo proprio. Il calcio del post-lockdown è stato un calcio diverso da quello a cui siamo stati abituati. Si sono abbassati i ritmi, per via del caldo e delle troppe partite ravvicinate. Sono aumentati gli spazi ed il numero di passaggi per completare un’azione. C’è un solo gol di Calhanoglu che non sia una spizzata o un tiro alla spera in dio da fuori area e rimane quello con il Lecce nel girone d’andata – sostanzialmente possiamo dire che ha continuato i suoi tiri da fuori alla spera in dio, migliorando la mira perché ogni tanto ne entrava qualcuno in più.

Succede, poi, però, che il campionato torna ad essere vero e il ritmo delle partite si alza di nuovo con la nuova stagione. E nella nuova stagione Calhanoglu è quello (pessimo) di sempre. Al momento si contano zero gol e due assist in sette gare di serie A, di cui le ultime due con Udinese e Verona da peggiore in campo. Sui valori del campionato fino al lockdown ma anche della stagione 2018/19 dove ha segnato la miseria di 3 gol in tutto il campionato.

Se un giocatore avesse un po’ di dignità e di amor proprio non chiederebbe lo stipendio di Ibrahimovic per un mese buono dopo due anni pessimi. Non è di questi giocatori che ha bisogno il Milan – bensì di giocatori che mettano la maglia e il gruppo di fronte al proprio procuratore. Giocatori come Davide Calabria che dopo anni e anni di insulti e diffamazioni da parte di una tifoseria di ritardati che gli preferiva Conti è finalmente tornato ai suoi livelli e sapendo di non aver reso in questi anni non chiede alcun adeguamento.

Non possiamo non dimenticare la malafede della tifoseria su Suso, ad esempio (poi gol decisivo in semifinale di EL e titolare in Supercoppa Europea) e ad oggi non c’è giocatore che rappresenta la malafede della tifoseria rossonera meglio dell’indegno con la 10. Un giocatore che peraltro esattamente come la frangia deviata della tifoseria che lo difende ha usato e sta usando il Milan per perseguire i propri scopi personali. Se vuole andare a farsi strapagare dai gobbi, che vada pure: non vediamo l’ora di una Juventus con lui, Locatelli e Rabiot a centrocampo – l’Europa League non gliela toglie nessuno.

E’ necessario prima di tutto scremare il gruppo togliendo ominicchi e mezzi uomini. Gente che ha il coraggio di chiedere stipendi da Champions League non avendo portato la squadra oltre il 5° posto con le proprie prestazioni. Prima si va in Champions, prima si dimostra il proprio valore, poi si chiedono certi soldi – non il contrario. E vedere uno che fa queste richieste dopo aver camminato tre anni in campo mentre il Milan lo proteggeva, anche mediaticamente, da una moglie che lo accusava di stupro mentre lo cornificava – anche no.

Di Cassano cuore ingrato ne abbiamo già avuto uno, mai mi sarei aspettato di vedere tanta ingratitudine, irriconoscenza e mancata consapevolezza del proprio ruolo a otto anni di distanza. E allora, consentitemi di dire – con viva e vibrante soddisfazione – fuori dalle palle. Non ci mancherà – specie se il sostituto sarà Diaz (trattando un riscatto col Real) o ancora meglio Szoboszlai (che comunque vedo ormai già del Bayern passando per Lipsia).

Andato via lui ci libereremo finalmente dei tifosi da cameretta e dei leccapiedi del duo degli incapaci che lo ha usato come ultimo appiglio per giustificare la più sciagurata gestione della storia del Milan. Sarà un giorno importante del 2021. Sarà il giorno del ritorno del Milan ai milanisti. E della liberazione della maglia numero 10.