Accerchiamento mediatico in corso: giù le mani dal Milan

La stampa italiana è sempre una cosa simpatica. Se negli altri paesi il giornalista sta sempre all’opposizione incalzando chi è al potere, in Italia gli ingenti investimenti in campagne pubblicitarie della FIAT non possono che far altro che orientare le opinioni della stampa italiana e sportiva e ciò che gli sta attorno.

Capita così che il Milan dopo lo scempio di Torino, minimizzato in ogni dove, vinca una partita con un rigore netto, uno negato (trattenuta su Borini) e un rigore correttamente non dato alla Lazio e i giornali romani si permettano di alimentare gli animi ponendo dubbi sull’operato di Rocchi. Capita che il DS Tare si permetta di andare addirittura nello spogliatoio dell’arbitro e lamentarsi di un complotto annunciato solamente perché al Milan è stato dato ciò che gli spetta – niente di più e niente di meno.

Non contento di quanto successo con Tare arriva anche Urbano Cairo, colui che da presidente del Torino ha taciuto su quanto successo settimana scorsa in Juventus-Milan ma che – a cinque punti dai rossoneri si permette di giudicare l’arbitraggio di una partita che non lo riguarda. Insomma – per gli altri presidenti va bene quando al Milan non vengono dati rigori netti
o quando vengono dati rigori molto generosi agli avversari come contro Roma, Juventus, Inter e Sampdoria. Quando al Milan viene invece dato ciò che gli spetta si grida alla vergogna e allo scandalo.

Risultati immagini per ronaldo atletico copertina gazzetta

Ma passiamo subito alle cose moralie all’ondata di improvvisa moralità che ha colpito il nostro paese. Kessie e Bakayoko messi alla gogna mediatica per una maglietta esposta in segno di sfottò alla curva. Un gesto veramente gravissimo, un atto di violenza che evidentemente deve avere spedito dei giocatori della Lazio all’ospedale con gravi ferite visto che non si spiega come siano intervenuti addirittura importanti politici chiedendo sanzioni esemplari. Poco importa che Acerbi abbia fatto un grave attacco ai tesserati del Milan (“ma li avete visti i giocatori del Milan?”), poco importa che dopo la partita Luiz Felipe e Patric vadano a cercare e colpire i giocatori del Milan alle spalle. Volete mettere esporre una maglietta invece che fare una rissa?

La condanna arriva dalle stesse persone che dopo Juventus-Atletico hanno esaltato il gesto di Ronaldo, arrivando addirittura a sbatterlo in copertina. Il tutto in un sistema che ha censurato questa foto di Luca Bruno, dell’AP, nel nostro paese in cui si vede che il gesto – quello sì che fomenta odio – è rivolto verso i tifosi. Perché? Per i motivi detti al primo paragrafo. C’è evidentemente chi può come il lama Totti delle quattro dita in partita o Materazzi che dopo il derby va in giro con la maschera di Berlusconi. Quelli erano gesti simpatici, l’odio lo fomentano solo i giocatori del Milan che devono stare zitti, subire, e non si possono permettere di alzare la cresta.

A questo aggiungiamo il comportamento ipocrita e un po’ rosicone del signor Acerbi che alle 23.09 esprime il suo sdegno sui social quando – se necessitava di un chiarimento – poteva semplicemente alzarsi e andare a bussare allo spogliatoio di fianco come si fa tra uomini. Memorabile anche Immobile che gli esprime solidarietà con un post su Instagram dalla panca per cambiarsi di fianco a lui. Di persona, evidentemente, era troppo difficile vista la chilometrica distanza. Bene il comunicato del Milan, male i tifosi che devono assolutamente stare con Kessie e Bakayoko. Anzi, fossi la società manderei nella prossima partita Kessie in campo con la fascia di capitano.

In tutto questo Kessie e Bakayoko sono stati deferiti per la prova TV pur senza mezzo appiglio regolamentare. Come potete controllare voi stessi sulle norme federali all’articolo 35 la prova TV si applica per espressioni blasfeme, condotta violenta e condotta gravemente antisportiva. Quest’ultimo caso è fermamente regolamentato in sotto-casi quali segnare di mano, simulare, impedire una rete con la mano. Non si fa cenno di esposizione di magliette o gesti provocatori a fine partita. Quale lo scopo quindi? Probabilmente far passare il Milan favorito tramite l’impossibilità di applicazione.

La stessa prova TV che non è stata applicata una settimana fa in diretta per l’espressione blasfema di De Rossi la cui Roma è sempre più spinta verso il quarto posto grazie al buon rapporto tra Pallotta ed Agnelli. A proposito di questo occorrerà vigilare su Roma-Juventus ormai tradizionale appuntamento di fine stagione dove vengono regalati i tre punti se servono. Lo stesso Pallotta che ogni giorno ormai scrive letterine alla UEFA chiedendo l’esclusione del Milan dalle competizioni Europee.

Non è un mistero che a chi comanda questo sistema faccia comodo un Milan fuori dalla Champions League, un Milan che con una proprietà solida e disposta ad investire può facilmente rialzarsi per i maggiori proventi che grazie alla coppa otterrebbe in virtù di ranking storico e bacino d’utenza. Non è un mistero che questi signori preferiscano la Roma che conta zero in Europa e fa mercato a saldo zero, arrivando anche a svendere Salah.

Come già dissi quando subentrarono Elliott può prendere i migliori dirigenti ma in Italia oltre che sul campo la guerra va fatta nei palazzi del potere dove al momento – viste anche alcune trasmissioni – siamo carenti. E’ evidente a tutti coloro che abbiano seguito gli arbitraggi di questo campionato come il Milan meriti di finire nelle prime quattro. Qualora non dovesse finire così fossi nei panni della società valuterei seriamente l’iscrizione al campionato Svizzero o Francese.

Cari tifosi del Milan: non fatevi manipolare dai giornali, gli stessi che giustificavano il furto dello Stadium col distacco in classifica. Questa è una guerra e in guerra si va con le armi e con la faccia cattiva. Viva i Kessie, viva i Bakayoko che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno. Fanculo a chi parla di stile nel momento in cui si viene attaccati e bisogna lottare per ciò che spetta. Io preferisco la Champions League, lo stile lo lascio ai perdenti che magari dopo il furto di Sabato scorso mercoledì sera sono pure andati a fare i complimenti a chi ci ha derubato.