La fine del banchetto e i pentiti sulla via di Damasco

Come era prevedibile la fine dell’era Fassone-Mirabelli ha segnato anche la fine di un certo tipo di connivenza tra il Milan ed un gruppo di giornalisti e tifosi che col Milan ed il suo stile avevano poco a che fare, oserei dire per nostra fortuna. Questi ultimi giapponesi sono rimasti col Titanic che affondava negando l’evidenza fino all’ultimissimo metro, fino alla cacciata definitiva dell’incapace e le facce da funerale viste durante e dopo l’assemblea dei soci che ci ha liberato. A proposito di questo vorrei personalmente ringraziare il dipendente di Casa Milan che ha fatto trapelare la pesantissima sentenza UEFA ai giornali aiutando così la cacciata di Fassone, un AD ormai spudoratamente bugiardo seriale.

Da dove partiamo? Ma partiamo dal direttorissimo Iacobelli, invitato addirittura in pompa magna ad un “festival del milanismo” dove mancavano solo Paolo Montero e Marco Materazzi. Dopo quello che ha detto su Calciopoli è stato un po’ come invitare Rocco Siffredi al Gay pride. Quest’uomo si è messo a fare una difesa strenua dell’amico Mirabelli fino all’ultimissimo secondo con articoli contro l’UEFA, su come il valore della rosa sia aumentato, su come qualsiasi cosa fosse colpa della vecchia dirigenza. Dicevano che in realtà difendeva il Milan? Appena Leonardo è entrato al posto del calabrese – puff – sparito.

Più focoso il duo di Sportitalia che ha difeso la barca anche dopo l’affondamento e continua tuttora a farlo. Dopo il siparietto imbarazzante con l’avvocato La Scala in cui Elliott veniva dipinto come l’avvoltoio fondo speculativo ed il Milan quasi fallito, il duo del calciomercato (uno è il fine intenditore che dileggiava Suso, l’altro o copia le notizie da Di Marzio o le inventa di sana pianta) si è gettato oltre. Per prima cosa hanno annunciato tutte le trattative che Mirabelli ha tentato di imbastire per farsi confermare: Higuain, Benzema, Morata. Ci fanno anche sapere che lui mai avrebbe ceduto Bonucci alla Juventus. C’è solo un piccolo problema: fare le trattative senza soldi veri e aspettare i soldi da chi subentra è come entrare in un negozio di Ferrari, ordinare l’auto e aspettare che qualcuno te la paghi. Vale zero. A questo punto è iniziata quindi la battaglia contro Leonardo, reo di non fare parte del loro giro di amicizie.

Possiamo parlare di quello che vogliamo ma fino a ieri abbiamo sentito cazzate come “ci vogliono almeno due anni per giudicare una dirigenza” casualmente uscita fuori a dicembre, quando il progetto era chiaramente fallito ed il Milan veleggiava a metà classifica. Gli stessi personaggi però che attendevano due anni per Mirabelli ci hanno messo 15 minuti a bocciare Leonardo per Bakayoko in prestito secco evidenziando ancora una volta la malafede imperante in questi ultimi 18 mesi. Magari gli stessi che hanno difeso 6 milioni per Borini quinto giocatore più pagato della rosa, ad esempio – giocatore descritto addirittura come migliore. E’ finito il tempo dell’incompetenza e delle amicizie, delle veline agli amici e dei personaggi su Twitter che si collegano dalla cina però twittano solo dalle 8.30 alle 22.30 italiane, mentre in Cina è piena notte. Fatevene una ragione.

L’ultimo caso riguarda i finti pentiti, quelli che fino all’ultimo stavano sul carro dell’amico Fassone ed erano in prima fila alle conferenze stampa (salvo disertare quelle di Leonardo, Caldara/Higuain e Maldini). Quelli che hanno insultato tutto e tutti per un anno mezzo, parlato di complotti internazionali contro l’UEFA, difeso Fassone contro ogni evidenza e ora pensano di cavarsela con uno “scusate, ci siamo sbagliati, eravamo in buona fede”. Ma stiamo scherzando? Ma veramente fate o ci state prendendo per il culo? In un paese civile questi dovrebbero aver avuto il buon senso e la decenza di cancellarsi da twitter e non parlare più di Milan per 10 anni. Invece eccoli – qualcuno un po’ nervosetto – sgattaiolare via dalla nave che affonda per risalire su un altro carro. Senza vergogna. Si divertano pure a minacciare con fake creati ad arte, vediamo il primo che tira troppo la corda e finisce alla postale.

Ammiriamo invece la posizione coerentissima della curva che dopo aver difeso Fassone e Mirabelli (si vociferava, in realtà senza alcuna prova, di qualche favore società-curva) e dopo averci detto che ciò che contavano erano “serietà, trasparenza e programmazione” ora si aspetta i risultati. Siamo usciti da una estate con sentenze UEFA, amministratori delegati cacciati, Maldini che torna in società e l’unico comunicato lo hanno fatto per difendere Massimiliano Mirabelli. Io due domande me le farei così come me le farei sul fatto che per il secondo anno consecutivo il secondo blu è tutto esaurito in abbonamento all’apertura della vendita libera (e la prima fase della campagna abbonamenti non era sotto la gestione Elliott).

Un piccolo saluto lo dedico anche al capitano più imbarazzante della storia del Milan che ha ben pensato di levare le tende e ci ha risparmiato uno stipendione nel monte ingaggi. Caro leonardo bonucci – rigorosamente in minuscolo – quando parli di “ringraziare chi mi ha sostenuto durante tutta questa stagione“, ecco, quelli erano i tifosi del MILAN di cui tu eri CAPITANO e che tu ti sei ben guardato anche dal solo nominare. Sei stato un capitano imbarazzante che avrebbe dovuto rifiutare la fascia e invece l’ha accettata, che si è posto su un piedistallo per mesi spaccando il gruppo e che se ne è andato da primadonna implorando di tornare a Torino dopo aver visto l’arrivo di Ronaldo. Un capitano che mentre indossava quella fascia che fu di Baresi e Maldini pensava di voler tornare alla Juventus. Vergogna a te e a chi ti ha nominato. Sarebbe bastato trattarlo come un normale giocatore, ma per il duo di narcisisti era forse troppo.

Si vincerà o si perderà ma la miglior garanzia di avere Leonardo e Maldini è che certe cose non succederanno più. Come scrissi su Twitter l’ultimo anno è stato qualcosa al limite del surreale, soprattutto per accadimenti fuori dal campo. Non nascondo che per il bene del Milan è stato difficilissimo turarsi il naso e continuare a sostenere la squadra augurandosi che sempre per il bene del Milan quella dirigenza saltasse il prima possibile. Non nascondo che probabilmente avessero continuato Fassone e Mirabelli non sarei andato avanti col blog. Non me ne vergogno: il tempo è stato galantuomo e ci ha collocati ancora una volta dalla parte giusta della storia.

Alla fine Fassone e Mirabelli sono quasi da ringraziare: fosse arrivata subito una dirigenza competente i fenomeni che avrebbero accettato anche Farina e Manenti pur di liberarsi di Galliani sarebbero passati per tifosi veri e disinteressati. Così invece, sono apparti per quello che erano ed il loro mondo è crollato agli occhi dei tifosi ed è stata finalmente rivalutata l’opera di chi ha giudicato per competenze e non per simpatie. Non nascondo la soddisfazione di vedere finalmente il Milan libero da questo cerchio magico imbarazzante che gli ruotava intorno e di vedere questi personaggi che hanno costruito per anni il loro business sull’odio e sulle divisioni tra tifosi finalmente sbeffeggiati ed isolati. Ora zitti, e giù dal carro, cari milanisti di interesse.