La fine della farsa cinese, ora via i tifosi di interesse

Il CDA che è andato in onda durante questa settimana è stato l’apice del più grande teatrino ai danni dei tifosi del Milan. Yonghong Li, Lu Bo, Xu Renshuo ed Han Li sono scomparsi. Dispersi. Quattro attori, quattro figuranti mai sentiti prima e comparsi giusto per comprare questo club e scomparsi dai radar una volta che hanno portato a termine il proprio compito. Non era facile superare la presidenza Farina ma il commediante Cinese ce l’ha fatta: dal 21 non sarà più presidente del Milan, il peggior presidente della storia.

Non dimenticheremo facilmente questo ultimo anno. Partito con un mercato pessimo ed un repulisti sia nella squadra che nei quadri societari che sa molto più di purga che di un reale tentativo di rilancio. Non dimenticheremo come chi gestisce il Milan ha costruito quest’anno un sistema di comunicazione inqualificabile atto a cercare di grattare la pancia del tifoso tenendolo calmo finché si poteva, continuando a prenderlo in giro. Chi metteva dubbi sulla solvibilità di Li, sullo stato cinese era un finto tifoso, non uno che si preoccupava veramente della squadra e non del proprio portafogli.

La società si è circondata di adulatori a pagamento. In campo e in curva. Gente che fino al 2017, quando il Milan aveva bisogno di supporto in campo, quando giocare a San Siro era quasi peggio che giocare in trasferta, si era venduta al cavallo sbagliato, quello di Barbara Berlusconi. Strani figuri che guardavano le partite del Milan con disprezzo invitando a boicottare la squadra, il merchandising e i prodotti degli sponsor oltre allo stadio che oggi girano con foto coi dirigenti e il direttore sportivo tra i contatti del proprio cellulare. L’operazione più vergognosa della nuova società, ancora più che i 70 milioni per Kalinic e Silva, è aver venduto il cuore del Milan a questi figuri in cambio di consenso e qualche striscione di supporto.

Che ora questi signori parlino di unità, ora che (si spera ancora per poco) sono pappa e ciccia coi dirigenti, ora che questo Milan gli piace non per i risultati (su cui stendiamo più di un velo pietoso) ma perché ha convenienza personale è oltremodo ridicolo. Io non solo le distanze da questi le voglio, le pretendo. Via chi non ha aiutato il Milan nel momento del bisogno, via chi si è prestato ad una farsa in cambio di vantaggi personali e notorietà. In ogni società che si rispetti il tifo può e deve essere un atto disinteressato senza scopo di lucro alcuno. E in ogni società che si rispetti i dirigenti non intrattengono contatti con giornalisti in o influencers in cambio di consenso personale.

E qua passiamo ai dirigenti. Io non so se Fassone ci sia o ci faccia ma aver eliminato ogni dirigente di quella che era una delle migliori società al mondo è stata una follia. Da Sapienza a Magni, da Bianchessi a Galli per mettere chi? ll tutto in mezzo a prese in giro continue ai tifosi con rifinanziamenti annunciati sempre a 30 giorni dalle dichiarazioni, sponsor che non arrivano, sponsor che se ne vanno e non vengono rimpiazzati, accordi definiti migliorativi quando non lo erano per niente, tutto grazie ai soliti amici influencers di supporto, gli stessi che mandano scagnozzi con 10 followers a minacciare di morte chi dissente dalla linea del va tutto bene.

Poi però succede una cosa. Succede che il tempo è galantuomo e i nodi vengono al pettine. Succede che se fai un mercato di merda non migliori la posizione precedente. Succede che se un cinese non si fa vedere con una cravatta che sia una, e non ha un soldo difficilmente sarebbe arrivato a ripianare 70 milioni (che non sono di più perché ci siamo indebitati sui bilanci futuri) alla chiusura del bilancio. Succede che la UEFA alla farsa non ci casca con un AD definito poco credibile per via di piani finanziari presentati con presunti ricavi dalla Cina che era evidente non sarebbero mai arrivati. Allora il teatro crolla e parte il libera tutti.

Non scopriremo mai se chi ha sostenuto questa dirigenza era o meno in buona fede. Quello che però emerge è che una tifoseria si compatta di fronte ai risultati o alla competenza. Non ci si compatta con l’odio alla dirigenza più vincente della storia. Il tentativo, pessimo, di servirsi di due dilettanti per cercare di dimostrare chissà quale falsità in termini di buona gestione o competenza rimarrà una delle cose più ridicole mai tentate da certi gruppi di tifosi. Tifosi che avrebbero beatificato qualsiasi operazione di qualsiasi dirigenza in cambio di vantaggi personali e capre lobotomizzate al loro seguito.

Non dimenticherò Jacobelli che si erge a difensore di Mirabelli. (E non ho il coraggio di scrivere difensore del Milan, perché a Jacobelli del Milan non importava nulla come sa chi ha seguito le sue opinioni durante calciopoli). Non dimenticherò gente che ci ha preso per il culo per un anno. Non dimenticherò chi si è prosciuttato gli occhi sullo stato della squadra per combattere inutile battaglie personali, chi ha sbandierato per anni la competenza ed in cinque nanosecondi l’ha sostituita con l’amicizia. A questi lasciamo la figuraccia da peracottari di essere diventati più servi di coloro che definivano tali, di aver preso in giro più e meglio i tifosi di quanto loro accusavano chi c’era prima di fare. Speriamo che il tifoso, quello vero, quello disinteressato, abbia capito chi in questi anni abbia tifato Milan e non il proprio tornaconto.

Non sarà il 21 luglio la rinascita simbolica del Milan. Sarà quando la dirigenza – eventualmente futura – non avrà più contatti con alcun tifosi, non cercherà di grattargli la pancia ma ragionerà con la propria testa prendendo anche decisioni impopolari ma necessarie e chi è entrato a casa Milan per adulazione e non per meriti avrà fatto gli scatoloni. Questa rimane una linea da mantenere, una perfetta demarcazione di chi non si è prestato a questa farsa e per questo ha ricevuto minacce di vario tipo da gruppi capitanati dall’idiota di turno. Non ci può e non ci deve essere spazio nel nuovo Milan per chi ha sputato su 30 anni di storia, per chi si è venduto per 30 denari, per chi ha preso in giro raccontato panzane continue sia pure in buona fede, senza alcuno spirito critico o una testa pensante. Per questi signori non ci può e non ci deve essere spazio nel Milan. Ora che il castello è crollato chiedono unità. Io non solo le distanze da questi le voglio ma le pretendo. Non cerco vendette, cerco rispetto dopo essere, con altri, stato infamato da gente con secondi fini per aver visto la verità sulla situazione prima di tutti gli altri.

Questo anno rimarrà come esempio di cosa non fare nella gestione di una società di calcio. Dentro e fuori, campo e tifosi, tattica e comunicazione. Speriamo di essere arrivati alla fine di questa farsa con Elliott ma saremo sicuri della cosa solo una volta che Fassone e Mirabelli lasceranno casa Milan in attesa di essere sostituiti da personaggi più integerrimi e competenti. Non ci resta che sperare nel bene del Milan ed il bene del Milan è in questo momento una proprietà solida ed una dirigenza competente e sopra le parti, che giudichi dipendenti e giocatori in base alle loro capacità e non a chi li ha comprati o assunti. Che non abbia bisogno di amici che gli giustifichino ogni cosa perché sa di operare bene.

Non resta che aspettare una settimana per capire se il sole tornerà a sorgere su Milanello o se rimarrermo ancora nella lunga notte dopo il crepuscolo sperando che senza l’aria pesante intorno a chi dubitasse di qualsiasi cosa durante l’anno. Non ci resta che sperare che il Milan torni nelle mani dei suoi tifosi, 10, 20 o 30mila che siano a San Siro, ma puri e privi di ogni altro interesse. Basterebbe questo, prima del risultato sportivo. Basterebbe ritrovare quella DIGNITA’ che quest’anno al Milan è mancata.