La rivincita delle big, ma è un mondiale a due velocità

Finisce la seconda settimana del mondiale, finisce la seconda giornata della fase a Gironi. Ci eravamo lasciati col gruppo B di Portogallo e Spagna, mercoledì è scesa in campo nuovamente la Francia. I transalpini hanno dimostrato ancora un “braccino corto” come già avvenuto contro l’Australia ma sono riusciti a qualificarsi avendo ragione del Perù. Pareggio insipido tra Danimarca ed Australia che serve molto ai danesi che si tengono a tre lunghezze di distanza. Il big match di giornata era però certamente quello tra Argentina e Croazia finito con una mattanza per l’Argentina di Messi sconfitta per 3-0 con il fuoriclasse del Barcellona mai in partita e sempre più sconfitto da un dualismo con Ronaldo che alla luce dei risultati degli ultimi cinque anni non ha nemmeno più senso definire tale. La Croazia ha giocato da padrona ma la prova di fronte ad un’Argentina dilaniata da guerre interne contro il proprio allenatore potrebbe non essere così attendibile.

Argentina che però si scopre il giorno dopo “graziata” dalla Nigeria che batte l’Islanda e vola a quota 3. Agli argentini per ribaltare la situazione basterà quindi battere gli africani a meno di giochetti strani della Croazia: sono fuori ma non sono ancora morti. Si salva il Brasile che vince un 2-0 ma è un 2-0 molto bugiardo: la Costa Rica fa una partita difensiva, anche ordinata, ma tracolla proprio nei minuti finali: la prima impressione di questo Brasile è quello di una squadra non troppo distante da quella del 2014, ovvero una squadra che è destinata ad uscire alla prima avversaria di livello. In serata, nella partita che probabilmente vale il passaggio del girone, vince in rimonta la Svizzera contro la Serbia con una buonissima partita ed un’altra prestazione di livello di Rodriguez. Svizzeri a 4 col Brasile e per passare basterà un punto con l’eliminata Costa Rica.

La goleada belga contro la Tunisia apre il Sabato con i belgi in controtendenza rispetto a Panama che dilagano già nel primo tempo chiudendo e dominando una partita contro un avversario di scarso livello. Si conferma invece il Messico che dopo aver battuto la Germania liquida la Corea del Sud andando due volte in vantaggio e prendendo un gol solamente nel finale di partita. La squadra tedesca era chiamata a vincere a tutti i costi e lo ha fatto all’ultimissimo tiro utile ed in inferiorità numerica: il gol di Kroos su punizione rimette la Germania a 3 punti con la Svezia e mantiene il Messico in una posizione di incertezza anche con sei punti.

Nel gruppo del Belgio oggi giocava l’Inghilterra che ha dilagato con Panama e che in questo momento delle big è forse quella col miglior gioco. Inghilterra e Belgio quindi qualificate al turno successivo con pari gol segnati e subiti: in caso di pareggio all’ultima giornata sarà il minor numero di cartellini (coefficiente fair play) a fare da discriminante per il primo posto. Giappone e Senegal aprivano quindi oggi il girone H con una possibilità di passare il turno ma in quello che è ormai il girone degli ex-milanisti le due squadre si sono neutralizzate con in mezzo un assist di Niang ed un gol di Honda. 2-2 che penalizza più il Senegal che all’ultima avrà la Colombia che il Giappone. Nell’ultima partita di giornata infatti la Colombia ha battuto la Polonia del capocannoniere delle qualificazioni Lewandowski eliminandola dal mondiale. La partita della Polonia è stata imbarazzante senza mezzi termini con la Colombia che ha sfruttato gli errori della difesa Polacca ad un nuovo fallimento al grande appuntamento nonostante giocatori di prim’ordine e nonostante non abbia giocato amichevoli per mantenere il proprio ranking FIFA alto, di fatto “truccando” il sistema e guadagnandosi una prima fascia che non meritava.

Da domani in soli quattro giorni si concluderanno quindi i gironi con la terza giornata di gare. Quello che emerge da queste prime due è al momento un mondiale a due velocità con le big da una parte e le piccole dall’altra. Con qualche sorpresa ma molti sparring partner come Panama, Egitto, Iran, Marocco e Tunisia. 13 squadre Europee, le stesse nel mondiale 1982, a 24 squadre, sono al momento decisamente troppo poche di fronte a continui allargamenti a continenti che raramente hanno a che fare col pallone e che per arrivare al mondiale devono battere squadre di quarta fascia. Il risultato è una fase a gironi principalmente rovinata con molte squadre qua per caso e già fuori. Era successa una cosa simile in Champions League con il “percorso campioni” dei preliminari: la UEFA ha rimediato ammettendo 16 squadre dirette dalle prime quattro leghe – ci chiediamo se non sia ora che i mondiali vengano modificati riconsiderando i posti delle confederazioni. Difficile, visto che molti presidenti FIFA hanno costruito le proprie elezioni e rielezioni regalando posti alle confederazioni minori: è come se nella finale dei 100 metri venissero ammessi di diritto quattro atleti bianchi su otto, non preoccupandosi del livello della stessa finale. Ad un mondiale devono andare le 32 migliori, indipendentemente dalla federazione.