Perché non credo al complotto mediatico anti-Milan

Come era prevedibile con la sosta nazionali i giornali sono tornati a parlare della cessione del Milan evidenziando preoccupazioni circa il patrimonio di Yonghong Li e il successivo subentro di Elliott. Tra le esagerazioni e le bufale conclamate, tipo il rientro di Galliani (dovrebbe dimettersi dal Senato, cosa impossibile senza voti dell’aula che richiedono tempi lunghi) e i debiti rifinanziati in bitcoin la società si è difesa semiufficialmente, tramite l’account di Mauro Suma, dicendo che diamo fastidio perché ci stiamo riavvicinando alla zona Champions League. Mi spiace ma non posso accettare questa tesi.

Da dove partiamo? La procura di Milano sta indagando per riciclaggio? Benissimo, ben venga. Qualsiasi operazione porti chiarezza e trasparenza sulla provenienza dei fondi usati per comprare il Milan non può che essere accolta in maniera positiva da chi ha a cuore la squadra. Se ci sono dei reati accertati chi ha sbagliato pagherà, se non ci sono sarà scritto nero su bianco che la compravendita è stata pulita. Non si può nascondere sotto il tappeto i problemi aspettando che si risolvano da soli.

C’è qualcosa che non torna dietro tutto questo? Non può essere altrimenti quando il Milan viene comprato da una società lussemburghese passando per una catena di scatole cinesi con nel suo mezzo dei paradisi fiscali. E’ oggettivo che non vi siano né chiarezza né trasparenza su chi sia oggi il vero proprietario del Milan al di là di come la si pensi. Berlusconi promise di lasciare il Milan in mani sicure ma continuo a pensare che il Milan non è stato venduto da Berlusconi ma da Fininvest che approfittando dei suoi problemi al cuore non vedette l’ora di disfarsene il prima possibile. Non credo e non penso che sia un rientro di capitali nonostante alcune strane coincidenze come Elliott che punisce Vivendi (che venne meno ai suoi impegni in Premium) in Telecom.

Non credo che sia un complotto della stampa semplicemente perché sono troppi i giornali coinvolti. Dal New York times, a l’Equipe, a Marca fino a Forbes hanno tutti postato dubbi più che leciti sull’attuale proprietà del Milan. Troppe notizie, troppi fatti oggettivamente verificabili, troppe coincidenze strane per essere semplicemente un “complotto” per non farci avvicinare alla Zona Champions League.

La situazione oggi vede il Milan aver chiesto 10 milioni per esigenze di cassa ed averlo fatto tramite lettera a Yonghong Li preoccupato per il non arrivo degli stessi. Alla prossima assemblea bisognerà ripianare un bilancio molto pesante dovuto soprattutto all’incremento di ammortamenti e cartellini per via dell’ultimo mercato e Li non si potrà più nascondere, nel senso che ci saranno da mettere 100 milioni in un sol colpo e bisognerà vedere se ci saranno e chi li metterà. Il bilancio piange, la fuga degli sponsor è più che evidente e i “grossi sponsor” annunciati in estate ancora latitano.

Elliott potrebbe non essere l’inferno auspicato bensì l’ancora di salvezza del Milan: difficilmente gli americani in quest’ultimo anno non avranno trovato un compratore per una squadra che comunque è stata ceduta a 750 milioni ed è stata rinforzata rispetto a quel momento. In questo senso ecco che la Champions League ed il flusso di cassa che porta risultano fondamentali sia per il bilancio che per l’appetibilità del club. Va capito da che parte stia Fassone che ha portato Elliott il quale ha preteso per lui poi quasi pieni poteri e la famosa clausola di illicenziabilità ma ha poi aumentato il debito del club (azzerato con la cessione, saldando tutte le pendenze) e questo sembra avere indispettito e non poco qualche manager del fondo.

Cosa succederà nei prossimi mesi? Personalmente credo che non sarà Li il proprietario del Milan alla prossima assemblea soci. Per quella data il Milan potrebbe già essere passato in mano ad Elliott o al nuovo compratore. A livello sportivo mi aspetto invece restrizioni di mercato dalla UEFA che ci costringeranno alle cessioni di Suso e Donnarumma che a bilancio hanno un prezzo di cartellino molto basso e permettono di realizzare facili plusvalenze nell’immediato (non male come macerie, vero?) a differenza dei giocatori arrivati in estate. Il mercato non sarà quindi pieno di botti ma aspettiamoci risparmio e parametri zero nel tentativo di valorizzare l’organico in entrata l’estate scorsa. Continuo a credere che il mercato di una estate fa non andava sbagliato perché era un mercato fatto per due estati e non una sola, poi se non ci ho capito niente e ne arriva un altro così tanto di guadagnato.

Ai tifosi in questo momento non resta che attendere per capire come si svilupperà la situazione ma sarebbe anche ora di usare un po’ di franchezza invece di nascondersi dietro un “tutto a posto” ed un “complotto contro di noi” e scrivere lettere dove si minacciavano querele al New York Times che non risultano mai recapitate. Il clima di persecuzione di chi ha sollevato dubbi leciti su componenti oggettive rimane qualcosa di inqualificabile ed imperdonabile. La Champions per il bilancio è un traguardo molto più importante di come appare oggi ed è altrettanto difficile raggiungerlo a meno di un colpo importante con Juventus o Napoli. Cerchiamo quindi di pensare al piano sportivo perché se non c’è un complotto è anche vero che da quello – e solo da quello – dipenderà poi quello che accadrà in estate.

P.s. sulla nostra pagina Facebook è attivo un post per tutti coloro che avessero bisogno di vendere/comprare i biglietti del derby del 4 aprile visto che il Milan è l’unica tra le società (seppur non obbligata) a non offrire un rimborso diretto del prezzo del biglietto. Anche questo piccolo dettaglio è comunque abbastanza preoccupante.