#APACF show – il grande mercato di Massimiliano Mirabelli

A fine Agosto ero stato ottimista. Forse troppo. Mi ero nascosto dietro un otto a cui personalmente non ho mai creduto per non inimicarmi troppo le folle. Ora, alla prova del campo credo sia giunto il momento di dirvi che a fine agosto ho mentito spudoratamente. Ecco quindi di seguito cosa penso degli acquisti – come ho già scritto su Twitter

  • Bonucci Leonardo: niente da dire. Sapevamo fosse sopravvalutato dai media, non è tra i primi centrali al mondo, ma di certo non è scarso. Mai condannerò una tale spesa.
  • Donnarumma Antonio: tassa da 1 milione di Euro per far rinnovare il fratello. “Scelto per ragioni tecniche, è assolutamente il secondo portiere” viene sbandierato in conferenza stampa più volte. Finisce terzo dietro Storari. Vediamo chi gioca col Verona
  • Biglia Lucas: il peggiore acquisto per distacco netto. 20 milioni per un trentunenne in scadenza. Mai decisivo nei big-match con la Lazio, cadeau preso solo per compiacere i tifosi e togliere il posto a Montolivo. Come previsto perde il posto dopo due mesi giustificato da una pessima condizione tecnica – la dura realtà è che il suo livello è questo e il miglior Montolivo (che purtroppo per lui è tornato) gli piscia in testa.
  • Rodriguez Ricardo: questo grande fenomeno capitano della Svizzera – che ad oggi forse si salva per rendimento – in Germania stava RETROCEDENDO. Col Wolsfburg non si è qualificato alle coppe, stava giocando lo spareggio per non andare in Zweiteliga! A livello tattico inoltre non ha UN senso logico per una squadra che giocava 4-3-3.
  • Mateo Musacchio: non migliore del Paletta dello scorso anno o di Romagnoli. Lo si prende e poi non si sa dove metterlo perché arriva Bonucci, evidenzia mancanza della tanto sbandierata programmazione sul mercato. A fine stagione è in campo quando la Roma gliene fa quattro in Europa League tanto che a Villareal i tifosi arrivano ad invocare Bonera (no, non un omonimo, proprio Daniele!) al suo posto.
  • Andrè Silva: Mendes incassa i 12 milioni derivanti dalla sua cessione al Porto e ci ringrazia. Ad oggi è in grado di segnare solo a dopolavori e squadre di pensionati. Personalmente se sia il futuro o no non mi importa perché con quei soldi prendi prima ciò che conta davvero – il presente.
  • Kessie Frank: il nuovo Andrea Bertolacci, ennesimo miracolato da Gasperini. Devo dire che sembrava buono ad Agosto e avevo quasi cambiato idea. Nella prossima assemblea va fatto scrivere nello statuto sociale di non comprare più giocatori da Gasperini.
  • Andrea Conti: si salva solamente perché si rompe. Spero che anche lui non sia un bluff di Gasperini, sarebbe il secondo acquisto azzeccato.
  • Fabio Borini: titolare in squadre che lottano per non retrocedere, non certo in chi punta alla Champions League. Infatti da noi è titolare. Doveva essere “la riserva” e punta direttamente al record di presenze di Paolo Maldini
  • Hakan Calhanoglu: il secondo peggiore acquisto di tutti. Giocatore fermo da sei mesi, non si incastra nel modulo  e toglie il posto ai due migliori della squadra. A livello individuale non vale Suso/Jack, a livello di incastro nel progetto sportivo è SENZA SENSO sia in un 4-3-3 sia in un 3-5-2. L’unico che gode di questo acquisto è il sig. Petralito
  • Nicola Kalinic: i 30 milioni più buttati nel cesso della storia del Milan. Attaccante non migliore di Bacca. Cocco dell’ex-tecnico. E’ la perla che manda a puttane la stagione e ci costringe a giocare con un attacco spuntato che non riceve un cross.

Tirando le somme: dopo 230 milioni spesi la formazione è inferiore a quando giocavano titolari Kucka, Pasalic e Deulofeu e per salire di livello si è dovuto recuperare Montolivo, Bonaventura e Zapata. Manca un modulo e qualsiasi modulo richiede l’adattamento di uno o più giocatori, segno che si sono presi uomini senza un progetto tecnico dietro. A sostegno di tutto questo progetto sportivo che ormai possiamo chiamare ridicolo: influencers che fanno l’esegesi di ogni acquisto proprio perché non fatto dalla vecchia dirigenza, diffamazione sistematica a chiunque non fosse concorde con sto schifo, che si chiamasse Sconcerti, Ancelotti, Maldini o Shevchenko era uguale.

Il Milan aveva una base. Aveva un modulo, il 4-3-3, a cui mancava un esterno (meglio due) ed un centrocampista centrale. Si è voluto rivoluzionare l’organico per ergersi a salvatori della patria, a migliori dirigenti della storia del calcio pensando che spendendo così tanto le cose sarebbero andate a posto da sole. In tutto questo gestione dello spogliatoio vergognosa con un capitano imposto dall’alto ed un trattamento a chi già c’era e a chi ha veramente nel cuore questa squadra inqualificabile. Nessun vero tifoso del Milan può sentirsi rappresentato dai valori che esprime Leonardo Bonucci – con tutto il rispetto per quelli tecnici. Il dover poi ripescare chi avevi escluso per salvare il salvabile non è altro che il giusto karma.

Si possono perdonare i risultati sportivi, si può perdonare anche l’errore di mercato. Non si può perdonare l’egocentrismo, l’autocelebrazione, la presunzione e soprattutto il calpestare più e più volte i valori sportivi di questa squadra che sono stati calpestati. Non sarà mai e poi mai perdonato il commercio degli accrediti – ormai segreto di pulcinella in tribuna stampa. Non sarà mai perdonato l’aver svenduto i valori per quieto vivere. Per fortuna anche qua il tempo è galantuomo.

Tra questa e la prossima settimana tireremo le somme con due probabilissime bocciature in arrivo: la prima al Voluntary Agreement, la seconda al piano di rifinanziamento. I parafulmini sono finiti, la credibilità degli influencers accreditati (che passeranno alla storia come complici di questo scempio) è al minimo storico e finalmente i responsabili di questo scempio dovranno assumersi le loro responsabilità. Profonda vergogna per questa situazione e per una società che ad oggi non mi rappresenta niente, sicuramente non il Milan, sicuramente non il mio Milan e i valori che questa squadra ha sempre avuto.

Ad oggi – 4 dicembre – quando negli ultimi anni (sì, anche quello di Inzaghi) c’erano minime speranze di andare in Champions League siamo fuori da tutto, a lottare per il settimo posto e a chiederci se domenica sera sia meglio tifare Inter o Juventus. Questo è il più grande fallimento di cui qualcuno dovrà rispondere senza tirare scuse o paragoni con i cinque anni precedenti dove non vi era un budget di 230 milioni in una singola sessione. La storia, nel frattempo, ha già sentenziato.

4 commenti

Vai al modulo dei commenti

    • erlebnis il 4 Dicembre 2017 alle 15:32

    Disamina perfetta , anche se abbiamo vedute diverse sui singoli componenti del disastro rossonero. Mi vanto di essere una delle pochissime persone ad aver previsto la catastrofe già in agosto ( mancato acquisto di esterni non a piede invertito e Biglia al posto di mezzali di inserimento tecniche).
    Un ‘ ‘ultima scelleratezza mancava al disastro completo , Gattuso allenatore.
    Hanno provveduto a colmare la lacuna pensando da furbetti : metterlo in gioco con le partite ” facili” ( non c’è fine alla loro meschinità), ma purtroppo per loro c’è una giustizia divina che rimette tutto a posto..

    • Vittorio il 6 Dicembre 2017 alle 15:50

    Troppo fuoco. Cosi’ finiamo all’inferno.

      • Milanforever il 6 Dicembre 2017 alle 18:32

      Beh… siamo diavoli o no???
      Scherzi a parte, esagerare è come minimizzare, produce le stesse conseguenze di mancanza di obiettività e credibilità.
      Sono stati fatti alcuni errori palesi e si è gestita la “cosa” Milan con un po’ di pressapochezza, ma non buttiamo tutto a mare.

        • Vittorio il 6 Dicembre 2017 alle 23:00

        Scherzi…..a parte….
        Minimizzi ?
        Ormai, amico mio, non si sa se ???? o ridere ????
        Minchia, ci sono riuscito. E’ la’prima volta che uso le faccine.

I commenti sono disabilitati.