Mercato da otto ma ora parla il campo

Premessa doverosa: se siete di quelli che pensano che vada tutto bene, che si debba solo elogiare e non muovere critiche, che se non ti va bene ti meriti Bertolacci/Sosa/Montolivo/Galliani/Berlusconi interrompete la lettura di questo articolo e andate altrove. Qua verrà analizzato tutto il mercato nei punti positivi e negativi in due sezioni separate. Se pensate che non si possa discutere solo perché si è speso tanto, questo pezzo e in generale questo blog non fa per voi.

Il mercato 2017/18 può essere facilmente riassunto in tre temi: il primo è innanzitutto che ci sono stati i soldi e sono stati tanti. E’ la sessione più costosa di sempre della storia del Milan con 234 milioni spesi o previsti tra prestiti ed obblighi. Basti pensare che al netto delle cessioni per mettere insieme queste cifre come acquisti dobbiamo sommare gli acquisti degli ultimi sei anni, dalla stagione 2011/12 compresa in poi. Il secondo tema è legato all’Europa League e al probabile giudizio sul Fair Play finanziario. L’Europa League ha portato a dover allungare una rosa che era pensata (giustamente) su una sola competizione fino agli anni scorsi e ha portato a dover pensare a fare due mercati visto che è presumibile che il prossimo sarà più bloccato a livello di vincoli. Il terzo tema – quello peggiore – è legato ad una certa necessità di dover per forza dare una discontinuità rispetto al passato per ingraziarsi i tifosi cercando di mettere fuori giocatori più che buoni che pagavano lo status di “vecchi”.

Togliamoci subito il dente: il Milan non aveva bisogno di essere rifondato. Il Milan dello scorso anno era una squadra più che ottima in ottica primi 4 posti tanto è vero che ha chiuso a 39 punti del girone d’andata ed è calato per colpa dell’infortunio dei suoi due giocatori migliori in contemporanea. Il Milan aveva bisogno di allungare la rosa trovando “riserve” che non saranno chiamate a giocare 4, 5, 7 partite in stagione ma 15-20 per il doppio impegno di Europa League. Il Milan partiva da otto giocatori (Donnarumma, Romagnoli, Abate, Montolivo, Suso, Bonaventura, Bacca, Locatelli) che ci stavano tranquillamente come titolari in una rosa da primi 4 posti (tanto è vero che dal 4° posto si è arrivati a 9 punti, non 50). Di questi uno è stato ceduto non perché scarso, ma perché non rientrava nel gioco dell’allenatore (Bacca) e ad altri sono stati aggiunti dei “doppioni” (Romagnoli-Musacchio, Abate-Conti, Montolivo-Biglia, Jack-Calhanoglu) più o meno sullo stesso livello per affrontare al meglio il doppio impegno.

Tolti questi il mercato del Milan porta due top player, Bonucci e Rodriguez ed un potenziale top player, André Silva e sostituisce le ex riserve con giocatori di livello pari o di poco superiore ai titolari presenti. E’ chiaro che sarà il portoghese l’ago della bilancia del mercato vista la scommessa nel rivoluzionare totalmente il sistema d’attacco scaricando i 15 gol sicuri di Bacca per un tentativo di coinvolgere più uomini nella manovra. Su questo azzardo si gioca la stagione 2017/18 del Milan: un azzardo dell’allenatore che è stato assecondato in ogni sua scelta e ha perso ogni possibile alibi di rosa. Prestazioni come quella casalinga col Cagliari in cui Suso salva la carretta con una giocata non saranno più ammissibili tra un mese. Se l’attacco rimane il problema la sicurezza è data sicuramente dalla difesa: ad oggi il Milan ha la miglior difesa della serie A, almeno sulla carta. La scelta di privilegiare la difesa piuttosto che l’attacco dovrebbe favorirci in campionato dove solitamente vince chi prende meno gol.

In soldoni, il Milan lo scorso anno aveva la 4° / 5° rosa del campionato, ad oggi ha la 3°. L’obiettivo, per questa stagione, è quello di arrivare nelle prime quattro ed il mercato è pienamente compatibile con questo. Il voto ad oggi è un otto. Non è un dieci e nemmeno un nove perché con 234 milioni spesi mi aspetterei di essere sicuro di arrivare nelle tre mentre ad oggi il gap con la quarta forza (Roma) e la quinta (Inter) del campionato non è così alto come me lo sarei aspettato dopo una spesa del genere. Arriveranno i cavalieri a parlare di macerie ma 39 punti all’andata, una rosa giovane, una supercoppa e un Cutrone trovato dalla primavera sono tutt’altro che tali. Nessuna scusa in caso di fallimento Champions League, peraltro vitale per il futuro. Il Milan si gioca l’all-in su questa stagione: finire nelle prime 4 significa continuare a costruire e crescere, uscirne significa ridimensionarsi di nuovo.

Quello che invece non mi è piaciuto è sicuramente le troppe celebrazioni ed autocelebrazioni che hanno accompagnato questo mercato ad uso e consumo della frangia di tifosi che ha ricominciato a tifare Milan dopo il 17 aprile. Il Milan ha speso 234 milioni. Il Milan non ha ancora vinto niente. Il Milan ha due competizioni da giocare. Ricordiamoci chi siamo in un periodo difficile in cui la nostra identità è stata affidata al capitano in pectore della Juventus e alcuni valori del Milan sono stati sacrificati o cancellati sull’altare di una rifondazione. Al Milan si gioca per vincere, non per non pagare commissioni, per le live social, per la schiena dritta o per la trasparenza. Non mi è piaciuto l’atteggiamento da smoking bianco Materazziano millantando schiene dritte e trasparenza: le commissioni non sono la fine del mondo, se servono si pagano. Un Keita in più, ad esempio, avrebbe fatto molto comodo. E’ inutile vantarsi di avere la schiena dritta se poi devi giocare con Borini titolare. 

A titolo puramente personale avrei fatto un mercato totalmente diverso: spendendo all’inizio il grosso del budget sulla punta titolare o un top player a centrocampo attorno al quale decidi il modulo e costruisci la squadra. Personalmente preferisco 4 top player che un top, un giocatore quasi top e 7 medio-alti. Avrei cercato la punta coi soldi combinati di Silva e Kalinic e non avrei preso Biglia e Calhanoglu ma cercato di fare un giocatore solo. Rimangono opinioni. Il mercato è stato buono, si poteva fare meglio (ma si poteva anche fare peggio, ed era molto più facile). Ora, finalmente, dopo tre mesi di estenuanti trattative, orpelli comunicativi (a proposito, certi soggetti che hanno in passato danneggiato l’immagine del Milan sono sempre più vicini alla società – e questo non va bene) e autocelebrazioni a presunti salvatori della patria conterà il campo e solo quello. 

Per la cronaca, finché la matematica lo consentirà, come in ogni stagione, il sottoscritto crederà nella possibilità 19esimo. La terza rosa del campionato nel peggiore dei casi può non bastare per finire nelle quattro ma nel migliore può anche fartelo vincere.

6 commenti

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    • Milanforever il 1 Settembre 2017 alle 01:41

    Io ho il grande vantaggio di avere vissuto, con cognizione, oltre 50 di Milan. Assieme a Mario e Vittorio ne abbiamo passate di tutti i colori: gioie, dolori, incredibili vittorie, inimmaginabili sconfitte, trionfi, debacle, grandi presidenze, ignobili affaristi, sul tetto del mondo, nell’inferno della B.
    Non sono mai rimasto legato a nessun Milan e nessuna società se non nel ricordo delle vittorie o delle sconfitte e anche delle umiliazioni.
    Quella di Berlusconi (e con lui Galliani) è stata un’epopea irripetibile, ma come tante volte detto, è finita. E’ finita pure male e forse, si spera, il periodo buio che per forza segue un ciclo grandissimo è stato incorporato e vissuto in quello appena concluso. Questo nuovo Milan, dopo anni bui e di sofferenza, non può che stimolare euforia e ottimismo. Sono moderato, tengo sempre i piedi piantati per terra e quindi non eccedo in baccanali e gozzoviglie (lo vedete da come scrivo).
    Sono partito dal vantaggio che mi sento di avere. Quello per il quale non ho mai, neppure nella tentazione, pensato di tifare contro perchè le cose andavano male o perchè i Berlusconi e Galliani erano chiaramente al capolinea, ma non perdo neppure la testa per questa nuova società, ancora chiaramente tutta da sperimentare (tra l’altro i cinesi mi fanno schifo).
    Conta il Milan. Solo il Milan. Sempre il Milan.

    Il dolore della vedova affranta però in Diavolo non traspare leggermente, è proprio profondo, inconsolabile e pure rancoroso. Non va bene.

    PS: Comunque essersi sbolognati De Schifo e Niang anche con un discreto incasso non è mica poco!

      • Diavolo1990 il 1 Settembre 2017 alle 09:28

      Questa storia che se non dici che è tutto bello e tutto giusto sei vedova è abbastanza ridicolo

      Semplicemente per le cifre spese avrei voluto la sicurezza di finire nelle 3. Ora non c’è. Ed occhio che l’inter ha il grosso vantaggio di giocarne una a settimana.

        • Lele Bastiancontrario il 1 Settembre 2017 alle 10:29

        Guarda che neppure io dico e ho mai detto che è tutto bello e tutto giusto, però, forse è un’impressione, sento da parte tua una punta di astio nei confronti della nuova gestione.
        Berlusconi e Galliani quando hanno fatto bene si è visto (eccome se si è visto!!!), quando hanno fatto male si è visto altrettanto bene e, al di là che i trent’anni che ci sono stati regalati sono una cosa unica e irripetibile, gli ultimi quattro sono stati pessimi e molto criticabili.
        Questi per adesso ci hanno messo i soldi (secondo la signora Buffon, la cosa è da verificare… ma pensa un po’), gli acquisti possono essere anche criticabili, ma è gente giovane (Bonucci e Biglia esclusi) e di prospettiva. Qualcuno è una scommessa (Silva e Calhanoglu), ma oggi nel complesso siamo una rosa competitiva. Cosa che, anche se non sei d’accordo, non eravamo prima.
        Poi tutto questo è chiaro che non garantisca uno dei quattro posti in Champions, ma il calcio non è matematica (altrimenti Moratti in tanti anni sarebbe stato meglio di Einstein).

        Per sintetizzare. Ha me dispiace aver cambiato per i tanti ricordi troppo belli, ma da come si erano messe le cose alla fine è stata una liberazione. I cinesi, ripeto, mi fanno schifo. Fassone e Mirabelli, Montella compreso, saranno valutati per quello che hanno fatto e faranno dai risultati che arriveranno. Almeno oggi sono contento. Non togliermi la speranza.

          • Milanforever il 1 Settembre 2017 alle 11:00

          Naturalmente “Lele Bastiancontrario” sono sempre io… maledetto disqus…

      • Mario De Magistris il 1 Settembre 2017 alle 10:38

      Condivido la tua analisi, a parte i cinesi che a me stanno simpatici perché discendenti di una cultura millenaria che tanto ha insegnato a tutti. Da inguaribile ottimista devo dire che la campagna acquisti/cessioni mi soddisfa in pieno compreso l’ultimo ‘colpo’ Pellegri che è un giovane di grande avvenire. Sono altre-sì convinto che Hakan Çalhano?lu sia un grandissimo acquisto unitamente a quello, in prospettiva, di André Silva. Il mio inguaribile ottimismo è stato offuscato dalle scelte un po a ‘cabeza’ fatte da Montella nella formazione scesa in campo contro il Cagliari. Ma lo scugnizzo di Pomigliano certamente avrà capito i suoi errori(infatti si è opposto alla cessione di Josè Sosa ed ha esaltato la prestazione del ‘Caravaggio’). Si forse bastava che giocasse José invece di Hakan ed il Milan avrebbe sofferto meno e fatto migliore figura. Per il resto finora Vincenzino non aveva sbagliato un colpo se togliamo la partita amichevole con il Dortmund. Coraggio vecchi ‘compagni di ventura’ (Milanforever e Vittorio) vedrete questo Milan ci darà grandi soddisfazioni.

    • yanluke il 1 Settembre 2017 alle 10:21

    Anch’io mi sarei aspettato almeno un colpo in quella zona dove ora orbita fisso Borini. E’ quel giocatore che ha fatto storcere un pò il naso ai tifosi e che tutti hanno letto come una possibile buona riserva e ora ci ritroviamo come giocatore inavomibile. A me sembra che l’acquisto di Borini non fosse nei piani di M&F e, ad un certo punto, si sono ritrovati un opportunità da non farsi sfuggire e così, con il benestare dell’allenatore, è arrivato quel giocatore carismatico che serviva a questa rosa. E’ costato 40 milioni, quei soldi erano destinati forse solo per 1 top player in attacco (i soldi di kalinic + i soldi di Bonucci) o all’esterno (Keita Balde 30m). Ricordiamoci che per Keita e Biglia F&M avevano messo sul piatto 50 milioni per il cartellino di entrambi. Per Lotito l’affare era chiuso ma il giocatore aspettava la Juve. Onestamente va bene così, preferisco affrontare il campionato con la miglior difesa italiana (almeno sulla carta), speriamo che Montella lo capisca.
    Alla fine è rimasto Gomez, Zapata e Paletta come sostituti. Ora per Montella non ci sono scuse, inutile scendere ancora in campo ancora con il 433, non vengono sfruttati al meglio i due terzini e sulla parte sinistra ovviamente siamo troppo deboli. Non possiamo ancora fare quella figuraccia vista a San Siro contro il Cagliari.

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