Discorso di inizio anno 2017

Caro milanista, cara milanista

Si chiude un 2016 che è stato per noi il punto più basso della storia del Milan nel nuovo millennio, che ci ha beffati ed illusi, ci ha visti sconfitti ripetutamente sul campo ma poi ci ha regalato l’inizio della risalita verso lo zenit, l’inizio di un rinascimento rossonero che è culminato col trionfo di Doha.

Sono tempi duri, durissimi. Ma sono tempi in cui è ancora più bello essere milanisti contro tutti i nemici esterni ed interni. Come già dissi una settimana fa, la coppa di Doha è la nostra coppa. La coppa di chi non ha mai mollato e non ha mai perso la speranza in tutti questi anni. Di chi non si è rinchiuso in pozzi neri e non ha cominciato ad utilizzare il Milan per perseguire interessi personali.

Non ci siamo mai creati un personaggio facendo del populismo becero e sparando a zero immotivatamente. E non inizieremo certamente a farlo perché non farebbe certamente il bene del Milan.

Il nostro augurio per il 2017 è che questi giornalai, questi webeti, come ama dire Enrico Mentana, vengano sempre più ridimensionati. Non sono il Milan, non lo sono mai stati. Possono avere miliardi di like o di visite, compresi i loro stessi fake che mettono in rete per continuare a seminare odio ed alimentarlo ma il numero non è mai la rappresentazione della verità.

Il numero per farsi forza ha portato a mostri della TV italiana come i reality show a discapito della qualità. L’universalità degli accessi, purtroppo, sta generando mostri da tenere a bada soprattutto nel campo della politica prima che a quello del tifo: basta andare sotto i commenti di una qualsiasi pagina Facebook di un giornale per rendersene conto.

Da uno di questi esponenti della decadenza rossonera di questo periodo ho pure dovuto leggere “la tua supercoppetta di merda”. Poi ho visto Diego Abatantuono in TV su Sky dire che la supercoppa è un caso, che facciamo schifo e che comunque arriveremo quinti. E qua ho capito.

Ho capito che il Milan siete voi. Voi che festeggiate ogni trofeo come fosse il primo. Noi che non abbiamo mai mollato nemmeno quando Pippo Inzaghi metteva dentro Bocchetti per Menez contro il Torino. Che non ci ricordiamo di tifare Milan solo quando Locatelli mette la pera ai gobbi. Che non abbiamo esultato per l’infortunio del nostro capitano e non ci siamo mischiati a coloro che si sono classificati come rifiuti non solo sul piano del tifo milanista ma anche su quello umano.

Il 2017 sarà l’anno del reset, con la cessione ai cinesi. Ma può essere l’anno della rinascita e può esserlo da subito. 

Abbiamo la possibilità di arrivare davanti e di tornare in Champions League. Ed è una possibilità che manderebbe su tutte le furie i signori di cui sopra, forse migliore prova che loro non tengono ad un Milan, ma al loro tipo di Milan. Quello perdente che gli permette di continuare a mangiare i vermi dal cadavere. Certo, è un bel gregge che sta infestando il web ed unirsi è facile. Qualche soldato è caduto forse per mancanza di attenzione, forse perché voleva sentirsi considerato.

In questo senso non dimenticherò mai la serata della finale di Coppa Italia. Una partita in cui strameritavamo di vincere e abbiamo perso. Una partita in cui dopo 10 secondi dal gol di Morata i nemici interni che fino a quel momento avevano stranamente sostenuto si sono di nuovo tolti le maschere tornando a gettare livore. E’ stata una delle scene più vergognose che io ricordi.

Caro tifoso, cara tifosa. Il 2017 può e deve essere il nostro anno e può esserlo grazie a noi. Isoliamo i violenti, lasciamo solo chi tifa contro. Condanniamo chi si risente alle nostre vittorie. Dissociamoci da chi sa solo odiare e dice di rappresentarci. E se a fine anno il risultato sarà il ritorno in Champions, dove meritiamo di stare, non vergogniamoci a festeggiare e non vergogniamoci a mantenere un distacco da chi avrà gufato quel ritorno fino a pochi minuti prima e sarà pronto a salire sul carro.

Chi ha scelto nella propria vita di tifare Milan deve sapere una volta per tutte che i colori rossoneri sono questi, sofferenza, ingiustizie, sfortuna, bel gioco e vittorie. Anche vittorie, ma mai solo vittorie.  (Mauro Suma)

Il 2016 ci lascia quindi un trofeo, una nuova squadra ed una nuova consapevolezza: quella di non essere la squadra che veniva dipinta per interessi personali altrui. Non abbiamo ancora fatto niente: ora arriva il bello. E sarà il 2017 che dirà se quello che abbiamo fatto sarà confermato o meno. Un 2017 in cui entriamo a testa altissima, come quella di chi ha sempre sostenuto questo gruppo e questi ragazzi.

Ringraziamo lo staff tecnico, in particolare Vincenzo Montella, allenatore che non avrà mai le mie simpatie per come si è comportato col Milan nell’annata 2012-13, ma che è riuscito a ridare ai ragazzi una dignità e a far emergere i veri valori di questo organico.

Ringraziamo soprattutto Silvio Berlusconi e Adriano Galliani che si avviano all’ultimo anno di presidenza ed amministrazione del Milan e che ci hanno regalato quella magia che ha fatto diventare il Milan ciò che è oggi e senza la quale saremmo probabilmente una versione sfigata dei cugini.

Buon 2017 a tutti e forza Milan, sempre

7 commenti

Vai al modulo dei commenti

    • sadyq il 1 Gennaio 2017 alle 21:32

    Scusa, ma chi sarebbero i ‘#SottoSchiaffoBoys’?

  1. Si amico mio il 2017 inizia sulla scia della vittoria di Doha. Un Natale dolce, sotto il profilo del tifo, e festoso ed un fine anno scoppiettante. Ora torniamo con i piedi ben piantati per terra. Devo lamentare che Vincenzino ha mantenuto quel gusto festaiolo che tanti fastidi gli ha procurato alla Fiorentina. Troppo panettone e troppo spumante non rallentano soltanto la forma fisica ma anche quella mentale sotto il profilo della concentrazione. L’impatto con il Cagliari sarà durissimo e non bisogna ripetere l’impatto che si ebbe quando, con Inzaghi, tornati da Dubai con la vittoria di un trofeo, poi giudicato inutile, il Milan perse malamente in casa con il Sassuolo. Un Milan ‘sulle gambe’ che inficiò il buon percorso in campionato sino ad allora sostenuto. Ripetere quell’errore proietterebbe i rossoneri in un baratro che si deve evitare. Va bene l’entusiasmo, anche l’euforia per la strameritatissima vittoria contro i gobbi…ma…si torni con i piedi ben piantati per terra e speriamo che tutti i professionisti, anche i giovani, si siano comportati durante le feste come da tabella medica consegnatagli per mantenere lo stato di forma. La mia preoccupazione è quella che Vincenzino si lasci un po’ andare dopo che ha strameritatamene conquistato il suo primo trofeo. I gufi che straparlano nelle tv private già hanno stabilito che le squadre di Montella crollano sempre nella seconda parte del campionato e soprattutto dopo le festività di fine anno. Diego Abatantuomo e Matteo Salvini, con le loro dichiarazioni, hanno dimostrato che di calcio non capiscono una ‘beata mazza’. Son tifosi di curva quindi rispecchiano quello che è quello spirito interistoide che va oltre il pessimismo cosmico della ragione. Se Montella non mi tradisce…questo Milan arriverà in CL. Ribadisco che a parte quelli di Torino…ce la giochiamo alla pari con tutte le altre in questo torneo italiano. Soprattutto siamo più squadra e più forti di quel team il cui presidente, con i megafoni dei media italiani prezzolati, continua a sbraitare di poter vincere lo scudetto. Se quello lì sbraita in quella maniera sguaiata…allora anche i miei urletti non sono stonati…vero Milanforever? Buon anno a tutti gli amici e che il Milan sia sempre con noi. Vamos a ganar per conquistare quel che meritiamo: la Champions League.

    1. Va bene l’entusiasmo, anche l’euforia per la strameritatissima vittoria contro i gobbi…ma…si torni con i piedi ben piantati per terra

      L’hai detta giusta Borgo, questa l’hai detta giusta.
      Profilo basso e massima concentrazione. Cattivi e affamati.

  2. Furio Fedele ! Avete letto quell’articolo di merda ?

    1. Io Vittorio non lo trovo un articolo di merda. Realistico e concreto. E’ in linea di principio con quello che avevo scritto: piedi ben saldi per terra, profilo basso e massima concentrazione.
      Se pensiamo di essere arrivati chissà dove siamo fregati.
      Poi magari Furio Fedele non è un grande estimatore di Montella come il nostro Diavolo…

      1. Ciao Milanforever, leggi questo pezzo:

        ………una gestione societaria più che mai azzardata con due gruppi di potere spesso in contrapposizione. A farne le spese potrebbe essere, almeno per quanto riguarda il mercato, il
        malcapitato Montella. Che cerca di far quadrare i conti in campo, ma le quotazioni del suo Milan, almeno in questo ultimo scorcio di campionato, sono decisamente al ribasso……….
        Dopo la vittoria sulla Juve che ci ha ridato coraggio e gioia, arriva questo jettatore e dice che siamo decisamente al ribasso !
        Ma che cazzo !

        1. Vittorio, con la vittoria sulla Juve, come dici tu, ci siamo ridati coraggio e gioia, io aggiungerei anche autostima e fiducia. Ma la nostra situazione societaria è quella che è e in questo momento non siamo nè carne nè pesce.
          Non possiamo fare mercato a meno di trovare qualche prestito zero o vendere qualcuno per investire quei pochi soldi che si rimediano (L.Adriano risulta ceduto gratis o giù di lì e il risparmio sarà solo per gli stipendi futuri, che erano, come sempre, esagerati). Converrai che non siamo certamente una squadra appetibile per giocatori di livello e che il la nostra risalita passa e dovrà passare da dei ragazzi, bravi, bravissimi, ma ragazzi. Se dovesse avvenire il miracolo di una qualificazione in CL allora le cose, con una società (cinese) forte e ricca, possono cambiare radicalmente.

          Siamo il MILAN! Noi lo sappiamo. Non tanto tempo fa lo sapeva il mondo intero. Dobbiamo fare in modo che tornino a saperlo.
          Riecheggiano le parole di Kilpin “Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!

I commenti sono disabilitati.