Secondi per caso: la radiazione cosmica di fondo dell’universo rossonero

Li sentite? Li vedete? Sono tra noi. “Milan secondo per caso”. “Il campionato è scarso perché il Milan è secondo”. “Non meritiamo questa posizione”. “E’ solo merito di Montella, non altri”. “Questo non è il Milan di Galliani” e tante, tantissime altre cazzate. Siamo contenti, finalmente. Per una volta sono stati i risultati e solo quelli a demolire castelli in aria costruiti in queste quattro stagioni, a cancellare manfrine e stucchevole retorica con qui qualche infiltrato interista si è svelato per quello che è ed è sempre stato: una persona che in questi 30 anni ha sofferto tantissimo e ha anteposto una battaglia personale contro chi questo club lo dirige all’amore per esso.

Questa cosa per cui se il Sassuolo entra in Europa lo fa perché programma, se la Juve vince pure (eppure sarebbe bastato un Tevez e sarebbe andato tutto diversamente. Eppure Pogba glielo portò Raiola per caso ma… silenzio… loro programmano, noi no!). Questa cosa per cui si fanno complimenti a iosa a qualsiasi avversaria, anche storica, anche la più odiata – ma al Milan non sia mai. Il Milan è una squadra da metà classifica perché LORO hanno deciso così. Fa niente se i fatti al momento li stanno smentendo. Sembra quasi che loro sappiano tutto e se non va come dicono sia un puro caso. Sembra quasi che nel calcio i tre punti ed i titoli contano solo se siano dichiarati prima (ma come?). Me li vedo questi signori non festeggiare lo scudetto del 1999 e dichiararlo frutto del caso.

Per anni abbiamo sostenuto questi colori mentre molti li hanno abbandonati ergendosi a paladini di battaglie che non potevano combattere (qualcuno pensa pure sia merito suo se si arriverà ad un closing il 13 dicembre, mai sentita roba più ridicola). Sputando nel piatto dove hanno lautamente mangiato per 30 anni. E dimostrando di avere a cuore quella battaglia pure quando le cose vanno bene, tanto da preferirla ai colori. Se è già vergognoso leggere di giornalisti allontanati da Milanello che parlano di caso solamente perché se l’amichetto Mirabelli non entra in società da quei cancelli continuano a stare – giustamente – fuori (e su questo ci sarebbe da aprire una parentesi sulla cerchia assolutamente antimilanista di giornalisti a cui si sono affidati Fassone e Mirabelli, almeno un po’ di rispetto per i tifosi…) è ancora più vergognoso leggere di tifosi che ne condividono ogni virgola.

No. Voi non siete tifosi del Milan e probabilmente non lo siete mai stati. Mi vergogno a condividere con voi il tifo per una squadra, se non addirittura lo stesso ossigeno. Siete più gente che soffre e che ha bisogno di aiuto perché mai si era visto un odio così per la propria squadra. Ma ve li vedete i tifosi della Juve del 2011/12 dire che valgono il quinto posto e sono in testa per caso? O i tifosi del Leicester l’anno scorso? Vi siete forse dimenticati lo scopo del gioco del calcio dove vince chi fa un punto ed un gol più degli altri. Non chi ha la rosa più pompata da giornali dei propri editori o giornalisti amici.

E il gioco del calcio, finalmente, dice che con un allenatore che continuo a considerare “normale” finalmente la rosa rende quanto vale. Ed è quasi meglio che non si sia fatto mercato così si può vedere, finalmente, quanto avevamo ragione a dire che la rosa rendeva al 50%. Il Milan è migliorato non grazie agli scontri diretti (solo vittoria con la Juve) ma anche e soprattutto perdendo pochissimi punti con squadre inferiori cosa che l’anno scorso non è accaduta né con Brocchi, né – soprattutto – con Mihajlovic. E cosa succede? Dove ci si aspetterebbe – non dico delle scuse – ma perlomeno del tifo, del calore, del sostegno – partono le rosicate.

E’ quasi la migliore delle confessioni di chi tifa AC Closing e FC Cinesi dimenticandosi che al momento loro non sono il Milan. Forse – se chiudono – saranno il milan, ma poi per diventare il Milan dovranno vincere – e tanto. Capisco che resta l’unico appiglio per chi lo vede una rivelazione eppure ci si dimentica di una squadra che va in campo e fa punti – probabilmente alla faccia di chi sperava nel fallimento per poter continuare ad oltranza ad offrirci spettacolini comici a cadenza settimanale. A proposito di spettacolini comici, sono curioso di vedere cosa succederà il 13 dicembre: visto che il passivo di bilancio si è ridotto, il monte ingaggi pure ed i risultati sportivi al momento sono in linea con questo mi aspetto che non vi siano i soliti teatrini e le solite finte polemiche montate ad arte. Sarà dura…

Questa classifica e questa situazione è quindi opportuna per identificare e separare questo cancro del tifo, questi arrampicatori sociali, questi utenti che ci hanno spesso lanciato intimidazioni e minacce di stampo mafioso sappiano che non solo non li temiamo ma che per loro non c’è alcun posto nel nuovo Milan. Avete danneggiato questa squadra per 5 anni con il vostro comportamento e ora che ne siamo usciti (non certo grazie a voi) non vi permetteremo di rovinarla. Stiano attenti anche i giornalisti che si stanno macchiando di servo encomio nei confronti di una proprietà che ancora si deve insediare: certi a Milanello non sono graditi e devono restare fuori. La nuova proprietà non può essere né un reset, né una grazia dei delitti di penna di cui si sono macchiati.

Godiamoci la classifica. E godiamocela sapendo che tra noi c’è gente che ha esultato al gol di Perisic e ha masticato amaro alla parata di Gigio su Khedira. Che elogia giornalisti di nota fama bianconerazzurra per il solo fatto di costruirsi una immagine mediatica parlando male di questo Milan. Che non avendo più argomenti la butta su Sosa, come se un giocatore sbagliato pregiudicasse negativamente una stagione a prescindere (me li vedo Marotta ed Agnelli non festeggiare un double per aver buttato via soldi per Hernanes). E’ bellissimo vincere sapendo che ci sono loro che tra sorrisetti e battutine nascondono un livore che li sta divorando e consumando dentro. Ed è bellissimo rialzarci con le nostre forze, ancora prima di un eventuale intervento cinese, vincendo – anzi, stravincendo, quella battaglia che sembrava persa. Quella per la nostra dignità. 

Oggi noi camminiamo a testa alta, con l’orgoglio di chi ha sempre sostenuto questa squadra sapendo che non poteva essere quella roba là. Non so quanti altri tifosi, oggi, possano dire lo stesso.

7 commenti

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  1. Io combatto giornalmente rovistando nella spazzatura di fb. Battaglio con i tanti pseudo tifosi milanisti ed ho il sospetto che ci siano infiltrati prezzolati da altri oppure dai soliti noti di Torino. Ma agli anti-milanisti viscerali non basta che questo Milan sia forse la miglior espressione di calciatori giovani e italiani. No…loro devono proporre continuamente figurine che, se rapportate ad autentici calciatori, come Lapadula, farebbero figure barbine. Propongono decrepiti pseudo ex campioni e sminuiscono i ragazzi italiani di 18 anni, come Locatelli. Un campione in miniatura che, se non si monterà la testa, potrà raggiungere traguardi persino a lui insperati. Non cito Donnarumma, De Sciglio, Suso, Niang etc…che sarebbero l’orgoglio di squadre straniere al di fuori dei concetti ‘italioti’ di certi pseudo esperti calciofili. Il Milan è una realtà, comincino a metterselo in testa! Cominci a ravvedersi chi sminuisce il lavoro fatto in questi ultimi anni da Berlusconi, Galliani e persino il discepolo di Braida Rocco Maiorino. Uno della vecchia scuola Milan che ha avuto il grande merito d’aver portato al Milan ‘Dejan Suso’ pagandolo ‘due cocomeri ed un peperone’. Allora bisogna dare addosso a Galliani, alla vecchia proprietà e magari anche alla nuova proprietà cinese dicendo che è tutto un imbroglio…o al massimo un bluff. Combatto contro i mulini a vento? Forse.

  2. Il buono che leggo qui sopra viene rovinato dall’ esagerazione e da una certa mancanza di equilibrio ed obiettivita’ . Eppure non sarebbe tanto difficile, amici che avete scritto, guardare le cose da ambedue i lati. Insomma fate come se guardassimo una bella gnocca : lato A e lato B …….!

  3. A quest’ora posso solo confermare le parole di Vittorio.
    Forse sto diventando davvero vecchio o poco milanista. Peccato che delle due sia vera solo la prima cosa.

    PS: “Me li vedo questi signori non festeggiare lo scudetto del 1999 e dichiararlo frutto del caso
    E’ stato uno degli scudetti dove ho goduto e sofferto di più, ma credo anche che sia un qualcosa che ha in se molto dell’irripetibile.

    1. Forse sono ‘più vecchio’ ma negli anni 60 ed in particolare nel 1967/68 nessuno, proprio come ora, dava il Milan scudettato nonostante tutti sapessero che in quel Milan giocava un certo Gianni Rivera ed era tornato ad essere allenato da un certo Nereo Rocco. Cudicini, Malatrasi ed Hamrin…tre ‘veci’, acquistati per due cocomeri ed un peperone, tra le risate generali e le critiche spietate della stampa d’allora mai tenera con Gianni nella stessa misura in cui non è stata mai tenera con il Milan di oggi. Poi la scoperta di un giovanotto di vent’anni, Pierino Prati, fatto rientrare precipitosamente dal prestito al Savona. in serie C, che quasi rubò il posto in nazionale ad un ‘mostro sacro’: Gigi Riva. Poi ancora Schnellinger etc. I miei amici e parenti interisti ridevano a crepapelle perché il Milan di Rocco fece la preparazione giocando amichevoli e vincendo contro i dopolavoristi delle macellerie di proprietà dove giocavano i figli di Nereo. Da quella ‘accozzaglia’ di giocatori derisi e vilipesi, dalla stampa d’allora, scaturi una squadra a mio avviso, nella storia del Milan, è inferire soltanto alla super-potente ed irraggiungibile formazione di Arrigo Sacchi. Crediamoci, non costa nulla, amici miei…questo Milan è forte al di la delle derisioni e delle critiche talvolta prezzolate ed artificiose!
      Cmq bisogna assolutamente vincere contro quello che per noi è il Real…Crotone e non sarà facile. Poi andremo avanti… Tutte le strade portano a Roma…Chissà che portino anche altrove! Forza ciurmaglia di Vincenzino&Co.

      1. Borgo, quella squadra di Rocco non era però una vera e propria accozzaglia. Basta ricordare la formazione tipo di quell’annata: Cudicini, Anquilletti, Schnellinger, Trapattoni, Rosato, Lodetti, Hamrin, Angelillo, Sormani, Rivera, Prati. Mica male averla oggi.
        La squadra di Sacchi in mano ad un’altro non avrebbe certamente fatto quello che fece.
        Non credo di sbagliare tanto se penso che il Milan della finale di Istanbul forse è la più forte, in valore assoluto: Dida, Cafu, Stam, Nesta, Maldini, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Kakà, Crespo, Shevchenko (con in panchina Costacurta, Serginho, Rui Costa).
        Per il resto, la penso più o meno come Serafini nel suo editoriale di oggi. Il Milan non è lì per caso e non è lì per fortuna. Però con questo organico difficilmente riuscirà a stare lì fino alla fine. Vorrei tanto sbagliare e mi infamerei da solo, godendo come un matto.

        1. Le statistiche che parlano di storia del calcio mettono la formazione di Arrigo Sacchi al primo posto come la più forte squadra di club di ogni epoca. Tuttavia io amo il Milan è mi è difficile discernere quando si parla di grandissime formazione dei rossoneri. Il Milan di Istanbul? Se non avessero perso la finale…. Quello di Rocco vinse una finale Intercontinentale subendo dei veri e propri attentati. in campèo, e una caccia all’uomo a Buenos Aires contro l’Estudiantes. Cmq meno male che Serafini dice una verità che per me è inconfutabile: questo Milan sta lì in alto meritatamente. ps. Purtroppo ci hanno mandato l’erede dei Lo Bello(meridionalista accanito) domenica all’ora di pranzo. Il Milan per vincere dovrà giocare una grande partita. Se vincerà….

  4. Albertosi
    Cafu,Nesta, Baresi,Maldini
    Rajkard, Pirlo, Kaka
    Rivera
    Shevcenko, Van Basten
    Beh ?

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