Non faremo la fine dell’Inter

Dopo la vittoria, tanto inaspettata quanto goduriosa, contro la Juventus, ho cominciato a pensare a cosa avrei potuto scrivere nel mio prossimo editoriale. Forse del Milan dei giovani, forse di un Milan finalmente ritrovato in continuità di risultati, forse del Milan di Montella a due punti dalla Juventus di Dybala e Higuain. Forse anche di una piccola rivincita che, lato sensu, ricuce la vecchia ferita del gol di Muntari. Insomma, qualcosa, come al solito, avrei scritto. E probabilmente avrei esordito dicendo “Ragazzi, sono veramente euforico!”.

Poi ho controllato il calendario di redazione e mi sono reso conto che avrei scritto dopo Genoa – Milan, anticipo del turno infrasettimanale. Ancora meglio, ho pensato. Avrò tempo per ripensare bene ai miei spunti, per canalizzare meglio le positività della vittoria contro la Juventus, per scrivere ed essere un po’ meno euforico.

Invece la sconfitta, tanto inaspettata quando dolorosa, contro il Genoa ha riportato un po’ tutto e tutti sulla terra. Anzi, dal momento che non rinuncio manco per il cavolo alla mia dose di malsana banalità, posso dire che la sconfitta contro il Genoa ci ha (ri)portati su Marte. E, ovviamente, per un errore del software,  siamo atterrati malamente come Schiapparelli.

Tornare adesso alla partita di sabato non sembra produttivo. Più opportuno concentrarsi sugli errori di martedì. Posto che Montella non ha mai attirato le mie più grandi simpatie (giusto premetterlo, per onestà intellettuale; giusto comunque aggiungere che mi riservo sempre – e, anzi, spero vivamente di cambiare la prima e più superficiale opinione), credo, provando a restare il più possibile imparziale, che la sconfitta di martedì sia tutta da imputare all’ex aeroplanino.

Sul valore complessivo (e potenziale) della rosa possiamo discutere, e infatti ne discutiamo davvero da parecchio tempo, anche in maniera accesa. Sul valore della formazione (delle migliori formazioni) messa in campo, il dibattito è sicuramente meno ampio e meno acceso. Una costante del Milan degli ultimi anni è quella di non poter contare su una rosa largamente competitiva. La bravura (o l’incapacità) degli allenatori che si sono susseguiti in questi tristi anni poveri di gioie e successi si può facilmente misurare nell’abilità di sapere individuare i giocatori su cui poter contare o sui ruoli in cui occupare gli stessi. Il buon Pippo Cappellino&Bresaola Inzaghi non ci è riuscito, il Sergente Mihajlovic ci è riuscito solo in parte, Montella è quello che, fino ad ora, ha fatto meglio il suo lavoro.

Ma evidentemente non basta.

Dopo i tre gol subiti in casa del Genoa, la questione resta soltanto una: che senso ha avuto rinunciare ad Abate e soprattutto Suso in favore di Politerzino (ripeto per i deboli di cuore e di stomaco: Politerzino) e Honda in una partita così importante e delicata come quella contro i grifoni dell’osticissimo Juric? Inutile cercare una risposta ad una domanda nonsense.

Così come durante la partita contro il Napoli (dopo aver segnato il 2-2) credo che la squadra abbia commesso un errore frutto della sua naturale immaturità: Montella e i suoi non hanno, evidentemente, riflettuto sull’importanza (soprattutto psicologica, non tanto in termini di classifica) della partita contro il Genoa (nonostante le dichiarazione di facciata). Dopo la vittoria contro la Juventus era importante dare un segnale di continuità in termini di prestazioni e di risultato, affinché proprio quella vittoria non sembrasse frutto di un caso o comunque di una prestazione poco convincente dei gobbi. Invece, così come dopo il 2-2 contro il Napoli, ci siamo adagiati, ci siamo sentiti di nuovo grandi, ci siamo sentiti di nuovo con la pancia piena e soddisfatta. E quindi dentro Politerzino e Honda al posto di Abate e Suso, fuori, a partita in corso, Bacca, per Luiz Adriano e così via, disastro dopo disastro.

Cambiare la squadra che ha vinto contro la Juventus, consapevoli che domenica ci aspetta il poco temibile Pescara di Oddo a San Siro, è apparsa una scelta del tutto priva di senso logico. Scelta aggravata dai precedenti: ricordate cosa successe quando Montella provò, contro il Sassuolo, Luiz Adriano al posto di Niang?

La dimensione del Milan, probabilmente, è quella attuale: quarti in classifica alle spalle di Juventus, Roma e Napoli. Però non mi sarebbe dispiaciuto, anche per una sola serata, ritrovarmi lassù. E’ una questione di mentalità. E’ una questione di storia. Carissimo Vincenzo, imparalo in fretta. Siamo il Milan e non dobbiamo mai accontentarci.

7 commenti

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    • yan il 27 Ottobre 2016 alle 12:03

    Grazie per l’articolo perchè presenta spunti di riflessioni interessanti. Secondo me la scarsa competitività della rosa non è del tutto vero. Io punterei il dito invece sugli eccessivi infortuni che ci assillano ormai ogni stagione. Per mia scarsa memoria non vado oltre la stagione di miha per far paragoni. La stagione scorsa al pronti-via ci sono mancati menez e dopo qualche giornata balotelli (che aveva impressionato i pochi minuti nel derby). Durante la stagione abbiamo perso Bertolacci e soprattutto Niang, cercando di rispolverare Luis Adriano condizionato anche lui da piccoli problemi fisici e dalla mancata cessione in cina. Quest’anno la sorte continua sulla stessa linea infelice: Al pronti-via perdiamo Mati Fernandez e Bertolacci (ancora). Montolivo ormai è fuori tutta la stagione ma per fortuna abbiamo pronto un baby-fenomeno che lo sostiuisce più che degnamente. E dall’abbondanza di terzini ora ci ritroviamo senza sostitui (Calabria, Antonelli e Vangioni out).
    In questo hai ragione te, sapendo di non avere sostituiti probabilmente avrei fatto giocare Abate invece di inserire un fuori ruolo come Poli, Montella dice sempre che bisogna fare le cose facili, la sua scelta mi sembra in controtendenza con le sue dichiarazioni.
    La mossa Honda può avere senso: Far entrare Suso più fresco nella ripresa per colpire nel secondo tempo, Honda rispetto a suso ha più prfondita e forza fisica.
    Forse, quella di Genova, sapendo che era un avversario molto fisico, avrei provato a far giocare dall’inizio Lapadula che garantisce agonismo. Bacca, come al solito, se non segna non ha mai la sufficienza. Infine, a centrocampo forse Kucka è stato l’uomo che ha giocato meno bene, forse avrei provato a far giocare Sosa per dare qualità.
    In linea generale è corretto che Montella nella partite ravvicinate faccia ruotare i giocatori per averli più riposati e farli sentire più coinvolti nel progetto.

    1. Io sono d’accordo sul fatto che un bravo allenatore debba sapere valorizzare tutti i componenti della rosa, e quindi debba sapere contare su più elementi. Però al tempo stesso c’è, soprattutto in Italia, una tendenza che è esattamente opposta a quella “corretta” (che si può invece constatare negli altri campionati europei, soprattutto quello spagnolo).
      E mi è venuto in mente leggendo il tuo commento, specialmente quando dici:

      “La mossa Honda può avere senso: Far entrare Suso più fresco nella ripresa per colpire nel secondo tempo, Honda rispetto a suso ha più prfondita e forza fisica”.

      Questo è un atteggiamento sbagliato, sul quale l’allenatore dovrebbe intervenire per cambiare la mentalità della squadra. Noi dobbiamo semmai aggredire fin da subito la partita, cercare di portarla a nostro favore anche (a Dio piacendo) con un risultato largo e poi, eventualmente, sperimentare, far rifiatare i giocatori, provare qualcosa di nuovo sui ruoli o sul modulo, riesumare giocatori dalla panchina. Gli esperimenti vanno fatti quando il risultato è già in porto (o quando, all’opposto, non hai proprio nulla da perdere) non quando ti giochi una partita che vale qualcosa. Per un motivo semplicissimo, facile da capire:
      se provi a vincerla fin dall’inizio e non ci riesci, hai comunque 90′ minuti per provarci; se sperimenti e le cose non vanno bene, hai, se tutto va bene, solo 45’/40′ al massimo mezzora di tempo per provare a cambiare le cose. Infatti, col Sassuolo miracolosamente l’abbiamo ribaltata. Col Genoa no. E siamo rimasti a 19 punti, per aver fatto “rifiatare” Suso. In vista di cosa poi? Peccato.

      1. Quoto.

  1. Dire che Vincenzino mi ha deluso è puro eufemismo. Lo ritenevo uno scugnizzo scaltro che non si sarebbe fatto fregare dai due volponi Galliani&Preziosi. Ribadisco incastrare dai due furbetti che pare agiscano da sempre in nome e per conto di ‘strane tresche’ nelle quali ha sempre la peggio lo stolto brianzolo che non ha ancora capito che il suo finto amico napoletano ha in totale disistima il Milan per non parlare di ‘odio’ verso i colori rossoneri. Non vorrei tornare al caso Constant pagato 10 milioni di euro e ad altri affari, ivi compreso quello relativo a Boateng, sino ad arrivare a Kucka(che a Genoa contro i rossoblù fa sempre ‘schifo’) il cui arrivo al Milan va ascritto più alla caparbietà di Mihajlovic che non ad una reale volontà del napoletano , Preziosi tifoso del Napoli. Strano che il tanto ‘prezioso’ amico di Galliani venda i suoi ‘migliori prodotti’ ad altre società ed in primis a Inter e Roma. Strano che voglia rifilarci lo scorrettissimo Pavoletti(doveva essere espulso anche quest’anno ma trova sempre santi in paradiso come Tagliavento e Banti) per avere piena libertà di acquisire Lapadula che per me vale dieci Pavoletti. Cosa abbia comportato questa strana ed inopportuna amicizia e sotto gli occhi di tutti e si è concretizzata nella disastrosa prestazione del Milan di martedì sera. Io detesto il Genoa sin da quando con una ‘tresca napoletana’ fece in modo di far scendere il Milan in serie B. Invece nella serie inferiore dovevano andarci loro perché avevano perso, a Marassi con i rossoneri, lo spareggio salvezza. Non li perdonerò mai così come loro non perdonano e non hanno mai perdonato un episodio, peraltro molto distorto dai media di regime, relativo ad un incidente mortale avvenuto tra un ‘cane sciolto’, presunto tifoso del Milan, ed un ultrà genoano. Tu riapri anche la dolorosa ferita della sconfitta immeritata di Napoli. Anche lì un santo in Paradiso, Valeri, ed altri favori che il ‘napoletano per caso nato a Milano’ da sempre chiede ai ragazzi rossoneri un occhio di riguardo( per motivi di letto?) per la sua ‘patria adottiva’ Strane combinazioni che mi rendono quasi felice dell’arrivo dei cinesi. Non giudico le simpatie altrui ma io ho le mie simpatie e certo non ne potrò mai avere per due squadre che combinarono il pasticcio ‘Castellini che costò una dolorosa quanto immeritata retrocessione. Basta così e pensiamo al Pescara che non sarà affatto una partita semplice. Non ho ancora deciso cosa farò da grande ma se Vincenzino mi deluderà ancora…. le Canarie sono vicine e me ne fregherò del piatto cinese che ancora non è stato servito.

    • marchese il 27 Ottobre 2016 alle 14:04

    Borogofosco ha riaperto vecchie ferite mai rimarginate. Pure io non riesco a dimenticarmi di Castellini che, con la palla in mano, rinvia in … corner e Faccenda pareggia in mischia, tutto libero. ma queste cose le può conoscere che ha il pelo bianco e chi ha sufficiente conoscenza delle umane sorti per sapere che “La maggioranza (degli uomini) è cattiva”.
    Lo disse Biante, oltre 2.500 anni orsono, ma il detto è sempre valido.
    In sintesi: non fidiamoci di nessuno, specialmente degli amibi.
    Capito, Aeroplanino?

  2. E chi se la scorda quella carognata di Castellini! Avevamo rimontato a Cesena in meno di quindici minuti anche con un gran gol di Dustin Antonelli e pensavamo di essere salvi, perchè la salvezza eravamo andati a conquistarcela a Genova un mese prima.
    Non fu l’ultima truffa che ci fece il Napoli.
    Per chi vuole ricordare: https://www.youtube.com/watch?v=zECsRpotyIQ

  3. Abbiamo perso l’occasione di cambiare i nostri obiettivi e la considerazione che abbiamo di noi stessi. Speriamo di non perdere quote importanti di autostima e convinzione. Sono d’accordo con l’esclamazione di 18 : Peccato !
    Poiche’ condivido i dubbi su possibili pressioni subite da Montella,in ogni caso responsabile e da censurare, non vedo l’ora che arrivi il cambio al potere. E la prima delle cose che auspico, dico la prima, e’ il licenziamento di tutta la struttura medico/ sanitaria. La gestione della condizione fisico – sanitaria degli atleti del Milan e’ da anni deficitaria e perfino vergognosa. Ronaldo, Kaka’, Balotelli, Pato accompagnato ad Atlanta a curarsi da uno stregone e via dicendo…….
    Infortuni continui e ripetuti, scelte o comunque condivisioni di scelte disgraziate, avversari sempre superiori nella corsa, Da anni. Da cambiare tutto e subito.

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