Come prima, più di prima

Ce l’avessero detto qualche mese fa, non ci avremmo mai creduto. Vincere con la Juve a San Siro è stato il sigillo su un inizio di stagione quasi impeccabile. Secondo posto a pari punti con la Roma, scontri diretti giocati bene e spesso vinti, e una squadra degna di essere chiamata così. Per come gioca, per come lotta e per come non molla mai il campo dal primo minuto fino all’ultimo. 

Non chiamiamolo miracolo, non chiamiamola impresa, ma duro lavoro che sta portando i suoi frutti. Non siamo solo una squadra di ragazzini che sta facendo il campionato dell’anno, non siamo il Sassuolo di turno: questo Milan è una squadra solida, fondata su principi semplici ma ben consolidati, con un allenatore che è stato in grado di rivedere le sue posizioni per garantire al gruppo più certezze possibili. Abbiamo le individualità, inserite in un collettivo armonico, gestito per la prima volta in maniera ottimale, senza troppe pressioni dall’alto e senza quel fare dittatoriale dello scorso anno. Complimenti a Montella, complimenti a tutti i ragazzi, ma dobbiamo essere consapevoli che questa non è la ciliegina sulla torta, bensì solo l’inizio di una lunga gara che durerà fino al termine della stagione. Il mister è stato bravo a dire che il nostro campionato inizia adesso: ora che abbiamo gli occhi puntati, ora che l’ombra non ci protegge più, ora che tutti son pronti a mettere sotto la lente d’ingrandimento ogni episodio che ci capiterà. 

Il Genoa sarà il primo ostacolo, durissimo e complicatissimo, da affrontare con tanta fatica sulle gambe dopo la battaglia di Sabato. Servirà probabilmente un po’ di turnover, che darà minuti anche a chi dalla panchina scalpita. Sarà un test fondamentale per tutti, perché troveremo un avversario arrabbiato dopo aver perso il derby, con un allenatore che chiederà ai suoi di rialzare immediatamente la testa, e uno stadio da sempre complicato da gestire per tutto il passato che conosciamo. Luiz Adriano, Lapadula, Honda, Sosa, Gomez…vedremo su chi punterà Montella, se deciderà di fare un turnover importante o solo qualche cambio mirato. Il calendario ci dice che probabilmente non è questa la tappa in cui fare tanti cambi, ma quella di Domenica contro il Pescara in casa; sta a Montella, ancora una volta, capire la situazione è fare le scelte migliori per tutti. 

Partiamo da qui, da una situazione che era a noi sconosciuta da troppi anni. Da qui, però, cadere è molto facile e fa molto più male. Occhio dunque a non mollare il colpo, ma anzi a rincarare la dose. Son tutti pronti come avvoltoi, a fiondarsi sul cadavere alla prima occasione; lo sa Montella e lo sappiamo tutti noi, ma dobbiamo essere bravi a non dare questa possibilità a nessuno. Scarpette ai piedi e faticare, come prima, più di prima.

1 commento

  1. Concordo amico mio ed aggiungo che quando si raggiunge la vetta di una montagna cadere nel precipizio non è come cadere dalle scale nella propria abitazione. Noi milanisti che avevamo la squadra che a lungo è stata in cima al mondo ora che eravamo un po’ caduti nell’anonimato stavamo peggio di chi viene appiattito da uno schiacciasassi. Peggio era l’indifferenza oppure le commiserazioni interessate di presunti sportivi tifosi di altre squadre. Ribadisco che quasi come d’incanto è nata una squadra venuta fuori da strane combinazioni e magiche alchimie che difficilmente si possono spiegare e soprattutto che si potranno ripetere. Mi sembra di essere tornato ragazzino quando all’oratorio facevamo la conta per scegliere i compagni di gioco per disputare la partita. A volte senza conoscerne le reali capacità ‘balistiche’ sortivano dei dream team che facevano raggruppare altri ragazzini attorno ad applaudire entusiasticamente quella strana squadra che dava spettacolo. Con il Milan non siamo ancora a questo livello ma certamente lo scugnizzo Vincenzino(Feola) Montella ha quasi costruito o sta costruendo un dream team che nessuno di noi tifosi osava neppure sognare. Ma diamogli retta e lasciamolo lavorare in pace tenendo tranquilli i ragazzi che stanno strabiliando più che aver superato le più rosee previsioni. Lasciamoli in pace e stimoliamoli, con critiche costruttive, a lavorare sempre meglio per il loro bene e per far tornare grande il Milan!

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