Lettera aperta al tifoso milanista

Caro tifoso del Milan,

Si proprio tu. Ti definisco tifoso nonostante hai dato ancora una volta prova della tua eloquenza – per non dire demenza – nell’esultare all’infortunio del tuo capitano.

Tu, che hai scritto che in finale di Coppa Italia hai fatto fatica a tifare Milan nonostante i peana di gloria di Berlusconi e Galliani, lasciando sottointendere che durante il resto dell’anno tifi contro e ti barrichi dietro la stucchevole retorica delle “patenti di tifo” a chi lo fa notare

Tu, che ti nascondi dietro lidi del web che spaccano la squadra in due, dividendo la tifoseria, incitando al boicottaggio e producendo un San Siro sempre più diviso che fischia i propri giocatori causando la perdita di 5-10 punti l’anno

Tu, che ogni estate elogi il mercato delle altre e appena perdono una partita ti nascondi dietro la stucchevole retorica del “pensiamo a noi”

Tu, che pur di far passare il messaggio che sono stati spesi soldi fai la punta al cazzo su un milione di stipendio di Pasalic ma nascondi sotto il tappeto il fatto che altre squadre buttano via molti più soldi del Milan (31 Iturbe, 40 Kondogbia e così via)

Tu, che hai passato una estate a dire che Bacca valeva Oliveira ed è stato pagato troppo, che Romagnoli è stato strapagato e quella dopo a dire che non andavano ceduti a 30 e 45 milioni negando te stesso pur di rompere i coglioni alla squadra

Tu che hai cominciato a cagare il cazzo dalla cessione di Sheva, che col Liverpool tifavi contro “o non faremo mercato”, che Ibra “è un acquisto mediatico, siamo comunque da quinto posto”, che “ci hanno mandato in Champions a suon di rigori”

Tu che hai appoggiato le figure più antimilaniste del mondo pur di leggere i tuoi cinque minuti di spalata di merda contro Berlusconi e Galliani, da gente che definiva M’Vila acquisto intelligente fino a chi pur di allenare il Milan sarebbe morto di fame

Tu che quando si vince su siti dichiaratamente milanisti rosichi a bestia parlando di fanfara (quando i giornalisti ci sono contro) o buttandola in vacca su vomitoriali sulla comunicazione da quanto ti brucia aver perso una settimana in cui spalare merda gratuita

Tu che non sei in grado nemmeno di parlare di schemi, di campo, di tattica ossessionato dalla tua idea di voler vincere sul mercato come gli interisti pre-calciopoli dimenticando che vince chi fa un punto in più degli altri sul campo ed in questo un San Siro pieno è fondamentale

Tu che hai fatto di Riccardo Montolivo un parafulmine a suon di battutine, gif e compagnia bella – cose che se fai a qualcuno che non gioca a calcio e prende milioni hanno a volte portato alla depressione e al suicidio – nonostante siti come Whoscored lo riportino regolarmente tra i migliori del Milan.

Tu che spalleggiato dai tuoi padroni vai a combattere qualunque persona o pagina tifi il Milan sempre e comunque perché non sia mai che esistano lidi che dissentano dalla linea decisa da te e i tuoi amichetti, come nella peggiore delle dittature fasciste.

Tu che parli di Gallianese dimenticandoti che la “Gallianese” ha vinto 5 Champions League e che ha portato l’AC Milan ad essere una squadra top mondo che ora viene venduta per 750 milioni di euro.

Tu che hai avuto il coraggio di supportare chi fischiò Paolo Maldini nel giorno del suo addio al calcio solo perché ti faceva comodo.

Tu che dileggi i tuoi giocatori e fai complimenti agli avversari pur di far crescere l’orticello popolare del tuo luridissimo account twitter

Ecco, tu, proprio tu. La mia domanda è una sola:

MA NON TI VERGOGNI?

Pensi, caro tifoso, di esserti meritato qualcosa di meglio della situazione degli ultimi cinque anni?

Pensi, caro tifoso, di non essere tu una delle cause di questa situazione?

Pensi di aver fatto una figura migliore degli interisti che andavano a tirare i motorini dal secondo verde o ad aspettare i giocatori all’aeroporto?

Hai dimostrato di essere tifosotto, irriconoscente, di aver sputato nel piatto dove hai mangiato per 20 anni meglio di tutti, di non essere tifoso del Milan ma solo del Milan che ti fa comodo, quello che vince – se va male lo chiami giannino, gallianese e altri nomignoli idioti che ci fan capire solamente quanto tu possa essere stato male a vederlo vincere negli ultimi vent’anni.

Hai dimostrato che un Milan vincente, tu, non lo meriti. Perché per vincere bisogna saper perdere e tu non lo hai mai saputo fare. Perché dividendo i tifosi e sottraendone il supporto, incitando al boicottaggio affinché non si raggiungano gli obiettivi in modo che tu possa continuare a fare i tuoi tweet, scrivere i tuoi editoriali su siti di notizie milaniste (su cui apriremo una parentesi in futuro, per capire se servono il Milan o i propri click) e continuare a seminare odio su Facebook.

E ora, nonostante tutto, sappi che hai perso. E’ finita. Arrivano i cinesi e si vincerà. E tu non saprai più dire un cazzo perché non avrai nulla di cui lamentarti. Proverai questo giochino con gente più forte ma ti andrà male e finirai nel deserto che meriti. Perché è questo il bello, il popolino ti segue fino ad un certo punto, magari è anche scemo, ma è sicuramente più volubile. E tu al massimo sarai lì nel 2020 a dare ancora le colpe a Galliani perché non avrebbe comprato tizio mentre la squadra che tu godevi nel non veder vincere ti alzerà scudetti e coppe in faccia.

E allora goditi questi ultimi momenti prima della caduta del tuo regime. Facci la guerra, se vuoi – ne usciremo più forti, come sempre. L’odio di gente come te, non fa altro che fortificarci.

Noi abbiamo già vinto. Abbiamo già vinto non coi numeri, ma con la nostra integrità morale, scegliendo di tifare sempre e comunque Milan, in ogni situazione, e di non accrescere la nostra immagine a danno della nostra squadra di calcio.

Noi in questi anni abbiamo già vinto, scegliendo di non essere te. Ed è la nostra vittoria più grande.

P.s. Non voglio, deliberatamente, commentare la vicenda Paolo Maldini avendo troppo rispetto per il giocatore che fu. Dico solo che Fassone ha fatto il massimo e per me, su questo, ha la coscienza pulita. Attenti a chi la userà per spaccare i tifosi.

25 commenti

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    • erlebnis il 8 Ottobre 2016 alle 15:59

    Chapeau!

  1. Amico mio non ho altro fa fare che complimentarmi con te. Credo che dopo anni che consumiamo i polpastrelli, nel cantare gli incitamenti al Milan, ora abbiamo avanti a noi un abbozzo di società ed una squadra che non potranno che crescere. Chissà mai che il Milan non cominci già da quest’anno a darci delle soddisfazioni che attendiamo da troppo tempo. I rosiconi schiattino pure!!! Montolivo, come ha detto Bacca facendogli gli auguri dal Sud America, tornerà più forte di prima e finalmente troverà quelle soddisfazioni, con il Milan, che la sorte malevola gli ha negato! Sempre e soltanto FORZA MILAN e tanti auguri di cuore al capitano.

    • Renzo Mattei il 8 Ottobre 2016 alle 17:30

    Però il primo a dividere la tifoseria è stato colui che ha ritirato la squadra nella sera più buia della centenaria storia del Milan.

    1. Berlusconi?

      No perché c’è qualcuno che ancora crede veramente che a Marsiglia sia stata una iniziativa di Galliani? Se così fosse sarebbe stato licenziato il giorno dopo. Ovviamente si è preso le responsabilità di facciata, visto che è lautamente pagato per quello.

      Ma chi sa, sa che quella sera non fece altro che obbedire ad un ordine.

      P.s. ma non ho capito una cosa: tu sei quello che gestisce questo? https://twitter.com/renzomattei?lang=it

        • Renzo Mattei il 9 Ottobre 2016 alle 23:06

        No, no. Io non gestisco nulla se non le mie cose.
        E non sono un tipo social: né twitter, né facebook, né linkedin, né google plus, né orkut, né snapchat, né telegram, né…
        Tifo Milan e seguo il tuo blog.
        Mi chiamo Renzo Mattei davvero.
        Per rispondere a te, se così fosse, sarebbe comunque correo.
        Così come lo è stato Baresi quella sera mentre indicava i propri occhi all’arbitro per dire che non si vedeva più. L’unica attenuante per il capitano è la concitazione della partita e la presenza di un suo superiore che gli dimostrava l’appoggio della società.
        Chiunque abbia partecipato a quella pantomima quella sera è colpevole di un gesto di antisportività estremo.
        Quella sera è una sera di vergogna. Che poi abbiamo pagato tutti noi tifosi.
        Ma io ho pagato senza responsabilità. Il Milan ha pagato.
        Altri no.
        Se il tuo preferito non fosse stato d’accordo con il fantomatico ordine (poi perché devo credere alla tua versione e non a quello che si è visto?) avrebbe potuto chiamarsi fuori. Invece ha solo dichiarato qualche anno dopo che quella serata è andata in prescrizione. Bene. Questa gente non mi rappresenta. Altrimenti avrei pensato che “vincere è l’unica cosa che conta”.

        1. Quello che si è visto? La mia versione è quella di Costacurta e di molti giocatori coinvolti. Chiamarsi fuori? E’ pagato lautamente per metterci la faccia in queste cose – è il suo dovere. Io mi preoccupo per quello che si è vinto, anche perché – a termini di regolamento – quella sera il Milan tutti, tutti, tutti i torti non li aveva.

          Quindi contestiamo anche i giocatori che sono usciti? Io sono per la prescrizione. Altre cose sono decisamente peggiori. Io mi faccio rappresentare chi ha vinto 5 coppe dei campioni, non da chi organizzava matrimoni a Milanello. Poi è facile quando c’è odio tirare fuori questo e nascondere il grosso sotto il tappeto.

  2. Caro Diavolo
    la tua lettera aperta mi spinge ad una lunga riflessione. Tu hai molti motivi assolutamente validi e giusti per sfogarti e dire queste cose ed in buona parte io condivido. Godere della disgrazia altrui, per esempio, e’ roba da esseri infimi. Montolivo e’ un NOSTRO giocatore, a me piace abbastanza anche se non lo vorrei mai nel ruolo di leader,’ e’ certamente sfortunato ed e’ evidentemente un ragazzo serio ed educato. Godere del suo infortunio non e’ da infimi, e’ da bastardi.
    Per quanto riguarda la vecchia proprieta’ ho visto che hai cambiato i tuoi sentimenti nei confronti di Silvio Berlusconi. Esser capaci di cambiare opinione e’ la vera forza delle persone intelligenti. Confesso, senza vanto alcuno, di avere dubbi circa la mia storica posizione nei confronti del rapporto fra Galliani ed il Presidente. Essere loro due arrivati al closing uniti e senza ombra di divisioni , rafforza la tesi di un legame piuttosto che di un condizionamento. Vedremo se il binomio dura anche dopo il closing. Su Maldini la mia opinione e’ che i giornalai abbiano ricamato assai. Certo e’ che nessuno accetta un ruolo di dirigente senza assicurarsi di essere gradito ( e di gradire ) al Presidente ed al proprietario della Azienda. Non basta parlare col solo AD se non si vuole appartenere solo a a lui. E certamente Paolo Maldini non vuole correre il rischio di stare sul cazzo ai proprietari.
    Intanto Forza Milanî

  3. Segue…..
    a proposito di Maldini non capisco cosa cazzo avrebbe dovuto fare visto che Fassone ha preso Mirabelli. Maldini ora ha gli spazi chiusi e lo ha capito. Lui potrebbe essere un nuovo Capello e lo sa. Se il futuro Presidente che ancora non conosciamo credera’ in lui fara’ come ha fatto Berlusconi con Capello. Non confondiamo il quadro della situazione e sopratutto non sopravvalutiamo il ruolo di Fassone in questo momento. Non e’ lui il nuovo Berlusconi.
    Diavolo mi dici cosa pensi di Luca Serafini ?

  4. Sono da sempre un bastiancontrario o, se preferisci, un avvocato del diavolo (qui siamo anche in tema), per cui in qualunque cosa vado a guardare i risvolti. Di quel gene di tifosi che hai elencato (guarda che sono una minoranza) penso tutto il male possibile, ancora di più di quelli, e sono tanti, che lo fanno solo per odio politico nei confronti di Berlusconi. Però se ti metti in contrapposizione finisci automaticamente nel gioco buono contro cattivo, non capendo che alla fine sono due facce della stessa medaglia e una supporta l’altra. D’altra parte la fisica stessa si regge su questa contrapposizione che divide e unisce al tempo stesso.

    Tante volte mi sono sentito ributtare in faccia la famosa frase che riporti della “patente del tifo” che mi faceva incazzare a dismisura, ma ho capito una cosa: non si può parlare a un sordo o mostrare a un cieco e, ancora peggio, a chiunque non voglia vedere o sentire per deliberata scelta. Ho riposto il mio dissenso e la mia contrarietà e mi sono semplicemente ritirato solo a leggere, qualche volta, perché altrimenti ti fai del male, e a frequentare qualche altro blog o forum tipo questo dove, bene o male, sei libero di esporre qualche tuo pensiero senza essere offeso o infamato.

    Con te, Diavolo, sai bene che non la penso esattamente allo stesso modo (eufemismo) e uno dei motivi e proprio per il motivo che ho appena detto: sei un po’ l’altra faccia di quelli ai quali ti scagli contro. La parte buona, ufficiale, patinata e di facciata dell’AC Milan. Non va bene. Bisogna andare a cercare in entrambe la parti quelle cose che sono giuste (perché ci sono), estrapolarle e metterle insieme. Si avrà così una visione più equilibrata e sicuramente più reale.

    Ripeto alla noia: una squadra non la fanno i tifosi. I tifosi ci mettono la passione e i soldi per abbonamenti o viaggi allo stadio, ma il tutto ha una rilevanza poco più che decimale. Citi i tifosi dell’Inter, ma se ricordi bene, anche quelli belli, puliti e vincenti sempre, dei gobbi, quando le cose non andavano proprio bene, incendiavano i seggiolini dello stadio olimpico (Juve-Milan 0-3 gennaio 2010).

    PS: Chi esulta dell’infortunio di Montolivo è solo un imbecille e nient’altro. E come usava dire Maurizio Costanzo, la mamma degli imbecilli è sempre incinta. Sul poco, pochissimo feeling che ha nei confronti del popolo rossonero credo che in qualche maniera abbia influito l’avere avuto come predecessori, nell’ordine, Cesare Maldini, Rivera, Baresi, Paolo Maldini. Credo che per chiunque sarebbe stata dura.

    PPS: Su Marsiglia penso che quello che dici sia la verità sacrosanta. Però quel genio (perché è un genio) di Galliani, una volta rimasto solo al comando (o quasi) qualche sbaglio e qualche cosa di poco chiaro l’ha fatta e, negli ultimi anni, ha pure esagerato.

    Vittorio, Luca Serafini è un bravo giornalista, un milanista doc, che però ha legato, sbagliando, alcune vicende personali al suo pensare in rossonero.

    • marchese il 9 Ottobre 2016 alle 17:27

    Perfetto, secondo me, il commento di Milanforever, equilibrato e senza piaggeria nei confronti delle due parti che – stando alla vulgata di Diavolo 1990 – sarebbero “l’un contro l’altra armate”.
    Io, molto semplicemente, penso che tifare Milan non vuol dire foderarsi gli occhi e le orecchie di prosciutto, ma utilizzare sempre uno spirito critico (non distruttivo) che è il sale di ogni sostenitore che pratichi l’intelligenza oltre alla fede sportiva.
    Chiudo dicendo che non mi è piacita la strigliata che l’editorialista ha riservato a Rento Mattei, sospettato di essere il referente di un sito ostile all’attuale Presidente del Consiglio, che rammento, incidentalmente, essere stato nominato (e non eletto col voto popolare) dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio (Re) Napolitano.
    Altrimenti, non resta che ipotizzare che in questo blog di appassionati rossoneri si utilizzino le stesse prassi in voga nel famigerato ventennio o, per chi fosse dall’altra parte, i controlli privati della Stasi nella DDR.
    Stiamo calmi: è solo un gioco.
    Anche se, e lo credo tuttora, il calcio è la cosa più importante fra quelle meno importanti.

    1. Consiglio un ripasso della Costituzione: non esistono presidenti del consiglio eletti.

  5. Tutto giusto, Milanforever e lo stesso vale per Marchese. Questa volta pero’ Diavolo ha ragione ad incazzarsi perche’ molti per l’infortunio di Montolivo hanno mostrato vera cattiveria.
    Serafini ha il potere di innervosirmi solo a guardarlo. Era cosi’ anche con Brera.
    Ma ora , Diavolo, il Premier viene indicato nella scheda.

    1. Ma ora , Diavolo, il Premier viene indicato nella scheda.

      Certo, per eleggerlo alla camera/senato come parlamentare. Non certo come Premier.

      1. Infatti non è neppure parlamentare. Solo per chiarire: i Governi con Presidenti non parlamentari sono stati solo tre, con questo, e i primi due di Ciampi e Dini furono, come è giusto, Governi tecnici che durarono un anno o poco più. Siamo nell’anomalia più assurda di tutta la storia repubblicana e ho paura che il voto al referendum certificherà la mancanza di una maggioranza vera (non politica) nel Paese.
        Scusate l’OT politico.

      2. Mhhh ! Interpretazione politicamente riduttiva.

    2. Vittorio, ho confermato, definendoli imbecilli.
      Brera, come ho detto altre volte, mi ricorda il mio tifo giovanile e ti confesso che era il primo che leggevo (anche perchè scriveva sul Giorno, giornale che comprava mio padre). Poi la sua amicizia con il Paron, il suo modo di scrivere vivace e il suo modo di interpretare il calcio di un’altra epoca, ne hanno fatto un punto di riferimento. Smisi di apprezzarlo quando non capì che il calcio stava cambiando radicalmente, ostinandosi a rimanere attaccato a un mondo che non esisteva più.
      L’alto grande giornalista, televisivo, che ho amato tantissimo fu Beppe Viola. Un grande per umanità ed ecletticità.

  6. Imbecilli, esatto.
    Non c’e’ paragone! Viola un signore, Gianni Brera, interista , tifoso di Sandro Mazzola, denigratore di Gianni Rivera cui poteva solo allacciare le scarpe mentre il Sandrocchio le lucidava…..
    Amico di quel Mandelli e complice morale dei 6 minuti piu’ turpi del calcio nazionale. Gli piaceva Nereo, ok, ma non capiva un cazzo di calcio e non capi’ Sacchi ovviamente.
    Luca Sabatini gli somiglia per malizia e cattiveria : penne discretamente abili ma velenose… non mi piacciono come non mi piacciono le lingue velenose usate come armi degli imbelli. Io giovane tiravo di boxe discretamente. Poi ho smesso per troppo studio ma preferisco ancora i pugni: li trovo piu’ leali.

    1. Però è come dire che la boxe è meglio della scherma.
      Su Brera, tu sei siciliano, se non sbaglio, forse ti manca qualcosa della cultura milanese e brianzola. Però non è assolutamente un’offesa.
      Il riferimento a Sacchi è esatto.
      Luca Serafini (non Sabatini) risente delle influenze di Brera e Viola, non è neppure ad una spalla dei due, ma nel piattume di oggi si fa apprezzare.

      1. Si fa apprezzare costruendosi una immagine mediatica ai danni della propria squadra di riferimento che aveva sempre difeso a spada tratta finché non gli han rinnovato il contratto all’amichetto?

        1. Sopra avevo scritto “…però ha legato, sbagliando, alcune vicende personali al suo pensare in rossonero.“, secondo te a cosa mi riferivo?
          Poi tu di Brera e Viola ne hai sentito solo parlare. Lascia perdere.

        2. Di Brera so che i media cavalcano una sua definizione farlocca ed errata di derby d’Italia

        3. Vedi Diavolo che sei troppo giovane per ricordare. La definizione di “derby d’Italia” (assolutamente fuori luogo oggi) aveva il suo senso quando Brera la coniò. La Juventus e l’Inter erano le due squadra più titolate in Italia, entrambe avevano la stella, l’Inter aveva già vinto due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali ed erano rappresentative di due delle più grandi famiglie imprenditoriali. Rappresentavano certamente il meglio dell’aristocrazia italiana. Noi eravamo e siamo orgogliosamente i casciavìt.
          Poi di Brera si può dire quello che si vuole, ma è stato di gran lunga il miglior giornalista sportivo italiano del ‘900.

      2. Rileggo e mi incuriosisco. Sono siciliano, ma cosa ci sarebbe di peculiare peer il nostro discorso nella cultura locale brianzola o milanese e che a noi manca?
        Circa la boxe. La scherma va pure bene se la si fa con la spada ma non con la lingua.

  7. Brera mi faceva girare le palle. Chiamare abatino Gianni Rivera e sostenere che il numero 10 della nazionale doveva essere suo compare Mazzola…..ma che andasse a cagare!
    Luca come cazzo si chiama non mi piace affatto,
    Perdonami Milanforever.

  8. Guerin Sportivo….eh?

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