Il vizio di arrancare

Tre punti, per accontentare giusto chi ardeva dal desiderio di ottenerli, e poco più. Il Milan tira a campare, nè più nè meno, e il risultato è facilmente osservabile. Anche contro il Bologna abbaiamo rivisto il solito copione: partita scialba, zero idee, gioco assente e una fatica incredibile pur essendo in superiorità numerica.

Ovviamente non mi aspettavo nulla di più, perché il tempo per lavorare è quello che è, la materia prima scarseggia e la disponibilità non sembra possa essere elencata tra le virtù migliori. Brocchi ha tentato di dare la scossa a livello mentale, oltre che tattico, ma la cosa non ha avuto un riscontro: nel secondo tempo della gara di sabato sera ha dovuto cambiare 3 centrocampisti su 4 per dare una scossa ad un reparto molle, affaticato e poco attento. Non che il resto abbia brillato chissà quanto, ma al centro non abbiamo combinato nulla di buono. Se dietro si può lodare l’attenzione di De Sciglio o la buona personalità di Romagnoli, e in avanti si può sottolineare la spietata freddezza di Bacca o la disponibilità di Adriano, lì, nel mezzo, i problemi restano. Montolivo soffre in modo abbastanza netto, e a questi livelli riesce difficile pensare di poter ancora affidare a lui il centrocampo in futuro. Mi taglio fuori dalla diatriba pro o contro il capitano, ma parlo di tattica e di gioco: pur avendo acquisito una certa padronanza nel gioco difensivo, restano troppe le lacune e i tempi di gioco persi quando si tratta di ripartire, di impostare un’azione. Poi c’è il problema dell’età e del contratto lungo, ma in primis c’è il campo e ci dice che per tornare ad un livello soddisfacente la manovra a centrocampo deve cambiare ritmo, deve essere più fluida e garantire molte più certezze.

Lo so, è difficile parlare di singoli quando la situazione generale è critica, ma a qualcosa bisogna pure appigliarsi per giudicare qualcosa che ormai si avvicina all’ingiudicabile. Abbiamo passato ogni limite, varcato ogni soglia e grattato i fondi di troppi barili per continuare a tacere e ad accettare tutto questo. Il futuro non darà buone novelle se non con una nuova gestione…bisogna vendere e subito. Sono arrivate le prime ammissioni, le mancate smentite e spero che questa sia realmente la volta buona, quella decisiva. La storia è storia ma sta nel passato, e se si vuole tornare a puntare in alto bisogna smettere di guardarsi alle spalle ma mirare avanti, al futuro.

Dire che non meritiamo tutto questo è poco, e cambia nulla se centreremo o meno l’Europa di serie B. Siamo stati abituati ad altre figure, ad altri palcoscenici, ed è lì che vogliamo tornare. Io, di tutto questo, sono stanco; il vizio di arrancare, di tirare avanti anche quando la situazione è più che critica non fa che danni, ulteriori danni.

2 commenti

  1. In questo blog mi sento a casa mia così come molti milanisti lo sono. Infatti ho le stesse controverse sensazioni di Nicco e penso della stragrande maggioranza di chi ha il Milan nel cuore.Si non era difficile capire che il buon Sinisa ha fatto miracoli con la squadra che si ritrovava. Aveva persino rigenerato Montolivo come ricuperatore di palloni per non dire di Donnarumma, Romagnoli etc. Unica nota negativa era l’ostracismo a De Sciglio, Mexes e Josè Mauri. Ma si sa gli allenatori hanno simpatie ed antipatie. Il mondo va così..quanti non erano simpatici al capoufficio ed erano più meritevoli di altri? Eppure…. Lasciando perdere il secondo punto, oltre a Montolivo, dove sono di opinione diversa con il mio amico ‘Diablo’ devo riconfermare che la rosa del Milan era assolutamente da ‘lotta per il terzo posto’. Poi l’amico milanforever dirà che sono fissato con gli arbitri ma i fischianti e gli sbandieratori hanno dato addosso alla squadra del povero Sinisa. Ci ritroviamo ad agognare una partecipazione all’EL che nessuno voleva e vuole? Si forse un po di umiltà non guasterebbe soprattutto se si cominciasse a pensare seriamente di ripartire da zero e fondare il Milan sui giovani com’è sempre stato sia nella storia che nell’ineguagliabile tradizione rossonera.

    1. Scusa ma se la squadra era da terzo posto o quasi, che razza di miracolo avrebbe fatto il buon Sinisa ?
      Per le antipatie: ti risulta che il buon Carletto agisse sotto questi sentimenti ?

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