Il giorno della marmotta

La figura del Poeta Vate, il poeta veggente, il poeta profeta che interpreta il sentimento degli uomini del proprio tempo, si è incarnata, nell’universo letterario italiano e in quello mondiale, in diversi letterati, più o meno meritevoli di questo titolo. Alfieri invocando Dante lo definì Vate nostro. Foscolo parla del fero vate riferendosi invece proprio ad Alfieri. Lo stesso Foscolo fu considerato Poeta Vate. E tali furono anche molti poeti decadentisti e simbolisti. E poi Carducci, Pascoli, il fascistello D’annunzio. Il Vate per antonomasia, però, di noi che sprechiamo amabilmente buona parte delle nostre giornate e della nostra vita su quella piattaforma pseudo-intellettuale che trabocca di retorica curziana che risponde al nome di Twitter è il sig. Giancarlo. Semplicemente un’immagine (un’icona), una frase scolpita, monumentale e sublime, un pensiero accattivante. Ed è proprio da un pensiero del Vate che vorrei partire, perché ho l’impressione che da buon Poeta Vate anche questa volta, il sig. Giancarlo abbia squarciato il velo della Verità, vestendo i panni del profeta veggente, leggendo nell’animo di tutti i milanisti dopo la sconfitta umiliante, desolante, sconfortante subita contro l’Atalanta del caro vecchio Edy Reja (più vecchio che caro in realtà), profeta anche lui sì, ma dell’anticalcio, quello più becero e analfabeta, quello che quaranta pareggi vuol dire salvezza raggiunta (ed è anche per questo che aver perso fa molto male).

Il Vate, al termine della partita, ha infatti richiamato una commedia brillante dell’anno di grazia 1993. Ricomincio da capo (Groundhog Day), film con Bill Murray e Andie MacDowell. Il film, per quei pochi che non lo conoscessero, racconta la storia di un meteorologo televisivo costretto a rivivere all’infinito la stessa giornata (il Giorno della marmotta, una particolare ricorrenza celebrata il 2 febbraio negli USA e in Canada). La stessa identica giornata, che comincia sempre allo stesso modo (alle 06.00 della mattina, sempre con la stessa canzone alla radio, I got you babe di Sonny e Cher, cantata da Bob Dylan) e che si svolge sempre incorrendo nelle medesime circostanze. La stessa identica giornata. All’infinito.

Da ormai troppi anni (quasi non si sa più quanti siano), le stagioni del Milan sembrano quel maledetto giorno della marmotta, che si ripete sempre all’infinito. Come scrive il già citato sig. Giancarlo, a luglio arriva il nuovo allenatore, presentato da un sempre più clownesco e occhialuto B. Ad agosto iniziano le prove di modulo e di bel giuoco. Purtroppo, dopo le tragicomiche amichevoli estive, inizia la stagione ed è subito flop. L’obiettivoterzoposto, l’obiettivo Champions diventa immediatamente obiettivo Europa League. A dicembre però arriva la ripresa, una serie di vittorie e di prestazioni convincenti. Il modulo non è più ovviamente quello di partenza, si è fatta di necessità virtù. Qualcuno è rinato, qualcuno è scomparso. Nuove speranze, nuovi obiettivi. Si torna a parlare di Champions, si torna a parlare di obiettivoterzoposto, nonostante i punti da recuperare siano tanti e nonostante le squadre davanti siano parecchie. A gennaio immancabile il mercato di “se non esce qualcuno, non arriva nessuno”. Poi accade che un paio escono, ma non arriva lo stesso nessuno. Però possiamo contare sul ritorno di Boateng, Dhorasoo, Javi Moreno, Jose Mari e forse anche Blisset (per i più nostalgici). E ovviamente possiamo contare sul recupero di quel giocatore che si era infortunato ad agosto, sotto il caldo sole di Dubai. Recupero che viene spacciato da nuovo acquisto. A marzo poi il crollo. Il fallimento di tutti gli obiettivi. L’annichilimento di tutte le speranze passate, presenti e soprattutto future.

In tutto questo aleggia minaccioso e non trascurabile il fantasma del duo Brocchi-Lippi. Un fantasma contro cui nemmeno il Dott. Peter Venkman potrebbe fare qualcosa. E’ la morte civile, questa è benzina e io mi do fuoco.

Il punto è sempre lo stesso. Non sono un paio di vittorie (e un paio di buone prestazioni) ad illudere e non sono un paio di sconfitte a far diventare, di colpo, nuovamente realisti. Ma la partita contro l’Atalanta ci ha lasciato tante, troppe indicazioni. Sicuramente troppe, più di quelle che ci aspettavamo e peggio di quelle che desideravamo. Tutte le speranze legate a Sinisa si sono dissolte, liquefatte. Tutte le speranze legate ad un nuova rinascita sono ritornate sull’asteroide B12.

Resta da capire, in questi mesi, chi andrà via il prossimo anno, tra i giocatori, e chi siederà sulla nostra panchina.

Poi suonerà la sveglia alle 06.00 del mattino. E partirà I got you babe di Sonny e Cher cantata da Bob Dylan.

E’ il giorno della marmotta. Il giorno della presentazione, un po’ allegra e un po’ goliardica, di mister Brocchi e della proclamazione dell’obiettivoterzoposto.

PS. Per quel che vale, un pensiero per Cesare Maldini. E’ un dovere di ogni milanista. Il perché credo stia tutto (o quasi) in quella coppa dei Campioni, la Prima, e in quel Figlio. Grazie. Addio.

12 commenti

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  1. Sono ai titoli di coda. E’ successo quel che temevo. L’ennesimo fallimento della missione di Barbara presso l’Uefa? I conti non sono in ordine allora si vuole evitare, com’è capitato al Parma ed al Genoa, di subire l’onta di vedere il Milan escluso dalle competizione europee per questioni di bilancio? Ghe voren i danè e senza quelli non si va da nessuna parte nemmeno nell’Europa dei poveri. Se i conti non tornano… torneremo sempre a rivivere, come dici tu amico mio, il giorno della marmotta! Mi accomuno al pensiero su Cesare Maldini dicendoti che me ne starò buono a rivedere le cassette ed i dvd di quelle partite di quei Milan facendo finta di non conoscerne il risultato. Il Wrestling-calcio, visto a Bergamo, lo lascio agli ingenui ed ai romantici.

    1. Il Milan escluso dalle competizioni europee per questioni di bilancio? Non penso, ma penso che forse non interessi più di tanto andarci. I soldi che prenderesti a superare la prima fase a gironi li incassi con la già programmata tournée estiva in America con molta meno fatica (magari con qualche figuraccia in più, ma ormai la faccia già l’abbiamo abbondantemente persa).
      Dai che dopo Pippo arriva Brocchi! Non so se fa più male tutto questo o martellarsi le palle alla Tafazzi. Che tristezza…..

    2. Non lo so. Mi lascia perplesso questa tesi.
      Io semmai ne ho un’altra: se si vuole ripartire (per l’ennesima volta per l’ennesima stagione), forse è meglio farlo senza competizioni europee, soprattutto senza Europa League (si gioca giovedì, è una competizione lunga, magari devi andare in Sucania a giocare a -20°). Ma non penso che la squadra abbia ricevuto dall’alto l’ordine di lasciare andare l’Europa. Credo che siamo semplicemente mediocri. Anzi, discontinui. Purtroppo.

  2. “PS. Per quel che vale, un pensiero per Cesare Maldini. E’ un dovere di ogni milanista. Il perché credo stia tutto (o quasi) in quella coppa dei Campioni, la Prima, e in quel Figlio. Grazie. Addio.”

    “arriva il nuovo allenatore, presentato da un sempre più clownesco e occhialuto B.”

    Caro 18 Maggio, se ti sforzi di far capire sl volgo
    il senso delle parole su Cesare Maldini e chi sarebbe il clownesco Bvc v

  3. l“PS. Per quel che vale, un pensiero per Cesare Maldini. E’ un dovere di ogni milanista. Il perché credo stia tutto (o quasi) in quella coppa dei Campioni, la Prima, e in quel Figlio. Grazie. Addio.”

    “arriva il nuovo allenatore, presentato da un sempre più clownesco e occhialuto B.”

    Caro 18 Maggio, se ti sforzi di far capire sl volgo
    il senso delle parole ” stia tutto “su Cesare Maldini e poi chi sarebbe il clownesco B, mi eviti di pensare gratuitamente .

    Rispondi

    1. Credo che ogni milanista debba essere grato alla figura di C. Maldini essenzialmente per due cose:
      1. La prima Coppa dei Campioni, la prima nella nostra Storia e nella storia delle squadre italiane in Europa, un trofeo che chiaramente, da quel momento, ha caratterizzato il nostro DNA
      2. E suo figlio Paolo Maldini. Per l’educazione che ha dato a questo Immenso Capitano. Per il fatto di aver insinuato nella mente di Paolino il sogno di vincere e di alzare anche lui, da capitano, la Coppa dei Campioni.

      B. è Berlusconi. Mi diverte scriverlo così. Se avessi scritto il pelatone AG mi sa che si sarebbe afferrato subito a chi mi riferivo, giusto?

      1. Mi sembra che avevo ragione a considerare il tuo scritto ispirato dall’irriverenza. Quel ” per quel che vale ” ed il limitare alla coppa ed al figlio i motivi di omaggio alla memoria di Cesare Maldini uniti al clawnesco rifilato a Berlusconi mi ispirano forte diffidenza verso la tua maturazione , giovane amico 18 .
        Mi sa che il compiacimento ( legittimo ) rivolto a te stesso ti porta a considerare gloriosa la tua giovinezza , pur vuota di imprese, e ridicola la maturita’ di altri pur stipata di successi. E sono due, insieme alla sparata che e’ meglio morire giovani prima di invecchiare.

        1. Però Vittorio ti prendi troppo sul serio. Lasciarsi andare a qualche “irriverenza” satirico-goliardesca direi che è indispensabile per restare giovani (almeno nell’animo).

        2. Caro Vittorio, deve esserci stato un fraintendimento. Probabilmente mi sono spiegato male. Non volevo dire che dobbiamo ricordare C. Maldini soltanto per quei due piccoli grandi particolari. Per carità. Si metta però dal mio punto di vista. Ho 22 anni, ricordo a malapena Maldini allenatore, figuriamoci da giocatore (scherzo)… Voleva essere un semplice piccolo omaggio, consapevole della grandezza della figura ma di cui purtroppo so e ho visto poco. Per questo ho voluto citare quei due aspetti molto importanti. E’ come dire che bisogna ricordare Dante perché ha scritto la Divina Commedia. Ma sappiamo benissimo entrambi che non si esaurisce qui l’opera del Sommo.

          La frase “I hope I’ll die before I get old” è tratta da My Generation, dei Who. Loro la cantavano, i ragazzi nel 1965 ci credevano. Ora Pete Townshend ha 70 anni. Volevo essere irriverente, è vero, ma non per mancare di rispetto. Ho paura (molta paura) di quella fase della vita in cui, per timore o per saggezza, si comincia a ritrattare tutto, si comincia ad essere razionali, si guarda tutto con prudenza. Molto banalmente potrei dire che il concetto non è legato per forza all’età anagrafica. In questo senso spero di morire prima di diventare vecchio.

        3. Ho paura (molta paura) di quella fase della vita in cui, per timore o per saggezza, si comincia a ritrattare tutto, si comincia ad essere razionali, si guarda tutto con prudenza. Molto banalmente potrei dire che il concetto non è legato per forza all’età anagrafica. In questo senso spero di morire prima di diventare vecchio.”
          Hai detto una sacrosanta verità. Non si diventa vecchi invecchiando nel fisico, ma nella mente.

  4. Hai ragione, Milanfotever. Il fatto e’ che 18 dimostra di essere un ragazzo colto ed intelligente. E’ solo per stima verso di lui che avverto il dovere di fargli notare quelle che a me appaiono brusche frenate. Poi ciascuno fa o pensa quel che vuole.

  5. Caro 18 , quando comincerai a ritrattare e ad essere razionale ti sentirai come Socrate. Con la materia grigia che ti ritrovi , se elaborerai una tua cultura , come dire, autoctona , cosa che purtroppo ancora non ti appartiene, ti pronostico grandi soddisfazioni.
    Altro che vecchiaia, stai tranquillo. Poi l’Alzhaimer , purtroppo , non guarda la data di nascita. Ma questo e’ un altro discorso. Leggi molto e bene ! Doltoieskj, Cecov , Hesse, Salgari, Verne, Stainbeck, Tolstoj, Hemingway, Fallaci,Machiavelli, Asimov, altri, e naturalmente Harry Potter.Mai i giornalisti ( pennivendoli ) , mai gli opinionisti ( bugiardi professionali ) e buona fortuna.
    P.S. Dopo e’ meglio di prima.

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