C’eravamo (tanto) amati

Non bisogna andare lontano per trovare qualcuno che ha sempre difeso Mario Balotelli. Eccolo qua. C’est moi. Ne vado fiero? Uhm. Anche se col senno di poi siamo tutti bravi a non sbagliare. Il mio pensiero al riguardo, l’ho espresso più volte: (da una parte) il fatto è che Balotelli è sempre stato vittima del suo personaggio e della sua storia; (dall’altra) il problema è che il ragazzo non è stato mai (e sottolineo mai) capace di sottrarsi a questo gioco al massacro. Sarebbe bastata qualche cazzata in meno, sarebbe bastata qualche sbruffonata in meno, sarebbe bastato qualche sorriso in più dopo un gol. Sarebbe bastata, insomma, almeno un po’ di intelligenza per gestire tutto. Ma, evidentemente, nel caso di Mario, vuol dire chiedere proprio l’impossibile. E quindi il personaggio è rimasto (per volere dello stesso) ad uso e consumo dei giornalai e dei consumatori di notizie gossippare. Sempre meno calcio, sempre più Raffaella e Pia. Sempre meno prestazioni esaltanti e sempre più fuochi d’artificio in casa. Se hai i riflettori puntati fastidiosamente addosso, le alternative per cavarsela al meglio sono due: o cerchi sempre di spostarti verso gli angoli più bui del palcoscenico, oppure cominci a recitare bene. Mario Balotelli questo, ovviamente, non lo ha mai capito. Ed è sempre rimasto al centro esatto del palco, a recitare come il peggiore degli attori cane. E allora così è normale che, prima o poi, piovano pomodori e finocchi.

È tornato (momentaneamente) al Milan sostanzialmente per  quella che, fino ad ora, sta assumendo i contorni di una vacanza lunga un anno. E il pensiero comune è che noi, onestamente, non ne sentivamo proprio l’esigenza. Un’occasione persa, per entrambi, per il Milan e per il giocatore, lo è senz’altro. L’ennesima occasione persa nella carriera di Balotelli.

È arrivato il momento di aprire una doverosa parentesi (doverosa soltanto finché vivremo e continueremo a vedere certe anomalie). A meno di casi eccezionali, sosterrò sempre tutti i giocatori che vestono la maglia del Milan (così come ne sosterrò sempre gli allenatori). Il Milan è una questione di cuore, che non si discute razionalmente. Quindi l’augurio è sempre lo stesso: essere smentito. E gioire insieme di un gol, di una vittoria o, semplicemente, di una buona prestazione.

Detto questo però ormai, Balotelli, nonostante i 25 anni, sembra proprio la figura sbiadita di un ex giocatore. Quest’anno, al di là del fatto che i problemi fisici lo hanno tenuto a lungo lontano dal campo, non ha mai veramente inciso. Pochi minuti esaltanti nel derby d’andata perso, un buon primo tempo a Udine. Poi basta. Da allora, quando Mihajlovic lo ha messo in campo Balotelli ha risposto con prestazioni incolore. Andamento lento in campo, pochissimo impegno, poca voglia di far bene, scarsa partecipazione al gioco con i compagni. L’ultima puntata è andata in onda domenica, nella sfortunatissima partita contro l’Udinese. Restano agli atti due punizioni che forse doveva essere lasciate al compagno mancino.

Se, come sembra, domenica prossima contro il Genoa dovesse toccare a lui essere il compagno di reparto di Bacca (per i problemi fisici di Niang e per i problemi misteriosi di Luiz Adriano), Balotelli avrà l’ultima, l’ennesima occasione di questa stagione e di tutta la sua carriera. Saprà sfruttarla? Basterebbe soltanto un po’ di intelligenza …

3 commenti

  1. Si amico mio anch’io sono un ostinato sostenitore di chi indossa la casacca rossonera. E’ un atto di fede … irrazionale… quindi non serve intelligenza ma il credo, a volte becero, del tifoso. Ma pensare che Mario Balotelli possa capire cosa sono i sentimenti… è come pretendere di stendere una scaletta per andare sulla Luna. Allora io non vedo affatto il perché si debba rischiare ancora facendolo scendere in campo a bighellonare più che ad essere utile alla squadra. Infatti contro l’Udinese è stata assolutamente negativa la sua partecipazione. Negativa la pretesa di battere in quel modo due punizioni che avrebbero potuto fruttare il meritato vantaggio al Milan. Io non lo farei più giocare. Non serve alla causa del Milan nella stessa misura che non serve alla sua personale crescita per essere un vero calciatore e non un semplice uomo da gossip. Spero recuperi Niang, vera sorpresa positiva e che gli arbitri tutelino un pochino di più Carlos Bacca. Spero che il Milan vinca con il Genoa al di là dei favori indicibili e delle amicizie interessate. La partita non sarà semplice e dovranno scendere in campo gli uomini giusti per portarla al temine con una vittoria. Non è il caso di Balotelli e se anche per una volta smentisse chi lo critica… non sarà mai il caso di confermarlo. Lui ora è la riserva della riserva di Niang. Se ne faccia una ragione e torni al Liverpool.

    • vittorio il 10 Febbraio 2016 alle 19:57

    Caro 18 Maggio che scrivi:
    ” Quest’anno, al di là del fatto che i problemi fisici lo hanno tenuto a lungo lontano dal campo, non ha mai veramente inciso.”
    No,non posso condividere. Vi e’ troppa contraddizione in questa frase, ed ultimamente i quasi tutti i tuoi commenti. Perche? Al di la’ del fatto che siamo molto diversi per eta’ e convincimenti politici, non avevo da contestarti incoerenze in quel che scrivi. Mai . Temo tu ti stia un poco confondendo e sarebbe un peccato. Davvero. Balotelli e’ una vittima de media. Non e’ il caso che sia vittima anche nostra. Si e’ operato all’inguine . Anche io. Non fete i soloni, ci vogliono mesi e mesi per sciogliere l muscoli aggrovigliati dall’intervento chirurgico e la paura che torni il dolore e sei daccapo. Sinisa lo ha capito. I tifosi no. Non e’ ne bello ne giusto. Ma tante’

    1. Guardiamo le partite contro Alessandria e Udinese. E’ sceso in campo un giocatore assolutamente svogliato e molto molto poco coinvolto nel gioco di squadra. Un giocatore che tra l’altro si è preso la responsabilità di tirare due ottime punizioni in una fase “critica” della partita, sprecandole. A me sembra che qui si vada oltre i problemi fisici patiti dal giocatore. Io ho sempre difeso Balotelli perché spesso è riuscito, con giocate veramente geniali, a cambiare il volto alle partite e soprattutto alle sue prestazioni. Ma se viene a mancare questo, restano soltanto brutte partite. E comunque non mi pare vi sia contraddizione. Un giocatore che ha poche opportunità, dovrebbe cercare di mettere tutto se stesso, proprio perché sa di avere poco opportunità.

I commenti sono disabilitati.