La sensazione di un insopportabile déjà-vu

Se il Texas dello sceriffo Ed Tom Bell “non è un paese per vecchi”, si può ben dire che questo Milan, il Milan di Sinisa Mihajlovic, “non è un Milan per ottimisti”. E infatti chi scrive, che ottimista comunque non lo è mai stato, ha smesso prima di tanti di illudersi. Perché se dopo la vittoria contro la Lazio c’è stato il pareggio (insulso), dentro casa, contro l’Atalanta e la sconfitta (la sconfitta del non-gioco) a Torino contro la Juventus, dopo la vittoria con la Sampdoria ci sono stati i pareggi contro le ultime in classifica Carpi e Verona.

Perché, in ultima istanza, dopo la bella vittoria contro la Fiorentina, è arrivato il pareggio contro l’Empoli e soprattutto la prestazione (molto) deludente contro l’Alessandria, nella semifinale di andata della Coppia Italia. Una prestazione che ha fatto, nella giornata di ieri, la fortuna dei titolisti di tutti i quotidiani sportivi. Sempre così birbanti, sempre così esuberanti, sempre così simpatici.

È un dato evidente quanto frustante, banale quanto (appunto) ripetitivo: l’incostanza del Milan è l’unica costante di questa stagione.

Più volte mi sono fatto portatore di un messaggio che ancora una volta azzarderei definire come manciniano (dal quale il nostro allenatore avrebbe potuto prendere il culo, in senso eterosessuale, oltre al modo di vestirsi). E cioè, detto tra noi, quasi sottovoce, non mi importa mica di giocare bene. Non mi importa dell’estetica. Tra giocare bene e vincere, senza dubbio scelto la seconda opzione (se proprio le due opzioni devono risultare l’una alternativa all’altra). Pertanto, quale sarebbe il problema della vittoria contro l’Alessandria? Sostanzialmente nessuno. Il problema sta nel fatto che abbiamo giocato proprio male. Male male male. Passaggi basilari sbagliati, stop basilari pasticciati. Idee confuse, assenza di gioco. Palla costantemente passata indietro. Nessuna verticalizzazione, nessun accenno di pressing. E potrei continuare così fino a farmi ancora male. De Sciglio ormai inclassificabile, Poli confusionario (forse perché lui stesso è confuso), Boateng appannato e spaesato, Balotelli e Luiz Adriano che sembrano odiarsi peggio di Oliver e Barbara Rose. Sarebbe questa, mio carissimo Sinisa, la risposta di quelli che giocano meno? La risposta di quelli che vogliono giocare, vogliono giocare e poi si lamentano se stanno in panchina?

La sensazione è che questa stagione, senza andare troppo lontano con le analisi, assomigli ormai a un brutto, fastidioso, insopportabile déjà-vu.

Sembra quasi una rivisitazione di una bellissima canzone di Mina. Giochiamo bene poi giochiamo male poi giochiamo bene poi giochiamo male poi giochiamo bene.  Ma in questo modo sarà difficile costruire qualcosa. L’impressione è che, nonostante tutta la buona volontà, nonostante l’intelligenza, nonostante le difficoltà oggettive e nonostante l’impegno profuso nell’ardua impresa, le responsabilità maggiori siano sempre quelle imputabili a Mihajlovic.

Mi piacerebbe essere smentito da qui alla fine della stagione, per progettare insieme allo stesso allenatore una nuova stagione, magari pensando al doppio impegno, quello del campionato e quello europeo. Mi piacerebbe essere smentito prima che arrivi l’estate, per non ritrovarmi a sognare, tra un esame e un tuffo nel mare di Mondello, un nuovo progetto insieme a un vecchio simbolo gobbo. Ma è meglio non illudersi. Perché questo non è un Milan per ottimisti.

11 commenti

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  1. Così è se vi pare. A proposito di citazioni illustre.

    Il punto è che Mihailovic non è un allenatore da grande squadra. Il che non è nemmeno un male assoluto visto che il Milan non è più una grande squadra da molti anni (il che non vuol dire che sia una squadra scarsa come sostengono in molti, solo che non ha attualmente i fondamentali delle grandi squadre). Gioca un calcio essenziale che nella migliore delle ipotesi talvolta si concretizza nei risultati. Neanche sempre però. Per tornare grandi però serve altro. Probabilmente serve un maestro che insegni qualcosa di meglio e le fondamenta del gioco.

    Di sicuro Mihailovic è una persona seria. Lo dimostra nelle conferenze stampa. Un soggetto così attento ai fattori ambientali intorno alla squadra è fondamentale.

    Purtroppo per lui un allenatore deve essere giudicato soprattutto per quello che produce in campo e questo come giustamente fai notare te mostra tanta incostanza. L’ impressione è che fra gli altri problemi, le seconde linee, poco utilizzate in campionato siano demoralizzate e che fatichino a farsi trovare pronte all’ occorrenza senza alcun minutaggio.

    1. “Di sicuro Mihailovic è una persona seria. Lo dimostra nelle conferenze stampa. Un soggetto così attento ai fattori ambientali intorno alla squadra è fondamentale.”

      Su questo punto siamo d’accordissimo, e ho cercato proprio di esprimere questo pensiero sopra. Mi dispiace che Mihajlovic non stia facendo benissimo sul campo perché è uno estremamente attento ai fattori ambientali. Sarò ingenuo ma a me onestamente piace il fatto che davanti ad una presa per il culo, il nostro allenatore risponda a tono (come successo dopo Alessandria-Milan). In questo momento siamo molto vulnerabili e Sinisa, più di una volta, ha dimostrato di sapere quali sono i punti deboli del gruppo e ha cercato di farsi scudo proprio nei confronti di quei punti. Manca la continuità in campo affinché si profili la figura di un allenatore con cui costruire qualcosa di più.

      1. Però quello è compito dell’addetto stampa.

    • vittorio il 28 Gennaio 2016 alle 16:02

    Se hai doppioni a iosa. Se hai giocatori che piu’ o meno si equivalgono. Se per giunta accantoni i piu’ anziani e titolati. Se tutto questo lo fai a lungo ostinatamente come se avessi rancori o pregiudizi o preferenze nepotistiche. Come cazzo ti puoi aspettare di trovare pronto chi non gioca?
    Io , pur essendo un avversario, ammiravo Mourinho per come gestiva gruppo e turn over.
    E’ tutta colpa dell’allenatore? Qualcuno o qualcosa lo condiziona? Non lo so.
    Insisto pero’ a sostenere che ci vuole di corsa un GRANDE a centrocampo. Affiancato da Montolivo e/o da altri secondo forma ed esigenze tattiche.
    Forza AC Milan, troviamolo!

  2. Ahimè tifo Milan e sarò costretto a tollerare, sulla panchina rossonera, un vecchio simbolo dei gobbi! E’ già scritto! Non saprei con quanto e quale entusiasmo lo farò! Inaccettabile far sedere sulla panchina del Milan chi ha esternato accuse false ed infamanti(poi senti da che pulpito) nei confronti della società! Mihajlovic sa tutto e sta facendo fino in fondo il proprio dovere. Forse sa tutto anche Balotelli che da ragazzo capriccioso si comporta così come ha fatto contro l’Alessandria. Lui non è nelle grazie del salentino perché gli amici gobbi, del loro ex allenatore, non vogliono vedere Mario neppure in fotografia. Non anticipo quel che farò…vedrò… ma…una cosa è certa…se qualcuno mi avesse rivolto accuse infamanti io lo avrei bandito da ogni possibile amicizia o, peggio,collaborazione! Mi sovviene di dire, come dissi allora leggendo le deliranti accuse riportate. Uno così non avrebbe mai avuto alcun rapporto con il sottoscritto| Mihajlovic invece è persona serissima è merita sia il mio rispetto, come uomo di sport, che il mio plauso. Questo indipendentemente dai tanti errori, secondo me di ambientamento, che ha commesso come allenatore del Milan!

    1. Quello che dici e’ allo stesso tempo vero e gravissimo. Io non darei MAI una squadra (ma anche un’azienda ) nelle mani di qualcuno che dirige secondo simpatie , antipatie , vendette o nepotismo.
      MAI !

  3. Quello che ha scritto La cantera ha un senso e posso condividerlo.
    Borgofosco dà per scontato che l’uomo con il gatto in testa verrà ad allenare a Milanello. Siamo proprio sicuri? Siamo sicuri che oggi come oggi un allenatore “serio” venga ad allenare il Milan?
    Ieri siamo arrivati addirittura a questa sorta di ammissione di fallimento “Bisogna essere onesti e molto diretti coi nostri tifosi. Credo che l’obiettivo del Milan di quest’anno possa essere l’Europa League e che possa essere conseguito, sapendo che l’anno prossimo l’obiettivo deve essere la Champions”.
    Che poi non si allontana di molto da questo parere espresso ieri da Sconcerti sul CdS “Il Milan ha sostituito Cerci con Boateng, anche qui bene, ma poi? Siamo ai tagliandi, non alle revisioni. Manca un grande centrocampista o una grande promessa (Halilovic, Sanè, Tielemans), qualcosa da Milan. O la squadra non cambia. C’è un errore intorno al Milan: non è una squadra malata, è una squadra normale. Non va guarita, va migliorata. Per quel che ha, non va male. ”.

    1. Io sono sicuro che il Milan non uscirà da questa situazione finché non sarà allenato da un allenatore serio.

      1. Però è come il cane che si morde la coda…

      2. Sulla Gds c’è un trafiletto interessante. Donadoni?

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