Se non parte un AD non arriva un AD

E’ notizia di ieri che Barbara Berlusconi, nella sua scalata personale per acquisire potere al Milan, non rinnoverà il contratto con Infront – società molto amica di Adriano Galliani, che garantisce grazie a sponsorizzazione e diritti esclusivi di ritiri ed allenamento circa 30 milioni di euro l’anno al MilanE’ l’ennesimo sgarbo senza senso ad Adriano Galliani. Senza senso poiché difficilmente il Milan otterrà quei soldi in altro modo e/o con contratti migliori. Senza senso perché si continua a danneggiare il Milan per le proprie battaglie personali come fatto in passato.

E’ ormai evidente a tutti che il declino del Milan è iniziato nel momento in cui Barbara Berlusconi ha cominciato ad interessarsi della società e farne il suo campo di battaglia per motivi personali in cerca di quella società da dirigere che hanno Piersilvio e Marina che però, a differenza sua, hanno dimostrato ampie capacità dirigenziali che lei non possiede. Gli interventi di Barbara Berlusconi a danneggiare il Milan ormai non si contano più – a titolo esemplificativo ricordiamo i seguenti

  • Il blocco della trattativa Pato-Tevez. Il Milan avrebbe probabilmente vinto lo scudetto. In particolare troviamo vergognoso aver intrattenuto rapporti con un proprio giocatore.
  • Il convincere il padre a ridimensionare il budget di mercato per fare terra bruciata intorno a Galliani che unita alla cacciata di Braida (ora a Barcellona) ha prodotto la situazione attuale. Il problema del Milan, infatti, non è nell’ultimo mercato (ottimo) ma negli ultimi tre dove col budget misero a disposizione (zero) si è fatto il possibile. Va ricordato che sarebbe bastato – all’epoca – accettare la chiusura della trattativa Nainggolan con cui il Milan aveva accordo con Cellino per la metà o dare l’ok all’acquisto di Tevez nell’estate successiva, quando la proprietà volle aspettare la cessione di Robinho, ed oggi il Milan sarebbe in altra posizione di classifica
  • L’allontanamento di Laura Masi solamente perché fedele ad Adriano Galliani. Oggi occupa il medesimo posto al Bayern Monaco, non al Monza.
  • La figura di merda colossale sul progetto stadio – difficilmente realizzabile per via di spazio a disposizione e qualità del terreno – con un numero di posti improponibile per una squadra come il Milan. Tempo e soldi buttati.
  • Il tentativo di rompere i rapporti coi procuratori amici di Galliani tra cui Raiola. Tentativo inutile perché quando non ci sono soldi i rapporti servono e ci siamo poi ripresentati da lui sei mesi dopo quando serviva Balotelli. In compenso questa idea ci è costata Pogba che il Milan cercava da tempo, ben prima della Juventus, e che è stato portato alla Juve quando la famiglia Berlusconi si rifiutò di pagare la commissione
  • L’uso del nome di Paolo Maldini per acquisire consenso personale a mezzo stampa. 
  • L’adescamento a suo favore di una Curva Sud che mai aveva contestato situazioni ben peggiori tramite comunicati ufficiali più finti di una banconota da 13 euro che ha creato un clima surreale a San Siro per cui ognuno viene fischiato al primo errore danneggiando il rendimento della squadra che probabilmente con tifosi diversi avrebbe avuto 6-8 punti in più in classifica l’anno scorso e 4-5 quest’anno.
  • L’allontanamento del direttore sportivo del Milan. Ci risulta, infatti, direttamente da alta fonte, che sia Berlusconi ad oggi a non volere un direttore sportivo al Milan mentre Galliani si consigli ancora con Ariedo Braida.
  • L’aver provato ad utilizzare un allenatore come Clarence Seedorf per le proprie battaglie personali, di fatto bruciandolo
  • Il tentativo ad inizio stagione di boicottare la trattativa Bee dopo aver capito che il suo ruolo sarebbe stato ridimensionato

La nostra speranza per il futuro del Milan è che questa figura che sta cercando di acquisire consenso personale sulle spalle altrui venga allontanata il più presto dal Milan. Il problema del Milan, infatti, non è stato tanto quello degli affiancamenti ma quello di troppe teste pensanti in conflitto. E‘ evidente che la situazione di due AD sia insostenibile e che finché uno tra Galliani e Barbara non salterà questa situazione continuerà a protrarsi. E’ altrettanto evidente che con la chiusura di una trattativa per la cessione del 48% del Milan un AD sarà di troppo e qualcuno dovrà uscire per far spazio agli uomini di Bee. Scegliete voi chi far saltare – io, al netto di ciò che ho visto negli ultimi tre anni – non ho il minimo dubbio.

4 commenti

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    • Marchese il 16 Gennaio 2016 alle 13:54

    A grandi linee, si potrebbe anche convenire con te, fermo restando che andrebbero provate (probatio diabolica, dicevano i padri latini) le affermazioni dei punti 6/7/8, al di là delle scelte di campo, peraltro legittime e che non ti contesto. Del resto, la storia del mondo dimostra che si voglia sempre più bene, sia pure inconfessatamente, al figlio sciagurato, ma non è di questo che è utile parlare.
    Qui tu stai – ancora una volta – proponendo il noto scenario di una Guerra dei Roses, in cui, in una stessa famiglia, torti e ragioni sarebbero divisibili fra i tre soggetti da te menzionati secondo un metro che li misura con un’evidente partecipazione emotiva e sentimentale.
    Tanto per essere chiarissimo, io non dormo con sul comodino la fotografia di Silvio, Adriano o Barbara. Detta brutalmente, se arrivasse un alieno da Marte, rilevasse il Milan e lo facesse tornare vincente, mi metterei gli steli con li stami in testa e mi dipingerei di verde, almeno se si presta fede alla vulgata aliena.
    I tre personaggi che tu nomini sono colpevoli di mala gestione – tecnica ed amministrativa – per gli ultimi 4 anni, con la (assente?) supervisione del padron delle ferriere.
    Io contesto decisamente la capziosa ricostruzione – non solo tua, per la verità – del ruolo nefasto che avrebbero avuto i tifosi della Curva Sud, che in passato hanno spesso contestato (e non mi riferisco solo all’affair Maldini) e messo sotto accusa o vilipeso celebrati campioni. Cos’é successo alla fine? Niente. La gente andava allo stadio, tifava, insultava, esultava e imprecava come tutte le tifoserie del mondo. Il Milan vinceva e perdeva, molto più spesso vinceva, e le cose andavano avanti.
    Ora, semplicemente, la gente non va più allo stadio, e, se non va, è solo perché questo Milan, girala come ti pare, non ha le caratteristiche tecniche di base per essere protagonista. Perché se qui ci si accapiglia per ipotizzare se la squadra sia o no da terzo posto (io ho sempre scritto di no in epoche non sospette) è già un arrendersi alla brutale evidenza che siamo da tempo una squadra che può ambire al massimo ad uno stentato piazzamento in Europa League. Per chi, caro Diavolo, era abituato a competere – non dico per forza a vincere – per gli obiettivi più alti in Italia come in Europa, è un doloroso passo indietro. Se da anni, già a gennaio, siamo fuori da tutto quello che conta, non è colpa degli allenatori, ma di chi va in campo. Fra l’altro, faccio delicatamente notare come gli allenatori migliori se ne guardino bene dal venire o ritornare al Milan, a meno di non imbastire poderose campagne di rafforzamento, gestite però sotto loro precisa indicazione. E qui, come ben sai (anche se lo taci), casca l’asino…
    A questo si è arrivati per una combinazione di fattori, alcuni dei quali hai opportunamente indicato (e in parte li condivido), ma certo è che la questione dei tifosi è più complessa di come la vedi tu, così come non puoi dimenticare le fraudolente imboniture mediatiche imbastite da Yellow Tie (sempre su istigazione di Silvio, non lo dimentico certo) per rimpolpare a parole delle campagne acquisti miserevoli, in cui raccattavamo scarti da mezza Europa, buoni solo a fare il bollito, piatto peraltro in voga dalle mie parti, dove impera un delizioso lesso di gallina, pietanza comunque annoverabile tra quelle povere, tanto per esser chiari.
    Io spero che l’affare con Mr. Bee si concluda positivamente, ma subito dopo occorrerà mettere mano all’organigramma per individuare un AD che abbia competenza tecnica o, in subordine, un DT con poteri autonomi sul mercato. Io non ce l’ho con Galliani. Se Silvio vuole tenerlo a busta paga, che faccia pure, tanto i soldi li mette lui. L’importante è che avvenga una riformulazione dei piani decisionali, amministrativi, finanziari e tecnici in cui si possano cogliere con precisione i diversi compiti, ruoli e funzioni.
    Non è detto che i nomi siano da cercare per forza tra i due da te indicati, perché il mondo è grande.
    O, per dirla con i padri latini: Ars longa, vita brevis.

    • LaPauraFa80 il 16 Gennaio 2016 alle 15:46

    Per sapere … quanti gol ha segnato questa Laura Masi???

    Post ai limiti del ridicolo, ma capisco che è arrivata l’imbeccata.
    L’importante è la cravatta sempre bene in ordine.

  1. Oltre a quello che ha scritto egregiamente Marchese non serve aggiungere neppure una virgola.
    La differenza tra il commento di Marchese è il post di Diavolo è sempre una sola: libertà di pensiero.

    • sadyq il 17 Gennaio 2016 alle 00:18

    Pato-Tevez: Non avete cuore, si tratta di trombate!
    Ridimensionamento del budget: Al padre non occorre nessun convincimento. Ci pensa da solo!

    Allontanamento di Laura Masi: Ma chi cazzo è sta Laura Masi? Che minchia di ruolo aveva? Mai sentita prima di qualche giorni fa!

    Stadio: Ma perché, tu ci avevi creduto? Davvero, qualcuno che non fosse càntera poteva crederci?

    Procuratori e pobbà: Era l’ora che rompessero con certi procuratori. Speriamo rompa anche col giocattolaio! E questa di pobbà, me la spieghi? Quando lo ha cercato il Milan, quando era in fasce? Ma poi, che cazzo avrebbe fatto di esaltante?

    Maldini: l’uso del nome di Paolo Maldini?Ma chi, per cosa, quando? Lo hanno trattato da merda a cominciare dal giorno dell’addio!

    Curva sud: ma chi se ne fotte della curva sud? Un covo di delinquesti e sfruttatori! L’atteggiamento dei tifosi non deve influenzare gente che prende milioni ogni anno. È l’ora di smetterla con queste cazzate!

    Direttore sportivo: A testa d’asfalto non par vero di risparmiare e con l’interesse che ha oggi per il Milan, potrebbero anche essercene venti di direttori sportivi. Non cambierebbe una mazza! Braida è andato via perché si era reso conto della cosa!

    Allenatore bruciato: Culonio non è certo un bimbo da puppa. Conosceva benissimo l’ambiente e se ha accettato ci ha pensato bene, sapendo cosa l’aspettasse!

    Trattativa di bee: Questo è un punto a suo favore. Si sarà resa conto, l’unica, che era tutta una presa per il culo e che il padre non aveva nessuna intenzione di vendere ma di sfruttare qualche milioncino cinese.

    Rimane il fatto che questa sa molto di calciatori, ma non sa di calcio. Non sa di marcheting, checchè ne dica càntera; non sa d’impresa; non sa fare una O col culo!
    Si cavi dai coglioni assieme al padre ed a galliani e festa finita!

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